Le serie di Fourier, le serie di Fourier coseno e seno, rappresentano dei metodi per espandere una funzione tramite un insieme ortogonale di funzioni. Tuttavia, queste espansioni non sono limitate solo agli insiemi ortogonali di funzioni trigonometriche. Già nella Sezione 12.1 abbiamo visto come una funzione ff, definita su un intervallo (a,b)(a, b), possa essere espansa in modo formale mediante qualsiasi insieme di funzioni ortogonali {φn(x)}\{ \varphi_n(x) \} rispetto ad una funzione di peso definita su [a,b][a, b]. Molte di queste espansioni ortogonali, note come serie di Fourier generalizzate, derivano da problemi di Sturm–Liouville, che a loro volta emergono nei tentativi di risolvere equazioni differenziali parziali lineari, utilizzate come modelli per sistemi fisici.

Le serie di Fourier e le espansioni in serie ortogonali (come quelle trattate in questa sezione) saranno utilizzate nei capitoli successivi per esplorare le applicazioni di questi concetti. In particolare, la Sezione 12.6 si concentra su due tipi di serie ortogonali: la serie di Fourier–Bessel e la serie di Fourier–Legendre.

Serie di Fourier–Bessel

Abbiamo già visto nel Esempio 3 della Sezione 12.5 che per un valore fissato di nn, l'insieme delle funzioni di Bessel {Jn(αix)}\{ J_n(\alpha_i x) \}, con i=1,2,3,i = 1, 2, 3, \dots, è ortogonale rispetto alla funzione di peso p(x)=xp(x) = x sull'intervallo [0,b][0, b], quando i valori di αi\alpha_i sono definiti da una condizione al contorno del tipo Jn(αib)=0J_n(\alpha_i b) = 0. I valori propri del corrispondente problema di Sturm–Liouville sono dati da λi=αi2/b2\lambda_i = \alpha_i^2 / b^2.

Nel contesto di una serie di Fourier–Bessel, la funzione ff, definita su (0,b)(0, b), può essere espressa come una combinazione lineare delle funzioni di Bessel, con coefficienti determinati dall'integrale di prodotto scalare delle funzioni f(x)f(x) e le funzioni di Bessel stesse. La formula generale per una serie di Fourier–Bessel è la seguente:

f(x)=i=1ciJn(αix)f(x) = \sum_{i=1}^{\infty} c_i J_n(\alpha_i x)

I coefficienti cic_i sono ottenuti come:

ci=2b0bf(x)Jn(αix)xdxc_i = \frac{2}{b} \int_0^b f(x) J_n(\alpha_i x) x \, dx

Dove αi\alpha_i sono determinati dai zeri delle funzioni di Bessel, ovvero dalle soluzioni dell'equazione Jn(αib)=0J_n(\alpha_i b) = 0. In altre parole, αi\alpha_i sono le radici positive della funzione di Bessel, normalizzate da bb.

Relazioni di ricorrenza differenziali

Le relazioni di ricorrenza differenziali che sono state fornite nelle Sezioni 5.3 e 12.5 si rivelano utili per il calcolo dei coefficienti cic_i. Tali relazioni permettono di esprimere le derivate delle funzioni di Bessel in termini delle funzioni di ordine superiore e inferiore, facilitando così il calcolo delle radici αi\alpha_i.

Norma quadrata

La norma quadrata delle funzioni di Bessel dipende dal modo in cui sono definiti i valori propri. Nel caso di Jn(αx)J_n(\alpha x), ad esempio, la norma quadrata è calcolata attraverso un'integrazione per parti, utilizzando la condizione al contorno specificata. Esistono tre principali condizioni al contorno per il problema di Sturm–Liouville che danno luogo a diverse espressioni per la norma quadrata, e ognuna di esse porta a una diversa formulazione della serie di Fourier–Bessel.

In particolare, se la condizione al contorno è Jn(αib)=0J_n(\alpha_i b) = 0, allora la norma quadrata è espressa come:

Jn(αix)2=2b20bJn(αix)2xdx\lVert J_n(\alpha_i x) \rVert^2 = \frac{2}{b^2} \int_0^b J_n(\alpha_i x)^2 x \, dx

Convergenza della serie di Fourier-Bessel

Le condizioni sufficienti per la convergenza di una serie di Fourier-Bessel non sono particolarmente restrittive. Un teorema fondamentale afferma che se la funzione ff e la sua derivata prima sono continue a tratti sull'intervallo [0,b][0, b], allora la serie di Fourier-Bessel converge alla funzione f(x)f(x) in ogni punto di continuità di ff, e converge alla media dei limiti sinistro e destro in un punto di discontinuità.

