Nel contesto della progettazione e della valutazione del rischio delle pipeline flessibili, l'uso della simulazione di Monte Carlo permette di ottenere una serie di valori casuali per la pressione di collasso, che vengono poi inseriti in un modello meccanico di resistenza. Attraverso questa simulazione, è possibile determinare la funzione di distribuzione della probabilità (PDF) per la pressione di resistenza, come illustrato nella Figura 31.4. Le proprietà statistiche di questa variabile di resistenza, ottenute dai modelli stocastici descritti, sono riassunte nella Tabella 31.2.

Come indicato nel lavoro di riferimento, [5], la distribuzione log-normale può essere utilizzata per rappresentare la variabile di carico. La media di questa distribuzione può essere determinata in funzione della profondità dell'acqua, che nel caso studio in esame è di circa 100 metri. I parametri di distribuzione relativi all'effetto del carico sono forniti nella Tabella 31.3. L'analisi di queste distribuzioni consente di comprendere come la probabilità di collasso dipenda da diverse variabili e dai parametri di progettazione impiegati.

Il rischio di collasso, come evidenziato dalle simulazioni, risulta essere molto basso in condizioni operative specifiche, con una probabilità di collasso di 2,26E-05. Questa probabilità può essere confrontata con le categorie di frequenza di fallimento per le pipeline stabilite nel DNV-RP-F107 [8]. Le categorie di frequenza di fallimento forniscono una classificazione che permette di determinare il livello di rischio associato al collasso della pipeline. Ad esempio, un rischio di collasso che rientra nella categoria "relativamente basso" implica che l'evento sia raramente previsto, con probabilità comprese tra 10⁻⁵ e 10⁻⁴.

In ingegneria pratica, l'indice di affidabilità β rappresenta direttamente la frequenza di fallimento. L'indice target di affidabilità per la pipeline viene scelto in modo che la probabilità di fallimento non superi un livello di rischio accettabile durante l'uso della pipeline. In altre parole, l'indice di affidabilità target aiuta a calibrare il fattore di sicurezza della progettazione per garantire la performance a lungo termine del sistema. L'analisi dimostra che un valore maggiore di β richiede un fattore di sicurezza progettato più grande, il che implica una probabilità di fallimento più bassa. La relazione tra il fattore di sicurezza di progettazione e l'affidabilità della pipeline, definita come 1 meno la probabilità di fallimento, è illustrata nella Figura 31.6.

Un altro aspetto cruciale da considerare riguarda l'influenza dell'irregolarità della forma e delle incertezze geometriche sulle prestazioni delle pipeline. In particolare, l'analisi esamina come la variazione del raggio interno della pipe influenzi la probabilità di collasso. Sebbene l'ovalità iniziale della pipeline flessibile non abbia lo stesso impatto significativo che ha per i tubi metallici puri, essa gioca ancora un ruolo importante, soprattutto in relazione agli altri fattori di incertezza. È stato osservato che la variazione del Coefficiente di Variazione (CoV) delle variabili di resistenza e di carico influisce sulla probabilità di collasso. La comprensione di queste incertezze e il loro controllo durante il processo di fabbricazione sono fondamentali per ottenere prestazioni affidabili. In particolare, valori di CoV superiori a 0,25 sono difficili da ottenere in condizioni reali.

La relazione tra il CoV dell'incertezza del modello e il raggio interno è esplorata ulteriormente, con la conclusione che l'incertezza del raggio interno ha l'effetto maggiore sulla resistenza della pipeline. Inoltre, l'analisi dei fattori di sicurezza di progettazione rispetto alle incertezze mostra che, all'aumentare dell'incertezza sia del modello che del raggio interno, il fattore di sicurezza aumenta esponenzialmente. Ciò implica che ogni piccolo incremento nell'incertezza porta a un incremento significativo del fattore di sicurezza per mantenere il rischio sotto il livello accettabile. L'andamento di questa relazione è visibile nella Figura 31.9, dove è evidente che l'aumento dell'incertezza porta a un aumento repentino del fattore di sicurezza.

È interessante notare che il fattore di sicurezza progettato è direttamente legato ai costi di produzione della pipeline. Aumentando il fattore di sicurezza, si incrementano i costi di produzione, quindi, per ridurre tali costi, è essenziale controllare le incertezze e ottimizzare il design in modo che la probabilità di fallimento rimanga al di sotto del livello di rischio accettabile. In ingegneria, l'approccio ottimale consiste nel bilanciare la sicurezza con la sostenibilità economica, cercando di ridurre il rischio senza compromettere la sicurezza della pipeline.

