L'asta giornaliera del tonno a Toyosu, che si svolge ogni mattina a partire dalle 5:30, è un’esperienza che attira sia esperti che appassionati di pesce. Questo mercato, situato nell'area di Toyosu, ha sostituito il leggendario mercato di Tsukiji, ma continua a rappresentare uno dei centri nevralgici per l'approvvigionamento di tonno di qualità, proveniente da luoghi lontani come la Nuova Zelanda e l'Atlantico del Nord. Il mercato, dove enormi tonni vengono disposti in lunghe file pronte per essere vendute, è accessibile solo ai compratori, ma i visitatori possono ancora godere della freschezza di questo pesce in diversi ristoranti che si sono trasferiti da Tsukiji a Toyosu, offrendo sushi tra i migliori che si possano trovare.

Una delle caratteristiche più sorprendenti di quest’area è la temperatura di conservazione del tonno, che viene mantenuta vicino ai 0°C, una scelta che assicura la qualità superiore del pesce. Per questo motivo, è consigliabile indossare un maglione, poiché la freschezza che si vuole mantenere comporta un clima piuttosto rigido.

Il Giappone, consumatore di circa il 30% della pesca annuale globale di tonno, è anche uno dei maggiori consumatori di sashimi, piatto che richiede i tagli più pregiati e freschi. Tuttavia, la crescente domanda di tonno, in particolare quello dell’Oceano Pacifico, ha portato a un calo significativo della popolazione di tonni blu, mettendo sotto esame l'industria della pesca giapponese. Le organizzazioni internazionali hanno iniziato a esercitare pressioni sulla gestione sostenibile delle risorse ittiche, spingendo per regolamentazioni più severe.

Nel contesto gastronomico giapponese, il tonno non è solo un ingrediente fondamentale per piatti come il sushi, ma rappresenta anche un simbolo della cultura culinaria che valorizza la freschezza e la stagionalità del pesce. Il sushi, infatti, si compone di diverse varianti, ognuna con la sua propria tecnica e stile di preparazione. Un esempio classico è il nigiri-zushi, in cui una fettina di pesce crudo viene adagiata su un boccone di riso delicatamente condito con aceto e zucchero, con una piccola quantità di wasabi tra il pesce e il riso. Questo tipo di sushi è pensato per essere consumato in un solo morso, senza l'aggiunta di altri condimenti, per preservare il sapore puro del pesce.

Altra variante è il chirashi-zushi, che presenta una base di riso ricoperta da una varietà di ingredienti, tra cui pesce, uova e verdure, disposti in modo artistico. Il maki-zushi, invece, è il più conosciuto a livello internazionale: pesce e altri ingredienti sono avvolti in un foglio di alga nori, creando un rotolo che viene tagliato in porzioni. Infine, il sashimi, che consiste esclusivamente in fettine di pesce crudo, servito senza riso, è il piatto che esprime al meglio la delicatezza e la freschezza del pesce, consumato semplicemente con salsa di soia, wasabi e, a volte, radice di daikon o foglia di shiso.

Il pesce, tuttavia, non si limita al tonno. Il Giappone è una nazione dove si consumano circa 3.000 varietà di pesce, che variano dalla stagione alla stagione. Alcuni pesci, come il maguro, il tai (orata), il saba (sgombro) e il buri (ricciola), sono comuni tutto l'anno, mentre altri sono più rari e legati a specifici periodi dell’anno. Ad esempio, in primavera si apprezza l'ayu, un pesce di fiume tradizionalmente pescato con l'aiuto di cormorani, mentre in autunno è la stagione dello sanma, il pesce azzurro tipico del periodo.

Il fugu, pesce velenoso ma prelibato, è uno dei piatti più celebri ma anche pericolosi del Giappone. La sua preparazione richiede maestria e licenza, e non è raro che il suo consumo venga associato a una certa dose di rischio. Al contrario, pesci come il katsuo (tonnetto) e l'unagi (anguilla) sono molto più comuni e consumati in piatti che vanno dal sushi al kabayaki (anguilla grigliata).

