Nel campo della riabilitazione fisica, esistono numerosi approcci terapeutici, tra cui l’uso di ultrasuoni, stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES), e la terapia laser a bassa potenza (LLLT), che si sono dimostrati efficaci nel trattamento di infortuni muscolari e articolari, migliorando la forza muscolare, la mobilità articolare e favorendo la guarigione dei tessuti. Ogni metodo, pur avendo modalità di azione specifiche, contribuisce al recupero in maniera complementare, a seconda della natura e della gravità del danno subito dal paziente.

L'ultrasuono terapeutico è stato utilizzato per decenni per il trattamento di disturbi muscoloscheletrici e ha mostrato buoni risultati nel trattamento delle lesioni dei tessuti molli. Un esempio interessante è il lavoro di Draper et al. (2014), che hanno evidenziato come l'ultrasuono a bassa intensità possa favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati, stimolando la microcircolazione e accelerando i processi infiammatori cronici durante la fase di guarigione. Sebbene alcuni studi abbiano suggerito che gli effetti dell'ultrasuono possano essere più efficaci in combinazione con altre terapie fisiche, il suo impiego nei trattamenti post-operatori, come nelle ricostruzioni del legamento crociato anteriore, è ben documentato.

Accanto agli ultrasuoni, la stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) è un’altra tecnica comunemente utilizzata nella riabilitazione. Diverse ricerche, come quella condotta da Glaviano e Saliba (2016), hanno documentato come la NMES possa migliorare l'attivazione muscolare in pazienti con dolore patellofemorale o debolezza muscolare post-operatoria. L’uso di correnti elettriche controllate per stimolare i muscoli aiuta a prevenire la disabilità muscolare, promuovendo l’attivazione neuromuscolare e incrementando la forza durante la riabilitazione.

La terapia laser a bassa potenza, o LLLT, è un’altra opzione terapeutica promettente, utilizzata soprattutto per trattare lesioni e infiammazioni dei tessuti molli. Essa funziona stimolando la biostimolazione cellulare attraverso l’emissione di luce a bassa intensità. Gli studi hanno dimostrato che l’LLLT può migliorare la sintesi del collagene e accelerare la guarigione dei tendini, così come nel caso della tendinopatia di Achille nei ratti (Haslerud et al., 2017). Inoltre, la LLLT è stata efficace nel trattamento delle lesioni cutanee superficiali e nel migliorare la qualità della guarigione nei modelli animali, come indicato da Gange et al. (2016).

Al di là di queste terapie, una combinazione di approcci terapeutici, come nel caso dell’uso simultaneo di ultrasuono e stimolazione elettrica, si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento di patologie muscoloscheletriche complesse. Studi hanno dimostrato che l’uso di pacchetti caldi o ultrasuoni a bassa frequenza combinati con stimolazione elettrica possono incrementare la temperatura muscolare e favorire un miglior recupero funzionale, come sottolineato da Draper et al. (1998). La combinazione di tecniche fisiche diverse può essere utile anche per contrastare l’atrofia muscolare post-chirurgica, in particolare nei pazienti critici o con disabilità neurologiche.

Oltre a queste terapie dirette, la riabilitazione fisica post-operatoria e post-traumatica beneficia anche di un’attenzione particolare alle modalità di esercizio fisico, come il training neuromuscolare per la stimolazione del quadricipite. Uno studio di Piva et al. (2003) ha evidenziato come una strategia di allenamento mirata alla riattivazione dei muscoli dopo un intervento chirurgico al legamento crociato anteriore possa accelerare il recupero della forza e della funzione articolare.

Questi trattamenti, sebbene possiedano un vasto campo di applicazioni, devono essere personalizzati in base alla patologia specifica del paziente e alle sue necessità individuali. È fondamentale che i professionisti della riabilitazione fisica combinino questi approcci con un’adeguata valutazione della risposta del paziente, per ottimizzare i risultati e prevenire possibili complicanze, come ad esempio l’infiammazione cronica o l’atrofia muscolare.

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Quali sono le tecnologie più promettenti per l'analisi del cammino nei cani e come possono essere utilizzate dai veterinari?

L'analisi del cammino nei cani ha fatto significativi progressi grazie all'introduzione di tecnologie avanzate che permettono di misurare e analizzare con precisione le forze di reazione al suolo e i parametri cinematica e cinetica. Tuttavia, per varie ragioni, non tutti gli aspetti di queste tecnologie sono prontamente sfruttabili dai medici veterinari praticanti. Una delle principali limitazioni risiede nel costo elevato di molti di questi sistemi, che spesso superano le centinaia di migliaia di dollari, rendendo la loro implementazione difficile per molte cliniche. Inoltre, la curva di apprendimento per l'acquisizione e l'analisi dei dati è frequentemente ripida, non solo per raccogliere informazioni, ma anche per interpretarle correttamente. Alcuni di questi sistemi richiedono misurazioni ripetute su un singolo cane, il che può risultare poco pratico in un contesto clinico. Inoltre, l'analisi in tempo reale dei dati raccolti può essere complessa e talvolta non realizzabile.