In sintesi, la probabilità di collasso e le incertezze associate alla progettazione delle pipeline flessibili sono argomenti centrali per garantire una progettazione sicura ed economica. La calibrazione dei fattori di sicurezza, la comprensione delle distribuzioni delle variabili di resistenza e carico, nonché il controllo delle incertezze durante la produzione, sono aspetti chiave per la progettazione di pipeline resilienti e durevoli.

Come Valutare l'Integrità e la Durata delle Tubazioni Flessibili: Una Guida alla Gestione del Ciclo di Vita

La valutazione della durata e dell'integrità delle tubazioni flessibili è una delle sfide più complesse nell'industria delle infrastrutture marine e offshore. Sebbene l'analisi approfondita delle condizioni operative delle tubazioni abbia mostrato che, in alcuni casi, le tubazioni flessibili possono essere riutilizzate per periodi più lunghi rispetto alle aspettative iniziali, è fondamentale comprendere che non tutti i casi sono uguali. Durante le ispezioni a terra, sono stati recuperati dei tubi flessibili in ottime condizioni, suggerendo che la loro operazione continua fosse effettivamente fattibile. Tuttavia, in altre situazioni, tubi che erano stati ritenuti idonei per continuare a essere operativi hanno subito gravi guasti inaspettati subito dopo il riavvio.

Questi eventi sottolineano la necessità di un approccio attento e meticoloso per la gestione della durata delle tubazioni flessibili. L'incertezza che caratterizza le valutazioni di integrità è una componente inevitabile del processo, e la comprensione limitata delle modalità di guasto rende difficile fare stime precise sulla probabilità di guasto (PoF). Nonostante i progressi nelle tecniche di monitoraggio, è ancora difficile prevedere con certezza tutte le potenziali modalità di fallimento.

Un buon piano di gestione dell'integrità, che venga sviluppato fin dalle prime fasi di progettazione e approvvigionamento, è fondamentale. Questo piano dovrebbe includere l'installazione di sistemi di monitoraggio e ispezione adeguati prima dell'avvio dell'impianto e prevedere tempi rapidi di risposta in caso di anomalie. La gestione del rischio, soprattutto in relazione al livello di rischio associato alle operazioni delle tubazioni flessibili, deve essere costantemente monitorata e aggiornata durante tutto il ciclo di vita dell'infrastruttura. Un Sistema di Gestione Integrato (IMS) dovrebbe essere implementato fin dalla fase di progettazione e seguito scrupolosamente durante la fabbricazione, l'installazione e le operazioni. Tuttavia, l'IMS non può compensare una mancanza di robustezza progettuale; è essenziale che le fasi di monitoraggio e miglioramento siano realizzate efficacemente per ridurre i rischi associati all'operazione delle tubazioni.

Una delle sfide chiave in questo contesto è la capacità di effettuare una valutazione affidabile della durata residua delle tubazioni, soprattutto in relazione al danno per fatica accumulato nel tempo. I dati misurati durante le operazioni, come il movimento dei galleggianti e la pressione interna delle tubazioni, consentono di ottenere una precisione molto maggiore nella stima delle condizioni delle tubazioni rispetto ai dati disponibili durante la fase di progettazione. Ciò significa che la previsione della durata residua può essere fatta con una maggiore affidabilità, un aspetto cruciale quando si considera l'estensione della durata operativa o la necessità di interventi di riparazione o sostituzione.

La valutazione della probabilità di guasto dovrebbe essere un processo continuo, integrando misure probabilistiche che riflettano il grado di perfezionamento dei modelli di progettazione e dei parametri applicati. Un approccio probabilistico alla valutazione dell'affidabilità permette di tenere il rischio a un livello accettabile durante l'intero periodo operativo di un sistema di produzione. In questo contesto, è fondamentale una pianificazione accurata delle ispezioni e una risposta tempestiva alle anomalie riscontrate.

