Il concetto di "congelamento" e "evaporazione" della conoscenza, preso in prestito dalla fisica, descrive due problemi principali che i team possono incontrare nel processo di creazione collettiva. Quando la conoscenza si "congela", essa assume una forma errata o rigida, rendendo difficile qualsiasi cambiamento o adattamento. Quando la conoscenza "evapora", invece, si perde completamente, e il team non riesce a convergere verso soluzioni condivise. Un team creativo funziona meglio quando riesce a mantenere la conoscenza "liquida" il più a lungo possibile, alternando momenti di divergenza, in cui vengono esplorate più soluzioni, e di convergenza, in cui si consolidano quelle più promettenti.
Un team ben organizzato alimenta costantemente la "conoscenza liquida" attraverso il contributo attivo di tutti i membri. Ogni membro deve essere disposto a mettere la propria "goccia" nel "secchio condiviso", alimentando così la fluidità del processo creativo. Tuttavia, la stagnazione avviene quando i membri del team si conformano troppo rapidamente a una soluzione dominante (congelamento della conoscenza), o quando i conflitti impediscono la convergenza e portano all’evaporazione della conoscenza.
Questi due fenomeni, sebbene appaiano distinti, sono legati da una causa comune: l'equilibrio tra la convergenza e la divergenza non viene gestito correttamente, oppure la composizione del team e il suo livello di partecipazione non sono equilibrati. Il "congelamento" avviene quando la conoscenza viene bloccata troppo presto, senza essere messa in discussione, mentre l'"evaporazione" si verifica quando la divergenza tra le opinioni diventa troppo marcata e impedisce una sintesi.
Una delle modalità per evitare il congelamento e l’evaporazione è quella di alternare fasi di divergenza e convergenza in modo strutturato. Una tecnica efficace per farlo è il metodo dei "post-it" sulla parete. I membri del team, in un primo momento, scrivono le proprie idee in modo indipendente, senza interagire tra di loro, e attaccano i post-it sulla parete. In seguito, le idee vengono raggruppate per affinità, ancora senza un’interazione diretta tra i membri. Solo nell’ultima fase i membri discutono e cercano di sviluppare una soluzione condivisa. In questo modo, la conoscenza è alimentata in modo liquido nelle fasi iniziali, ma si solidifica nella fase finale, quando una soluzione comune emerge da un processo di discussione guidata.
L’altro fattore critico che determina il successo o il fallimento di un team riguarda la sua composizione e la gestione dell’impegno di tutti i membri. I team troppo numerosi sono inefficaci perché hanno troppa "liquidità", che non viene gestita adeguatamente. La ricerca ha dimostrato che i team di dimensioni ideali sono composti da 5 a 9 persone (Hitt et al., 2017). Oltre a questo, la diversità all'interno di un team è un fattore determinante per il successo. La diversità di esperienze, competenze, background culturali e etnici arricchisce il team e lo rende più capace di trovare soluzioni creative. Tuttavia, è importante notare che la diversità in termini di valori può essere problematica, poiché le persone potrebbero non essere disposte a fare compromessi su ciò che ritengono giusto o sbagliato. D'altra parte, la diversità di metodi e competenze, invece, è fondamentale per aumentare il potenziale creativo del gruppo.
Inoltre, l’engagement, ovvero il livello di partecipazione attiva dei membri del team, è cruciale per il successo. I membri devono essere impegnati e motivati a contribuire in modo equo e continuo. Se uno o pochi membri dominano la conversazione o, al contrario, altri restano in silenzio, il processo creativo ne risente. Un buon indicatore di un team ben impegnato è una distribuzione equilibrata dei turni di parola durante le discussioni. Questo implica che ogni membro debba essere incoraggiato a esprimere le proprie idee, ma anche ad ascoltare attentamente quelle degli altri.