Quando si esplora il mercato di Toyosu o si visita un ristorante giapponese, si ha la possibilità di entrare in contatto con una tradizione culinaria che fa del rispetto per il pesce e per la sua freschezza un principio cardine. La filosofia giapponese della cucina non è solo nella preparazione, ma anche nel rispetto della materia prima, che deve essere trattata con la massima cura per esaltare il suo sapore naturale.

Importante è comprendere che ogni tipo di pesce ha una stagione ottimale di consumo. Inoltre, sebbene molte varietà di pesce siano disponibili in abbondanza, l’attenzione alle pratiche di pesca sostenibile sta diventando sempre più un tema centrale nel dibattito pubblico, con il Giappone che affronta la crescente pressione internazionale per garantire la conservazione delle sue risorse marine.

Come l’eredità culturale e spirituale del Giappone del Nord si intreccia con natura, arte e tradizione

Nel cuore del Giappone settentrionale, la regione di Honshu custodisce un patrimonio che fonde paesaggi maestosi, antiche pratiche spirituali e forme artistiche uniche. Qui, la natura non è mai mera cornice, ma protagonista attiva delle esperienze culturali e religiose che definiscono l’identità di questo territorio.

L’arcipelago di Sado è diventato noto soprattutto grazie alla miniera d’oro di Sado Kinzan, un sito che, con la sua storia millenaria, si presta a essere metafora delle profondità nascoste della cultura giapponese. È luogo di incontri tra passato e presente, che si arricchisce con eventi come l’Earth Celebration, il festival internazionale che riunisce artisti e musicisti attorno al ritmo primordiale del taiko. Il gruppo Kodo, autentici “figli del tamburo”, incarna questa energia vitale: i loro spettacoli, un intreccio di suoni, danze e canti, rivelano l’essenza stessa del battito che dà vita alla tradizione giapponese.

Più a nord, la catena montuosa di Dewa Sanzan si erge come simbolo di spiritualità e dedizione ascetica. I tre monti sacri — Haguro, Gassan e Yudono — rappresentano tappe di un cammino iniziatico, tracciato 1400 anni fa da Hachiko, il principe imperiale divenuto monaco errante. La salita a Haguro, con i suoi 2.446 gradini fiancheggiati da cedri secolari, conduce a un santuario che conserva la più grande copertura in paglia del Giappone e custodisce il sepolcro del fondatore. Questa esperienza fisica si unisce a quella spirituale, rappresentata dalla presenza delle reliquie di sacerdoti mummificati e dalla pratica della devozione che intreccia buddismo e scintoismo, un intreccio che si manifesta anche nelle molteplici trasformazioni e adattamenti religiosi post-Meiji.

La città di Sendai, nata dal genio strategico del signore Masamune Date, si presenta come un crocevia tra passato e modernità. La sua griglia urbana racconta una storia di potere e cultura, evidenziata dalla bellezza dell’Osaki Hachiman Shrine e dalla fortezza di Aoba, ora un parco che custodisce il ricordo del guerriero noto come “il drago con un occhio”. Nei dintorni, le sorgenti termali di Akiu Onsen offrono un rifugio di quiete, ricongiungendo il visitatore con l’antica tradizione delle terme giapponesi.

La figura di Matsuo Basho, il maestro del haiku, lega indissolubilmente paesaggio e parola. Le sue poesie, composte con rigore formale e attenzione al momento presente, sono inviti a una contemplazione profonda, quasi una meditazione che trova riscontro nei sentieri di Yamadera, dove ogni passo e ogni vista diventano parte di un poema vivente. Qui il sacro non è lontano ma parte integrante del quotidiano, manifestandosi nella natura e nelle architetture che sfidano il tempo.

La storia religiosa del Giappone settentrionale è un mosaico complesso di scuole e correnti buddiste. Dal Zen, che pone al centro la meditazione seduta e l’autodisciplina, fino alle correnti esoteriche del Tendai e dello Shingon, la spiritualità giapponese si presenta come un terreno di dialogo tra introspezione e ritualità. La sincretica pratica dello Shugendo, che combina elementi buddhisti e scintoisti in pratiche ascetiche montane, è un esempio emblematico di come la fede si adatti ai ritmi e ai paesaggi naturali.