Per quanto riguarda la valutazione delle singole componenti delle tubazioni flessibili, come i vari strati del tubo non legato (unbonded flexible pipe), è essenziale documentare l'integrità di ciascun strato attraverso specifici criteri di accettabilità. Ad esempio, la funzione dello strato di carapace deve essere verificata per assicurarsi che resista al collasso idrostatico e protegga gli strati polimerici da particelle abrasive. La barriera di pressione deve soddisfare requisiti rigorosi in termini di resistenza, tenacità, e resistenza alla permeazione. Ogni strato deve essere ispezionato per garantire che non vi siano danni come riduzioni di spessore o discontinuità, che potrebbero compromettere la sicurezza e l'affidabilità della tubazione.

Inoltre, l'armatura di pressione deve essere valutata per garantire che supporti correttamente i carichi radiali e che l'uso non superi i limiti di progettazione, prevenendo l'accumulo di danni da fatica. Le protezioni anti-abrasione e anti-collasso devono essere controllate per assicurarsi che separino correttamente gli strati in acciaio e che non presentino difetti o deformazioni significative.

Un altro aspetto cruciale nella valutazione delle tubazioni flessibili riguarda il monitoraggio delle condizioni operative. Ad esempio, un sistema di monitoraggio che misura i parametri operativi specifici, come la temperatura e la pressione interna, può essere utile per rilevare anomalie in tempo reale e impedire che danni critici progrediscano. La tempestività nell'intervento è essenziale, come evidenziato dall'esempio dei sistemi di raffreddamento che, se mal funzionanti, possono esporre le tubazioni a temperature elevate, accelerando il deterioramento dei materiali.

Va sottolineato che, anche con i migliori sistemi di monitoraggio e analisi, la gestione delle tubazioni flessibili rimane un campo che richiede un costante aggiornamento delle conoscenze e delle pratiche. Il progresso tecnologico offre nuove opportunità per migliorare la precisione delle previsioni sulla durata e sull'affidabilità, ma la variabilità nelle condizioni operative e nei materiali utilizzati rimane un fattore importante da considerare. Una comunicazione efficiente e il trasferimento delle conoscenze tra le varie fasi del ciclo di vita del sistema sono essenziali per migliorare la gestione del rischio e garantire la continuità delle operazioni senza compromessi sulla sicurezza.

Come l'induzione elettromagnetica influenza la perdita di energia nei cavi sottomarini

L'equazione di Faraday, ×E=jωB\nabla \times \mathbf{E} = -j\omega \mathbf{B}, che descrive l'induzione elettromagnetica, rappresenta un elemento fondamentale per la comprensione del comportamento elettromagnetico di un cavo. Considerando le relazioni descritte precedentemente, si può arrivare a un'equazione più specifica. Applicando un'ulteriore trasformazione, otteniamo che E=jωA\mathbf{E} = -j\omega \mathbf{A}, dove A\mathbf{A} è il potenziale vettoriale. Sostituendo questa relazione, insieme a quella del campo magnetico B\mathbf{B}, nell'equazione dell'induzione, si ottiene l'equazione del campo elettrico in funzione del potenziale vettoriale:

×(μ1×A)=(σ+jωϵ)(jωA)\nabla \times \left( \mu^{ -1} \nabla \times \mathbf{A} \right) = (\sigma + j\omega\epsilon) (-j\omega \mathbf{A})

Da questa relazione emerge una seconda equazione differenziale del secondo ordine per il potenziale A\mathbf{A}, che può essere scritta come:

ω2ϵA+jωσA+×(μ1×A)=0-\omega^2 \epsilon \mathbf{A} + j \omega \sigma \mathbf{A} + \nabla \times \left( \mu^{ -1} \nabla \times \mathbf{A} \right) = 0

Questa è la forma che descrive il comportamento elettromagnetico di un cavo, integrando la conduttività elettrica e la permittività del materiale, che sono funzione della frequenza di trasmissione e della geometria del cavo.

Un altro aspetto da considerare è la relazione tra il gradiente di temperatura in un conduttore termico e la produzione di flusso termico, come descritto dalla legge di Fourier:

q=kT\mathbf{q} = -k \nabla T

dove q\mathbf{q} è la densità di flusso di calore e kk è la conducibilità termica del materiale. Il criterio di divergenza afferma che il flusso di calore deve essere conservato in un volume, cioè q=0\nabla \cdot \mathbf{q} = 0. Se la divergenza non è nulla, significa che esiste una sorgente o un "pozzo" di calore all'interno del volume considerato. In un cavo elettrico, l'elettrificazione genera perdite elettromagnetiche che fungono da sorgente di calore, portando a un incremento della temperatura nel cavo tramite conduzione termica.