Serie di Fourier–Legendre

Analogamente alle funzioni di Bessel, anche le polinomiali di Legendre Pn(x)P_n(x), definite sull'intervallo [1,1][-1, 1], formano un insieme ortogonale con rispetto alla funzione di peso p(x)=1p(x) = 1. Le serie di Fourier–Legendre sono utilizzate per espandere una funzione definita sull'intervallo [1,1][-1, 1] in termini di polinomi di Legendre. La forma della serie di Fourier–Legendre è:

f(x)=n=0cnPn(x)f(x) = \sum_{n=0}^{\infty} c_n P_n(x)

Dove i coefficienti cnc_n sono dati da:

cn=2n+1211f(x)Pn(x)dxc_n = \frac{2n+1}{2} \int_{ -1}^{1} f(x) P_n(x) \, dx

Le polinomiali di Legendre sono particolarmente utili per risolvere problemi di simmetria sferica, come quelli che emergono nelle equazioni differenziali che modellano fenomeni fisici in domini di simmetria radiale.

Considerazioni aggiuntive

Oltre a comprendere le formule per la costruzione delle serie di Fourier-Bessel e Legendre, è importante notare che, sebbene queste espansioni siano estremamente potenti, la loro applicazione pratica può richiedere una notevole attenzione ai dettagli numerici, specialmente nel calcolo delle radici delle funzioni di Bessel e Legendre. Inoltre, la comprensione delle condizioni di convergenza e l'importanza delle condizioni al contorno nei problemi fisici è cruciale per l'accuratezza e la validità dei risultati ottenuti con queste serie.

Come risolvere i problemi ai limiti con simmetria radiale nei problemi di calore e vibrazioni

Nel contesto della risoluzione di equazioni alle derivate parziali, un classico approccio consiste nell’utilizzare il metodo della separazione delle variabili. Questo approccio si applica con successo a molteplici problemi fisici, tra cui quelli che descrivono fenomeni di vibrazione e diffusione del calore. Un caso importante di applicazione riguarda i problemi che presentano simmetria radiale, dove la soluzione dipende solo dalla distanza radiale e non dalla coordinata angolare.

Quando si affrontano problemi con simmetria radiale, come quelli che descrivono vibrazioni di membrane circolari o la diffusione del calore in piastre di forma circolare, l’equazione alle derivate parziali può essere semplificata in una forma che dipende solo dalla coordinata radiale. L'approccio di separazione delle variabili divide la soluzione in un prodotto di funzioni che dipendono solo da una variabile ciascuna. In questo caso, si assume che la soluzione del problema sia della forma u(r,θ,t)=R(r)Θ(θ)T(t)u(r, \theta, t) = R(r) \Theta(\theta) T(t), e grazie alla simmetria radiale, si può ridurre a u(r,t)=R(r)T(t)u(r, t) = R(r) T(t), eliminando la dipendenza angolare.

Vibrazioni radiali di una membrana circolare

Un esempio tipico di problema con simmetria radiale è quello delle vibrazioni di una membrana circolare. Supponiamo di avere una membrana tesa di raggio cc, ancorata lungo il suo bordo, e vogliamo determinare come si muove la membrana nel tempo. Il problema è descritto da un’equazione alle derivate parziali che include il termine di vibrazione e condizioni al contorno che fissano la membrana ai bordi.

Nel caso di vibrazioni non smorzate e radiali, l'equazione del moto può essere scritta come segue:

utt=α2urr+1rur,u_{tt} = \alpha^2 u_{rr} + \frac{1}{r} u_r,

dove u(r,t)u(r,t) rappresenta il dislocamento della membrana nel tempo e nelle coordinate radiali. La soluzione di questo problema si ottiene separando le variabili u(r,t)=R(r)T(t)u(r,t) = R(r) T(t), il che porta a due equazioni separate: una che dipende solo dalla variabile radiale e l’altra solo dal tempo.

