Nell’ambito delle radiografie digitali, l’identificazione di un’esposizione corretta o di una sovraesposizione è fondamentale per garantire la qualità dell’immagine e la sicurezza del paziente. Ogni errore di esposizione ha implicazioni dirette sulla qualità dell’immagine e può influire sulla diagnosi. La gestione accurata della tecnica radiografica, compresa l’impostazione dei controlli, è essenziale per evitare ripetizioni non necessarie, riducendo l’esposizione complessiva del paziente alle radiazioni.

Una delle principali cause di sovraesposizione è il malfunzionamento dei parametri tecnici. Ad esempio, se il timer del backup è impostato troppo basso rispetto al tempo di esposizione necessario, ciò può portare a una sottoesposizione dell'immagine, che richiede una ripetizione dell’esame. È importante impostare il timer di backup tra il 150% e il 200% del tempo di esposizione manuale previsto. Inoltre, un’impostazione errata del controllo della densità (ad esempio, lasciato sul segno negativo da un esame precedente) può compromettere la qualità dell’immagine. In tal caso, è necessario aumentare l’impostazione del controllo della densità per evitare immagini troppo scure o troppo chiare.

Anche l’utilizzo errato della camera di ionizzazione può causare problemi di esposizione. Se la camera di ionizzazione è posizionata sotto una struttura con un numero atomico inferiore, meno densa o più sottile rispetto alla regione di interesse (VOI), il risultato può essere una registrazione errata dell’esposizione. La camera di ionizzazione deve essere posizionata centrata sotto la VOI per ottenere una lettura accurata.

L’adeguata collimazione è altrettanto importante. Se la collimazione non è corretta, la radiazione dispersa può raggiungere la camera di ionizzazione e interrompere prematuramente l’esposizione. Per evitare questo, è necessario aumentare la collimazione. In alcuni casi, l’uso dell’AEC (Controllo automatico dell’esposizione) potrebbe non essere appropriato, ad esempio quando si sta radiografando una parte anatomica piccola e la camera di ionizzazione non copre completamente la VOI. In questi casi, è preferibile non utilizzare l’AEC e impostare manualmente i controlli di tecnica.

Quando si tratta di sovraesposizione, ci sono diversi segnali che aiutano a determinarne la gravità e la necessità di ripetere l’esame. Un’overexposure che non richiede una ripetizione dell’esame può essere identificata quando non si verifica un errore nell’analisi dell’istogramma e la luminosità è stata corretta utilizzando la LUT (tabella di ricerca). In questi casi, il numero EI si trova all’interno dell’intervallo accettabile, ma tende verso il limite della sovraesposizione. La visualizzazione dei dettagli migliora con l’uso del windowing. Tuttavia, se l’analisi dell’istogramma non indica errori e la saturazione della VOI è evidente (con la perdita di contrasto soggettivo o saturazione dei dettagli), è necessario ripetere l’esame. La saturazione si verifica quando l’esposizione IR è quattro o cinque volte superiore a quella ideale.

Per determinare le modifiche necessarie per correggere una sovraesposizione, è fondamentale seguire una serie di passaggi precisi. Se l’analisi dell’istogramma non ha identificato errori, si dovrebbe procedere a valutare se i dettagli meno densi e sottili nella VOI sono stati saturati. Se non sono visibili, si è verificata saturazione e l’esame deve essere ripetuto. Successivamente, è necessario determinare l’aggiustamento delle impostazioni di kVp e/o mAs per spostare il numero EI al valore ideale, eliminando la saturazione dell’immagine.

Quando il contrasto del soggetto è intermedio e il kVp è vicino al valore ottimale, ma il numero EI indica una sovraesposizione di 4 volte, il mAs dovrebbe essere ridotto di un quarto. In caso di contrasto basso o malattia aggiuntiva, si dovrebbe utilizzare la regola del 15%, che indica che ogni diminuzione del 15% del kVp riduce l’esposizione del rivelatore di un fattore 2. Se il kVp originale era 90, una diminuzione del 15% porterebbe a un kVp di 77, e il mAs dovrebbe essere successivamente regolato.

