L’idrogeno verde è al centro di una crescente attenzione globale come soluzione potenziale per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la transizione verso un futuro energetico sostenibile. Numerosi paesi, tra cui quelli della regione MENA, stanno esplorando la produzione di idrogeno verde e blu, spesso in collaborazione con partner europei. L’interesse crescente per l’idrogeno come fonte energetica pulita è accompagnato dalla necessità di sviluppare tecnologie innovative, infrastrutture adeguate e politiche di supporto per accelerarne l'adozione su scala globale.

Un aspetto fondamentale nello sviluppo dell’idrogeno verde è il progresso delle tecnologie di elettrolisi. Tra queste, gli elettrolizzatori a membrana a scambio protonico (PEM) stanno guadagnando sempre maggiore attenzione grazie alla loro elevata efficienza e alla capacità di operare in modo efficace anche con fonti di energia rinnovabile intermittenti. La ricerca si concentra sul miglioramento dei materiali delle membrane e dei catalizzatori, riducendo i costi e migliorando le performance generali. Un altro tipo di elettrolizzatore, più maturo, è quello alcalino, noto per i costi iniziali inferiori e per la lunga durata, ma la sua efficienza può essere inferiore rispetto alla tecnologia PEM. Gli elettrolizzatori a ossido solido (SOE), sebbene meno maturi, offrono notevoli vantaggi in termini di efficienza elettrica, operando a temperature molto elevate, tra i 700°C e i 1000°C, sfruttando il calore di scarto dei processi industriali.

In parallelo, la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno sono altrettanto essenziali. L’idrogeno può essere immagazzinato sotto forma di gas compresso a pressioni elevate, fino a 700 bar, in serbatoi specializzati, o in forma liquida a temperature criogeniche, sebbene quest'ultima modalità richieda notevoli consumi energetici. Un altro metodo promettente è lo stoccaggio a base di materiali, come gli idruri metallici, che potrebbero offrire soluzioni compatte e sicure, sebbene la sfida principale sia ancora quella di garantire capacità di stoccaggio elevate e cinetiche rapide.

Oltre agli sviluppi tecnologici, la sostenibilità economica dell’idrogeno verde è una questione cruciale. La riduzione dei costi è essenziale per renderlo competitivo con le fonti energetiche tradizionali. L’infrastruttura di trasporto e distribuzione dell’idrogeno è, però, un ostacolo significativo. La costruzione di nuovi gasdotti, la riconversione delle infrastrutture esistenti e lo sviluppo di stazioni di rifornimento per veicoli a celle a combustibile richiedono investimenti considerevoli e una pianificazione accurata. A livello sociale, la creazione di posti di lavoro e l'aumento della consapevolezza pubblica riguardo ai benefici dell’idrogeno verde sono aspetti che non possono essere ignorati. In questo contesto, le politiche di sensibilizzazione e i programmi educativi sono cruciali per favorire l’accettazione sociale di queste tecnologie e il loro ruolo nella transizione energetica.

Un’altra preoccupazione riguarda l'utilizzo dell'acqua per l'elettrolisi. Sebbene l’idrogeno verde richieda acqua per il processo di produzione, la quantità utilizzata è modesta rispetto ad altri settori industriali e agricoli. Le innovazioni nelle tecnologie di purificazione e dissalazione dell’acqua, alimentate da energia rinnovabile, potrebbero ulteriormente mitigare eventuali preoccupazioni legate alla scarsità di risorse idriche.

Inoltre, la produzione di idrogeno verde ha il potenziale di ridurre significativamente le emissioni di CO2, soprattutto nei settori ad alta intensità di carbonio e difficili da decarbonizzare, come l'industria pesante (acciaio, cemento, chimica) e nei trasporti a lungo raggio, come camion, navi e aerei. Si stima che l’adozione di tecnologie basate sull’idrogeno possa contribuire a ridurre le emissioni globali di CO2 fino al 20% entro il 2050. Inoltre, l’impiego di idrogeno verde nella produzione di ammoniaca potrebbe ridurre ulteriormente le emissioni di CO2.

La capacità dell’idrogeno verde di decarbonizzare l'industria pesante e i trasporti difficili da elettrificare direttamente rappresenta un aspetto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali. È importante, tuttavia, comprendere che la transizione verso un'economia dell'idrogeno verde non avverrà senza sfide: la creazione di infrastrutture adeguate, la ricerca continua e l’integrazione con le politiche pubbliche sono indispensabili per far fronte agli ostacoli economici, tecnologici e sociali.

