Il modello dinamico di un generatore sincrono è una rappresentazione fondamentale per l'analisi e la simulazione dei sistemi di potenza. Questo modello comprende le equazioni differenziali e algebriche che descrivono il comportamento di un generatore sincrono, il sistema di eccitazione, il PSS (Power System Stabilizer), il motore primario e il sistema di regolazione della velocità. Il generatore sincrono è uno degli elementi cruciali in un sistema di potenza e la sua corretta modellazione è essenziale per prevedere le risposte del sistema in condizioni di disturbo o di variazioni di carico.

Nel riferimento .d-.q, le reattanze reciproche di ogni avvolgimento del rotore sono descritte da equazioni come:

Xad=XD+XfD,Xag=XQ+XgQX_{ad} = X_D + X_fD, \quad X_{ag} = X_Q + X_gQ

dove XDX_D e XQX_Q sono le auto-reattanze degli avvolgimenti di smorzamento sui rispettivi assi. Le potenzialità transitorie e subtransitorie, come eqe'_q e eqe''_q, rappresentano il flusso magnetico legato ad ogni avvolgimento del rotore, e servono per derivare le equazioni differenziali che descrivono il comportamento del generatore.

In termini pratici, la dinamica del generatore sincrono può essere descritta da equazioni come:

dψddt=Xdid+eq1+eq2\frac{d\psi_d}{dt} = -X_d i_d + e_{q1} + e_{q2}
dψqdt=Xqiqed1ed2\frac{d\psi_q}{dt} = -X_q i_q - e_{d1} - e_{d2}

Queste equazioni descrivono il flusso di energia tra il rotore e lo statore, prendendo in considerazione le variazioni di potenziale transitorio e subtransitorio. I parametri come TdT_d' e TqT_q' sono i tempi di rilassamento dei sistemi di smorzamento per gli assi dd e qq.

Quando si considera l'influenza del sistema di eccitazione, la relazione tra la tensione di eccitazione UfU_f e la tensione di statore EfE_f è fondamentale. La tensione di eccitazione viene regolata dal sistema di eccitazione che, in un modello come il DC1A dell'IEEE, è rappresentato da equazioni che descrivono il comportamento del sistema dinamico di regolazione dell'eccitazione.

Queste equazioni includono:

dEfdt=1T(UR(KE+SE)Ef)\frac{dE_f}{dt} = \frac{1}{T} \left( U_R - (K_E + S_E) E_f \right)

e la regolazione della tensione di riferimento:

dURdt=1TA(KA(UrefUF+dt)US+UM)\frac{dU_R}{dt} = \frac{1}{T_A} \left( K_A(U_{ref} - U_F + dt) - U_S + U_M \right)

Il sistema di eccitazione è progettato per mantenere stabile la tensione di uscita del generatore, adattandosi alle variazioni di carico e alle fluttuazioni di potenza del sistema.

Per applicazioni pratiche, il modello completo del generatore sincrono può essere semplificato a seconda delle esigenze di precisione. Ad esempio, nel caso di generatori sincroni a polo saliente, che non possiedono avvolgimenti di smorzamento, il modello si riduce, rimuovendo alcune equazioni legate ai processi transitori. In altri casi, si può trascurare l'influenza dei processi transitori sul rotore, ottenendo un modello di ordine inferiore, più semplice da gestire in simulazioni rapide.

Ad esempio, se si ignorano i processi elettromagnetici transitori sugli avvolgimenti dello statore, le equazioni di flusso diventano semplificate, con una riduzione significativa delle variabili da monitorare. La velocità angolare del rotore (ω\omega) può essere considerata costante, semplificando ulteriormente il modello e riducendo l'ordine delle equazioni.

Un altro approccio comune è quello di assumere che le variazioni del potenziale transitorio siano trascurabili, fissando questi potenziali a un valore costante. In questo caso, la dinamica del generatore sincrono si riduce a un modello di secondo ordine, utile in molte applicazioni dove le fluttuazioni veloci non sono critiche.