Tuttavia, ci sono vantaggi tangibili nell'uso di tecnologie più semplici come i sistemi di analisi del cammino assistiti da video in 2D. Questi sistemi, sebbene non così avanzati come quelli tridimensionali, sono relativamente facili da usare, e il loro output visivo è comprensibile anche per i proprietari di animali con una buona preparazione. I tecnici specializzati possono operare questi sistemi per ottenere una presentazione videografica del cammino del cane, che può essere analizzata successivamente per individuare anomalie o miglioramenti. L'introduzione di questi strumenti sta portando un miglioramento significativo nella diagnosi e nel trattamento di condizioni ortopediche nei cani, con un'integrazione crescente in pratiche veterinarie specializzate.

Un altro strumento emergente è l'accelerometro, un dispositivo piccolo ed economico che è stato validato per l'uso nei cani. Gli accelerometri sono già stati utilizzati con successo per misurare la performance fisica degli animali, caratterizzare le attività con e senza guinzaglio, e per monitorare il recupero post-operatorio. Questi dispositivi sono particolarmente utili per analizzare l'attività fisica in cani con osteoartrite, permettendo una valutazione precisa del livello di movimento e dei miglioramenti nel tempo. In futuro, l'uso di accelerometri potrebbe diventare una parte fondamentale dell'analisi del cammino clinico, data la loro semplicità, il costo contenuto e la portabilità.

Le variabili di razza influenzano significativamente i parametri del cammino, come dimostrato da numerosi studi. Le differenze nelle forze di reazione al suolo (GRF, Ground Reaction Forces) tra razze come il Border Collie e il Labrador Retriever, ad esempio, sono state attribuite a differenze nelle conformazioni fisiche e nel peso corporeo. In uno studio, i Labrador Retriever tendevano a esercitare una maggiore pressione sugli arti pelvici durante il cammino e il trotto rispetto ai Border Collie. Questi ultimi, invece, mostravano un ciclo di andatura e una lunghezza del passo significativamente più breve, anche quando si teneva conto delle differenze nelle dimensioni corporee. Tali differenze sono probabilmente legate agli scopi per cui queste razze sono state originariamente selezionate: i Border Collie per il lavoro di pastore, che richiede rapidi cambiamenti di direzione e velocità, e i Labrador per la caccia, che comporta una corsa più diretta e prolungata.

Quando si analizzano i movimenti del cane, è cruciale comprendere che le differenze tra razze non sono solo dovute alla morfologia, ma anche alle finalità pratiche per cui sono state selezionate nel corso della storia. Le caratteristiche quantitative del cammino possono variare anche in base a come un cane è stato addestrato e alla sua attività fisica regolare. Ad esempio, i cani che praticano sport o sono impiegati in lavori specifici come il soccorso potrebbero avere modelli di cammino diversi rispetto a quelli che vivono in ambienti domestici meno attivi.

Nel contesto clinico, è fondamentale che i veterinari considerino le differenze razziali e strutturali nel cammino di un cane, specialmente quando si esaminano animali con patologie ortopediche o neurologiche. È necessario che ogni caso venga valutato considerando non solo le patologie in corso, ma anche le peculiarità individuali della razza e del cane specifico.

Con l'avanzare della tecnologia e il miglioramento dei sistemi di analisi, la capacità di monitorare e comprendere meglio il cammino dei cani continuerà a crescere. Questi sviluppi non solo renderanno più accurate le diagnosi, ma contribuiranno anche a perfezionare i piani di trattamento, fornendo ai medici veterinari strumenti migliori per affrontare le problematiche ortopediche e riabilitative.

Come costruire la forza nei cani: esercizi mirati e principi fondamentali

L'esercizio di resistenza è utilizzato per sviluppare la forza e la massa muscolare scheletrica. Quando eseguito correttamente, l'allenamento di resistenza può offrire benefici funzionali significativi, contribuendo al miglioramento della salute generale e del benessere. La forza è strettamente legata alla velocità (si può fare un paragone tra la velocità dei corridori che competono nella gara dei 100 metri e quella dei maratoneti). Spiegare questo concetto ai clienti che praticano sport legati alla velocità può essere utile per convincerli dell'importanza di questi esercizi.

