La gestione dei dati temporali e l'ottimizzazione delle risorse sono temi cruciali quando si lavora con grandi volumi di dati. Due tecniche che emergono come particolarmente utili in questo contesto sono la "trasformazione dei dati" e il "downsampling". In questo capitolo, esploreremo come queste tecniche possano migliorare l'efficienza e la gestione dei flussi di dati temporali, focalizzandoci sulle loro applicazioni pratiche e sui vantaggi che offrono.
Un aspetto fondamentale nella gestione dei dati è garantire che l'informazione rimanga accurata e facilmente accessibile. La trasformazione dei dati, ad esempio, può semplificare notevolmente il processo di analisi. Un caso tipico è l'uso della "trasformazione più recente" per mantenere solo l'ultimo documento per una chiave unica, evitando così l'accumulo di dati obsoleti o ridondanti. Questa tecnica è particolarmente utile quando si ha a che fare con eventi che si susseguono rapidamente e che richiedono una risoluzione rapida, permettendo di identificare l'evento più recente in modo efficiente.
Parallelamente, il downsampling dei dati temporali è un'altra pratica fondamentale. Introdotto con la versione 8.7 di Elastic, il downsampling riduce la granularità dei dati, conservando solo le informazioni essenziali per periodi di tempo più lunghi. Ciò consente di ottimizzare le risorse, migliorando le prestazioni delle visualizzazioni e riducendo la necessità di memoria per gestire i dati storici. Ad esempio, se si raccolgono dati sul traffico ogni secondo, è possibile eseguire un downsampling per avere solo medie per intervalli più lunghi, come un'ora, per i dati più vecchi.
Per implementare il downsampling, è necessario configurare una politica di ciclo di vita dell'indice, che gestisce l'età dei dati e quando questi devono passare tra le diverse fasi del ciclo di vita. Impostando un intervallo fisso, ad esempio ogni 10 minuti, è possibile ottenere una riduzione dei dati senza compromettere la qualità delle informazioni. Nel caso del traffico di Rennes, si è configurato un downsampling che riduce i dati raccolti ogni secondo in medie orarie, il che rende l'analisi molto più semplice ed efficiente.
Questa tecnica, inoltre, è estremamente utile quando si ha a che fare con flussi di dati che cambiano costantemente, come nel caso del traffico, dove la quantità di dati cresce esponenzialmente nel tempo. Con il downsampling, si può continuare a mantenere una visione d'insieme accurata senza sacrificare le risorse necessarie per conservare tutti i dettagli minuziosi.
Il processo di downsampling è particolarmente vantaggioso in scenari di grande scala, dove la riduzione della granularità consente di risparmiare risorse hardware e di ottimizzare i costi di archiviazione. Per esempio, nelle configurazioni di traffico, si potrebbero conservare i dati al massimo livello di dettaglio solo per i primi giorni, per poi passare a un intervallo di campionamento maggiore, come un'ora, per le settimane successive.
Oltre alla riduzione del volume di dati, l'uso del downsampling offre anche vantaggi significativi in termini di prestazioni delle visualizzazioni e della creazione di report. Le piattaforme di visualizzazione come Kibana, infatti, beneficiano enormemente di questi approcci, poiché la riduzione dei dati permette una gestione più fluida e una risposta più rapida nelle analisi visive.
Le differenze principali tra la trasformazione dei dati e il downsampling risiedono nell'approccio e negli obiettivi: mentre la trasformazione dei dati (come la "trasformazione pivot") si concentra sulla ristrutturazione dei dati per sintetizzare e aggregare informazioni specifiche in base a una chiave (come un'entità), il downsampling si occupa principalmente di ridurre la risoluzione dei dati per migliorare l'efficienza e ridurre l'uso delle risorse. La scelta tra queste due tecniche dipende dalle esigenze specifiche dell'utente: se l'obiettivo è migliorare l'analisi comportamentale o eseguire ricerche su un sottoinsieme specifico di dati, la trasformazione pivot può essere la soluzione ideale; se invece si desidera ottimizzare l'archiviazione dei dati e migliorare la gestione del tempo, il downsampling risulta più vantaggioso.
