Il concetto di leva è fondamentale in ogni negoziazione, ma raramente viene compreso a fondo. Quando il consiglio di amministrazione della Holiday Inns stava valutando una partnership con me ad Atlantic City, furono attratti dal mio sito perché credevano che la costruzione fosse molto più avanti rispetto agli altri potenziali partner. In realtà, non ero così avanzato, ma ho fatto tutto il possibile per dare l'impressione che il mio casinò fosse praticamente finito. La mia leva derivava dalla conferma di una convinzione che già avevano. Quando acquistai i terreni delle ferrovie a West Side, non chiamai il progetto “Television City” per caso, né lo feci semplicemente perché mi piacesse il nome. Lo scelsi per fare un punto: mantenere le reti televisive a New York—e in particolare la NBC—era un obiettivo cruciale per la città. Perderne una a favore del New Jersey sarebbe stato un disastro psicologico ed economico. Leva: non fare affari senza di essa.

Un altro fraintendimento comune nell'immobiliare è l'idea che il successo dipenda principalmente dalla “location, location, location”. Questo slogan è spesso ripetuto da chi non ha esperienza diretta del mercato. In realtà, la location ideale non è necessariamente la più costosa o quella che sembra la migliore in assoluto. Ciò che conta davvero è ottenere il miglior affare, sapendo sfruttare ogni risorsa a propria disposizione. La leva non si limita alla posizione geografica, ma si estende anche alla percezione e alla promozione del sito. Nel caso della Trump Tower, situata tra la 57th Street e la 5th Avenue, non era necessario fare molta promozione, ma ho comunque cercato di valorizzarla, creando un'aura che andasse oltre la semplice costruzione. Invece, il Museum Tower, a solo due isolati di distanza, non è riuscito a ottenere lo stesso impatto, nonostante si trovasse sopra il Museum of Modern Art. La promozione e l’immagine sono essenziali, anche se la location sembra perfetta. Quando costruimmo il Trump Plaza sulla Third Avenue, a 61st Street, riuscimmo a ottenere prezzi premium nonostante la zona non fosse così prestigiosa come la 5th Avenue. La Trump Tower aveva creato un valore che riuscì a attrarre persone ricche e di successo, disposte a pagare di più per un appartamento a Trump Plaza, pur di non restare senza una casa di lusso.

Non è sempre necessario pagare per la miglior posizione. Può essere più conveniente trovare opportunità in luoghi meno famosi, dove il prezzo di acquisto è inferiore, ma dove una promozione mirata e un’adeguata valorizzazione possono trasformare anche una location mediocre in una zona di prestigio. L'importante è evitare di pagare troppo, anche se ciò significa rinunciare a un ottimo sito. Un buon affare è quello che sa sfruttare appieno il potenziale di un luogo, attraverso la psicologia e la promozione.

Un altro aspetto cruciale è far conoscere la propria proposta. Anche se hai il miglior prodotto, se nessuno lo sa, non avrà valore. Ci sono artisti che cantano nel proprio garage pur avendo una voce pari a quella di Frank Sinatra, ma nessuno li ascolta. La visibilità è la chiave. È necessario generare interesse e creare entusiasmo. Un modo per farlo è assumere esperti di pubbliche relazioni, ma secondo me, è sempre meglio essere direttamente coinvolti nel processo. Una cosa che ho imparato dalla stampa è che cercano sempre storie interessanti, e più sono sensazionali, meglio è. L’importante è che se sei un po’ diverso o audace, la stampa ti scriverà. Non è necessario che ti piacciano, ma la loro attenzione ti porterà vantaggi economici. Una pubblicità a pagamento, come un annuncio a piena pagina sul New York Times, può costare circa 40.000 dollari e i lettori tendono a essere scettici riguardo la pubblicità. Ma se il New York Times scrive anche solo una storia moderatamente positiva su di me, è gratis e vale molto di più. Anche una storia critica, sebbene dolorosa a livello personale, può risultare vantaggiosa per il mio business, poiché porta visibilità e crea valore.

