Il mondo degli investimenti sta vivendo una trasformazione radicale, e i cryptoasset sono al centro di questa evoluzione. Questi nuovi strumenti digitali non solo sfidano le tradizionali concezioni finanziarie, ma offrono anche opportunità uniche per chi è pronto ad adattarsi e ad abbracciare un futuro decentralizzato. La visione di Chris Burniske e Jack Tatar, contenuta nel loro libro "Cryptoassets", fornisce un'analisi approfondita di questo panorama emergente, tracciando una linea tra la tradizione e l'innovazione.

I cryptoasset, come il Bitcoin e le altre valute digitali, sono nati con l'intento di creare un sistema finanziario che non dipendesse dai tradizionali intermediari. Non è un caso che la nascita di Bitcoin sia stata seguita da un interesse crescente da parte di investitori e istituzioni, desiderosi di comprendere e valutare questo nuovo tipo di asset. La comprensione di come funziona la blockchain, la tecnologia sottostante, è fondamentale per chiunque voglia navigare nel mondo dei cryptoasset. In poche parole, la blockchain è un registro distribuito che permette transazioni sicure, trasparenti e senza bisogno di un'autorità centrale.

Per molti, il concetto di valore in relazione ai cryptoasset può sembrare nebuloso. Come può qualcosa che non ha una forma fisica e non è emesso da un governo o da una banca centrale avere valore? La risposta a questa domanda risiede nell'innovazione stessa che questi asset rappresentano. I cryptoasset offrono un nuovo paradigma economico basato sulla fiducia, sulla sicurezza e sull'accessibilità. L'idea che un numero crescente di persone in tutto il mondo possa partecipare in modo equo a un mercato globale è ciò che conferisce loro valore.

Burniske e Tatar forniscono una base teorica solida per comprendere come i cryptoasset possano essere valutati e utilizzati come parte di un portafoglio d'investimento. La loro analisi considera sia gli aspetti tecnici che quelli finanziari, esplorando come la scarsità digitale e la crescente adozione della blockchain possano trasformare radicalmente le dinamiche del mercato. Gli investitori che desiderano approfittare di queste opportunità devono comprendere non solo la tecnologia che alimenta i cryptoasset, ma anche le implicazioni economiche e sociali che essa porta con sé.

Un aspetto cruciale che viene messo in evidenza è la necessità di un approccio disciplinato e strategico nell'investire in cryptoasset. Il rischio è parte integrante di questo mercato, ma, come in ogni nuova classe di asset, esistono opportunità significative per coloro che sono in grado di navigare con intelligenza e preparazione. L'approccio suggerito dagli autori si basa su una comprensione profonda delle leggi che governano il mercato e sulla capacità di adattarsi a un contesto in continua evoluzione.

I cryptoasset rappresentano, infatti, uno degli sviluppi più significativi del nostro tempo, paragonabili all'emergere di Internet nei primi anni '90. Così come Internet ha trasformato il nostro modo di comunicare, fare affari e vivere, i cryptoasset potrebbero riscrivere le regole dell'economia globale. La loro capacità di ridurre la dipendenza da istituzioni centralizzate e di promuovere un'economia basata su tecnologie sicure e trasparenti è ciò che rende questo fenomeno così rivoluzionario.

Non è sufficiente guardare ai cryptoasset come a una semplice moda passeggera. È fondamentale riconoscere che siamo di fronte a una nuova forma di investimento, che non solo ha il potenziale di generare ritorni, ma anche di cambiare il volto della finanza stessa. Per essere in grado di affrontare questa rivoluzione, gli investitori devono essere disposti a comprendere la tecnologia sottostante, valutare i rischi in modo accurato e, soprattutto, restare aperti alla possibilità che il futuro della finanza potrebbe non somigliare a nulla che abbiamo conosciuto fino ad oggi.