È importante notare che entrambe le tecniche non sono mutualmente esclusive e possono essere utilizzate in combinazione per ottenere i migliori risultati in termini di prestazioni e gestione dei dati. Un'implementazione corretta di entrambe le soluzioni consente di ottenere una gestione più flessibile e scalabile dei dati nel lungo termine, riducendo al contempo il carico su sistemi e archiviazione.
Alla luce di quanto detto, è fondamentale che i lettori comprendano la necessità di scegliere e configurare correttamente le politiche di ciclo di vita e downsampling in base alle caratteristiche specifiche dei dati e agli obiettivi aziendali. Una configurazione errata potrebbe portare a perdite di dati cruciali o a inefficienze nelle performance di visualizzazione e archiviazione. Pertanto, una gestione attenta e informata dei dati temporali, attraverso l'uso combinato di trasformazioni e downsampling, è essenziale per garantire una gestione ottimale delle risorse e un'analisi efficace.
Come Creare e Utilizzare le Dashboard di Kibana per l'Analisi Avanzata dei Dati Geospaziali
Kibana Maps è uno degli strumenti più potenti nella suite Elastic, che consente di visualizzare e interagire con i dati geospaziali in modo dettagliato e dinamico. Creare mappe complesse con più layer, includere file GeoJSON personalizzati e utilizzare il servizio Elastic Maps (EMS) sono solo alcune delle possibilità offerte da Kibana per potenziare l’analisi geografica. Questa guida ti guiderà nella creazione di mappe interattive e dashboard che integrano queste visualizzazioni per una comprensione più completa e accessibile dei dati.
Per iniziare, una delle funzionalità più utili di Kibana Maps è la possibilità di aggiungere mappe con più livelli e indici. Ciò consente di visualizzare diverse categorie di dati, come traffico, inquinamento atmosferico o distribuzione di popolazioni, sulla stessa mappa. È possibile caricare file GeoJSON personalizzati per arricchire la visualizzazione con informazioni geospaziali specifiche, adattandola così alle proprie esigenze. In aggiunta, le mappe possono essere facilmente integrate in una dashboard o in un workpad di Canvas, rendendo i dati ancora più accessibili e personalizzabili. A questo proposito, Kibana offre anche la possibilità di utilizzare i più di 60 layer vettoriali messi a disposizione gratuitamente dal servizio Elastic Maps (EMS), che è già configurato di default in Kibana.
Se non puoi accedere ai layer EMS a causa di problemi di licenza o di connettività, Kibana ti permette anche di ospitare autonomamente il servizio sulla tua infrastruttura. La documentazione completa per questa configurazione è disponibile sul sito ufficiale di Elastic.
Una volta creata la tua mappa, è possibile arricchirla con altri strumenti di visualizzazione. Ad esempio, potresti voler integrare una mappa in tempo reale del traffico per osservare i flussi e le congestioni. Utilizzando la visualizzazione "Rennes Traffic", puoi costruire una dashboard che combina più pannelli, ognuno contenente un tipo diverso di dato (ad esempio, numero di veicoli, velocità media, stato del traffico). Questa configurazione consente di analizzare i dati in modo sinergico e di creare rappresentazioni interattive che possono essere filtrate in tempo reale.
Quando costruisci una dashboard, la personalizzazione e l’interattività sono essenziali. È possibile aggiungere immagini, come loghi aziendali, per rendere le dashboard più visivamente attraenti e riconoscibili. Inoltre, Kibana consente di aggiungere controlli interattivi, che permettono agli utenti di filtrare i dati in modo dinamico. Per esempio, un controllo basato sullo stato del traffico ti consente di visualizzare solo i dati relativi a un traffico congestionato, mentre un controllo basato sulla fascia oraria ti consente di concentrarti su specifici periodi della giornata.