I borghi come Kakunodate, con le sue case samurai e i ciliegi piangenti che da secoli ornano le rive del fiume Hinokinaigawa, offrono una finestra sul passato, una testimonianza tangibile della cultura materiale e spirituale di epoche lontane. La cura nella costruzione e nella decorazione delle dimore riflette non solo un’estetica, ma anche una filosofia di vita legata alla protezione e alla memoria.

L’esperienza gastronomica, infine, completa il quadro di un Giappone settentrionale capace di unire la tradizione al quotidiano. Le specialità come il jajamen di Morioka o il wanko-soba, che spinge alla competizione nel numero di ciotole consumate, non sono semplici pasti ma rituali sociali, momenti di condivisione che parlano di appartenenza e identità.

In questa narrazione complessa, è essenziale comprendere che la cultura del Giappone del Nord non è mai un racconto monolitico o statico. Al contrario, si tratta di un fluire continuo di influenze, trasformazioni e riscoperta di radici antiche che si intrecciano con la vita contemporanea. La natura stessa è parte integrante di questo discorso, non semplice sfondo ma interlocutore e guida. L’incontro con questi luoghi e tradizioni richiede un’apertura a un modo di percepire il tempo, lo spazio e la spiritualità che può sembrare estraneo, ma che rivela in modo profondo la ricchezza di un popolo e della sua storia.

Come muoversi in Giappone: una guida pratica ai trasporti locali

In molte città del Giappone esistono biglietti speciali che offrono vantaggi per i turisti, e i centri di informazione turistica locali sono sempre pronti a fornire consigli e dettagli utili. A Tokyo, ad esempio, ci sono diverse opzioni disponibili, come il “Free Kippu”, che consente viaggi illimitati sulla maggior parte delle linee metropolitane, autobus e tram nel centro della città per 24 ore. Tuttavia, se non avete intenzione di fare molti spostamenti in un solo giorno, è consigliato l'uso di una carta elettronica come Suica o Pasmo. Queste carte possono essere acquistate presso i distributori automatici presenti in molte stazioni, così come sul sito web del Japan Rail Pass. È possibile ricaricarle in contante presso le macchinette automatiche o sugli autobus, e sono valide per la maggior parte dei mezzi pubblici urbani. Per utilizzarle, basta avvicinarle al lettore elettronico.

Il sistema metropolitano di Tokyo è ampio e ben organizzato, con mappe colorate che corrispondono ai colori delle carrozze. Altre città come Osaka, Nagoya, Kobe, Sendai, Yokohama, Fukuoka, Kyoto e Sapporo dispongono anch'esse di metropolitane, ma con modalità operative leggermente diverse. Il Japan Rail Pass non è utilizzabile sulle linee metropolitane, quindi se non possedete una carta valida o un biglietto ricaricabile, è necessario acquistare un biglietto da una macchina automatica o dalla biglietteria. In caso di dubbi sulla tariffa, è possibile acquistare il biglietto più economico e pagare la differenza alla fine del viaggio. I nomi delle stazioni sono spesso visibili sui cartelli della piattaforma sia in giapponese che in caratteri romanizzati.

I mezzi pubblici in Giappone, in genere, smettono di circolare intorno alla mezzanotte fino alle 5 del mattino. Per quanto riguarda i tram, città come Hiroshima, Nagasaki, Kumamoto e Sapporo ancora li utilizzano, e Tokyo ha due linee di tram. Anche la linea Enoden a Kamakura, situata a sud di Tokyo, è considerata un tram. Le tariffe e i sistemi di pagamento variano da città a città: in alcune città si applica una tariffa fissa, mentre in altre la tariffa dipende dal tragitto percorso. A volte il macchinista raccoglie direttamente il pagamento, quindi è importante osservare il comportamento degli altri passeggeri per capire quando pagare e come farlo.