La conduttività di alcuni materiali chiave, come il rame, è influenzata dalla temperatura. Questo significa che le perdite elettromagnetiche e il cambiamento di temperatura del cavo sono interdipendenti, e l'efficienza del cavo stesso varia con la temperatura. La relazione tra la conduttività del rame e la temperatura è data dalla formula:

1σ(T)=1ρ0(1+α(TT0))\frac{1}{\sigma(T)} = \frac{1}{\rho_0} (1 + \alpha(T - T_0))

dove α\alpha è il coefficiente di temperatura e T0T_0 è la temperatura di riferimento (20°C in questo caso).

Le perdite elettromagnetiche sono un altro fattore critico nell'analisi del comportamento del cavo. In particolare, per le fasi e gli schermi del cavo, sono state trascurate le perdite da isteresi magnetica e dielettrica. La perdita per resistenza QrhQ_{\text{rh}} può essere espressa come:

Qrh=12h2JRe(JE)σQ_{\text{rh}} = \frac{1}{2} \frac{h^2 \mathbf{J} \text{Re} (\mathbf{J} \cdot \mathbf{E}^*)}{\sigma}

dove J\mathbf{J} è la densità di corrente e E\mathbf{E}^* è il complesso coniugato del campo elettrico. Per l'armatura, si considerano anche le perdite da isteresi magnetica, che sono incluse tramite la permeabilità complessa del materiale. Le perdite totali possono essere descritte come:

Qml=12Re(jωBH)Q_{\text{ml}} = \frac{1}{2} \text{Re} \left( j\omega \mathbf{B} \cdot \mathbf{H}^* \right)

Quando si considerano sia la corrente di conduzione che la corrente di spostamento, le perdite complessive possono essere espresse come:

Qh=12Re((JE))=12Re((J+jωD)E)Q_{\text{h}} = \frac{1}{2} \text{Re} \left( (\mathbf{J}' \cdot \mathbf{E}^*) \right) = \frac{1}{2} \text{Re} \left( (\mathbf{J} + j\omega \mathbf{D}) \cdot \mathbf{E}^* \right)

L'analisi delle perdite elettromagnetiche è essenziale per il progetto di cavi, poiché le perdite generano calore che può compromettere le prestazioni del cavo.

Per approfondire, è possibile considerare una simulazione numerica, utilizzando il metodo degli elementi finiti (FEM), per analizzare le caratteristiche elettromagnetiche di un cavo sottomarino a tre nuclei, come nel caso di un cavo armato con piombo. La geometria del modello FE si riferisce a parametri come la sezione trasversale del conduttore (500 mm²) e la tensione interfase di 220 kV, con un'analisi della distribuzione del campo magnetico e della corrente in funzione della frequenza di trasmissione.

In questo caso, la distribuzione della corrente nel nucleo del cavo e nell'armatura mostra un comportamento non uniforme, con una densità di corrente maggiore tra i cavi più vicini tra loro. Questa distribuzione non uniforme della corrente è causata dall'effetto pelle e dall'effetto di prossimità, che sono fenomeni elettromagnetici che influenzano la propagazione della corrente in un conduttore.

Le perdite di fase, le perdite nello strato di schermatura e quelle nell'armatura sono calcolate tramite il software COMSOL Multiphysics, utilizzando l'integrazione superficiale per ciascun componente. La simulazione evidenzia anche come la frequenza di trasmissione influisce sulla distribuzione della corrente e, di conseguenza, sulle perdite nel cavo.

In definitiva, l'analisi elettromagnetica e termica dei cavi è essenziale per comprenderne il comportamento sotto condizioni operative reali, dove diversi fattori come la temperatura, la frequenza di trasmissione, e le proprietà del materiale giocano un ruolo cruciale nella loro efficienza e affidabilità. La comprensione di questi fenomeni aiuta a progettare cavi più performanti e a prevedere la loro durata operativa, minimizzando le perdite di energia e ottimizzando le condizioni di lavoro.