La trasparenza è un altro aspetto fondamentale nel mio approccio con i media. Quando i giornalisti mi fanno domande difficili, cerco di rispondere in modo positivo, spostando l’attenzione su ciò che c’è di buono nel progetto. Ad esempio, se mi chiedono dei potenziali effetti negativi del mio grattacielo sulla West Side, sottolineo quanto sia importante per New York avere il grattacielo più alto del mondo. Quando mi chiedono perché costruisco solo per i ricchi, spiego che i ricchi non sono gli unici beneficiari: grazie ai miei progetti, migliaia di persone lavorano, contribuendo all’economia della città. Inoltre, i progetti come Trump Tower hanno contribuito al rinascimento di New York.

Infine, un aspetto che non può mancare nel mio approccio alla promozione è il coraggio. Giocare con le fantasie delle persone è una strategia vincente. Le persone non sempre pensano in grande, ma si entusiasmano per chi lo fa. Un po’ di iperbole non guasta mai: si tratta di un’esagerazione innocente, che può essere molto efficace. La gente vuole credere che qualcosa sia il più grande, il più straordinario, il più spettacolare, e questa percezione può spingere il successo di un progetto.

L’aspetto della promozione non si limita a pubblicità o parole. È anche un modo di vivere e di interagire con la città e i suoi abitanti. La differenza tra un semplice edificio e un’icona del panorama urbano sta nella capacità di attrarre l’attenzione e di far sognare le persone. Creare una storia, che sia affascinante e ambiziosa, è ciò che rende un progetto davvero memorabile.

Come Vincere: Le Lezioni di Donald Trump sull'Affrontare le Sfide e Rimanere Competitivi

Nel mondo degli affari, la competizione è spietata e le difficoltà sono inevitabili. Un imprenditore di successo, come Donald Trump, ha imparato attraverso esperienze dirette che la perseveranza e la capacità di affrontare le sfide, anche quando sembrano insormontabili, sono qualità fondamentali per chi vuole emergere. Trump racconta di come, in diverse occasioni, si sia trovato a combattere contro forze potenti e a navigare situazioni che sembravano destinate a fallire. Ma, come sottolinea, la sua determinazione e la volontà di non mollare mai sono stati gli strumenti principali che gli hanno permesso di avere successo.

Un esempio lampante è la sua lotta legale contro i partner di Holiday Inns. Nonostante l’alto rischio di perdere e la spesa ingente, Trump ha continuato a lottare, convinto che la causa fosse giusta. Alla fine, la sua perseveranza ha avuto successo, e ha acquisito il controllo dell’hotel e del casinò. Questo episodio dimostra come, in molte situazioni, il risultato non dipenda solo dalla forza o dal denaro a disposizione, ma dalla capacità di mantenere la rotta anche quando tutto sembra andare contro di noi.

Questa mentalità di non arrendersi di fronte alle difficoltà è la base su cui si costruisce ogni grande successo. Trump suggerisce che uno degli ostacoli principali per chi aspira al successo è la gelosia e l'invidia degli altri. Quando si inizia a crescere, molte persone, che lui definisce "i perdenti della vita", cercano di fermare chi ha raggiunto qualcosa, con l'intento di scoraggiarlo. Questi individui, secondo Trump, non sono in grado di fare nulla di significativo per loro stessi e, pertanto, si sentono legittimati a minare gli altri. Ma il segreto, come Trump stesso suggerisce, è che se si è veramente capaci, si continuerà ad andare avanti, indipendentemente dalle critiche e dalle difficoltà esterne.

