Oggi, in molte società avanzate, tra cui il Giappone, gli Stati Uniti e molte nazioni europee, assistiamo a una crescente divisione tra ricchi e poveri, con l'eclissi della classe media. La società giapponese, ad esempio, è sempre più definita da una "società di disuguaglianze crescenti", dove non si è più "di classe media" ma si appartiene a una delle due categorie: o ricco o povero, un vincitore finanziario o un perdente finanziario. Questo fenomeno non è circoscritto al Giappone, ma è visibile anche negli Stati Uniti e in Europa, dove il benessere economico sembra sempre più concentrarsi nelle mani di pochi, mentre le disparità sociali si acuiscono.

La radice di questo problema è complessa e deriva in parte dalla mancanza di un’educazione finanziaria adeguata. Spesso, infatti, le persone non sono preparate a comprendere come funziona realmente il denaro, e si trovano a dipendere dalle istituzioni o da esperti finanziari per risolvere i loro problemi economici. Ma questo approccio non fa altro che alimentare il problema, creando una spirale in cui le disuguaglianze aumentano. Come spiegato in una conversazione con Donald Trump, risolvere le sfide finanziarie di oggi con la "intelligenza finanziaria" di ieri è impossibile. Tentare di risolvere le problematiche del sistema pensionistico o della sanità tramite l’aumento dei benefici di previdenza sociale o Medicare, ad esempio, non farà che aggravare la situazione, come una gallina che depone uova d'oro, ma che alla fine verrà macellata.

Il vero problema risiede nel fatto che, come accade per molte altre questioni sociali, gran parte della popolazione ha una mentalità di "diritto", aspettandosi che il governo o altre entità risolvano i loro problemi. Il modello dell’assistenzialismo è quello di "dare il pesce" – ovvero offrire una soluzione temporanea senza insegnare alle persone a "pescare", ossia a risolvere i propri problemi finanziari attraverso l’acquisizione di competenze e conoscenze.

Questo concetto è ben rappresentato da un proverbio che insegna che, se si insegna a una persona a pescare, essa sarà in grado di nutrirsi per tutta la vita. Il problema è che la società, in generale, sembra più propensa a vendere pesci anziché insegnare a pescare. In questo contesto, i consulenti finanziari, i bancari, gli assicuratori e i broker sono spesso visti più come venditori che come educatori. Il termine "selfish" (egocentrico) emerge proprio da questa dinamica, dove la vendita di soluzioni finanziarie si traduce in un vantaggio personale, ma non necessariamente nel miglioramento delle condizioni finanziarie degli individui.

Molti, infatti, preferiscono delegare la gestione del proprio denaro a esperti, sperando che questi siano realmente competenti. Tuttavia, troppo spesso queste figure non solo non risolvono i problemi, ma li aggravano ulteriormente. In un altro testo di Donald Trump, viene messo in evidenza come molti consulenti finanziari, seppur ben pagati, possano distruggere il patrimonio di un individuo, come nel caso di atleti che, pur guadagnando enormi somme in giovane età, spesso si trovano senza nulla a causa di cattive gestioni.

L’educazione finanziaria, quindi, è fondamentale. Essere in grado di gestire e investire il proprio denaro è un'abilità essenziale per evitare di essere vittime di una società che si sta polarizzando sempre più. La filosofia di Trump e Kiyosaki, infatti, non è quella di vendere soluzioni, ma quella di insegnare a "pescare" da soli. Diventare esperti della propria situazione finanziaria è il primo passo per evitare il pericolo di trovarsi esclusi da una classe media che si sta rapidamente riducendo, mentre si apre un divario sempre più ampio tra ricchi e poveri.

Un altro aspetto che emerge da questa analisi è la crescente scomparsa della classe media in molti Paesi occidentali. La classe media, che un tempo era vista come il fulcro della società, si sta erodendo lentamente. Oggi, se non si sceglie di diventare ricchi, si rischia di rimanere poveri, soprattutto nei paesi in cui la classe media sta letteralmente scomparendo, come negli Stati Uniti. Al contrario, Paesi come la Cina e l'India stanno facendo crescere la propria classe media, nonostante le difficoltà economiche. Tuttavia, anche in questi Paesi, la situazione non è sempre rosea e la classe media vive spesso in condizioni non migliori rispetto ai poveri in Occidente.