Inoltre, l’utilizzo di griglie gioca un ruolo importante nel determinare l’esposizione. Quando si cambia rapporto della griglia, l’esposizione IR cambierà e sarà necessario regolare il mAs. Se il rapporto della griglia è aumentato, il mAs dovrà essere aumentato per compensare l’assorbimento di radiazioni primarie e la pulizia delle radiazioni disperse. Al contrario, se si passa a un rapporto griglia inferiore, si dovrà ridurre il mAs per evitare una sovraesposizione.

Anche la distanza sorgente-rivelatore (SID) deve essere presa in considerazione. Un aumento della SID ridurrà l’esposizione IR, mentre una diminuzione aumenterà l’esposizione. È necessario regolare il mAs per mantenere l’esposizione idealmente costante, utilizzando la formula di mantenimento dell’esposizione. Inoltre, in alcune situazioni, l’aumento della distanza oggetto-rivelatore (OID) potrebbe essere inevitabile, ma ciò potrebbe portare a una diminuzione dell’esposizione IR. In tali casi, è importante comprendere che un aumento dell’OID può ridurre la qualità dell’immagine, rendendo necessaria una regolazione dell’esposizione.

Quando si affrontano situazioni patologiche del paziente, come condizioni distruttive che riducono la densità dei tessuti, è essenziale abbassare l’esposizione. In questi casi, il kVp deve essere adeguato per compensare la minore densità del tessuto.

Infine, quando si utilizza l’AEC, è fondamentale accertarsi che la giusta camera di ionizzazione sia selezionata e che il timer di backup sia impostato correttamente per evitare errori dovuti a esposizioni insufficienti. Un errore comune è lasciare il controllo della densità su un’impostazione troppo alta o attivare la fotocamera sbagliata.

Come migliorare la qualità delle proiezioni radiografiche: Linee guida e tecniche fondamentali

Nel contesto della radiologia, la qualità delle immagini proiettate è un elemento cruciale per garantire diagnosi accurate. Le linee guida sul trattamento dei pazienti e le pratiche di protezione dalle radiazioni, quando seguite correttamente, permettono di raggiungere l'obiettivo di ridurre al minimo l'esposizione senza compromettere la visibilità dei dettagli. Un concetto fondamentale che guida queste pratiche è il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable), che impone di ridurre al minimo l'esposizione alle radiazioni, senza sacrificare la qualità dell'immagine necessaria per una diagnosi adeguata.

Una corretta proiezione laterale del ginocchio, ad esempio, richiede che le condili femorali siano sovrapposte in modo ottimale, ma la posizione del paziente può complicare questo processo. Quando il paziente non può ruotare o muovere la gamba, l'angolazione del raggio centrale (CR) deve essere adeguatamente regolata per ottenere una proiezione ideale. La distanza tra le condili femorali può essere misurata e corretta attraverso l'angolazione del CR, che richiede precise regolazioni per allineare le strutture, al fine di evitare distorsioni e ottenere una visibilità ottimale.

Un altro aspetto importante per la qualità dell'immagine è la dimensione della matrice nei sistemi di radiografia computazionale. La matrice è un insieme di pixel disposti in righe e colonne, e la sua dimensione determina la risoluzione spaziale dell'immagine. Più grande è la matrice, maggiore sarà il numero di pixel e, di conseguenza, la risoluzione dell'immagine. La dimensione dei pixel dipende anche dal campo di vista (FOV), che definisce l'area dell'immagine che viene scansionata. Se il FOV è piccolo, i pixel sono più densi, e ciò comporta una risoluzione spaziale migliore. Tuttavia, l'area complessiva dell'IR (rivelatore d'immagine) influisce direttamente sulla qualità dell'immagine finale.

Un altro fattore determinante per la risoluzione spaziale è la dimensione del punto focale utilizzato. Un punto focale più piccolo consente di ottenere una maggiore nitidezza, evitando il cosiddetto "blur", che può compromettere i dettagli più fini, come le strutture trabecolari ossee o i contorni corticali. Oltre alla dimensione del punto focale, la distanza tra la sorgente di radiazioni e il rivelatore (SID) gioca un ruolo essenziale. Più lunga è la SID, migliore sarà la registrazione dei dettagli, poiché i raggi X colpiscono l'IR con un angolo più diretto e meno diffuso.