Nel mondo degli affari, l’apparenza è fondamentale. Molti cercano di impressionare con promozioni e marketing, ma la vera chiave del successo sta nel "consegnare la merce", ovvero mantenere le promesse fatte e garantire la qualità dei propri servizi e prodotti. Trump ricorda l’esempio di Jimmy Carter, che, pur non avendo le competenze necessarie, riuscì a diventare presidente grazie alla sua audacia nel chiedere qualcosa di straordinario. Tuttavia, quando il pubblico si rese conto della sua incapacità, Carter perse rapidamente la fiducia. La stessa cosa, secondo Trump, accade nel mondo degli affari: chi non è in grado di mantenere le promesse o di offrire ciò che ha promesso, alla fine perderà la sua credibilità.

Un altro principio fondamentale che Trump sottolinea è l’importanza di contenere i costi. Nonostante il suo successo, non si è mai lasciato sedurre dall’idea di sprecare denaro. In ogni progetto, che fosse un grande casinò o una semplice ristrutturazione, Trump ha sempre cercato di essere efficiente, evitando spese inutili. Questo approccio gli ha permesso non solo di costruire cose grandiose, ma anche di rimanere competitivo in un mercato in cui molti progetti finiscono per sprofondare a causa di costi eccessivi.

La sua esperienza nella ricostruzione del Wollman Rink di Central Park è un esempio perfetto di questa mentalità. La città aveva sprecato milioni di dollari e tempo per cercare di completare il progetto, ma Trump, vedendo l’opportunità, ha deciso di intervenire personalmente, completando il lavoro in soli quattro mesi e con un costo molto inferiore. Questo episodio dimostra come la competenza e l’approccio diretto possano fare la differenza tra il successo e il fallimento, anche in situazioni complesse e apparentemente fuori controllo.

Infine, Trump mette in evidenza che, nonostante il suo successo, la vita rimane fragile. La fortuna e il successo non sono mai garantiti e nulla dura per sempre. La sua filosofia non è concentrarsi sul denaro in sé, ma piuttosto sul "gioco" e sul processo di realizzazione degli obiettivi. Questo approccio gli ha permesso di affrontare ogni difficoltà con una mentalità positiva, senza farsi sopraffare dalla paura del fallimento o dalla necessità di sempre più ricchezza.

Oltre a queste lezioni fondamentali, è importante notare che il successo, sebbene radicato nella capacità di fare scelte difficili e mantenere la propria visione, dipende anche da un forte senso di adattabilità. Essere in grado di riconoscere quando è necessario cambiare direzione o modificare una strategia è una competenza che distingue i grandi leader dai mediocri. Trump dimostra che la fiducia nelle proprie capacità, unita alla prontezza di adattarsi ai cambiamenti, è essenziale per rimanere in cima.

Come superare gli ostacoli finanziari: la strategia di Trump per ottenere finanziamenti e sgravi fiscali

Il finanziamento di progetti di grande portata, come la costruzione di hotel o altre strutture commerciali, è un processo intricato che implica il superamento di numerosi ostacoli, alcuni dei quali sembrano insormontabili. La chiave per riuscire sta nella perseveranza e nella capacità di adattarsi a circostanze mutevoli. In una delle esperienze più significative della sua carriera, Donald Trump racconta il lungo e difficile percorso che ha dovuto affrontare per ottenere i finanziamenti necessari per la riqualificazione dell’area di 42nd Street a New York, che ha portato alla costruzione del famoso Grand Hyatt.

All'inizio, quando cercava di ottenere i finanziamenti dalle banche, Trump si è trovato di fronte a un muro di indifferenza. Mostrava loro i progetti, i modelli in scala, parlava degli impatti positivi sul quartiere, dei migliaia di posti di lavoro che sarebbero stati creati e del prestigioso Hyatt che avrebbe dato nuova vita a una zona degradante. Ma nonostante questi argomenti positivi, i finanziatori non erano interessati. Una delle difficoltà più grandi era il fatto che, senza un accordo sui sgravi fiscali da parte della città, le banche non sarebbero mai state disposte a concedere il finanziamento necessario. E la città non avrebbe mai considerato l'idea di offrire sgravi fiscali senza che il finanziamento fosse già in atto. Una situazione senza via d’uscita, un vero e proprio “Catch-22”.

