Lo studio numerico e sperimentale della resistenza locale (LDC, Local Drag Coefficient) per le tee di confluenza asimmetriche è fondamentale per comprendere il comportamento del flusso in geometrie complesse come quelle degli impianti industriali o dei sistemi di ventilazione. In particolare, si è esaminato il caso delle tee di confluenza a ramo di scarico e di alimentazione, con l'obiettivo di comprendere come i coefficienti di resistenza variano a seconda delle condizioni di flusso. Il modello numerico, sviluppato utilizzando il software ANSYS FLUENT, ha permesso di analizzare la convergenza della mesh e la variazione dei coefficienti di resistenza in funzione delle diverse impostazioni del flusso.

Per quanto riguarda la geometria utilizzata, l’adattamento della mesh è stato effettuato in più fasi. Dopo sette adattamenti, è stato raggiunto il valore di convergenza con un valore di y* ≈ 50, confermando l'accuratezza della simulazione. La dimensione lineare minima delle celle variava da 0.195 mm a un massimo di -1.25 cm, e il calcolo ha richiesto un totale di 472.140 celle e 615.265 nodi. La studio della convergenza della mesh per una tee di alimentazione iniquilaterale ha portato al valore finale di y* ≈ 44, con una differenza nei cambiamenti di pressione lungo il condotto rimanente all'interno dello 0.7% tra l'ottavo e il nono stadio di raffinamento. Il valore del coefficiente di resistenza locale (LDC) non differiva più dello 0.06% tra gli stessi stadi.

Nel caso di una tee di scarico iniquilaterale, il valore di ζ (coefficienti di resistenza localizzati) alla fase finale di adattamento era ζ = 0.59 per la sezione di alimentazione e ζ = 0.7 per la sezione di scarico, con una deviazione del 3.4% rispetto ai dati di Idel’chik (1992). Per una tee di alimentazione iniquilaterale, i valori di ζ determinati numericamente si sono rivelati essere rispettivamente 0.525 e 0.413, con una deviazione dal dato sperimentale che non superava il 10%. Questi risultati numerici sono stati comparati con i dati sperimentali per una tee di alimentazione divergente, dove i valori per ζ differivano in modo significativo, evidenziando la differenza fondamentale nel comportamento del flusso tra le tee di alimentazione divergente e quelle di confluenza.

L'analisi sperimentale, che ha incluso il test di diverse posizioni di piastre orifice per modulare il flusso, ha confermato i risultati numerici. Le piastre orifice sono state posizionate da 1 (massimo aperto) a 7 (massimo chiuso), con un intervallo di valori di G/G che spaziava tra 0.2 e 0.78. Questi esperimenti hanno mostrato un buon accordo con i dati ottenuti dalle simulazioni numeriche, in particolare per la teea di alimentazione, che ha mostrato un comportamento coerente con le teee di scarico a confluenza.

Nel corso dello studio, è stato osservato che il flusso in una tee di alimentazione divergente e quello in una tee di scarico a confluenza sono influenzati in modo diverso dalla geometria e dalle condizioni di flusso. Questi risultati suggeriscono che la dinamica del flusso in tee di scarico a confluenza tende a essere più stabile, mentre quella in tee di alimentazione divergente mostra una maggiore variabilità nei coefficienti di resistenza.

Infine, è stato sottolineato che le simulazioni numeriche, pur confermando la validità dei modelli teorici esistenti, offrono una panoramica più dettagliata sulle variazioni di resistenza locale rispetto ai dati puramente sperimentali. Le simulazioni mostrano che il coefficiente di resistenza per la tee di alimentazione a confluenza può variare considerevolmente in funzione della posizione della piastra orifice e del flusso laterale, rendendo essenziale una valutazione accurata di questi parametri nei progetti ingegneristici.

Al lettore è fondamentale comprendere che la variazione del coefficiente di resistenza locale in un impianto non dipende solo dalla geometria, ma anche dalle condizioni operative come il flusso laterale e le impostazioni delle piastre orifice. La buona correlazione tra i risultati numerici e sperimentali conferma che le simulazioni possono essere utilizzate come strumento potente per ottimizzare il design e le operazioni in impianti complessi. Inoltre, è importante notare che le deviazioni tra i dati sperimentali e quelli teorici non devono essere ignorate, poiché indicano differenze nel comportamento del flusso che potrebbero avere implicazioni significative sulle prestazioni complessive del sistema.

