I sistemi di assistenza alla guida avanzata (ADAS) rappresentano un punto di svolta nel campo della sicurezza stradale, con l’obiettivo di ridurre il rischio di incidenti e proteggere sia i conducenti che i pedoni. Questi sistemi si basano su una combinazione di sensori, radar, telecamere, e dati veicolari per monitorare costantemente l'ambiente circostante e intervenire quando necessario. ADAS è progettato per avvisare il conducente di situazioni pericolose o, in alcuni casi, per prendere il controllo del veicolo al fine di evitare un incidente.

Ogni veicolo equipaggiato con ADAS è dotato di un’ampia gamma di funzioni di sicurezza, come il controllo adattivo della velocità, il monitoraggio dei punti ciechi, l'assistenza alla sterzata evasiva, il sistema di rilevamento delle corsie e l’avviso di collisione imminente. L’uso di telecamere e sensori permette al sistema di rilevare e reagire a situazioni che potrebbero sfuggire al campo visivo del conducente, come veicoli in avvicinamento o pedoni attraversanti. La capacità di tali tecnologie di rilevare e rispondere in tempo reale a queste minacce sta trasformando l’esperienza di guida, aumentando la sicurezza generale.

Le funzioni principali dei sistemi ADAS includono anche la regolazione automatica dei fari, il parcheggio automatico, la rilevazione della stanchezza del conducente e il monitoraggio della pressione degli pneumatici. L'evoluzione dei veicoli con sistemi di assistenza alla guida, inoltre, non si limita solo al miglioramento della sicurezza, ma riguarda anche l’integrazione di tecnologie più avanzate per la guida automatica e assistita, come nel caso della guida autonoma di livello 3 e 4.

In Europa, l’introduzione obbligatoria di sistemi ADAS è stata formalizzata dal Regolamento generale sulla sicurezza stradale, approvato nel novembre 2019. Le normative stabiliscono che a partire dal 6 luglio 2022, tutti i nuovi veicoli venduti nell’Unione Europea dovranno essere dotati di una serie di tecnologie di sicurezza obbligatorie, tra cui il controllo intelligente della velocità, il rilevamento della retromarcia, l’avviso di disattenzione del conducente, e il segnale di arresto di emergenza. Tali regolamenti sono stati sviluppati per ridurre il numero di incidenti stradali e vittime, migliorando al contempo la sicurezza dei pedoni, dei ciclisti e degli occupanti del veicolo.

Un aspetto importante di queste normative è che i veicoli prodotti prima della data di applicazione di tali leggi non sono obbligati ad essere retrofitted con i nuovi sistemi, ma tutte le nuove vetture devono rispettare i requisiti previsti. Ciò implica che i meccanici e i tecnici automobilistici dovranno essere pronti a diagnosticare, riparare e calibrare correttamente i sistemi ADAS per garantire che rimangano operativi e conformi agli standard di sicurezza.

Inoltre, va considerato che, sebbene il Regno Unito non faccia più parte dell'Unione Europea, ha scelto di allinearsi alle normative europee in materia di sicurezza automobilistica. Questo implica che anche i veicoli venduti nel Regno Unito dovranno essere dotati degli stessi sistemi obbligatori che saranno implementati nell'UE.

Un esempio specifico di sistema avanzato è il controllo adattivo della velocità (ACC), che non solo mantiene la velocità impostata dal conducente, ma regola automaticamente la velocità del veicolo in base al traffico circostante. Grazie a sensori radar e LiDAR, il sistema è in grado di rilevare la distanza dai veicoli precedenti e garantire che venga mantenuta una distanza di sicurezza. La presenza di un sensore angolare della sterzata consente, inoltre, di migliorare l'affidabilità del sistema e di ridurre i falsi allarmi.

Questa tecnologia si affianca ad altri sistemi come il monitoraggio del punto cieco, l’assistenza al parcheggio e la protezione pedonale, che utilizzano una combinazione di radar, LiDAR e telecamere per rilevare oggetti e ostacoli anche in condizioni di visibilità ridotta, come di notte o durante il maltempo.

È importante notare che, mentre questi sistemi avanzati sono fondamentali per migliorare la sicurezza stradale, è altrettanto cruciale che il loro funzionamento sia correttamente calibrato e mantenuto. Le riparazioni e le regolazioni dei sistemi ADAS devono essere eseguite con precisione per evitare malfunzionamenti che potrebbero compromettere la sicurezza del veicolo. Gli errori di allineamento o la mancanza di manutenzione possono ridurre l’efficacia dei sensori e delle tecnologie, annullando i benefici che questi sistemi offrono.

Con l'evoluzione dei veicoli e l’introduzione di tecnologie ancora più avanzate, come i veicoli autonomi, sarà necessario che le normative si adattino continuamente alle nuove sfide e opportunità. I regolamenti in vigore a partire dal 2024 sono un passo importante verso una strada più sicura, ma il continuo sviluppo tecnologico richiederà costantemente l'aggiornamento delle leggi e dei sistemi di monitoraggio.