In un tentativo di cambiare approccio, Trump decise di fare appello al senso di responsabilità e di colpa dei banchieri, cercando di farli sentire obbligati a investire nella città, invece di guardare solo al ritorno immediato sugli investimenti. “Se finanziate paesi del terzo mondo, non dovreste forse fare qualcosa per la vostra stessa città?” La risposta? Nessuna. I finanziatori continuavano a rimanere insensibili. Quando finalmente trovò una banca disposta a fare un accordo, all’ultimo momento un piccolo problema tecnico fece naufragare il tutto. Questo incontro evidenziò una verità che Trump aveva imparato: è molto più difficile trattare con chi non ha passione, chi non ha emozioni e vede tutto come una mera transazione commerciale. Questi "uomini istituzionali", come li definisce, sono difficili da convincere, perché non si lasciano influenzare da appelli emotivi. Quando dicono no, non c'è niente che possa farli cambiare idea.

Nonostante questi ostacoli, Trump e il suo team non si arresero. Capirono che l'unica speranza sarebbe stata ottenere degli sgravi fiscali dalla città. Era il 1975, e Trump si avvicinò al governo di New York con una richiesta audace: non solo chiedeva un esonero fiscale, ma chiedeva una riduzione senza precedenti delle imposte sulla proprietà. La città, che stava attraversando un periodo di difficoltà economiche, aveva bisogno di sviluppare il proprio mercato e, nonostante l’apparente improbabilità della richiesta, Trump sapeva che quella era la sua unica possibilità.

A ottobre dello stesso anno, Trump fece la sua proposta direttamente ai responsabili dello sviluppo economico della città. Espose il caso con chiarezza: l’albergo Commodore stava rapidamente perdendo valore, e il quartiere circostante stava rapidamente diventando una zona degradata. La proposta di Trump includeva una soluzione in cui la città avrebbe concesso un'esenzione totale dalle imposte sulla proprietà per quarant’anni in cambio di un canone annuale che sarebbe aumentato progressivamente nel tempo. L'accordo avrebbe anche previsto una parte dei profitti annuali a favore della città.

Nel gennaio del 1976, un altro episodio rivelatore contribuì a rendere l’idea di Trump ancora più allettante agli occhi delle autorità cittadine. Un altro progetto alberghiero, molto più grande e ambizioso, che si stava cercando di realizzare a Times Square, venne annullato per la difficoltà di ottenere finanziamenti. Questo rinforzò la posizione di Trump: se la città non fosse intervenuta, anche lui avrebbe dovuto abbandonare l'idea. Questo dimostrò che senza l’aiuto del governo, New York rischiava di perdere ogni opportunità di sviluppo.

Nel mese di aprile del 1976, la proposta di Trump fu finalmente esaminata dal Board of Estimate della città. Anche se c'era una crescente opposizione da parte di altri proprietari di alberghi, che accusavano Trump di ottenere un vantaggio sleale, il progetto sembrava guadagnare terreno. Trump non si lasciò intimidire dalle critiche: quando un giornalista gli chiese perché avesse chiesto un esonero fiscale per quarant’anni, rispose con ironia: “Perché non ho chiesto cinquanta.” La sua audacia non passò inosservata, e la sua determinazione divenne uno degli elementi chiave per ottenere l’approvazione dell’accordo.

Nel frattempo, gli altri hotel, che pagavano imposte complete, cominciarono a sollevare voci di protesta, ma Trump mantenne un atteggiamento offensivo, rispondendo a tutte le accuse con fiducia. Nonostante i vari ostacoli e le resistenze politiche, la sua strategia alla fine si rivelò vincente, e il progetto del Grand Hyatt si concretizzò. La sua tenacia e la capacità di navigare tra complessi meccanismi burocratici e finanziari sono state determinanti per il successo dell’operazione.