Un altro aspetto determinante per il buon funzionamento di un team è la "sicurezza psicologica". Questo concetto si riferisce alla fiducia condivisa che i membri del team possono esprimersi liberamente, senza temere conseguenze negative per la loro immagine o carriera. La sicurezza psicologica è stata identificata come la chiave del successo in numerosi studi, tra cui un'importante ricerca condotta da Google. Senza di essa, i membri del team tendono a trattenere informazioni, a non mettere in discussione le opinioni dominanti e a non cercare aiuto o offrire supporto. Il silenzio, a volte interrotto da una voce dominante, è spesso un segno che la sicurezza psicologica è assente e che il team sta fallendo nel suo obiettivo di collaborazione creativa.
Infine, la gestione del conflitto all’interno del team è un altro aspetto fondamentale. I conflitti non sono necessariamente negativi: la diversità di opinioni e approcci può, anzi, stimolare la creatività. Tuttavia, è essenziale che il conflitto venga gestito in modo costruttivo, senza che porti alla frammentazione della conoscenza in "secchi separati", che riducono la possibilità di una sintesi produttiva.
Come Airbnb ha riequilibrato la relazione tra ospite e host: Simmetria e raggruppamento come strumenti di progettazione
Airbnb ha introdotto un modello di business innovativo, facendo affidamento sulla fiducia reciproca tra ospiti e host, un fattore cruciale per il successo della piattaforma. La proposta di valore di Airbnb si fondava sull'idea che la paura del "pericolo" associata agli sconosciuti fosse superata dal sistema di recensioni e feedback reciproci. Gli utenti, infatti, non solo possono valutare l'host, ma anche viceversa, creando una relazione più equilibrata rispetto alla tradizione, che solitamente pendeva a favore degli ospiti. Questo meccanismo di fiducia è alla base non solo del successo di Airbnb, ma anche di molte altre piattaforme nell'economia condivisa, come quelle di car sharing o per lavori freelance.
Questo approccio simmetrico è fondamentale per il design dei prodotti e dei servizi digitali. Immaginate di progettare un'interfaccia: ogni funzione ha un contro-bilancio che dovrebbe essere facilmente accessibile. Ad esempio, se esiste un pulsante per accendere un dispositivo, deve essercene uno per spegnerlo; se c'è un pulsante di eliminazione, deve esserci uno di annullamento. La simmetria non si limita solo agli aspetti visivi, ma si riflette anche nelle dinamiche di servizio: se un cliente ha la possibilità di fare un acquisto online, dovrebbe esserci un processo altrettanto semplice per il reso del prodotto, così come un sistema di feedback per risolvere rapidamente eventuali problemi.
Questa simmetria concettuale, tuttavia, va oltre il semplice design dell'interfaccia. Un buon esempio di come applicarla nella progettazione di esperienze è rappresentato da Starbucks. Inizialmente un negozio che vendeva solo chicchi di caffè, Starbucks ha trasformato il caffè in un'esperienza, creando quello che Schultz definì "il terzo luogo". Il caffè non era più solo un prodotto, ma un momento sociale, un luogo dove passare del tempo, non solo acquistare. Questo cambio di prospettiva ha portato alla creazione di ambienti accoglienti, con colori caldi, comode sedute e Wi-Fi gratuito, per attrarre i clienti a rimanere più a lungo, giustificando così il margine di profitto più elevato sui caffè venduti.
Tuttavia, non è solo la simmetria a essere fondamentale nel design; il raggruppamento di elementi è altrettanto cruciale. La psicologia della Gestalt ci insegna che la nostra mente tende a raggruppare informazioni complesse in modi che ci siano più facili da comprendere. I principi di raggruppamento della Gestalt—come la prossimità, la somiglianza e la chiusura—sono essenziali nella progettazione di prodotti e interfacce. I controlli o le funzioni frequentemente utilizzati insieme dovrebbero essere vicini, come nella logica dei supermercati, dove pasta, condimenti e salse vengono disposti insieme, per facilitare il processo di acquisto del cliente.