In questo contesto, diventa cruciale per ogni individuo non solo cercare di comprendere come funzionano i sistemi finanziari, ma anche decidere di prendere il controllo della propria situazione economica. Non basta più aspettare passivamente che le cose migliorino; l'unico modo per non soccombere alla crescente disuguaglianza sociale è educarsi e imparare a navigare nel sistema economico in modo autonomo e informato.

Il mondo sta cambiando velocemente, e con esso le opportunità. Se oggi non si intraprende un cammino di educazione finanziaria e indipendenza economica, si rischia di rimanere esclusi dalle dinamiche di una società sempre più polarizzata. La lezione che emerge è chiara: non aspettare che qualcun altro risolva i tuoi problemi, ma impara a risolverli tu stesso, per costruire un futuro solido e prospero.

Perché la scuola militare può cambiare la tua vita?

La scuola militare è stata una delle esperienze più formative della mia vita. Non si trattava soltanto di disciplina e rigore: era una scuola di leadership, determinazione e preparazione mentale al mondo reale. Senza quella struttura, senza quel sistema rigido, non avrei mai terminato gli studi. Lì ho imparato a seguire ordini, ma soprattutto a darli. E con il tempo, ho capito che il vero valore di quell'addestramento non era tanto nelle regole quanto nell’allenamento alla responsabilità personale.

Nel mio ultimo anno fui promosso Ufficiale di Battaglione. Il mio compito era insegnare leadership ai cadetti più giovani, ragazzi che, come me all'inizio, credevano di poter aggirare il sistema. Ma il sistema non si aggira: si affronta, si conquista, si interiorizza. Fu allora che compresi che nel quadrante "B" del flusso di cassa, quello dell’imprenditore, la leadership non è un’opzione, ma una necessità.

L’esperienza più radicale, però, fu nella scuola di volo della Marina, durante la guerra in Vietnam. Lì imparai due lezioni che avrebbero modellato tutta la mia esistenza. La prima: non esiste un secondo posto. Durante un addestramento, il mio istruttore mi "attaccò" all’improvviso nel cielo con urla simulate nel casco: "Bang, bang, bang!". Tentai tutte le manovre evasive apprese, ma non riuscii a seminarlo. Il sudore mi annebbiava la vista e ogni mossa veniva neutralizzata con un altro “Bang”. Quando atterrammo, il debriefing mi lasciò con un nodo allo stomaco. Non per la violenza dell’allenamento, ma per la consapevolezza di quanto fossi impreparato. Fu allora che l’istruttore mi disse: “In questo lavoro, non c’è un secondo posto. Solo un pilota torna a casa vivo.” Quelle parole cambiarono tutto. Da quel giorno, iniziai a praticare ossessivamente. Non per vincere. Per sopravvivere.

Più tardi, in Vietnam, quelle parole tornarono, ma senza finzione. Non c’erano urla simulate. C’erano proiettili veri. In quegli istanti, capii che non era l’intelligenza o il talento a fare la differenza. Era la preparazione.

La seconda lezione riguarda il rischio. Quando qualcuno dice che “investire è rischioso”, quello che sento davvero è: “non sono preparato”. Il combattimento non è rischioso. L’impreparazione è rischiosa. Nella mia vita professionale, sono diventato fanatico della pratica. Studio per ridurre il rischio. Mi alleno per ridurre il rischio. Riduco il rischio per giocare meglio. E quando devo rischiare, lo faccio in piccolo. Prima di investire denaro reale, ho partecipato a un seminario sugli investimenti. Poi ho analizzato più di cento opportunità. La maggior parte erano inutili, ma non ho mai perso la pazienza. Finalmente, ne ho trovata una a Maui: un piccolo appartamento da 18.000 dollari. Era l’inizio. Da allora ho esaminato decine di migliaia di investimenti e ne ho scelti solo pochi. Perché non è il rischio a definire l’imprenditore. È la preparazione.