La distanza tra l'oggetto e il rivelatore (OID) è anch'essa determinante per la qualità dell'immagine. Un OID breve riduce la magnificazione e migliora la risoluzione spaziale. Tuttavia, in situazioni cliniche non routine, come i pazienti in trazione o quelli incapaci di distendere l'arto, l'OID potrebbe aumentare inevitabilmente. In questi casi, è possibile compensare l'aumento della magnificazione elevando la SID, mantenendo invariato il rapporto tra SID e OID. Ad esempio, se la SID è aumentata in modo proporzionale all'OID, la magnificazione risulterà uguale a quella di una proiezione presa con un OID inferiore, ma con la stessa proporzione di distanze.

Un altro fattore che incide sulla qualità dell'immagine radiografica è il movimento del paziente. Questo può essere volontario o involontario, ma entrambi possono sfocare i dettagli cruciali della proiezione. In particolare, il movimento involontario è una delle cause principali di riduzione della qualità delle immagini addominali o vertebrali. La doppia esposizione è un altro problema comune che può derivare da errori tecnici, come nel caso delle proiezioni eseguite su pazienti che presentano artefatti anatomici visibili, come il caso di una mano involontaria che appare in una proiezione della mano laterale. Questi artefatti non sono accettabili, e strumenti come spugne o altri dispositivi di immobilizzazione sono essenziali per prevenire tali errori.

Anche la protezione radiologica gioca un ruolo significativo. Quando le mani del paziente o del personale sanitario si trovano nel campo di radiazioni, devono essere correttamente protette con guanti di piombo per evitare l'esposizione. Le pratiche di protezione dalle radiazioni devono essere seguite scrupolosamente per garantire la sicurezza del paziente e dell'operatore. Inoltre, il controllo dell'esposizione automatica (AEC) è fondamentale per evitare sovraesposizioni o sottoesposizioni che comprometterebbero la qualità diagnostica.

In conclusione, un controllo rigoroso dei parametri tecnici, come la scelta della SID, la gestione dell'OID, la corretta angolazione del CR e l'adozione di misure di protezione, sono essenziali per ottenere immagini radiografiche di alta qualità. È importante che ogni tecnico radiologo comprenda come questi fattori si influenzano a vicenda per migliorare l'accuratezza diagnostica, riducendo al minimo i rischi per il paziente.

Come adattare la radiografia digitale a diverse condizioni cliniche e pazienti

Nel campo della radiografia digitale, la comprensione delle differenze tra i vari sistemi di acquisizione delle immagini e la capacità di adattare la tecnologia alle specifiche condizioni del paziente è fondamentale. La gestione dei fattori tecnici per ottimizzare l'immagine in base alla patologia, alla dimensione del paziente o alla specificità delle condizioni traumatiche è essenziale per evitare errori che possono compromettere la qualità diagnostica. I tecnologi devono essere in grado di riconoscere le specificità di ciascun caso, dai bambini ai pazienti obesi, e come le procedure debbano essere modificate in base alla loro condizione fisica e clinica.

Il sistema di radiografia digitale è composto da due principali tipologie di acquisizione delle immagini: la radiografia computata (CR) e la radiografia digitale diretta (DR). Ogni sistema ha metodi distinti per acquisire e processare l'immagine prima che venga inviata al computer per l'analisi e la manipolazione. È essenziale che il tecnico comprenda a fondo queste differenze per evitare errori durante la fase di acquisizione e per ottimizzare la qualità dell'immagine.

Nel sistema di radiografia computata, un'immagine viene acquisita tramite una lastra fotostimolabile (IP) che contiene un fosforo in grado di trattenere gli elettroni liberati durante l'esposizione ai raggi X. Questi elettroni vengono poi rilasciati e convertiti in un segnale elettrico tramite un processo di stimolazione luminescente. L'analisi del segnale digitale è cruciale, poiché il numero e la distribuzione degli elettroni trattenuti rappresentano l'assorbimento differenziale del corpo umano, contribuendo così alla formazione dell'immagine radiografica. La qualità dell'immagine finale dipenderà dalla corretta applicazione delle tecniche di rescaling e dalla gestione accurata delle informazioni acquisite.

Nel sistema DR, la radiografia viene acquisita tramite un rivelatore digitale privo di cassette, che utilizza un array di detector elettronici (DEL) che catturano le cariche elettriche rilasciate durante l'esposizione ai raggi X. I segnali elettrici vengono inviati direttamente al computer senza la necessità di un processo di lettura separato. Questo sistema elimina la necessità di una fase di riconoscimento dei pattern che si verifica nella radiografia computata, riducendo gli errori legati alla selezione impropria delle aree di interesse.