In sintesi, la modellazione dinamica di un generatore sincrono implica una comprensione approfondita delle interazioni tra il rotore, lo statore e il sistema di eccitazione. È importante notare che, a seconda delle esigenze di simulazione e delle condizioni operative, è possibile semplificare il modello mantenendo comunque un livello di accuratezza sufficiente per la previsione delle prestazioni del sistema di potenza. Inoltre, l'uso di modelli semplificati non deve compromettere la capacità di analizzare e risolvere problemi critici come la stabilità del sistema e la risposta a disturbi esterni.

Come analizzare la stabilità dei sistemi elettrici con regolatori a larga area

Nel contesto dei sistemi di potenza, l'analisi della stabilità dei segnali a bassa frequenza è fondamentale per garantire il funzionamento sicuro e continuo delle reti. Una delle principali preoccupazioni riguarda l'influenza dei ritardi nelle retroazioni, in particolare nei sistemi con ampie aree di retroazione, dove i segnali di controllo devono attraversare lunghe distanze. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei regolatori a larga area, che utilizzano segnali di retroazione provenienti da diverse sezioni della rete elettrica per mantenere la stabilità dinamica del sistema.

Un aspetto cruciale di questa analisi è la modellizzazione dei segnali e delle variabili di stato, in particolare quelli che sono influenzati da ritardi. Un caso tipico è l'introduzione di variabili di stato pseudo ritardate, che derivano dalla trasformazione delle equazioni differenziali algebriche (DDAEs) in equazioni differenziali con ritardo (DDEs). Se i segnali di retroazione a larga area contengono solo variabili di stato ritardate, come l'angolo relativo o la velocità relativa di due generatori sincroni, allora le matrici di stato risultano relativamente semplici e il numero di elementi non nulli nelle colonne corrispondenti agli angoli di rotore e alle velocità è ridotto. Tuttavia, quando i segnali di retroazione includono anche variabili algebriche ritardate, come la tensione ai bus e la potenza attiva nelle linee di interconnessione, si introducono più variabili pseudo ritardate, il che complica l'analisi.

L'analisi della stabilità dei sistemi con ritardi può essere affrontata con l'ausilio di un regolatore lineare quadratico (LQR), che ottimizza le risposte del sistema in presenza di questi ritardi. I regolatori LQR sono particolarmente utili nelle situazioni in cui i segnali di retroazione sono distribuiti su ampie aree geografiche e devono essere regolati per minimizzare l'oscillazione inter-area, un fenomeno che può compromettere la stabilità globale del sistema.

Un esempio applicativo di questa tecnologia è fornito dal sistema di trasmissione di potenza a larga area, come il sistema di test a 2 aree e 4 macchine. In questo sistema, ogni generatore è equipaggiato con un eccitatore a tiristori con alta risposta transitoria, e l'oscillazione inter-area è controllata da un PSS (Power System Stabilizer) che utilizza la velocità del rotore come segnale di ingresso. Per migliorare l'ammortizzazione di tale oscillazione, è stato installato un PSS a larga area sul Generatore G1, utilizzando come segnale di retroazione la velocità relativa del rotore tra G1 e G3. Con un'opportuna regolazione dei guadagni e dei ritardi nei segnali di retroazione, è possibile ottenere una riduzione significativa dell'oscillazione e migliorare la stabilità del sistema.

Nel contesto di reti di potenza più complesse, come il sistema di trasmissione provinciale di Shandong, l'uso di più regolatori LQR distribuiti su diversi punti della rete permette di gestire meglio le oscillazioni inter-area. In questi casi, i segnali di retroazione includono sia la velocità che l'angolo del rotore, e il sistema è progettato per rispondere a oscillazioni che si verificano tra regioni geografiche distanti, migliorando la stabilità generale della rete. In un caso pratico, la retroazione a larga area permette di monitorare e correggere dinamicamente le oscillazioni tra regioni adiacenti, riducendo il rischio di instabilità e migliorando la qualità del servizio elettrico.