Per questo, ancora oggi, quando fallisco, torno alla mia base: studio, pratica, disciplina. L’imprenditoria non è pericolosa. L’impreparazione lo è. Lo stesso vale per il denaro, per gli affari, per la vita. Chi investe solo soldi e non tempo, perde. Chi investe prima il tempo, poi i soldi, ha un vantaggio strutturale.

Donald ha avuto un’esperienza simile. Anche lui fu mandato alla scuola militare, non per disciplina ma per canalizzare un'energia incontenibile. Lì, però, apprese q

Come L'evoluzione Tecnologica e la Globalizzazione Cambiano il Lavoro e la Vita Personale

La riforma delle telecomunicazioni e l'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) hanno avuto implicazioni significative sul mercato del lavoro globale, in particolare per coloro che occupano posizioni nei quadranti E (lavoratori dipendenti) e S (lavoratori autonomi). Per molti, soprattutto nei settori B (business) e I (investimenti), questi cambiamenti hanno aperto nuove opportunità, ma non senza dei rischi. Mentre da una parte i costi delle comunicazioni internazionali sono scesi drasticamente, dall'altra è diventato più facile per le aziende esternalizzare il lavoro a paesi dove i costi di manodopera sono più bassi. E questo sta influenzando anche le professioni che un tempo erano considerate sicure, come quelle mediche, legali e contabili.

Nel 2001, l’ingresso della Cina nel WTO ha ulteriormente accelerato questa tendenza. Sebbene questo evento abbia aperto nuovi mercati per gli imprenditori e gli investitori, per chi lavora nei settori tradizionali, il rischio di vedersi sostituiti da lavoratori in altri paesi è aumentato. Le persone che una volta avrebbero cercato un aumento di stipendio ora devono fare attenzione, poiché una richiesta di aumento potrebbe sembrare una minaccia per la propria sicurezza lavorativa. Il motivo è semplice: nel mercato del lavoro globale, il concorrente per il tuo posto di lavoro potrebbe trovarsi a migliaia di chilometri di distanza. In un periodo in cui l'inflazione cresce, i prezzi del carburante e della casa salgono, molti cominciano a chiedersi se il loro lavoro sia davvero sicuro.

Non tutti i lavori sono ugualmente vulnerabili alla delocalizzazione. L'insegnante che lavora in aula, il poliziotto, il pompiere e il cameriere sono esempi di professioni che rimangono relativamente protette dalla concorrenza internazionale. Tuttavia, anche questi lavoratori si trovano ora a competere con coloro che, pur lavorando localmente, devono affrontare una realtà in cui l'accesso a professionisti globali è diventato sempre più facile.

Il cambiamento di paradigma che stiamo vivendo, tra semplicità e complessità, è un elemento fondamentale per comprendere come ci adattiamo a questi cambiamenti. Se sei un adulto con poche risorse, le scelte che hai davanti sono due: vivere sotto le tue possibilità o espandere le tue possibilità. Vivere in modo più semplice, come alcune persone che hanno scelto di ridurre il loro tenore di vita, può essere un modo per uscire dal sistema complesso che oggi sembra non avere alcuna via d’uscita. Ad esempio, una coppia che vive nel sud dell'Arizona ha deciso di costruire una casa di adobe, senza mutuo, e vive in modo completamente autosufficiente, con energia solare, un pozzo proprio e un allevamento di bestiame. Altri, come molti baby boomer, scelgono di trasferirsi in paesi come il Messico o Costa Rica per vivere una vita più semplice a un costo inferiore.

In alternativa, alcuni scelgono una vita più complessa, legata agli affari internazionali, agli investimenti e a uno stile di vita che richiede una costante interazione con il mondo. Questo tipo di vita implica la necessità di rimanere aggiornati sulle condizioni economiche mondiali. Ogni giorno, i mercati di Asia ed Europa devono essere monitorati; i tassi di cambio, il prezzo del petrolio, dell'oro e del gas, e le proprie aziende in Cina o in Sud America. Si tratta di un continuo lavoro di aggiornamento, lettura di riviste economiche e partecipazione a seminari su investimenti e finanza. Questi professionisti del mondo degli affari sono anche in contatto con un ampio spettro di persone e culture, affrontando sia opportunità che truffatori. La complessità di questa vita implica una continua esposizione ai media, che non sempre offrono rappresentazioni accurate della realtà.