Una progettazione efficace deve anche tenere conto del comportamento del cliente, raggruppando le sue azioni in una narrativa comprensibile. Un esempio interessante arriva da un caso di studio su una catena di fast food che cercava di aumentare le vendite di frullati. Dopo vari tentativi, l’azienda ha scoperto che il frullato non era acquistato per il suo gusto o per le sue proprietà nutrizionali, ma per la sua densità, che permetteva ai clienti di sorseggiarlo mentre guidavano verso il lavoro, migliorando così l'esperienza della loro routine mattutina. Questo approccio narrativo ha fornito all'azienda una nuova comprensione del prodotto, portando a una serie di modifiche che ne hanno incrementato le vendite.
L'uso di questi principi, simmetria e raggruppamento, non riguarda solo l'aspetto estetico o funzionale di un prodotto, ma anche la percezione e l'esperienza dell'utente. Ogni interazione con il prodotto deve essere progettata in modo che l'utente possa facilmente comprendere il flusso e le relazioni tra le diverse azioni. La progettazione di un servizio o di un prodotto deve essere tale da guidare l'utente senza confusione, creando un'esperienza che non solo soddisfi i bisogni immediati ma che sia anche memorabile nel lungo periodo.
Come semplificare l'esperienza dell'utente attraverso il design: il caso delle bevande e delle abitudini quotidiane
Nel design del prodotto, la semplicità non è mai un obiettivo fine a sé stesso, ma piuttosto un mezzo per facilitare l'esperienza dell'utente, riducendo al minimo le distrazioni e ottimizzando ogni interazione. Prendiamo come esempio il caso di una bevanda, come un milkshake, consumato quotidianamente da una persona in viaggio verso il lavoro. Questo esempio non solo mostra come un prodotto deve essere progettato, ma anche come la narrazione dell'esperienza d'uso può aiutarci a migliorare l'interazione e a comprendere meglio le emozioni del consumatore.
Immagina una persona che, ogni giorno, prende il suo milkshake mentre si dirige al lavoro. Le emozioni in gioco in questo scenario sono piuttosto semplici: un po' di ansia legata al lavoro imminente, un certo grado di noia durante il tragitto, e una sensazione di piacere derivante dall'indulgenza nel gustarsi una bevanda che risponde alla necessità di comfort. In questo contesto, l'importante non è tanto modificare il prodotto in sé, ma comprendere come può essere migliorata l'esperienza complessiva. Il cliente non ha bisogno di una bevanda con un sapore più complesso o più sano, né si preoccupa di un prezzo più elevato. È la sua routine quotidiana che deve essere semplificata e resa piacevole.
Quando consideriamo il design, un aspetto cruciale è come segmentare l'esperienza in episodi. L'utente si trova in un contesto preciso – il tragitto verso il lavoro – e questo deve guidare il design. Ad esempio, un problema comune potrebbe essere che la bevanda, se troppo densa, diventa difficile da bere durante la guida. Se la consistenza è troppo fluida, potrebbe traboccare, creando un disguido. Capire queste dinamiche ci permette di progettare un'esperienza più fluida e meno stressante.
Un altro aspetto da considerare è come possiamo affrontare le emozioni negative e amplificare quelle positive. La monotonia del tragitto quotidiano può essere mitigata da piccoli interventi progettuali, come l'aggiunta di una citazione motivazionale sulla tazza, che può sollevare il morale del consumatore. Un'altra idea potrebbe essere quella di introdurre un programma di fidelizzazione che premi il cliente abituale, magari offrendo un canale espressamente dedicato agli utenti frequenti, riducendo così i tempi di attesa.
In ogni caso, è fondamentale che l'esperienza del prodotto non sia solo funzionale, ma che tocchi anche il piano emotivo. In tal senso, la "storification", ossia l'inserimento del prodotto all'interno di una narrazione che comprende non solo il momento di acquisto ma l'intero viaggio dell'utente, diventa uno strumento potente per generare idee creative e soluzioni non convenzionali.