In questo contesto, diventa fondamentale il ruolo della regolamentazione, che è ancora in fase di definizione in molti paesi. Le istituzioni finanziarie, gli investitori e gli sviluppatori di tecnologie blockchain devono lavorare insieme per garantire che il mercato dei cryptoasset cresca in modo sostenibile e sicuro. La trasparenza e la responsabilità saranno essenziali per costruire fiducia in questo nuovo ecosistema, e questo richiederà uno sforzo collettivo tra i vari attori coinvolti.

Infine, è cruciale non sottovalutare il potere della comunità. I progetti più promettenti nel campo dei cryptoasset sono spesso quelli che godono del supporto di una comunità solida e impegnata. La partecipazione attiva e il dialogo tra sviluppatori, investitori e utenti sono ciò che contribuirà a plasmare il futuro di questa tecnologia. Investire in cryptoasset non è solo un atto finanziario, ma un investimento in un cambiamento radicale delle strutture economiche e sociali a livello globale.

Qual è il Valore Fondamentale di Bitcoin e Come Determinarlo?

La valutazione di Bitcoin, come qualsiasi altro asset, dipende da una combinazione di fattori che interagiscono tra loro in modi complessi. A prima vista, il valore di Bitcoin può sembrare determinato esclusivamente dalla domanda e dall'offerta sul mercato, ma per comprendere appieno la sua valutazione è necessario entrare nel dettaglio di concetti economici fondamentali come la velocità del denaro e il processo di sconto. Questi strumenti consentono di calcolare il valore attuale di Bitcoin, tenendo conto della sua capacità di soddisfare diverse funzioni utilitaristiche nel futuro.

Il concetto di velocità del denaro è cruciale per capire come Bitcoin potrebbe aumentare di valore man mano che soddisfa esigenze globali sempre più ampie. La velocità del denaro, come definita dalla Federal Reserve, è la frequenza con cui una singola unità di valuta viene utilizzata per acquistare beni e servizi prodotti internamente in un determinato periodo. Ad esempio, se consideriamo la velocità del dollaro americano, la sua velocità è di circa 5, il che significa che ogni unità di dollaro viene spesa circa cinque volte in un anno. Per Bitcoin, invece, dobbiamo considerare una prospettiva globale, ovvero quante transazioni internazionali potrebbero essere facilitate dalla criptovaluta. Un esempio concreto è il mercato delle rimesse globali, che attualmente raggiunge circa 500 miliardi di dollari all'anno. Se Bitcoin dovesse servire completamente questo mercato, la sua valutazione dovrebbe riflettere la velocità con cui questa criptovaluta verrebbe utilizzata per facilitare tali transazioni.

Immaginiamo che Bitcoin abbia una velocità di 5, simile a quella del dollaro, e che il mercato delle rimesse rappresenti il 20% del valore totale che Bitcoin può servire. In tal caso, la valutazione di Bitcoin sarebbe di circa 4.762 dollari per unità, considerando un limite di 21 milioni di Bitcoin. Tuttavia, questo è un calcolo semplificato, poiché Bitcoin non servirà l'intero mercato delle rimesse, ma solo una percentuale di esso. Se Bitcoin dovesse acquisire anche una quota del mercato dell'oro, che oggi vale circa 2,4 trilioni di dollari, la sua valutazione aumenterebbe ulteriormente. Se, per esempio, Bitcoin dovesse raggiungere il 10% di quel mercato, la valutazione per unità salirebbe a circa 11.430 dollari.

Queste valutazioni sono però complicate dalla necessità di prevedere la velocità di Bitcoin in ogni mercato specifico e dalla stima di quale percentuale di ciascun mercato Bitcoin riuscirà a conquistare. Inoltre, bisogna considerare che l’offerta di Bitcoin è fissa, con un massimo di 21 milioni di unità che non sarà raggiunto fino al 2140. Quindi, la valutazione di Bitcoin deve essere calcolata tenendo in conto l’inflazione iniziale dell'asset e il fatto che alcune unità non saranno immediatamente disponibili.