Un aspetto cruciale nella radiografia digitale è la costruzione dell'istogramma. Dopo che i dati grezzi sono stati acquisiti, viene generato un grafico dell'istogramma che rappresenta i valori di grigio (intensità di esposizione) lungo l'asse delle ascisse e il numero di pixel con quei valori lungo l'asse delle ordinate. La forma dell'istogramma dipende dalla corretta esposizione e dall'assorbimento differenziale dei tessuti, che definisce il contrasto dell'immagine. L'analisi dell'istogramma è quindi essenziale per identificare la qualità dell'immagine radiografica e per applicare le tecniche di correzione necessarie.

Un altro elemento fondamentale è il riconoscimento del campo di esposizione, che avviene prima che l'istogramma venga creato. Questo processo analizza i dati per identificare le informazioni rilevanti relative alla struttura anatomica di interesse, escludendo artefatti, oggetti metallici non rimovibili e altre anomalie. Il riconoscimento preciso del campo di esposizione è determinante per applicare correttamente l'algoritmo di correzione e garantire che solo i dati rilevanti siano inviati al computer per l'elaborazione.

Inoltre, è importante considerare le variazioni che si verificano quando si eseguono radiografie su pazienti pediatrici o obesi. Nei pazienti pediatrici, la densità corporea inferiore richiede un aggiustamento dell'esposizione e dei parametri di contrasto per evitare sovraesposizioni o sottoesposizioni, mentre nei pazienti obesi è necessaria una maggiore attenzione alla penetrazione dei raggi X per ottenere immagini di qualità. La regolazione delle tecniche di esposizione per garantire una proiezione adeguata è essenziale in questi casi, dove anche piccole variazioni possono influenzare significativamente l'immagine finale.

Quando si affrontano condizioni traumatiche, i tecnici devono adattare la loro tecnica per minimizzare il rischio di artefatti e garantire che tutte le fratture o lesioni siano visibili. In queste situazioni, la comprensione dell'assorbimento differenziale e delle variazioni di contrasto è cruciale per ottenere immagini diagnostiche precise. La qualità dell'immagine deve essere sufficientemente alta da consentire la visualizzazione delle fratture o altre anomalie, senza però compromettere la salute del paziente con esposizioni troppo elevate.

In generale, la capacità di interpretare correttamente l'istogramma e di applicare gli algoritmi di correzione, insieme alla comprensione approfondita delle tecniche di esposizione, sono essenziali per ottenere immagini radiografiche di alta qualità. L'accuratezza nella gestione dei dati e nell'adattamento delle tecniche a seconda delle condizioni del paziente garantirà una diagnosi più precisa e una riduzione degli errori diagnostici.

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Come distinguere la scoliosi dalla rotazione vertebrale nella colonna toracica

Nei pazienti con scoliosi spinale, i corpi vertebrali toracici possono apparire ruotati a causa della torsione laterale delle vertebre. La scoliosi della colonna vertebrale può essere molto grave, con una deviazione laterale significativa, o può essere sottile, mostrando solo una piccola deviazione. La scoliosi grave è facilmente riconoscibile e raramente viene confusa con la rotazione del paziente, mentre i cambiamenti scoliotici più lievi possono facilmente essere scambiati per rotazione. Sebbene entrambe le condizioni mostrino distanze disuguali tra i peduncoli e i processi spinosi, alcuni indizi possono essere utilizzati per distinguere la scoliosi sottile dalla rotazione.

L'asse longitudinale di una colonna vertebrale ruotata rimane dritto, mentre la colonna scoliotica mostra una deviazione laterale. Quando le vertebre toraciche mostrano rotazione, ciò è causato dalla rotazione del torso superiore o inferiore. La rotazione delle vertebre toracolombari centrali non si verifica a meno che anche le vertebre toraciche superiori e inferiori non presentino rotazione. In una proiezione AP di un paziente con scoliosi, le vertebre toracolombari possono mostrare rotazione senza una corrispondente rotazione delle vertebre superiori o inferiori.