Capacità di Portata e Stabilità delle Condotte Sottomarine in Suolo Liquefatto

Le condotte sottomarine, seppur essenziali per il trasporto di vari materiali e fluidi sotto il fondale marino, affrontano una serie di problematiche in relazione alla stabilità del terreno e alla loro interazione con quest’ultimo. Una delle principali difficoltà nella progettazione delle condotte in sabbia riguarda la loro capacità di sostenere il peso e la stabilità durante l’interazione con il suolo sottomarino. La densità del suolo sommerso (γ ′) e il peso della condotta per unità di lunghezza (W ’) sono parametri fondamentali per determinare la penetrazione iniziale della condotta (z). Per la sabbia, la coesione (α) è di solito nulla, il che implica che la capacità di portata massima della condotta si riduce a una formula che non dipende da questa variabile, come espresso nell'equazione (10.18), dove F = zN₁u γq + γBN₂γ.

Quando si progetta una condotta sommersa, è cruciale considerare non solo il suo peso e la sua resistenza al carico, ma anche le condizioni del terreno circostante. In acque poco profonde, le condotte sono spesso interrate per proteggerle da danni causati da attrezzi da pesca o ancore da traino e per migliorarne la stabilità sul fondo marino. La stabilità verticale delle condotte in condizioni di liquefazione del suolo rappresenta un aspetto particolarmente critico da considerare.

La liquefazione del suolo è un fenomeno in cui il suolo perde la sua resistenza al taglio a causa di un’eccessiva pressione interstiziale durante carichi rapidi e normalmente ciclici. Questo fenomeno può essere causato da azioni delle onde sul fondale marino, onde di pressione durante attività sismiche, carichi impulsivi rapidi durante l'installazione della condotta, o oscillazioni del tubo stesso. La liquefazione è particolarmente pericolosa nelle aree di approccio alla riva, dove le sollecitazioni di taglio sono più forti e il rischio di danni meccanici è elevato.

Una condotta che ha una densità maggiore del suolo liquefatto tenderà a sprofondare, mentre una condotta con densità inferiore risalirà verso la superficie. Questo comportamento rende essenziale determinare la densità specifica ottimale della condotta in relazione alla liquefazione del suolo. Per evitare che la condotta si muova nel suolo liquefatto, la sua densità specifica deve essere bilanciata, affinché non sia né troppo pesante per affondare né troppo leggera per galleggiare.

Nel design delle condotte interrate, si deve calcolare il potenziale di galleggiamento e di affondamento in base alla densità massima e minima della condotta, considerando il suolo liquefatto e il suo effetto. La relazione generale per bilanciare le forze di galleggiamento e di resistenza del suolo può essere espressa come B = W ’+ R, dove B è la forza di galleggiamento che agisce sulla condotta e R è la resistenza del suolo.

Un altro aspetto cruciale della progettazione delle condotte sottomarine riguarda la risposta al carico assiale e il possibile spostamento laterale delle condotte in acque profonde. Il "camminamento" della condotta e la curvatura laterale sono fenomeni che si verificano quando una condotta non interrata si sposta dal suo punto di installazione. Questo fenomeno è influenzato dal carico assiale dovuto a sollecitazioni termiche cicliche, combinato con una tensione assiale e il gradiente del fondale marino. La resistenza laterale del suolo determina l'ampiezza della curvatura laterale e la possibilità che il tubo si sposti di più diametri prima di fermarsi. L’analisi di questi fenomeni richiede l’uso di modelli drenati o non drenati, a seconda delle condizioni del suolo.

La risposta al carico assiale è strettamente legata al comportamento del suolo che interagisce con la condotta. Nelle condizioni drenate, la resistenza al freno assiale tende a crescere progressivamente, mentre nelle condizioni non drenate la resistenza può essere molto più alta all’inizio del movimento della condotta. Questo è essenziale per prevedere i comportamenti di scivolamento e di deformazione del tubo sotto carichi dinamici e ciclici.

Per i terreni coesivi, l'analisi si basa su un modello non drenato che presume che una sollecitazione di taglio αS agisca sulla superficie di contatto tra il suolo e il tubo, dove S rappresenta la resistenza al taglio non drenata del suolo. Questo modello assume che la resistenza massima di attrito si verifichi quando il tubo inizia a muoversi, ma successivamente il comportamento diventa più duttilo con il progressivo spostamento.

Tutti questi fattori devono essere attentamente considerati durante la progettazione delle condotte sottomarine per garantire la loro stabilità e prevenire il danneggiamento dovuto a movimenti indesiderati nel terreno liquefatto o a causa di altri fenomeni naturali.

Qual è l'impatto della curvatura sulla pressione critica di collasso di tubi flessibili?