Un altro concetto fondamentale per determinare il valore di Bitcoin è il processo di sconto, che consente di calcolare il valore presente di un bene, tenendo conto delle aspettative di rendimento futuro. Ad esempio, se ci fosse la possibilità di guadagnare il 5% di interesse su una somma depositata oggi, una somma di 100 dollari oggi sarebbe equivalente a 105 dollari tra un anno. Ma cosa succede se ci si aspetta che Bitcoin raggiunga un valore di 12.382 dollari tra dieci anni? Utilizzando il metodo di sconto, se applicassimo un tasso di sconto del 30% per il rischio, la valutazione attuale di un Bitcoin sarebbe di circa 898 dollari. Pertanto, se oggi un Bitcoin è scambiato a 1.000 dollari, sarebbe sovrastimato rispetto al suo valore intrinseco futuro, che sarebbe più vicino ai 898 dollari.

Questi strumenti di analisi—velocità, sconto e previsione della domanda futura—offrono un quadro potente, ma non privo di incertezze. La determinazione del valore di Bitcoin, infatti, implica una serie di assunzioni su scenari economici e tecnologici che possono cambiare in modo significativo nel tempo. La valutazione di Bitcoin deve quindi essere vista come un esercizio ipotetico, influenzato dalla comprensione delle dinamiche di mercato e dalle sfide future della criptovaluta.

Quando si considera l’evoluzione del mercato di Bitcoin, non si può ignorare il contesto macroeconomico globale, che include fattori come le politiche monetarie dei governi, l'adozione di tecnologie blockchain da parte delle istituzioni finanziarie e le dinamiche della regolamentazione. Questi fattori possono avere un impatto significativo sulla velocità di adozione di Bitcoin e sulla sua capacità di conquistare una quota di mercati rilevanti, come quello delle rimesse o dell’oro. La speculazione sugli sviluppi futuri di Bitcoin non può fare a meno di tenere conto delle incognite legate a questi fattori esterni.

Come i Consulenti Finanziari Possono Gestire gli Investimenti in Cripto-attività e Bitcoin

Il panorama delle criptovalute sta evolvendo rapidamente, e con esso anche la necessità per i consulenti finanziari di aggiornarsi su questo settore in continua crescita. Sebbene Bitcoin e altre cripto-attività siano ancora oggetto di un certo scetticismo da parte di molti professionisti, è indiscutibile che queste nuove forme di investimento stanno cominciando a guadagnare un posto importante nel portafoglio di investitori istituzionali e individuali.

Uno degli indici più utilizzati dai trader istituzionali per monitorare il prezzo di Bitcoin è l'indice Tradeblock XBX. Questo indice fornisce un prezzo accurato dell'asset durante la giornata di trading, tenendo conto di vari fattori come la liquidità di mercato e le manipolazioni dei prezzi. Utilizzando algoritmi sofisticati, l'indice è progettato per eliminare anomalie che potrebbero alterare la valutazione del prezzo di Bitcoin sui diversi scambi globali. In questo contesto, è plausibile che gli indici come XBX possano essere il precursore di prodotti finanziari derivati, come i futures su Bitcoin, che sono la specialità del gruppo CME.

A lungo termine, si prevede che l'inclusione di altri cripto-attivi maturi in indici di mercato e veicoli di investimento sarà un passo naturale. Bitcoin, infatti, potrebbe essere solo l'inizio di una crescente serie di opportunità per gli investitori, che potrebbero presto vedere l'emergere di fondi ed ETF legati ad altre cripto-attività, come Ethereum o Litecoin. L'arrivo di questi strumenti segnalerà un nuovo capitolo per il mercato dei cripto-attivi, uno che sarà accessibile non solo agli investitori tecnologicamente avanzati, ma anche a quelli più tradizionali.