La narrazione non si limita a mettere in evidenza il prodotto stesso, ma il contesto in cui esso viene utilizzato. Nel caso del milkshake, la routine quotidiana diventa un'opportunità per riflettere su come migliorare il modo in cui l'utente si relaziona con il prodotto. Ad esempio, si potrebbe pensare a come semplificare l'interfaccia dell'app per ordinare la bevanda, riducendo il numero di clic necessari, o come ottimizzare la consegna per essere più rapidi e senza frizioni. La semplicità, tuttavia, non significa sempre l'assenza di complessità. A volte è proprio l'aggiunta di un piccolo tocco di personalizzazione o un elemento inaspettato a rendere l'esperienza memorabile.
È anche importante tenere a mente che, nel design di esperienze come queste, dobbiamo sempre bilanciare la semplicità con la performance. L'eliminazione di elementi non necessari deve essere accompagnata da una riflessione su ciò che aggiunge valore per l'utente. Non basta semplificare a prescindere; ogni elemento che resta nel design deve contribuire a un’esperienza più fluida, più piacevole, o più funzionale.
In sintesi, comprendere le esigenze degli utenti richiede una visione completa del loro contesto, delle emozioni che vivono e delle dinamiche di consumo quotidiano. Solo così possiamo progettare un'esperienza che non solo soddisfi un bisogno funzionale, ma che si integri perfettamente nelle abitudini quotidiane, rendendo ogni interazione piacevole, senza soluzione di continuità e, soprattutto, personalizzata.
Come presentare una domanda di brevetto senza avvocato: un viaggio nel processo di protezione dell'innovazione
La presentazione di una domanda di brevetto senza l'assistenza di un avvocato, pur essendo un processo più complesso, non è impossibile. Per coloro che decidono di seguire questa strada in modo indipendente, il sito web dell'USPTO (Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti) offre risorse e linee guida complete per i candidati “pro se” (che agiscono per conto proprio). La piattaforma fornisce una vasta gamma di documentazione utile per guidare i richiedenti nel percorso di registrazione di un brevetto.
Nel corso della sua esperienza come inventore, il dottor John DiMarco, professore di pubblicità digitale presso la St. John’s University e imprenditore, ha avuto modo di sperimentare la protezione della proprietà intellettuale (PI). La sua passione per il golf lo ha spinto a progettare una barra per stretching innovativa. In questa avventura, DiMarco ha acquisito vari diritti di PI, inclusi un brevetto di design e un copyright per il contenuto digitale sviluppato per il suo prodotto (Figura 11.1).
Ricerca preliminare
La ricerca è uno degli aspetti cruciali del processo di brevetto. Prima di redigere una domanda, è fondamentale esaminare sia i brevetti di utilità che quelli di design, in quanto l’esaminatore valuterà entrambi i tipi di brevetto. Uno degli errori più comuni consiste nel trascurare le categorie e le classificazioni di beni già brevettati. Per questa ragione, esaminare i brevetti preesistenti può rivelarsi utile per comprendere le somiglianze e le differenze rispetto alla propria invenzione. La ricerca dovrebbe includere parole chiave e la classificazione dei beni (SIC code) per facilitare il processo di identificazione.
Preparazione della domanda
Dopo la presentazione
Una volta che la domanda è stata presentata, si può cominciare a utilizzare il termine "brevetto in sospeso" nelle presentazioni agli investitori e nelle comunicazioni industriali. Il periodo di "pending" dura 12 mesi, durante i quali l'inventore non ha ancora ottenuto la protezione legale del brevetto. Durante questa fase, non è raro che il richiedente debba modificare le rivendicazioni o le illustrazioni in base ai feedback ricevuti dall’esaminatore. Le risposte alle richieste dell'esaminatore, infatti, sono un passaggio obbligatorio e non vanno mai ignorate. Se necessario, l'inventore può richiedere una conferenza telefonica per chiarire eventuali dubbi.