Come il Posizionamento dei Sensori Influenza la Percezione nei Veicoli a Guida Autonoma

Il sistema di catena del segnale LiDAR comprende un sistema di trasmissione (Tx), un sistema di ricezione (Rx) e un sistema di elaborazione digitale personalizzato per estrarre informazioni dalla nuvola di punti. Una nuvola di punti è un insieme di dati spaziali che rappresentano la superficie di oggetti circostanti. Questi dati, generalmente prodotti da scanner 3D come il LiDAR, misurano un numero elevato di punti su queste superfici, creando una rappresentazione tridimensionale dell'ambiente. Le informazioni raccolte dai sensori vengono quindi elaborate per formare una mappa utile alla guida automatica del veicolo.

Nel contesto dei veicoli autonomi, il posizionamento dei sensori determina l’ambito operativo del veicolo, ovvero l'insieme di ambienti in cui è possibile utilizzare il sistema in sicurezza. L’identificazione dei sensori necessari per uno specifico dominio di progettazione operativa (ODD) è una delle sfide principali, poiché esistono numerosi casi comuni e casi limite che devono essere presi in considerazione. Ogni tipo di sensore presenta vantaggi e svantaggi, e la scelta finale è il risultato di un equilibrio tra portata, precisione, campo visivo (FoV), velocità di campionamento, costo e complessità generale del sistema.

Una delle modalità più efficaci per determinare la configurazione sensoriale ottimale per un ODD è quella di simulare vari scenari. Questo approccio permette di identificare le circostanze in cui una determinata configurazione di sensori potrebbe non riuscire a rilevare un ostacolo. Attraverso l’uso di simulazioni e apprendimento automatico, si possono confrontare diverse configurazioni e perfezionarle progressivamente. I scenari possono essere progettati manualmente o raccolti durante le prove sul campo.

Tra le situazioni più difficili da gestire ci sono gli ostacoli nel percorso del veicolo che non sono collegati al suolo, come porte aperte, carichi sporgenti, rami degli alberi, cancelli a barriera o ponti bassi. Questi oggetti sono spesso difficili da rilevare per i LiDAR montati in basso o a bassa risoluzione. Anche le telecamere e alcuni radar possono avere difficoltà. Per evitare collisioni, è fondamentale che il sistema sia in grado di osservare i veicoli in arrivo nelle corsie occluse, ad esempio quando si sta per affrontare un incrocio. In questi casi, i sensori montati al centro del tetto potrebbero non rilevare biciclette o veicoli che si avvicinano da un incrocio nascosto. È preferibile quindi montare sensori nella parte anteriore del veicolo per una visione più completa.

Ostacoli bassi e vicini al veicolo, come i bordi del marciapiede o i blocchi nei parcheggi, sono difficili da rilevare con sensori che hanno un piccolo FoV verticale. Questi ostacoli potrebbero essere non rilevati o, peggio ancora, occludere il traffico che arriva dietro di loro. Anche la pendenza della strada può influenzare la capacità del sensore di rilevare correttamente l’ambiente circostante. In situazioni come rampe, tunnel o parcheggi, la visibilità potrebbe essere limitata, aumentando il rischio di non rilevare oggetti e veicoli in arrivo.

Il posizionamento del LiDAR determina il suo campo visivo. Tra i metodi principali di installazione del LiDAR, c'è quello al centro del tetto del veicolo, che fornisce una visione a 360° ma presenta alcuni svantaggi. I sensori montati in questa posizione soffrono di punti ciechi, in particolare per oggetti bassi. Aumentando l'altezza del sensore o spostandolo dalla posizione centrale verso la parte anteriore del veicolo, si riduce l’effetto dei punti ciechi, ma si compromette la visione posteriore. La configurazione di più LiDAR sul tetto è una soluzione che migliora la copertura, ma aumenta la complessità del sistema e l'integrazione delle nuvole di punti. I LiDAR montati frontalmente, invece, offrono vantaggi in termini di rilevamento di ostacoli e misurazione delle distanze, ma non sono sufficienti per l’uso urbano se non combinati con altri sensori.

I LiDAR montati lateralmente sono utili per rilevare pedoni o ciclisti, ma soffrono delle stesse limitazioni legate al campo visivo verticale ridotto. In alcune configurazioni, l'integrazione di sensori laterali permette di rilevare traffico trasversale agli incroci, ma le difficoltà restano in presenza di pendenze laterali.

Infine, le telecamere, sebbene siano sensori passivi che raccolgono luce riflessa dall’ambiente circostante, sono influenzate da fattori come la luce scarsa, la pioggia, la nebbia e altre condizioni atmosferiche che ne limitano l'efficacia. Tuttavia, esse continuano a essere una componente importante dei sistemi di guida autonoma grazie alla loro capacità di offrire dettagli visivi accurati quando le condizioni ambientali sono favorevoli.