Una delle funzionalità più potenti di Kibana è la possibilità di utilizzare il controllo del tempo per visualizzare l'evoluzione dei dati nel tempo. Immagina di voler analizzare i dati di traffico per comprendere meglio i pattern orari o stagionali. Con il controllo del tempo, puoi far "animare" la tua dashboard per vedere come i dati cambiano durante il giorno o tra diverse settimane.
Per migliorare ulteriormente l'esperienza utente, Kibana permette di configurare i drilldown tra dashboard. I drilldown consentono agli utenti di passare da una dashboard all'altra senza perdere il contesto. Ad esempio, se stai analizzando il traffico di una città, un drilldown ti consente di approfondire un'area specifica del traffico, portandoti automaticamente a una dashboard dettagliata.
Il processo di configurazione dei drilldown in Kibana è semplice ma efficace. Dopo aver creato una dashboard principale con visualizzazioni generali, puoi importare un file di dashboard esistente, come quello di esempio "rennes-data-drilldown-dashboard.ndjson". Una volta importato, puoi risolvere eventuali conflitti di visualizzazione dei dati e garantire che ogni dashboard abbia accesso ai dati giusti.
In sintesi, Kibana offre una serie di strumenti e funzionalità che consentono di costruire dashboard complesse e interattive per l’analisi dei dati geospaziali. Sia che tu stia analizzando il traffico urbano, le condizioni meteorologiche o qualsiasi altro tipo di dato geolocalizzato, la creazione di mappe e dashboard interattive ti permetterà di ottenere informazioni approfondite e visivamente chiare. Non dimenticare di sfruttare i controlli interattivi, le animazioni temporali e i drilldown per affinare ulteriormente la tua analisi.
Inoltre, è fondamentale che il lettore comprenda come la personalizzazione delle dashboard non si limiti solo alla disposizione visiva dei pannelli, ma includa anche la gestione dinamica dei dati e dei filtri per ottenere il massimo dalle proprie analisi. Utilizzare correttamente le funzionalità di drilldown e di controllo del tempo non solo migliora l'interattività, ma consente di esplorare i dati in modo più approfondito e di prendere decisioni informate con maggiore velocità. Le dashboard di Kibana, quando configurate in modo efficace, possono diventare uno strumento essenziale per qualsiasi tipo di analisi basata su dati in tempo reale.
Come creare dashboard interattive per l'analisi dei dati del traffico
Nel mondo digitale odierno, l'analisi dei dati in tempo reale è fondamentale per comprendere e risolvere i problemi legati alla gestione del traffico. La creazione di dashboard interattive, utilizzando strumenti come Elasticsearch e Kibana, consente di visualizzare e analizzare il traffico in modo dettagliato. In questa guida, esploreremo come creare una serie di elementi visivi per monitorare la congestione del traffico, la velocità media dei veicoli, e altre metriche cruciali, usando la Canvas di Kibana.
Per iniziare, è possibile creare un piano di lavoro Canvas per visualizzare i dati. Prima di tutto, è necessario selezionare il tipo di visualizzazione appropriato. Per il traffico congestionato, utilizziamo una query SQL in Elasticsearch per estrarre i dati relativi allo stato del traffico. La sintassi SQL che segue permette di analizzare il numero di veicoli in condizioni di traffico pesante:
Questa query fornisce il numero di posizioni con traffico congestionato, normalizzato per ridurre l'intensità visiva dei dati. Una volta che i dati sono estratti, è possibile visualizzarli su un grafico a barre o su un grafico a immagine ripetuta, come un'illustrazione di un ingorgo stradale. Aggiungere un'immagine rappresentativa del traffico congestionato crea un elemento visivo potente che facilita l'interpretazione immediata della situazione.
Successivamente, possiamo concentrarci sulla velocità media dei veicoli. Utilizzando una query simile, possiamo calcolare la velocità media del traffico in base all'ora del giorno. Questa visualizzazione aiuta a identificare i periodi in cui la velocità media è più bassa, indicando potenziali problemi di congestione.
