La selezione del font per il corpo del testo riveste un ruolo cruciale nella leggibilità e nell’estetica di un sito web. È consigliabile prediligere un font Sans Serif per il testo principale, poiché queste famiglie tipografiche sono caratterizzate dall’assenza delle piccole grazie (i “riccioli” alle estremità delle lettere) e presentano tratti più lineari e squadrati, rendendo così più agevole la lettura su schermi digitali. Per i titoli, invece, si può optare per un font Serif più marcato e deciso, creando un contrasto visivo che contribuisce a migliorare l’appeal complessivo del sito, purché tale scelta sia ben calibrata. Tuttavia, è frequente anche l’utilizzo di font Sans Serif sia per i titoli sia per il corpo del testo, come nel caso dell’autore che preferisce Raleway per il testo e Merriweather Sans per i titoli.

Nel contesto della gestione tipografica tramite sistemi come Publii CMS, si può inoltre specificare quali font adottare per elementi come il menu o il logo, uniformandoli a quelli dei titoli per coerenza grafica. Una funzionalità importante introdotta nelle versioni più recenti di Publii è la possibilità di disabilitare i font in corsivo all’interno della famiglia scelta: ciò è rilevante perché i font corsivi vengono memorizzati separatamente e possono influire sui tempi di caricamento del sito. Se l’uso del corsivo è marginale e si accetta una resa qualitativamente inferiore per la sua approssimazione, conviene disabilitarlo per velocizzare il caricamento.

Oltre alla scelta del tipo di font, è fondamentale considerare le dimensioni. In Publii CMS si utilizza l’unità REM, relativa alla dimensione del font radice impostata nel browser, tipicamente 16 pixel. Questa unità permette di creare una tipografia fluida e responsiva, adattandosi dinamicamente alle dimensioni del dispositivo di visualizzazione, che sia un desktop, un tablet o uno smartphone. Così, un font leggibile su un dispositivo mobile non risulterà eccessivamente piccolo su uno schermo più grande. L’uso di REM consente inoltre di definire limiti minimi e massimi per le dimensioni dei caratteri, affinché l’esperienza visiva sia ottimale su ogni dispositivo.

L’esperienza pratica e la sperimentazione sono fondamentali per comprendere come i valori di REM influenzino la resa effettiva dei testi. È sempre bene testare le modifiche e salvare frequentemente, poiché una gestione accurata della tipografia contribuisce notevolmente alla qualità percepita del sito.

Un ulteriore elemento che concorre all’identità visiva di un sito è il favicon, ovvero la piccola icona rappresentativa che appare nella scheda del browser accanto al nome del sito. Inserire un favicon personalizzato, possibilmente associato al logo del brand, aiuta a rafforzare la riconoscibilità e la professionalità del sito. È importante che il favicon abbia dimensioni di 16x16 pixel e che il formato supportato sia ICO o PNG. L’operazione di caricamento, anche in sistemi come Publii CMS, è semplice ma necessita attenzione a salvare il file con il nome corretto, ad esempio “favicon.png”.

Infine, è opportuno dedicare attenzione alle impostazioni relative agli autori del sito. Oltre a gestire i nomi e i profili degli autori, è utile completare le biografie, caricare immagini di profilo e immagini di copertina per la pagina autore. Questi dettagli arricchiscono l’esperienza dell’utente, fornendo un volto umano al contenuto e aumentando la fiducia nei confronti del sito e del suo creatore.

Oltre ai punti trattati, è importante comprendere che la tipografia digitale non è solo una questione estetica, ma incide direttamente sull’usabilità e sull’accessibilità. Una scelta errata di font, dimensioni o colori può compromettere la leggibilità e quindi l’efficacia comunicativa. Inoltre, la fluidità e la responsività tipografica sono indispensabili in un mondo digitale multi-dispositivo, dove l’utente può accedere da schermi di dimensioni molto diverse. Infine, la personalizzazione degli elementi grafici minori come il favicon o i dettagli dell’autore contribuisce a creare un’identità unica, elemento fondamentale in un mercato digitale competitivo.

Come gestire e ripristinare siti web con Publii CMS: processi, precauzioni e funzionalità avanzate

L’interfaccia di gestione siti in Publii CMS rappresenta il fulcro per creare, duplicare, cancellare e ripristinare siti web in modo efficiente. Essa mostra una lista di siti esistenti con un campo di ricerca, oltre a un pulsante per aggiungere nuovi siti. Creare un nuovo sito è un’operazione che può avvenire partendo da zero, inserendo nome e autore, o tramite il ripristino da un file di backup precedentemente salvato. Quest’ultimo metodo è particolarmente utile per clonare o recuperare siti, ma richiede attenzione.

Quando si ripristina un sito da backup, infatti, le impostazioni del server che collegano il sito all’host vengono cancellate. Questo meccanismo di sicurezza previene la condivisione accidentale di credenziali o configurazioni con terzi e impedisce che due siti si sovrascrivano a vicenda durante la sincronizzazione online. Se invece si utilizza lo strumento di ripristino interno del backup tool, tali impostazioni vengono conservate, quindi è fondamentale scegliere con consapevolezza quale metodo utilizzare in base alle proprie esigenze.

Nel processo di creazione di un sito da backup, Publii CMS avvisa con un popup nel caso il nome scelto per il nuovo sito sia già in uso, offrendo così la possibilità di evitare sovrascritture involontarie. L’interfaccia di installazione da backup include un campo per selezionare il file, supportando sia la navigazione classica che il drag and drop. Una volta selezionato il file, viene richiesto di specificare un nome univoco per il sito nuovo. Questa procedura crea una copia quasi identica del sito originale, ma senza configurazioni di connessione al server e senza backup salvati, richiedendo così una nuova configurazione per poter sincronizzare il sito su internet.

L’eliminazione di backup vecchi o inutili è un’attività necessaria per mantenere l’ordine e liberare spazio, soprattutto quando si lavora con frequenti salvataggi durante la creazione dei contenuti. Anche questa operazione è semplice: si seleziona il backup da cancellare e si conferma la rimozione tramite un dialogo di sicurezza che previene eliminazioni accidentali. È buona pratica mantenere non più di quattro o sei backup per sito, così da avere sempre versioni recenti senza sovraccaricare la gestione dei file.

Nell’interfaccia di gestione siti si possono vedere contemporaneamente più siti, facilitando il passaggio da uno all’altro e permettendo di creare nuovi siti o duplicare quelli esistenti. La funzione di duplicazione crea una copia di un sito già presente, richiedendo un nuovo nome e lasciando libera l’operatività senza interferire con i dati originali. Questo è utile per sviluppare varianti di un progetto o per testare modifiche senza rischi.

L’assenza delle configurazioni di connessione dopo un ripristino da backup sottolinea l’importanza di saper riconfigurare i parametri di hosting, un passaggio imprescindibile per garantire la pubblicazione e la sincronizzazione corretta del sito online. Inoltre, è necessario essere consapevoli che la gestione dei siti multipli può generare complessità: una pianificazione accurata dei nomi, della struttura e delle modalità di backup aiuta a evitare confusione e perdita di dati.

Il corretto utilizzo degli strumenti di Publii CMS richiede dunque una comprensione non solo tecnica ma anche strategica delle operazioni di backup e gestione siti, tenendo presente che la protezione dei dati e la prevenzione di sovrascritture accidentali sono al centro delle funzionalità offerte. La consapevolezza delle differenze tra i vari metodi di ripristino e la manutenzione regolare dei backup permette di sfruttare al meglio la piattaforma, mantenendo elevata l’efficienza e la sicurezza dei propri progetti web.