Equazione radiale e Bessel

L’equazione radiale che si ottiene è una forma dell’equazione di Bessel, che è ben conosciuta nella teoria delle vibrazioni. La soluzione generale per la funzione radiale R(r)R(r) è data da:

R(r)=c1J0(αr)+c2Y0(αr),R(r) = c_1 J_0(\alpha r) + c_2 Y_0(\alpha r),

dove J0J_0 e Y0Y_0 sono le funzioni di Bessel di primo e secondo ordine, rispettivamente. La condizione al contorno che la membrana sia ancorata lungo il bordo implica che R(c)=0R(c) = 0, dove cc è il raggio della membrana. Questo porta a una condizione di tipo:

J0(αc)=0,J_0(\alpha c) = 0,

che determina i valori discreti di α\alpha (noti come radici della funzione di Bessel). Questi valori determinano le frequenze proprie del sistema, ovvero i valori di α\alpha che soddisfano la condizione al contorno.

Soluzione generale

La soluzione completa del problema di vibrazione radiale per la membrana circolare è quindi una combinazione di soluzioni temporali (che sono espressioni del tipo T(t)=c3cos(αt)+c4sin(αt)T(t) = c_3 \cos(\alpha t) + c_4 \sin(\alpha t)) e soluzioni spaziali (dette funzioni di Bessel). Le frequenze proprie sono definite dai valori delle radici della funzione di Bessel, e le soluzioni spaziali sono derivate in modo tale che la membrana sia fissata ai bordi.

La soluzione complessiva del problema è quindi una somma di termini che descrivono le oscillazioni radiali della membrana, ognuna con una frequenza propria associata. Questi risultati sono fondamentali per comprendere come le vibrazioni si distribuiscono nel tempo e nello spazio su una membrana circolare.

Considerazioni sui problemi di calore

Un altro esempio che presenta simmetria radiale riguarda i problemi di diffusione del calore in piastre circolari. In questi casi, l’equazione del calore, che descrive la distribuzione della temperatura u(r,t)u(r,t) in funzione del tempo e della distanza radiale, può essere trattata nello stesso modo tramite separazione delle variabili. Anche in questo caso, la simmetria radiale semplifica il problema, e la soluzione può essere espressa come una somma di funzioni che descrivono l’evoluzione della temperatura nel tempo e nello spazio radiale.

La risoluzione di tali problemi implica trovare le soluzioni stazionarie, cioè quelle che non dipendono dal tempo, ma che soddisfano le condizioni al contorno specificate. L’analisi delle frequenze proprie e delle radici delle funzioni di Bessel gioca un ruolo cruciale anche nella diffusione del calore, determinando la forma delle soluzioni stazionarie.

Implicazioni più ampie

È importante notare che le soluzioni a questi problemi non sono sempre dirette. Ad esempio, la condizione che la temperatura o il dislocamento siano limitati vicino all’origine (come nel caso di r=0r = 0) richiede una particolare attenzione nella scelta delle soluzioni. La funzione di Bessel di ordine zero, J0J_0, ha un comportamento ben definito vicino all’origine, ma la funzione di Bessel di secondo tipo, Y0Y_0, diverge, motivo per cui viene esclusa dalle soluzioni fisicamente significative.

Inoltre, nella soluzione del problema delle vibrazioni, l’importanza delle radici della funzione di Bessel è tale che esse definiscono le "modi" o le configurazioni oscillanti del sistema. La discrezione delle radici implica che le vibrazioni della membrana siano limitate a determinate frequenze, che sono caratteristiche del sistema fisico in esame. Questo fenomeno ha applicazioni in numerosi campi, dalla progettazione di dispositivi vibranti alla modellazione dei fenomeni di diffusione in contesti ingegneristici e fisici.

Come comprendere e applicare le funzioni armoniche e il teorema della trasformazione in matematica avanzata

Le funzioni armoniche sono soluzioni fondamentali di equazioni differenziali alle derivate parziali che descrivono una vasta gamma di fenomeni fisici, come la distribuzione del calore, il potenziale gravitazionale e le onde elettromagnetiche. In particolare, queste funzioni soddisfano l'equazione di Laplace, un'importante equazione differenziale parziale di secondo ordine che prende il nome dal matematico Pierre-Simon Laplace.