Essere competitivi in un mondo complesso significa essere sempre aggiornati, essere un "studente" del mondo degli affari, della finanza, delle persone e dei mercati globali, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 52 settimane all’anno. Questo tipo di vita non è per tutti, ma per chi sceglie di intraprenderla, offre una stimolante combinazione di soddisfazioni e sfide. Non c'è niente di più eccitante che giocare al gioco degli affari e della finanza, anche se può essere frustrante. Se sei abbastanza intelligente, il gioco ti ricompenserà generosamente, altrimenti ti prenderà tutto ciò che hai vinto.

Le scelte tra semplicità e complessità sono quindi fondamentali. In un mondo globalizzato, la competizione non è più locale, è globale. La domanda è: come vuoi vivere? Se desideri una vita più semplice, probabilmente dovrai fare delle rinunce in termini di convenienze moderne. Se invece sei pronto ad affrontare la complessità, devi prepararti a vivere una vita che richiede una continua interazione con il mondo. Oggi è possibile vivere in una zona remota del pianeta e continuare a fare affari con il resto del mondo, grazie alla tecnologia e ai mezzi di comunicazione globali.

La realtà, tuttavia, è che le persone che vivono nella frustrazione per non riuscire a stare al passo con la globalizzazione non stanno affrontando la verità. In un mondo in cui i mercati finanziari si muovono 24 ore su 24, non si può più pensare in modo isolato. La realtà che alcuni studenti in Francia chiedono per sé, cioè la sicurezza del posto di lavoro attraverso leggi che impediscano i licenziamenti, è ormai obsoleta. In un mondo globale, è importante capire che nessuno è al sicuro e che, se non ci si adatta, si rischia di rimanere fuori dal gioco.

Per prepararsi a questa nuova realtà, potrebbe essere utile viaggiare e conoscere i mercati globali. Il viaggio da un paese all'altro, come da Parigi a New York, a Hong Kong, a Shanghai, a Dubai, a Londra e infine a Dublino, ti aprirà gli occhi su quanto il mondo sia interconnesso. Un viaggio del genere, pur costando, è il miglior investimento che tu possa fare per capire come funzionano davvero l'economia e il lavoro nel contesto attuale.

Perché investire nel settore immobiliare è la scelta giusta per diventare ricchi

Investire nel settore immobiliare può sembrare una strada difficile e complicata, ma chi è riuscito ad avviare una strategia vincente sa quanto possa essere vantaggioso. La chiave di tutto risiede nella gestione e nella capacità di fare scelte intelligenti. Mentre il mercato azionario è volatile, l’immobiliare offre un tipo di stabilità che è difficile da trovare altrove.

Uno degli aspetti più importanti quando si inizia a investire nel settore immobiliare è l'espandibilità. Una volta imparato a comprare case unifamiliari, si può facilmente passare a proprietà con più unità. A questo punto, le proprietà non devono essere più piccole di 250 unità, per massimizzare i benefici della gestione e delle economie di scala. L’espansione permette di ottenere una gestione più solida e, di conseguenza, una rendita più consistente.

La prevedibilità è un altro vantaggio cruciale. Generalmente, dopo un anno dall'acquisto di un complesso residenziale, è possibile stabilizzarlo. Durante quest'anno, la gestione ha il tempo di eliminare gli inquilini problematici, apportare le riparazioni estetiche necessarie e iniziare ad aumentare lentamente i canoni di locazione. Dopo questa fase, i pagamenti diventano regolari come un orologio, una prospettiva molto più tranquilla rispetto alle montagne russe delle borse valori, dove i guadagni e le perdite possono essere imprevedibili. Gli assegni mensili dell’affitto sono molto più sicuri e prevedibili.