David Berger, fondatore del Digital Currency Council, afferma che è ormai giunto il momento in cui i consulenti finanziari devono acquisire una comprensione profonda non solo della tecnologia sottostante Bitcoin, ma anche delle modalità corrette per detenere, archiviare e utilizzare in modo sicuro queste valute digitali. A questo si aggiunge la necessità di familiarizzare con l'ecosistema delle valute digitali, comprendendo i rischi e le implicazioni fiscali e legali che accompagnano tali investimenti. Questo processo di aggiornamento non riguarda solo l'aspetto tecnico, ma anche quello normativo e fiscale, che è in continua evoluzione.

Nel contesto attuale, molte piattaforme di intermediazione, tra cui GBTC (Grayscale Bitcoin Trust), offrono agli investitori tradizionali un'opportunità per accedere indirettamente a Bitcoin. Questo veicolo consente di acquistare quote di Bitcoin attraverso un fondo gestito, semplificando l'investimento in cripto-attività per coloro che non sono pronti o disposti a gestire direttamente le criptovalute. Nonostante la disponibilità di questi strumenti, gli investitori potrebbero incontrare resistenze da parte dei consulenti finanziari, che potrebbero non essere adeguatamente preparati o informati su questi nuovi strumenti. In questi casi, è fondamentale che gli investitori siano pronti a educare i loro consulenti, fornendo risorse e informazioni che possano aiutarli a comprendere il valore di Bitcoin come parte di una strategia di diversificazione del portafoglio.

Il confronto tra consulenti finanziari indipendenti e quelli delle grandi istituzioni finanziarie, come Wells Fargo o Morgan Stanley, è particolarmente significativo. I consulenti indipendenti, come Ric Edelman, uno dei principali consulenti finanziari negli Stati Uniti, tendono a essere più aperti all'idea di Bitcoin e delle cripto-attività. Edelman ha dichiarato che è fondamentale per gli investitori essere consapevoli e informati su Bitcoin e sul potenziale che la tecnologia blockchain ha per le aziende. Gli advisor che operano all'interno di grandi banche e istituzioni finanziarie, tuttavia, potrebbero trovarsi limitati da politiche interne che non permettono loro di raccomandare investimenti in cripto-attività prima che siano pienamente approvati attraverso valutazioni interne.

Anche se l'approvazione di ETF su Bitcoin da parte della SEC non è ancora arrivata, le regolamentazioni globali stanno continuando ad esplorare la possibilità di creare veicoli di investimento che includano Bitcoin e altre cripto-attività. Questi sforzi di cartolarizzazione renderanno più facile per gli investitori diversificare i loro portafogli con cripto-attività, aumentando l'accesso a queste opportunità per una clientela più ampia. Oltre a Bitcoin, altre cripto-attività come Ether (e il suo fork, Ethereum Classic) potrebbero un giorno entrare in veicoli di investimento tradizionali, come i fondi comuni multi-asset o gli ETF tematici.

Ciò che è certo è che il futuro degli investimenti in cripto-attività si preannuncia ricco di nuove opportunità. I consulenti finanziari, sebbene inizialmente riluttanti, saranno sempre più chiamati a confrontarsi con questi strumenti, e gli investitori dovranno essere pronti ad affrontare le sfide educando e informando i propri consulenti per integrare correttamente le cripto-attività nei loro portafogli.

Quali lezioni possiamo trarre dalla storia delle speculazioni finanziarie e delle criptovalute?

La storia delle speculazioni finanziarie è un intreccio complesso di euforia, illusioni e crolli drammatici, che si ripete con una sorprendente regolarità attraverso i secoli. Edward Chancellor, nel suo fondamentale saggio Devil Take the Hindmost, illustra come bolle speculative come la Tulipomania o la South Sea Bubble non siano soltanto episodi isolati, ma rappresentino piuttosto manifestazioni ricorrenti della natura umana di fronte alla possibilità di guadagni facili e rapidi. Ogni nuova bolla nasce da un cocktail di innovazione finanziaria, fiducia eccessiva e, spesso, ignoranza dei rischi reali.