Una delle proprietà distintive delle funzioni armoniche è che sono soluzioni dell'equazione di Laplace: 2u=0\nabla^2 u = 0, dove 2\nabla^2 è l'operatore laplaciano. L'operatore laplaciano è usato per descrivere la variazione di una grandezza scalare in uno spazio, ed è particolarmente utile nei contesti fisici in cui le variazioni sono "uniformi" o "stabili" nel tempo e nello spazio. Un esempio classico di un fenomeno descritto da una funzione armonica è la distribuzione di temperatura in uno spazio privo di sorgenti di calore.

Il teorema della trasformazione delle funzioni armoniche afferma che, se una funzione è armonica su una regione di uno spazio, essa manterrà tale proprietà anche dopo una trasformazione conformale. Le trasformazioni conformali sono trasformazioni che preservano gli angoli, ma non necessariamente le distanze. Questo teorema è cruciale per risolvere problemi fisici in cui la geometria dello spazio di interesse non è semplice, ma può essere "mappata" in una forma più semplice mantenendo le proprietà armoniche.

Un'applicazione interessante di questa teoria si trova nel problema di Dirichlet, che riguarda la determinazione di una funzione armonica che soddisfi condizioni al contorno specifiche su una regione delimitata. Questo problema è utilizzato, ad esempio, nella risoluzione di problemi di elettrostatica, dove si cerca il potenziale elettrico in una regione data, con condizioni di potenziale fissate sulla superficie di conduttori.

La risoluzione dell'equazione di Laplace nelle coordinate polari è un'altra delle applicazioni più comuni. Ad esempio, in un contesto bidimensionale, se la regione di interesse ha una forma circolare, le soluzioni dell'equazione di Laplace sono più semplici da esprimere nelle coordinate polari piuttosto che in quelle cartesiane. Le soluzioni armoniche in questo caso possono essere scritte come combinazioni di funzioni seno e coseno, che sono le soluzioni naturali dell'equazione di Laplace in coordinate polari.

Inoltre, le funzioni armoniche sono intimamente legate ai polinomi di Legendre e ai polinomi di Fourier. I polinomi di Fourier, in particolare, svolgono un ruolo fondamentale nell'analisi delle funzioni periodiche e nella decomposizione di segnali in componenti sinusoidali. Questi polinomi si basano sulla stessa struttura matematica delle funzioni armoniche e sono utilizzati per risolvere equazioni alle derivate parziali, come la celebre equazione del calore.

Un altro aspetto importante è la trasformazione armonica in contesti non lineari. Sebbene le funzioni armoniche siano in genere associate a problemi lineari, alcune tecniche moderne permettono di utilizzare funzioni armoniche anche in contesti non lineari. In questi casi, si fa ricorso a metodi approssimativi, come le serie di Fourier o le trasformazioni di Laplace, per ottenere soluzioni numeriche alle equazioni che descrivono fenomeni complessi.

L'approccio al problema delle funzioni armoniche non si limita solo alla teoria matematica pura, ma trova applicazioni in numerosi campi. Ad esempio, nelle scienze computazionali, la risoluzione numerica delle equazioni alle derivate parziali è essenziale per simulare fenomeni fisici complessi come il flusso di fluidi incomprimibili o la propagazione delle onde elettromagnetiche. Le funzioni armoniche, attraverso la teoria delle trasformazioni, aiutano a risolvere questi problemi in maniera efficace, anche quando la geometria del dominio di interesse è irregolare o complessa.

Inoltre, nella fisica teorica, la teoria delle funzioni armoniche è alla base della comprensione di fenomeni come la radiazione di Hawking, che descrive la radiazione emessa dai buchi neri. In questo contesto, l'analisi delle funzioni armoniche permette di formulare modelli matematici che cercano di spiegare il comportamento delle particelle e delle radiazioni a livello cosmologico.

Per il lettore che desidera approfondire questi argomenti, è essenziale comprendere che, sebbene il concetto di funzione armonica possa sembrare astratto, la sua applicazione pratica è vasta e varia. Le tecniche matematiche coinvolte, come le trasformazioni di Laplace e Fourier, sono strumenti potenti per risolvere problemi fisici concreti. Inoltre, la comprensione di come le funzioni armoniche si comportano sotto trasformazioni conformali è un aspetto cruciale per affrontare problemi più complessi e per applicare la teoria in contesti più generali.