Per ottenere spazi discali intervertebrali aperti, il raggio centrale deve essere allineato parallelamente agli spazi. La colonna vertebrale toracica mostra una curvatura cifotica che si allinea naturalmente con i fasci di raggi X divergenti. Poiché le vertebre toraciche hanno movimenti di flessione e estensione molto limitati, è difficile ottenere una significativa riduzione di questa curvatura in un paziente con cifosi accentuata. Tuttavia, una piccola riduzione può essere ottenuta in un paziente supino posizionando la testa su un cuscino sottile o una spugna e flettendo anche le anche e le ginocchia finché la parte inferiore della schiena non riposa saldamente sul tavolo di imaging. Questi due accorgimenti migliorano la relazione tra gli spazi discali e i corpi vertebrali superiori e inferiori con il fascio di raggi X. La posizione della testa riduce la curvatura delle vertebre superiori, mentre la posizione delle anche e delle ginocchia riduce la curvatura delle vertebre inferiori. Se gli spazi discali intervertebrali non appaiono come spazi aperti, risulta difficile per l'esaminatore valutare l'altezza degli spazi discali e dei corpi vertebrali.

Per dimostrare spazi discali aperti e corpi vertebrali non distorti in un paziente con cifosi spinale eccessiva, potrebbe essere necessario angolare il raggio centrale fino a renderlo perpendicolare all'area vertebrale di interesse, che può variare tra le regioni toraciche superiori e inferiori. Poiché è doloroso per un paziente con cifosi spinale giacere supino sul tavolo di imaging, è meglio eseguire l'esame con il paziente in posizione eretta o in posizione laterale con l'uso di un fascio orizzontale.

La respirazione del paziente determina la quantità di luminosità e risoluzione del contrasto dimostrata tra il mediastino e la colonna vertebrale. Queste differenze sono il risultato della variazione nella densità atomica che esiste tra la cavità toracica e le vertebre. La cavità toracica è principalmente composta d'aria, che contiene pochissimi atomi in una determinata area; la stessa area ossea, come quella delle vertebre, contiene molti atomi compattati. Poiché la radiazione attraversa il corpo, vengono assorbiti meno fotoni nella cavità toracica rispetto alla colonna vertebrale, poiché ci sono meno atomi con cui i fotoni possono interagire nella cavità toracica. Di conseguenza, più fotoni penetrano nella cavità toracica per esporre il ricevitore di immagine rispetto a quelli che penetrano nella colonna vertebrale. Eseguire l'esposizione durante una sospensione completa dell'espirazione riduce il volume d'aria e comprime i tessuti in quest'area, consentendo una migliore visualizzazione delle costole posteriori e della regione del mediastino. Tuttavia, va notato che il contrasto creato in una proiezione AP toracica delle vertebre presa durante l'inspirazione può essere utile per rilevare tumori toracici o patologie.

Quando la rotazione delle vertebre toraciche superiori e inferiori si verifica indipendentemente o simultaneamente dipende dalla sezione del torso che è stata ruotata. Se le spalle non sono posizionate sopra l'una all'altra, ma le spine iliache anteriori superiori (ASIS) sono allineate, le vertebre toraciche superiori mostrano rotazione, mentre le vertebre toraciche inferiori mostrano una proiezione laterale. Se le ASIS sono ruotate ma le spalle sono posizionate sopra l'una all'altra, le vertebre toraciche inferiori mostrano rotazione e le vertebre superiori mostrano una proiezione laterale. La rotazione può essere rilevata in una proiezione laterale toracica valutando la sovrapposizione delle superfici posteriori delle vertebre e la quantità di sovrapposizione delle costole posteriori. In una proiezione laterale non ruotata, le superfici posteriori sono sovrapposte e le costole posteriori sono quasi sovrapposte. Poiché le costole posteriori posizionate più lontano dal ricevitore di immagine (IR) sono collocate a una distanza maggiore, esse appaiono più ingrandite, impedendo una sovrapposizione diretta delle costole posteriori, ma posizionandole a circa 2,5 cm di distanza l'una dall'altra.

Quando la scoliosi spinale è presente, il campo polmonare in una proiezione laterale può sembrare ruotato a causa della deviazione laterale della colonna vertebrale. In tale proiezione, le costole posteriori mostrano diversi gradi di separazione a seconda della gravità della scoliosi. Per confermare questa condizione del paziente, è utile visualizzare anche la proiezione AP toracica.