Come l'Intelligenza Artificiale Ottimizza la Produzione di Idrogeno: Previsioni e Modelli di Regolazione

L'intelligenza artificiale (IA) ha un ruolo fondamentale nell'ottimizzazione dei processi legati alla produzione e gestione dell'idrogeno, elemento chiave nella transizione verso l'energia verde. In particolare, l'uso di modelli predittivi basati su reti neurali consente di migliorare l'efficienza dei sistemi di produzione di idrogeno e di ottimizzare parametri operativi critici per aumentare il rendimento e ridurre i costi. Ad esempio, l'analisi del flusso di idrogeno in una cella a combustibile o la previsione della pressione all'interno di una caverna salina per lo stoccaggio dell'idrogeno sono compiti che possono essere affrontati con successo attraverso algoritmi di IA avanzati.

Un caso emblematico riguarda la produzione di idrogeno tramite un processo elettrochimico, dove la portata di idrogeno (H, espressa in Nm3/h) dipende dalla tensione operativa (V, in Volts) e dalla temperatura (T, in °C). I dati sperimentali mostrano delle relazioni discrete per la portata di idrogeno rispetto a questi parametri. Ad esempio, a V = 1.9 V e T = 65°C la portata è di 4.8 Nm3/h, mentre a V = 2.1 V e T = 75°C raggiunge i 5.9 Nm3/h, e a V = 2.3 V e T = 85°C arriva a 7.0 Nm3/h. Attraverso l'impiego di un modello di regressione basato su reti neurali, è possibile predire la portata di idrogeno per valori intermedi di tensione e temperatura, come nel caso di V = 2.0 V e T = 70°C, migliorando così la gestione operativa dei sistemi.

Similmente, per ottimizzare la produzione di idrogeno e massimizzare l'efficienza di una cella a combustibile, è essenziale monitorare in tempo reale variabili come la corrente di carico (I), la temperatura operativa (T), e le portate di idrogeno (QH2) e aria (Qair). Utilizzando modelli predittivi basati su IA, è possibile prevedere l'efficienza della cella a combustibile e l'output di potenza in base alle condizioni operative. Se ad esempio la portata di idrogeno (QH2) viene aumentata da 18 L/min a 22 L/min, e la portata di aria (Qair) da 95 L/min a 110 L/min, senza modificare la corrente e la temperatura, l'efficienza della cella potrebbe aumentare dal 50% al 58%, mentre la potenza passerebbe da 2.8 kW a 3.3 kW. Tali ottimizzazioni sono cruciali per migliorare le performance e la sostenibilità economica dei sistemi basati sull'idrogeno.

L'IA non si limita solo alla previsione, ma viene anche impiegata per ottimizzare vari parametri operativi per migliorare l'efficienza e la sicurezza. Un altro esempio riguarda l'iniezione di idrogeno in una caverna salina utilizzata per lo stoccaggio di idrogeno su larga scala. Qui, la pressione interna della caverna (P, in bar) dipende da vari fattori, tra cui il tempo di iniezione (t, in giorni), il tasso di iniezione dell'idrogeno (Q, in tonnellate al giorno), la pressione iniziale della caverna (P0), il volume della caverna (Vc), e la permeabilità geologica della roccia salina (k). Dati storici mostrano che a t = 6 giorni la pressione è di 130 bar e a t = 12 giorni è di 155 bar. Utilizzando un modello di IA, è possibile prevedere la pressione al giorno 18 e valutare i rischi associati a un'iniezione prolungata.

Oltre alla previsione delle condizioni operative, l'IA svolge un ruolo centrale nella gestione dei rischi associati ai sistemi di stoccaggio dell'idrogeno. Per esempio, la permeabilità della roccia salina è un fattore determinante nel comportamento della pressione all'interno della caverna, poiché la sua capacità di far passare l'idrogeno influisce sulla velocità con cui la pressione aumenta. L'ottimizzazione dell'iniezione e il controllo della pressione sono quindi essenziali per evitare il rischio di esplosioni o di inefficienze a lungo termine.

Un altro aspetto fondamentale che emerge nell'uso dell'intelligenza artificiale per l'ottimizzazione della produzione e gestione dell'idrogeno è la necessità di un monitoraggio continuo e dell'analisi dei dati in tempo reale. Solo così è possibile adattare dinamicamente i parametri operativi per massimizzare l'efficienza dei sistemi e ridurre al minimo gli sprechi. La capacità di adattare continuamente i parametri come la portata di idrogeno, la temperatura operativa e la pressione di stoccaggio permette una gestione più fine e responsabile delle risorse energetiche, migliorando la sostenibilità economica e ambientale del processo.