Con l’avvento delle criptovalute, questa dinamica ha trovato una nuova arena. Bitcoin e le sue "colleghe" digitali, nate sulla scia dell’innovazione tecnologica della blockchain, hanno attratto una speculazione frenetica, spesso comparata agli eccessi del passato. Come osservato, transazioni quali quelle coinbase—quelle in cui i miner vengono ricompensati con nuove unità di criptoasset per aver validato blocchi di dati—creano un sistema che, pur basandosi su un protocollo matematico rigoroso, è comunque soggetto a fenomeni speculativi analoghi a quelli che hanno segnato la storia finanziaria tradizionale.

È importante ricordare che, nonostante la tecnologia innovativa, la speculazione nel mercato delle criptovalute condivide molte caratteristiche con i precedenti storici: la rapidità con cui nascono bolle speculative, l’improvvisa perdita di fiducia e la distruzione di valore che ne segue. I casi di frodi come OneCoin sottolineano anche i rischi intrinseci nel settore, mettendo in guardia contro la facilità con cui schemi Ponzi e truffe possono prosperare sotto il velo di innovazioni apparenti.

Parallelamente, analisi storiche e recenti, come quelle di Niall Ferguson o Carmen M. Rinehart con Kenneth Rogoff, mostrano come ogni crisi o bolla si inserisca in un contesto socioeconomico più ampio, dove la politica monetaria, l’accesso al credito e la regolamentazione giocano un ruolo cruciale. Non si tratta mai solo di un fenomeno tecnico o isolato, ma di un intreccio di fattori economici, psicologici e istituzionali.

La decentralizzazione, spesso decantata come uno dei pilastri della blockchain, non è immune da problemi di concentrazione del potere: le grandi mining pool, ad esempio, possono controllare una parte significativa della potenza di calcolo della rete, riducendo la vera decentralizzazione e aumentando vulnerabilità sistemiche. Tale aspetto va compreso con attenzione, poiché il mito di una blockchain perfettamente distribuita nasconde spesso situazioni più complesse.

Un altro elemento fondamentale da considerare è la liquidità del mercato. L’oro e le valute tradizionali beneficiano di mercati consolidati e profondi, che consentono di assorbire grandi transazioni senza stravolgere i prezzi. Le criptovalute, invece, pur in rapida crescita, spesso soffrono di volatilità estrema proprio per la mancanza di questa liquidità stabile, rendendo le oscillazioni di prezzo più pronunciate e il mercato più fragile agli attacchi speculativi.

La storia insegna che i cicli di boom e bust non sono un fenomeno esclusivamente moderno. Tuttavia, le innovazioni tecnologiche e finanziarie attuali amplificano la velocità e l’intensità di questi cicli, richiedendo una maggiore consapevolezza e preparazione da parte degli investitori. Comprendere le radici storiche delle speculazioni e i meccanismi che le alimentano è dunque essenziale per muoversi in un panorama dove l’innovazione si intreccia con i limiti psicologici e strutturali del mercato.

Infine, è imprescindibile riconoscere che il valore reale di un asset, digitale o meno, si fonda su criteri di sostenibilità economica e utilità reale. Le valutazioni slegate da questi parametri creano inevitabilmente bolle speculative, destinate a scoppiare. Solo un’analisi rigorosa, capace di coniugare l’innovazione tecnica con la prudenza economica e storica, può evitare gli errori del passato e guidare verso un futuro più stabile.

Il lettore deve tenere a mente che la conoscenza della storia e della struttura dei mercati è la prima difesa contro le trappole speculative. Non basta comprendere la tecnologia alla base delle criptovalute o seguire l’entusiasmo del momento: è necessario saper interpretare i segnali del mercato e valutare criticamente i rischi, accettando che ogni investimento comporta una componente di rischio che non può essere eliminata, ma solo gestita con consapevolezza.