Per comprendere a fondo come la scelta e il posizionamento dei sensori influenzino il funzionamento di un veicolo autonomo, è fondamentale considerare che non esiste una configurazione universale perfetta. Ogni scenario presenta variabili specifiche che necessitano di soluzioni personalizzate, e il continuo sviluppo tecnologico, unitamente all'utilizzo di metodi di simulazione avanzati e machine learning, contribuirà sempre di più a perfezionare i sistemi di percezione dei veicoli autonomi.

Come l'Intelligenza Artificiale sta Rivoluzionando la Vita Quotidiana: Dalla Teoria alla Pratica

Nel corso degli anni, l'Intelligenza Artificiale (IA) ha fatto enormi passi avanti, conquistando anche i settori più tradizionali e dominati dall'ingegno umano. Tuttavia, non sono mancati i critici che, ad esempio, hanno messo in dubbio il successo di Deep Blue nel vincere contro il campione mondiale di scacchi, accusandolo di essere un calcolatore che semplicemente esplorava tutte le mosse possibili, piuttosto che un'intelligenza cognitiva simile a quella umana.

Dal 2011, l'IA è entrata con forza nella vita quotidiana, principalmente grazie ai progressi nell'hardware e nel software che hanno reso accessibili al pubblico programmi avanzati di intelligenza artificiale. I dispositivi come smartphone, tablet e computer, dotati di potenti processori e schede grafiche, hanno reso possibili applicazioni IA come i digital assistant. Siri, lanciato da Apple nel 2011, è uno degli esempi più noti, seguito da Cortana di Microsoft (2014) e Alexa di Amazon (2015). Questi assistenti vocali non solo hanno semplificato la vita quotidiana, ma hanno anche contribuito a una diffusione massiva dell'IA.

Nel 2011, il programma Watson ha partecipato a un quiz televisivo negli Stati Uniti, vincendo contro i concorrenti umani e dimostrando di comprendere il linguaggio naturale. Questa vittoria ha segnato un'importante pietra miliare, poiché ha confermato che l'intelligenza artificiale può non solo processare informazioni, ma anche interagire con gli esseri umani in modo significativo.

Un altro esempio significativo di come l'IA ha fatto il suo ingresso nelle attività quotidiane è stato nel 2018 con il "Project Debater" di IBM, che ha partecipato a un dibattito con esperti umani, trattando argomenti complessi con notevole abilità. Pochi mesi prima, Google aveva mostrato come il programma Duplex fosse in grado di chiamare un parrucchiere e fissare un appuntamento, senza che l’interlocutore si accorgesse che stava parlando con una macchina.

Nonostante questi incredibili progressi, l'IA è ancora agli inizi del suo sviluppo, e ci sono numerosi ostacoli da superare prima che essa possa essere pienamente affidabile, soprattutto in settori delicati come la guida autonoma o la medicina. Uno degli obiettivi principali è che i sistemi di IA siano in grado di spiegare le proprie decisioni, in modo che gli esseri umani possano comprendere come "pensano" e reagire di conseguenza.

Nel campo dell'IA, esistono due principali approcci: il top-down (simbolico) e il bottom-up (reti neurali). Il primo si basa su un'architettura gerarchica, in cui tutte le conoscenze necessarie sono pre-programmate in una base di conoscenza, e le analisi si concentrano sulla creazione e manipolazione di simboli. Questo approccio risulta efficace in compiti complessi come l'elaborazione del

Perché il sistema di pilota automatico Audi non ha raggiunto la produzione di massa?

Il pilota automatico per il traffico, sviluppato da Audi per il modello A8, avrebbe dovuto rappresentare un passo significativo verso la guida automatizzata di livello 3, ma non è riuscito a entrare in produzione. Le ragioni sono molteplici e legate sia a fattori tecnologici che normativi. Prima di tutto, Audi ha dovuto affrontare una serie di complicazioni legate alle omologazioni internazionali e alle normative in continua evoluzione, che non sono riuscite a seguire il ritmo dello sviluppo tecnologico. Di fatto, la produzione in serie del pilota automatico per il traffico, inizialmente prevista per l'A8, è stata posticipata indefinitamente.

Il pilota automatico Audi, o "traffic jam pilot", è stato progettato per essere attivato in condizioni particolari. Il veicolo doveva trovarsi su autostrade o strade a più corsie, preferibilmente con barriere tra le corsie di marcia opposte e strutture come guardrail lungo i bordi. Il traffico doveva essere principalmente composto da veicoli a bassa velocità e senza presenza di semafori o pedoni nell'area di visibilità dei sensori del veicolo. Inoltre, la velocità del veicolo non doveva superare i 60 km/h, creando quindi le condizioni ideali per l'attivazione del sistema.

Quando il sistema si attivava, il