Per comprendere meglio il contesto, è importante notare che Trump non stava solo cercando di ottenere uno sgravo fiscale per una sua impresa privata. Quella proposta faceva parte di una visione più ampia, volta a rilanciare un'intera area di New York. Questo approccio, che univa interesse privato e pubblico, era rischioso, ma al contempo offriva alla città l’opportunità di recuperare la propria posizione come centro economico di rilievo.

Come la Deprezzamento e la Finanza Influiscono sulle Decisioni Aziendali: Un Caso di Studio

Il deprezzamento è un concetto fondamentale che, pur essendo spesso malvisto dai dirigenti aziendali, offre una serie di vantaggi strategici che non sempre vengono compresi appieno. La sua presenza nel bilancio riduce il profitto dichiarato, influenzando la percezione di successo da parte degli investitori e delle azioni in borsa. Molti azionisti e professionisti di Wall Street tendono a concentrarsi esclusivamente sul "punto finale", ovvero il risultato netto, senza comprendere appieno le implicazioni più profonde del deprezzamento. I manager aziendali, per evitare che il loro successo appaia indebolito, cercano di evitare l’effetto di questa voce, nonostante possa avere impatti positivi sulle loro finanze reali. Ma per chi non è vincolato dalle aspettative del mercato azionario, il deprezzamento non è altro che una leva strategica utile per il futuro.

Nel mio caso, il problema principale non era tanto cosa mostravo alla fine del bilancio, ma quanto riuscivo a mantenere effettivamente nelle mani. La gestione del deprezzamento mi permetteva di ridurre l’imposizione fiscale, liberando capitale che poteva essere reinvestito in progetti che avrebbero generato un profitto ben maggiore nel lungo periodo. Ma la parte migliore di questa operazione era la proprietà che ora possedevo completamente. L'idea di poterla gestire autonomamente e di migliorarla mi dava una sicurezza particolare. Sentivo che, con la mia gestione, il potenziale di profitto si sarebbe moltiplicato. Aggiungere nuove suite e ristoranti era solo una parte del piano, ma la questione cruciale per me riguardava come finanziarlo.

Nel 1986, i tassi d’interesse erano significativamente più bassi rispetto a quando avevo iniziato a considerare l’acquisto della struttura. Questo avrebbe dovuto semplificare la mia ricerca di finanziamenti. Tuttavia, c'era una condizione che mi preoccupava: se avessi optato per un prestito bancario, sarei stato personalmente responsabile del rimborso del capitale. Non era una prospettiva che mi attrasse particolarmente. Per questo motivo, decisi di optare per il finanziamento pubblico, attraverso l’emissione di obbligazioni. La strategia comportava un tasso d’interesse superiore rispetto a quello bancario, ma l’aspetto positivo era che una volta completata l'emissione, non sarei stato personalmente responsabile per i debiti. Così facendo, ho potuto riorganizzare il debito della struttura, coprire il pagamento dovuto alla Holiday e finanziare la costruzione di un parcheggio adeguato.

Un’altra area in cui si giocava una parte cruciale della strategia era la gestione operativa. Nel corso di questi sviluppi, ho deciso di assumere un nuovo direttore generale per la struttura, rinominata Trump Plaza Hotel e Casino. Quando si trattò di scegliere il candidato giusto, mi rivolsi ai miei principali concorrenti. Stephen Hyde, all’epoca direttore esecutivo e COO sotto Steve Wynn al Golden Nugget, era considerato uno dei migliori nel settore. La sua esperienza e la sua visione erano impareggiabili. Subito dopo averlo ingaggiato, abbiamo preso un’altra decisione fondamentale: assumere il meglio tra i suoi collaboratori, inclusi i talenti che avevano reso il Golden Nugget uno dei casinò più di successo. La mia filosofia nella gestione era semplice: prendere i migliori dalla concorrenza, pagarli di più rispetto al loro stipendio precedente e motivarli con incentivi legati alle performance. Questo approccio mi ha permesso di costruire una squadra vincente.