Gli esercizi di forza sono isometrici quando una parte del corpo rimane ferma contro la forza della contrazione muscolare. In un esercizio isometrico, l'angolo dell'articolazione e la lunghezza del muscolo non cambiano durante la contrazione. Gli esercizi isotoni, invece, si verificano quando una parte del corpo si muove a causa della contrazione muscolare. Gli esercizi isotoni rafforzano il muscolo per l'intero arco di movimento dell'esercizio utilizzato. La contrazione isotona è concentrica quando il muscolo si accorcia durante la contrazione, ed eccentrica quando il muscolo si allunga.

Tre concetti fondamentali da considerare quando si prescrive un esercizio di forza sono la specificità, il sovraccarico e la concussione. La specificità si riferisce alla capacità di un esercizio di coinvolgere un gruppo specifico di muscoli che sono deboli o fuori bilancio rispetto ai muscoli antagonisti. Aumentare il carico di lavoro implica eseguire gradualmente esercizi con resistenze più alte, in modo che i muscoli possano subire un'ipertrofia, aumentando la forza. La concussione deve essere evitata il più possibile per non stressare il corpo del cane, già attivo.

L'obiettivo dell'allenamento di resistenza è aumentare gradualmente e progressivamente il lavoro svolto dal sistema muscoloscheletrico, affinché diventi più forte. Rispetto all'esercizio a bassa intensità, gli esercizi di resistenza a intensità moderata e alta sono potenti stimoli per l'aumento della sintesi proteica muscolare, l'attività delle cellule satellite e la riduzione della proteolisi. Il principio base dell'allenamento di forza per ottenere il sovraccarico prevede una manipolazione dei tipi di esercizi, della resistenza contro cui i muscoli si muovono, del numero di ripetizioni, delle serie (ogni serie costituita da diverse ripetizioni) e del ritmo con cui l'esercizio viene eseguito.

Nel caso degli esseri umani, si possono sollevare pesi liberi o usare macchine per la resistenza, mentre negli esercizi per cani si utilizza principalmente il corpo dell'animale come peso. La forza si costruisce facendo in modo che il cane muova il proprio corpo su brevi distanze, con scatti di energia muscolare. Un altro modo per sviluppare la forza è far trainare al cane un oggetto sulla terra (contro la resistenza da attrito) o spingere contro una fascia elastica.

L'allenamento di forza è principalmente anaerobico. Anche durante l'allenamento a bassa intensità, la glicolisi anaerobica rappresenta la principale fonte di energia, sebbene il metabolismo aerobico contribuisca in misura minore. In particolare nei cani, il contributo aerobico dell'esercizio di forza potrebbe essere più significativo rispetto agli esseri umani, poiché nei cani le fibre muscolari di tipo IIX (più ossidative) sostituiscono le fibre IIB glicolitiche tipiche degli esseri umani.

L'allenamento di forza per i cani può essere suddiviso in esercizi mirati a rafforzare specifici gruppi muscolari: la muscolatura del tronco, le zampe anteriori e quelle posteriori. Alcuni esercizi comuni per il rinforzo muscolare includono il "sit/stand/sit" per la muscolatura centrale, il "tugging" (tirare) per le zampe anteriori e il "retrieving" (riportare) per le posteriori. È importante che tali esercizi siano piacevoli per il cane; se non lo sono, il cane perderà concentrazione e il movimento smetterà di essere funzionale.

Molti esercizi eccellenti possono essere eseguiti anche in spazi ristretti e confortevoli, come all'interno di una stanza climatizzata. I proprietari di cani sportivi, infatti, sono generalmente esperti nell'allenare i propri animali e sono disposti a investire tempo e denaro per migliorare la forza del cane, consapevoli che ciò si traduce in salute, longevità, successo atletico e riduzione degli infortuni. Sebbene ci siano molteplici esercizi online o in pubblicazioni specializzate, è cruciale che siano mirati alle necessità specifiche del cane e che siano descritti in modo chiaro, in modo da evitare stress inutili o dannosi.

Tra gli esercizi più efficaci per rinforzare la muscolatura centrale, ad esempio, c'è il "Sit to Stand with Front Feet Elevated", che coinvolge il cane in un movimento che richiede il rafforzamento della zona lombare e del bacino. Un altro esercizio utile è il "Stand/Down/Stand", che potenzia l'intera muscolatura corporea, migliorando l'equilibrio e la resistenza.

L'allenamento della forza nei cani deve essere anche variegato. Offrire una gamma di esercizi diversificati è fondamentale per prevenire la noia sia per il cane che per il proprietario. È essenziale che l'esercizio non solo stimoli i muscoli, ma che incoraggi il cane a concentrarsi e divertirsi. La motivazione, come la prospettiva di una ricompensa o il piacere di un'attività congenita come il riporto, può essere un potente incentivo per il cane.