Gli autobus (basu) sono spesso situati fuori dalle stazioni ferroviarie principali. Il metodo di pagamento varia a seconda della città. In alcuni autobus, si sale dalla porta anteriore e si paga una tariffa fissa depositando il denaro in uno slot accanto al conducente, ma la maggior parte degli autobus ha lettori di carte vicino a tale slot. In altri casi, i passeggeri prendono un biglietto numerato a bordo, e il numero che appare sullo schermo in cima all'autobus indica la tariffa da pagare. Prima di scendere, il passeggero deve inserire l'importo indicato insieme al biglietto in una scatola accanto al conducente.

I taxi sono facilmente identificabili dal segno "taxi" sul tetto, con una luce rossa che segnala che il taxi è disponibile. È possibile fermare un taxi per strada o recarsi a una delle numerose fermate, che si trovano generalmente nelle vicinanze delle principali stazioni. I taxi giapponesi sono costosi, con tariffe iniziali che vanno dai ¥600 ai ¥700 per il primo chilometro, e aumentano per ogni chilometro aggiuntivo, con tariffe più alte durante la notte e nei fine settimana. I conducenti di taxi aprono e chiudono le porte dall'interno, quindi non è necessario farlo personalmente. Poiché pochi tassisti parlano inglese, è sempre consigliabile portare una mappa con l'indirizzo del proprio destinazione scritto in giapponese, insieme al numero di telefono.

Per coloro che vogliono esplorare le aree rurali, noleggiare un'auto è una delle opzioni migliori. Le strade giapponesi sono in genere ben curate e le auto a noleggio sono in ottime condizioni. Tuttavia, i visitatori devono essere consapevoli della complessità della navigazione, poiché molte città giapponesi presentano reti di strade a senso unico difficili da decifrare. Le strade principali sono generalmente le uniche ad avere un nome, mentre le auto a noleggio sono spesso dotate di sistemi di navigazione che però sono in giapponese. Per guidare in Giappone, è necessario possedere una patente di guida internazionale. Tuttavia, i conducenti provenienti da Svizzera, Germania o Taiwan non possono utilizzare la patente internazionale, ma possono invece guidare per un anno con una traduzione ufficiale in giapponese della loro patente, ottenibile dalla Japan Automobile Federation.

Le auto a noleggio sono disponibili in punti di ingresso principali, come porti e stazioni ferroviarie. Le compagnie di autonoleggio, come Toyota Rent a Car e Nippon Rent-A-Car, sono più propense a offrire personale che parla inglese. Tuttavia, anche agenzie internazionali come Avis, Budget e Hertz sono opzioni valide. Il parcheggio pubblico è disponibile, ma spesso costoso, specialmente nelle aree centrali delle città. Esistono parcheggi più economici nei quartieri periferici, ma spesso sono nascosti in piccole strade e non facili da trovare. È vietato parcheggiare sulle strade pubbliche e i parcometri sono rari. Per ovviare alla mancanza di spazio, in Giappone sono stati sviluppati innovativi sistemi di parcheggio, come ascensori e sistemi di rotazione.

I cicli sono un altro mezzo popolare in Giappone. Sono numerosi i parcheggi per biciclette fuori dalle stazioni e nelle strade delle città. Anche se è illegale usare i marciapiedi per pedalare, in molte città questo non viene rigidamente applicato, e talvolta i ciclisti sono incoraggiati a pedalare sui marciapiedi anziché sulle strade. Diverse agenzie di noleggio biciclette sono presenti nelle aree turistiche, come Tokyobike Rentals, un'opzione valida per chi desidera esplorare la capitale.

Infine, camminare è una delle esperienze più gratificanti in Giappone, che offre itinerari ben segnati, sia nelle campagne che nelle città. Molti luoghi d'interesse sono facilmente raggiungibili a piedi, consentendo di immergersi nel vivace tessuto urbano e di scoprire dettagli architettonici o negozi interessanti lungo il percorso.