Proprietà intellettuale e la scoperta indipendente
È importante ricordare che i brevetti non riconoscono la scoperta indipendente. In altre parole, se un'invenzione simile è già brevettata, non si può ottenere un nuovo brevetto, anche se l'inventore ha sviluppato l'idea in modo indipendente. Prima di investire tempo e denaro in un brevetto, è fondamentale fare una ricerca preliminare per vedere se esistono già brevetti simili. Gli inventori rimangono spesso sorpresi nel scoprire quante invenzioni esistano che differiscono solo marginalmente da quella che avevano in mente.
La domanda di brevetto
Una domanda di brevetto deve essere redatta in modo preciso e completo, includendo un abstract, disegni tecnici, specifiche dettagliate e le rivendicazioni che definiscono gli aspetti dell'invenzione che si ritiene meritino protezione. La richiesta deve inoltre fare riferimento alla letteratura precedente e ad altri brevetti, al fine di contestualizzare l'invenzione rispetto allo stato dell'arte. La durata media del processo di esame è di circa 22 mesi. Durante questo periodo, i funzionari preposti esamineranno la domanda per stabilire se il brevetto può essere concesso o meno.
Brevetto provvisorio e non provvisorio
Protezione e divulgazione
Un aspetto fondamentale della protezione di un'invenzione è la necessità di divulgare dettagliatamente la propria creazione. Per ottenere un brevetto, l'inventore deve descrivere l'invenzione in modo tale che una persona esperta nel campo possa riprodurla autonomamente. La divulgazione completa è essenziale per identificare eventuali tentativi di contraffazione, ma allo stesso tempo promuove l'innovazione consentendo ad altri inventori di costruire su conoscenze già condivise.
Proprietà intellettuale e diritto d'autore
I diritti d'autore proteggono una categoria diversa di invenzioni creative, come opere letterarie, artistiche, musicali e informatiche. La protezione si applica esclusivamente all’espressione di un'idea e non all'idea stessa. Ad esempio, un autore può proteggere il testo di un romanzo ma non l'idea centrale della storia. In molti paesi, la protezione del diritto d’autore scatta automaticamente quando l’opera viene creata e registrata in un formato tangibile (ad esempio, un libro pubblicato o una registrazione musicale).
Un aspetto cruciale da comprendere è che la protezione del diritto d’autore non può essere applicata a idee generiche o contenuti appartenenti al dominio pubblico. Non è possibile registrare come diritto d’autore forme comuni o concetti già ampiamente utilizzati (come forme geometriche di base o parole di uso comune).
Come Proteggere la Tua Proprietà Intellettuale: Strategie e Precauzioni per Imprenditori
Per un imprenditore, comprendere come proteggere la propria proprietà intellettuale è fondamentale per preservare il valore delle proprie idee e per evitare potenziali danni economici derivanti da violazioni dei diritti di proprietà. Spesso, l'errore più comune è quello di trascurare la protezione del proprio lavoro creativo, sia per mancanza di conoscenza che per paura di un eccessivo formalismo. Tuttavia, un approccio consapevole alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale (IP) può offrire vantaggi significativi e protezione contro il rischio di contraffazione e uso non autorizzato.
Quando si parla di IP, non si tratta solo di proteggere il risultato finale, ma anche di comprendere cosa si sta mostrando al pubblico e cosa si sceglie di non condividere. È importante essere strategici nell'uso e nella diffusione di idee. Ad esempio, prima di rivelare un'idea, è utile usare il simbolo del copyright (©) per indicare la propria proprietà su materiali protetti, anche se il copyright non è stato formalmente registrato. Lo stesso vale per i marchi, per i quali è possibile utilizzare il simbolo TM (o ® se registrato) per indicare il proprio diritto esclusivo. Allo stesso modo, se si è in attesa di una decisione riguardante un brevetto, il marchio "Patent pending" offre una forma di protezione in attesa della registrazione ufficiale.