La progettazione e la caratterizzazione dei tubi flessibili, come quelli in acciaio rinforzato e polietilene ad alta densità (HDPE), richiedono una comprensione approfondita delle proprietà meccaniche dei materiali che li compongono e del comportamento che questi tubi manifestano sotto diverse condizioni di carico. Uno degli aspetti critici nella progettazione di tali tubi è la resistenza al collasso sotto pressione, che può essere influenzata da vari fattori, tra cui la geometria del tubo, il materiale impiegato e, in particolare, la curvatura. L'obiettivo di questo studio è valutare l'impatto della curvatura sulla pressione di collasso di un tubo flessibile composto da strati di strisce di acciaio e HDPE, sottoponendo il materiale a test di trazione uniaxiale e successivamente a prove di collasso in condizioni di umidità.

Il campione di tubo flessibile oggetto di studio è composto da sei strati di strisce di acciaio disposte in strati alternati, con angoli di avvolgimento differenti tra gli strati interni ed esterni. La configurazione del tubo e le proprietà dei materiali sono stati studiati utilizzando una simulazione agli elementi finiti, che ha preso in considerazione sia la geometria complessa del tubo che le caratteristiche meccaniche dei materiali, tra cui il modulo di elasticità e i limiti di proporzionalità delle strisce d'acciaio e delle membrane in HDPE. I risultati dei test di trazione uniaxiale sui materiali hanno rivelato comportamenti distinti tra i due tipi di acciaio, denominati acciaio A e acciaio B, e le due varietà di HDPE, una per il rivestimento interno e una per il rivestimento esterno.

Nel test di trazione uniaxiale, i campioni di acciaio e HDPE sono stati deformati a velocità controllate per misurare la deformazione e la resistenza a carichi crescenti. I campioni di acciaio hanno mostrato un comportamento fragilmente elastico, con la rottura che avveniva a seguito della formazione di crepe, mentre i campioni di HDPE hanno evidenziato un fallimento plastico con l'allungamento a collo d'imbuto. Questi dati sono stati poi utilizzati per determinare i moduli elastici dei materiali, che sono essenziali per la successiva simulazione numerica e per la determinazione della pressione critica di collasso sotto diverse condizioni.

Per comprendere l'effetto della curvatura sulla pressione di collasso, sono stati eseguiti test in laboratorio su campioni curvati, dove la geometria del tubo è stata variata tramite raggi di curvatura di 0,90 m e 1,22 m. Questi test hanno avuto lo scopo di determinare la pressione idrostatica di collasso in relazione alla curvatura, confrontando i risultati ottenuti con quelli di tubi diritti. La comparazione tra tubi curvati e diritti ha mostrato una differenza significativa nella pressione critica di collasso, suggerendo che la curvatura abbia un impatto rilevante sul comportamento meccanico del tubo.

I risultati dei test hanno anche evidenziato l'importanza della preparazione dei campioni, con una cura particolare nel garantire che la lunghezza efficace del tubo fosse almeno 7,5 volte il diametro esterno del campione, come previsto dalle normative ASTM-D2924. La presenza di curvatura iniziale e ovalità dei campioni non ha influenzato significativamente i risultati, poiché l'ovalità iniziale era inferiore allo 0,5%. Tuttavia, è cruciale che i campioni siano misurati e caratterizzati con precisione per garantire la validità dei risultati sperimentali.

La prova di collasso in condizioni di umidità ha fornito informazioni dettagliate sulla resistenza alla deformazione plastica e alla rottura dei tubi curvati, confermando che la geometria del tubo e le condizioni operative influenzano direttamente la sua integrità strutturale sotto pressioni elevate. In particolare, l'effetto della curvatura sulla resistenza alla pressione critica di collasso potrebbe avere implicazioni significative per l'industria dei tubi flessibili, dove la progettazione ottimale deve tenere conto non solo delle proprietà dei materiali ma anche delle sollecitazioni a cui il tubo sarà sottoposto in situazioni reali, come nelle installazioni sottomarine o in ambienti con curvature accentuate.

L'importanza di comprendere come la curvatura influenzi il comportamento meccanico dei tubi flessibili si estende anche alla progettazione di sistemi di tubazioni in ambito industriale e marittimo, dove il rischio di collasso sotto pressione è una preoccupazione primaria. La progettazione di sistemi sicuri ed efficienti deve tenere conto non solo delle caratteristiche dei materiali ma anche della geometria e delle condizioni operative reali che i tubi dovranno affrontare.