Un'altra interessante metrica da esplorare è la velocità eccessiva. Utilizzando una query simile, possiamo identificare le località in cui i veicoli superano la velocità massima consentita:
Questo tipo di visualizzazione aiuta non solo a monitorare la congestione, ma anche a evidenziare aree dove si potrebbero verificare situazioni di rischio per gli utenti della strada.
Una parte importante della creazione di dashboard efficaci è la possibilità di personalizzare l'aspetto degli elementi visuali. Kibana Canvas permette di regolare la trasparenza, il colore e la disposizione degli elementi per creare una presentazione chiara e intuitiva. Ad esempio, è possibile aggiungere un elemento di testo per titolare un grafico, come "TRAFFICO IN TEMPO REALE", o "VELOCITÀ MEDIA NEL TEMPO", e posizionarlo in modo strategico per una lettura immediata.
Un'altra funzionalità utile di Kibana è la possibilità di aggiungere filtri di tempo per visualizzare solo i dati che si riferiscono a specifiche finestre temporali. Questa opzione è fondamentale per analizzare i cambiamenti nel traffico in tempi diversi, facilitando la comprensione delle tendenze.
Nel contesto di un dashboard completo, l'uso di metriche aggregate come la "velocità media dei veicoli", "le località congestionate" e "le località con velocità eccessiva" consente di ottenere una panoramica rapida dello stato del traffico. L'adozione di questi metriche non solo aiuta a monitorare la situazione attuale, ma consente anche di prendere decisioni tempestive per migliorare la gestione del traffico e la sicurezza stradale.
Inoltre, è possibile aggiungere pannelli salvati dal Visualize Library di Kibana, riutilizzando elementi esistenti. Questo rende ancora più facile per gli utenti non tecnici creare visualizzazioni sofisticate senza dover scrivere query complesse. È anche possibile integrare elementi come mappe, rilevamenti anomali di machine learning e flussi di log per aggiungere ulteriori strati di analisi alla dashboard.
Infine, la chiave per una dashboard di successo è la chiarezza. Le modifiche ai colori, alla trasparenza e alla disposizione degli elementi devono essere fatte con attenzione, per garantire che le informazioni siano facilmente leggibili e comprensibili. La possibilità di nascondere gli assi in un grafico, ad esempio, può semplificare la visualizzazione, rendendo l'analisi dei dati più immediata.
In conclusione, le dashboard interattive offerte da Kibana e Canvas non solo permettono di monitorare il traffico, ma forniscono anche strumenti avanzati per l'analisi dei dati, la rilevazione di anomalie e la personalizzazione visiva. Comprendere come creare e utilizzare questi strumenti è essenziale per chiunque desideri migliorare la gestione del traffico e rispondere rapidamente ai cambiamenti delle condizioni stradali.
Come Utilizzare la Profilazione Universale per Migliorare la Visibilità e l'Efficienza del Sistema
La Profilazione Universale è uno strumento potente e sofisticato che consente di ottenere una visibilità completa delle applicazioni e dei sistemi, identificando colli di bottiglia e aree di inefficienza. In particolare, la funzione di Flamegraph, disponibile nell'applicazione di Profilazione Universale, rappresenta una risorsa cruciale per interpretare e analizzare i dati gerarchici complessi in modo visivo e intuitivo.
I Flamegraph forniscono una rappresentazione visiva che aiuta a identificare rapidamente i percorsi di codice più frequenti e critici, facilitando l'individuazione di eventuali problemi di prestazioni. Quando si visualizza un Flamegraph, è possibile cliccare su un frammento specifico per “fissarlo” e ottenere informazioni dettagliate su quel particolare frame, come l'impatto totale della CPU, le emissioni di CO2 e i costi annuali. La visualizzazione delle emissioni di CO2 e dei costi annuali è particolarmente utile per comprendere quali componenti del sistema consumano più risorse e dove i team di ingegneri potrebbero concentrare i loro sforzi per ottimizzare le performance.