Nel 1985, la struttura sotto la gestione di Harrah’s aveva realizzato un profitto operativo lordo di circa 35 milioni di dollari. L'anno successivo, le proiezioni di Harrah’s indicavano un aumento del profitto fino a 38 milioni. Tuttavia, nel momento in cui abbiamo preso il controllo a maggio, la nostra gestione è riuscita a portare il profitto operativo lordo a quasi 58 milioni di dollari, 20 milioni in più rispetto alle stime di Harrah’s. Questo nonostante i lavori di costruzione del parcheggio che avevano comportato la chiusura della struttura esistente. A questo punto, il mio obiettivo era quello di ampliare ulteriormente il nostro margine di guadagno e valutare altre opportunità. L’esempio di successo della gestione della struttura Boardwalk mi spingeva a cercare altre acquisizioni, come nel caso delle proprietà casinò ancora possedute dalla Holiday Inns.

Oltre alla strategia di gestione, che gioca un ruolo cruciale nel successo a lungo termine, c'è un altro aspetto fondamentale che bisogna considerare in un contesto imprenditoriale come questo: l’importanza di separare la responsabilità finanziaria personale da quella aziendale. Optare per il finanziamento pubblico attraverso l’emissione di obbligazioni permette di ottenere risorse senza compromettere la propria sicurezza personale, cosa che in situazioni come questa è spesso una priorità per gli imprenditori. Sebbene il costo maggiore per interessi possa sembrare un peso a breve termine, i benefici a lungo termine derivanti dalla riduzione del rischio personale e dall'espansione delle operazioni possono rivelarsi molto più vantaggiosi.

L’aspetto psicologico e strategico del deprezzamento, così come la gestione oculata delle risorse e dei finanziamenti, è cruciale per ogni imprenditore. La capacità di prendere decisioni finanziarie che non solo rispondano a pressioni esterne, ma che si fondino su una visione chiara e un piano di lungo periodo, fa la differenza tra il successo e il fallimento. La vera sfida sta nel distinguere tra l’apparenza e la sostanza, tra il profitto immediato e la crescita sostenibile nel tempo.

Come affrontare i progetti pubblici e privati: le difficoltà di gestione e le opportunità di successo

Nel mondo della gestione dei progetti, in particolare quando si tratta di grandi opere pubbliche, c'è una lezione che pochi sembrano imparare: senza un controllo attento e una gestione competente, i progetti non solo rischiano di andare fuori budget, ma possono anche fallire completamente. La causa principale di questi fallimenti è la mancanza di conoscenza da parte di chi prende le decisioni, unita a un sistema che non prevede responsabilità per chi sbaglia.

Prendiamo, ad esempio, la storia della ristrutturazione di Wollman Rink a New York. Un progetto che sembrava semplice—la ristrutturazione di una pista di pattinaggio—si è trasformato in un incubo burocratico. Nonostante i continui aumenti dei costi e i ritardi, i responsabili del progetto non sono stati mai chiamati a rispondere delle loro azioni. Nel 1984, Bronson Binger, il commissario aggiunto per i parchi della città, aveva promesso pubblicamente che si sarebbe dimesso se la pista non fosse stata pronta in tempo per la stagione successiva. Un anno dopo, la pista non era pronta, e Binger mantenne la sua parola, ma, incredibilmente, non solo non subì le conseguenze della sua inefficienza, ma fu promosso a un altro incarico pubblico, quello di vice commissario per la costruzione delle prigioni nello Stato di New York.

Questa storia è solo un esempio di un sistema che premia il fallimento. Ogni volta che un progetto va oltre il budget o non viene completato in tempo, i contrattisti coinvolti sono quelli che alla fine beneficiano, spesso guadagnando enormi somme grazie ai costi aggiuntivi approvati dai funzionari. La città approva senza esitazioni milioni di dollari in costi imprevisti, che vengono coperti dai contribuenti, senza mai chiedere conto a chi ha causato questi aumenti.