Come la progettazione e la simulazione numerica degli impianti di ventilazione influiscono sulla riduzione della resistenza al flusso

Nel contesto della progettazione di impianti di ventilazione e sistemi di condotti, la riduzione della resistenza al flusso rappresenta un obiettivo fondamentale per migliorare l'efficienza energetica e ottimizzare le prestazioni. La complessità dei flussi d'aria all'interno dei condotti e dei raccordi, infatti, dipende da una serie di fattori che vanno dalle caratteristiche geometriche dei componenti alla configurazione dei flussi stessi. Tecniche avanzate come la simulazione numerica e la modellizzazione computazionale sono diventate strumenti cruciali per affrontare e risolvere questi problemi.

La simulazione fluidodinamica computazionale (CFD) è uno degli approcci più utilizzati per studiare il comportamento del flusso in condizioni di pressione variabile e turbolenza. Grazie a modelli come il metodo dei vortici discreti (DVM), è possibile analizzare dettagliatamente la formazione e la distribuzione delle zone di vortice all'interno dei condotti, identificando le aree in cui la resistenza al flusso è più significativa. L'importanza di questi modelli risiede nel fatto che permettono di ottimizzare la geometria degli impianti, riducendo al minimo le perdite di pressione e migliorando la distribuzione del flusso.

Le tecniche di ottimizzazione topologica si rivelano particolarmente efficaci nella progettazione di raccordi e raccordi sagomati, come i raccordi a "T" e i raccordi con aperture a fessura. L'uso della mappatura conforme e dell'analisi numerica consente di prevedere l'impatto delle diverse configurazioni geometriche sul comportamento del flusso, riducendo la resistenza e migliorando la performance globale del sistema di ventilazione. Un aspetto importante da considerare in questo contesto è il coefficiente di resistenza locale (LDC), che fornisce un'indicazione della resistenza di una sezione rispetto al flusso d'aria. Studi accurati su questi parametri sono essenziali per garantire che il sistema progettato non solo soddisfi i requisiti di flusso, ma anche che operi in modo energeticamente efficiente.

Tuttavia, non è sufficiente limitarsi a considerare solo le simulazioni numeriche e i modelli matematici. La validazione sperimentale dei modelli è un passaggio cruciale per garantire che le soluzioni proposte siano effettivamente efficaci. I dati sperimentali raccolti da studi di laboratorio, come le misurazioni del flusso attraverso condotti e raccordi, offrono un riscontro diretto sulla precisione dei modelli numerici e sulla loro capacità di rappresentare accuratamente il comportamento fisico del sistema.

Un altro elemento importante è l'analisi della zona di influenza (IZ), che gioca un ruolo determinante nella gestione delle perdite di flusso all'interno delle geometrie complesse dei raccordi. La posizione e l'estensione della zona di influenza determinano la distribuzione della velocità del flusso e la formazione di turbolenze che, se non gestite correttamente, possono generare resistenza aggiuntiva e ridurre l'efficienza del sistema. Studi specifici sulla gestione della zona di influenza possono migliorare la progettazione degli impianti e portare a una maggiore efficienza nei flussi a bassa resistenza.

Infine, l'integrazione di tecnologie avanzate di monitoraggio e di misurazione, come il velocimetro laser Doppler (LDV), permette di ottenere misurazioni estremamente precise della velocità del flusso in tempo reale, facilitando ulteriormente la validazione e l'ottimizzazione del progetto. In combinazione con software di simulazione come Fluent, queste tecnologie offrono una visione completa dei fenomeni fisici che si verificano all'interno del sistema di ventilazione.

È fondamentale, inoltre, comprendere che l'ottimizzazione del flusso e la riduzione della resistenza non si limitano alla geometria e ai modelli numerici. Anche le scelte di materiali, la qualità di fabbricazione dei raccordi e l'accuratezza nel montaggio degli impianti sono determinanti per il successo di un sistema di ventilazione efficiente. La capacità di ridurre le perdite di carico in modo sistematico e continuo porta non solo a una maggiore efficienza energetica, ma anche a una maggiore longevità del sistema, riducendo la necessità di manutenzione e i costi operativi a lungo termine.