Un aspetto importante da notare è che, in alcuni casi, espandendo determinati frame, potrebbe apparire un messaggio di errore “Missing symbols”. In contesti di profilazione, i “simboli” si riferiscono ai nomi leggibili delle funzioni e delle variabili nel codice. Quando si profila un'applicazione, il profiler acquisisce dati grezzi come gli indirizzi di memoria, che da soli non sono molto utili. Il processo di simbolizzazione converte questi indirizzi di memoria in nomi leggibili, permettendo agli sviluppatori di comprendere meglio ciò che sta accadendo nel codice.
Un’altra funzionalità utile è la visualizzazione delle “TopN functions” nel menu della Profilazione Universale. Questa vista elenca le funzioni più frequentemente campionate, suddividendole in base al tempo di utilizzo della CPU, alle emissioni di CO2 stimate e ai costi annuali previsti. Questi dati sono essenziali per individuare le funzioni che consumano più risorse, offrendo così la possibilità di concentrarsi sulle aree più critiche per ottimizzare l'intero sistema.
Ciò che distingue la Profilazione Universale da molte altre soluzioni è la sua capacità di offrire una visibilità completa e multi-livello del sistema. Ad esempio, se un'applicazione Python utilizza una libreria C, la Profilazione Universale non si limita ad analizzare solo l'applicazione Python, ma estende la sua analisi anche alla libreria C e al kernel del sistema operativo, consentendo una comprensione più approfondita di eventuali problematiche di performance.
Il sistema di Profilazione Universale opera tramite un agente host che viene distribuito sui server, o come DaemonSet in ambienti Kubernetes. Questo agente utilizza la tecnologia eBPF (Extended Berkeley Packet Filter) per raccogliere i dati direttamente e in modo sicuro dallo spazio del kernel. Una delle principali forze di questa soluzione è che il processo di profilazione non interferisce con il funzionamento delle applicazioni, degli interpreti, dei compilatori o dei runtime presenti nel sistema, rendendo così l'analisi molto più efficiente senza compromettere le prestazioni.
La Profilazione Universale è estremamente leggera dal punto di vista delle risorse, richiedendo meno dell'1% di utilizzo della CPU e circa 250 MB di RAM. Ciò la rende particolarmente adatta per ambienti di produzione, dove la performance del sistema deve rimanere costante. La modalità di raccolta dei dati si articola in più fasi: distribuzione del bytecode eBPF al kernel, verifica e esecuzione da parte del kernel, raccolta dei dati e trasmissione a spazio utente, e infine integrazione dei dati raccolti nell'Elastic Stack per ulteriori analisi.
Un’altra caratteristica interessante è che Universal Profiling si integra perfettamente con altri strumenti come APM (Application Performance Management), consentendo di correlare facilmente i dati raccolti con le transazioni e i trace delle applicazioni. A partire dalla versione 8.11, è stato introdotto un tab per ogni servizio che mostra il Flamegraph proveniente dagli host del servizio, migliorando ulteriormente la correlazione tra dati di performance e transazioni.
Per identificare l’impatto delle modifiche al codice, una volta individuato un problema di inefficienza, è possibile utilizzare Flamegraph differenziali o visualizzazioni differenziali delle TopN functions. Questi strumenti aiutano a misurare l'impatto delle modifiche in termini non solo di prestazioni, ma anche di emissioni di carbonio e risparmio sui costi.
Infine, per applicazioni scritte in linguaggi che si compilano in codice nativo, come C, C++, Rust o Go, è necessario caricare i simboli nel Elastic Stack. Questo può essere fatto utilizzando l'interfaccia della riga di comando symbtool. Elastic offre anche un servizio pubblico contenente informazioni sui simboli per le distribuzioni Linux più comuni, facilitando ulteriormente l'analisi.

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