Nonostante tutto ciò, c'è anche una luce positiva in questa storia. Quando, dopo tanti anni di fallimenti, la città si trovò di fronte a una pista di pattinaggio ancora incompleta, decise di agire in modo diverso. Invece di affidarsi a un operatore di seconda classe, come sarebbe successo in una normale gara d’appalto, la città chiese a un operatore competente di gestire la pista temporaneamente. La scelta cadde su Ice Capades, un’azienda che non solo organizzava spettacoli di pattinaggio di alto livello, ma gestiva anche alcune delle migliori piste negli Stati Uniti. Il risultato fu che, non solo la pista fu finalmente operativa, ma anche che la gestione portò a enormi guadagni, superando le aspettative economiche. In quella prima stagione, i ricavi furono di 1,2 milioni di dollari, con un profitto netto di oltre 500.000 dollari, che vennero devoluti a scopi benefici e al dipartimento dei parchi.

Questo episodio dimostra come la competenza e l’esperienza possano trasformare un progetto fallimentare in una storia di successo. Non è solo una questione di budget, ma anche di gestione efficiente e scelte strategiche.

Un altro esempio interessante di come affrontare correttamente un progetto si trova nel campo dello sviluppo immobiliare. La decisione più difficile che abbia mai preso nel mio percorso di imprenditore è stata quella di rinunciare a un’opzione di acquisto per un terreno importante sulla West Side di Manhattan nel 1979. La scelta fu dettata dalla situazione finanziaria difficile e dal fatto che, in quel periodo, Manhattan stava attraversando un momento di crisi. Tuttavia, dopo sei anni, nel 1985, acquistai lo stesso terreno a un prezzo molto vantaggioso. In quel lasso di tempo, il valore di molte proprietà immobiliari di New York era aumentato considerevolmente, ma, grazie alla mia visione e alla capacità di cogliere le opportunità al momento giusto, il mio investimento si rivelò estremamente redditizio. Nel 1985, pagai circa 95 milioni di dollari per il terreno, ma questo prezzo era notevolmente inferiore al suo valore attuale, grazie alla mia capacità di ottenere un affare vantaggioso prima che il terreno fosse messo in vendita sul mercato aperto.

Nel caso specifico del West Side Yards, la lezione è che la pazienza e la capacità di aspettare il momento giusto possono fare la differenza. La vendita del terreno a un prezzo favorevole fu il risultato di una serie di circostanze fortuite, ma la mia visione di lunga durata e la disponibilità a sopportare costi a lungo termine mi permisero di ottenere una delle proprietà più preziose di Manhattan.

Tuttavia, anche quando si tratta di grandi progetti, è fondamentale che le decisioni siano basate su una buona conoscenza del mercato e delle reali capacità di sviluppo. Nel caso del West Side, anche se i miei partner argentini avevano molta esperienza teorica, mancavano della pratica necessaria per affrontare lo sviluppo di un progetto di tale portata in una città complessa come New York. La lezione qui è chiara: anche la più brillante delle menti può fallire senza l’esperienza pratica e la comprensione profonda delle dinamiche locali. Il successo richiede non solo idee e teoria, ma anche una gestione concreta e competente.

Queste storie non sono semplicemente aneddoti da raccontare, ma contengono lezioni fondamentali per chiunque sia coinvolto in progetti complessi, che siano pubblici o privati. La gestione di un grande progetto non si limita a seguire il budget o a rispettare una scadenza: richiede una visione chiara, competenza nella gestione dei dettagli e una forte leadership.

Nel contesto delle grandi opere pubbliche, è essenziale che i funzionari siano più che semplici burocrati; devono essere esperti nel campo che gestiscono, per evitare che decisioni mal ponderate compromettano enormi risorse pubbliche. Al contrario, i privati che si impegnano in progetti complessi devono comprendere l'importanza di saper navigare nei meandri burocratici e nelle difficoltà economiche per raggiungere il successo.