La gestione delle proprietà è il cuore dell'investimento immobiliare di successo. Un errore comune che molti investitori commettono è l'incapacità di gestire correttamente i propri immobili o la riluttanza ad assumersi il ruolo di gestore. La chiave per il successo è assumere una buona gestione, ed è per questo che molti investitori scelgono di acquistare proprietà con più di 100 unità. Solo in questo caso, è possibile permettersi una gestione di qualità, in grado di garantire il massimo ritorno sull’investimento.

Un altro vantaggio significativo dell'immobiliare è la possibilità di rinviare il pagamento delle tasse. L'uso di tecniche come lo scambio fiscale differito 1031 consente di vendere un immobile con guadagni di capitale e reinvestire l'importo senza pagare immediatamente le tasse. Questa opportunità non esiste nei mercati azionari, dove le tasse sui guadagni di capitale sono inevitabili. La possibilità di differire le tasse è un vantaggio che può accelerare notevolmente la crescita del patrimonio.

L’apprezzamento delle proprietà è spesso visto come uno degli obiettivi principali dagli investitori. Poiché il valore del dollaro diminuisce, il valore degli immobili tende ad aumentare, alimentato dalla crescente domanda che accompagna l'incremento della popolazione. Tuttavia, non bisogna fare affidamento solo sull’apprezzamento, che può essere imprevedibile. Le fluttuazioni del mercato possono distruggere chi spera solo in guadagni di capitale, soprattutto in un mercato ribassista. L'approccio migliore è quello di investire per il flusso di cassa, che garantisce una redditività costante e protegge da eventuali cali di valore delle proprietà.

In molti casi, gli investitori immobiliari preferiscono concentrarsi sulla stabilità a lungo termine, piuttosto che su guadagni rapidi derivanti da apprezzamenti di valore. Il mio approccio preferito è comprare una proprietà, stabilizzarla, e poi acquistare un'altra, creando un flusso di reddito passivo che cresce nel tempo. Questo approccio richiede meno lavoro, genera un ritorno maggiore e comporta una tassazione più bassa.

Anche se l’apprezzamento del valore è un obiettivo interessante, non bisogna mai fare affidamento su di esso come unica fonte di guadagno. Comprare immobili nella speranza che il loro valore aumenti è una speculazione, non un investimento vero e proprio. L'errore di molti investitori è quello di concentrarsi sull'acquisto di proprietà sperando in un rialzo dei prezzi, senza considerare i rischi legati alla volatilità del mercato.

C’è un altro motivo per cui preferisco l’immobiliare: la sua lentezza. Il mercato immobiliare non cambia velocemente come la tecnologia. Sebbene io sia ormai obsoleto rispetto alla rapidità con cui evolvono le tecnologie, il mercato immobiliare tende a essere meno vulnerabile a questi cambiamenti improvvisi. L'evoluzione tecnologica, pur essendo inevitabile, non influenzerà drasticamente il valore degli immobili nel breve periodo. La necessità di un posto dove vivere e lavorare, per quanto possano evolversi le generazioni, rimarrà costante.

Tuttavia, ci sono anche rischi a lungo termine legati all’obsolescenza di certe aziende e tecnologie. Mentre molte delle grandi aziende di oggi potrebbero non essere più dominanti in futuro, l'immobiliare ha un vantaggio fondamentale: rimarrà una necessità fondamentale per le persone, indipendentemente dalle tecnologie emergenti. I giovani potrebbero trasformare il panorama economico, ma la domanda di spazi abitativi e lavorativi non scomparirà, e l'immobiliare sarà sempre un asset stabile su cui investire.

Infine, un dato interessante riguarda chi possiede davvero gli immobili. Il termine "immobiliare" deriva dalla parola spagnola "real", che significa "reale" o "royale". In origine, il concetto di possedere una proprietà immobiliare era legato al possesso di terre reali, come quelle di un monarca. Oggi, questo concetto è ancora valido: la proprietà immobiliare è tra le risorse più durevoli e stabili che una persona possa possedere.