Un altro punto cruciale è la politica di IP delle organizzazioni per cui si lavora o delle università, nel caso di studenti e ricercatori. Se l'idea nasce nell'ambito di un progetto finanziato o supportato da un'istituzione, è fondamentale verificare se l'organizzazione ha diritti esclusivi sulla proprietà intellettuale generata. In molti casi, le università e le aziende non vogliono sottrarre l'IP ai creatori, ma semplicemente garantire che vengano rispettati gli accordi legali e le politiche interne. È essenziale conoscere le regole relative alla proprietà intellettuale prima di prendere qualsiasi iniziativa, soprattutto se si desidera evitare problematiche legali in futuro.
Per evitare conflitti di proprietà, è anche consigliabile fare delle ricerche approfondite prima di procedere con la protezione della propria IP. Esplorare database di brevetti, registri di copyright e marchi può evitare il rischio di infrangere diritti preesistenti. La protezione della proprietà intellettuale non è solo una questione legale, ma anche una mossa strategica per evitare che qualcuno possa appropriasi della propria idea.
Un altro aspetto fondamentale è prestare attenzione a ciò che si pubblica, in particolare online. Molti credono erroneamente che materiale pubblicato su internet sia liberamente utilizzabile, ma questo non è il caso. Utilizzare opere protette senza il permesso del creatore può portare a pesanti conseguenze legali. È importante essere sicuri che il materiale utilizzato sia libero da diritti, o in alternativa ottenere una licenza scritta. Anche quando si contrattano professionisti per creare materiale protetto, come loghi o design web, bisogna prestare attenzione al contratto stipulato, per evitare di perdere il controllo sui diritti di utilizzo e riproduzione del materiale.
In ogni caso, una delle scelte più sensate per proteggere la propria proprietà intellettuale è consultare un avvocato specializzato in questo settore. L’assistenza legale è essenziale per difendersi in caso di violazioni dei diritti, poiché le dispute legali relative all'IP possono rivelarsi molto complesse e impegnative. Affrontare la questione della protezione IP in anticipo, invece di aspettare che un problema sorga, permette di evitare danni irreparabili alla propria attività.
Esistono anche strategie di "mining" della proprietà intellettuale che possono rivelarsi efficaci, soprattutto per quanto riguarda i marchi e i brevetti. Acquisire più versioni dello stesso brevetto, aggiungendo modifiche non evidenti, può essere una tecnica utile per proteggere la propria invenzione da concorrenti che potrebbero tentare di imitarla. Questa tattica, che può sembrare negativa, viene adottata soprattutto da grandi aziende per ostacolare la concorrenza e proteggere il proprio dominio nel mercato.
Inoltre, quando si decide di espandere l'attività a livello internazionale, è fondamentale tenere in considerazione le normative locali in materia di proprietà intellettuale. Le leggi variano da paese a paese, e ciò che può essere considerato protetto in un paese potrebbe non esserlo in un altro. Per affrontare questo, esistono trattati internazionali, come il Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti (PCT), che permettono di richiedere la protezione in più di 150 paesi con una singola applicazione, sebbene i costi possano essere significativamente superiori a una domanda nazionale.
Infine, non basta solo acquisire i diritti di proprietà intellettuale; è altrettanto importante monitorare continuamente il mercato per prevenire potenziali violazioni. Gli imprenditori devono essere proattivi nel garantire che i loro diritti vengano rispettati, con azioni legali tempestive in caso di infrazione. Il monitoraggio del mercato e il rinnovo delle registrazioni sono attività costanti che contribuiscono a mantenere valide le protezioni nel tempo.
La protezione della proprietà intellettuale non riguarda solo il possesso di un diritto esclusivo, ma è un processo continuo di vigilanza e gestione. Le idee vanno tutelate, ma altrettanto fondamentale è difenderle attivamente contro potenziali abusi, proteggendo così il valore intellettuale da cui dipendono molti progetti imprenditoriali.
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