In generale, la comprensione e la gestione dei ritardi nella retroazione a larga area sono essenziali per la progettazione di regolatori robusti che possano operare in reti elettriche complesse e di grande dimensione. L'introduzione di variabili pseudo ritardate, come quelle derivate da segnali algebrici ritardati, aggiunge un livello di complessità che richiede modelli matematici accurati e l'uso di tecniche avanzate per garantire che il sistema resti stabile nonostante le incertezze e i ritardi nei segnali di controllo.

L'approccio descritto si applica non solo ai sistemi di test, ma anche alle reti reali, come quelle utilizzate per la distribuzione dell'elettricità a livello provinciale o nazionale. I regolatori a larga area, quando ben progettati, possono migliorare significativamente la capacità del sistema di resistere a perturbazioni, garantendo una fornitura di energia stabile e affidabile anche in presenza di eventi imprevisti o di aumenti improvvisi della domanda.

In conclusione, l'analisi della stabilità dei sistemi elettrici a larga area con ritardi nei segnali di retroazione è un aspetto critico della progettazione e del controllo delle reti di potenza moderne. È fondamentale comprendere come i ritardi influenzano le dinamiche del sistema e come i regolatori, in particolare i regolatori LQR, possano essere utilizzati per migliorare la stabilità complessiva. L'equilibrio tra la gestione dei ritardi e l'ottimizzazione delle risposte del sistema è il cuore della progettazione di sistemi di potenza avanzati.

L'efficienza dei metodi PIGD-PS e DDE-PIGD-PS nell'analisi dei sistemi dinamici con ritardi

Nel contesto dell'analisi dei sistemi dinamici con ritardi, i metodi PIGD-PS e DDE-PIGD-PS sono utilizzati per calcolare gli autovalori di sistemi complessi, in particolare quando i segnali di retroazione a lunga distanza presentano ritardi. L'efficienza computazionale di questi metodi è cruciale per valutare la loro applicabilità a sistemi di grandi dimensioni, come quelli utilizzati nei sistemi di potenza, dove i ritardi temporali e la presenza di variabili algebriche ritardate complicano la risoluzione delle equazioni.

Quando si confrontano i metodi PIGD-PS e DDE-PIGD-PS, si osserva che, in generale, il primo è significativamente più efficiente dal punto di vista computazionale. Questo si deve al fatto che nel metodo PIGD-PS le dimensioni delle matrici di discretizzazione dell'operatore infinitesimale costruito sono molto più vicine a quelle delle variabili di stato del sistema, rispetto a quanto avviene nel metodo DDE-PIGD-PS. L'efficienza del metodo PIGD-PS è migliorata in modo significativo, riducendo il numero di iterazioni necessarie e il tempo di calcolo per ogni iterazione, rispetto al metodo DDE-PIGD-PS, che soffre di una dimensione maggiore delle matrici e una maggiore complessità computazionale.

L'analisi dei tempi di esecuzione e delle dimensioni delle matrici in una serie di test su sistemi con ritardi dimostra che la velocità di calcolo del metodo PIGD-PS è sensibilmente superiore. Ad esempio, in alcuni casi, il miglioramento nella velocità di calcolo arriva a un fattore di circa 9 volte rispetto al metodo DDE-PIGD-PS, come indicato nei dati riportati nella Tabella 6.6. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il metodo DDE-PIGD-PS gestisce variabili di stato pseudo-ritardate, le quali aumentano la dimensione della matrice di discretizzazione e ne complicano il calcolo.

Oltre alla differenza di efficienza, è importante considerare anche l'effetto dei ritardi sulla stabilità del sistema. I ritardi temporali nei sistemi dinamici sono spesso non deterministici, e la loro influenza sulla stabilità può essere complessa. Un'analisi statistica condotta attraverso 1000 simulazioni Monte Carlo ha permesso di esplorare come il comportamento del sistema cambi al variare dei ritardi. I risultati mostrano che il sistema può passare da uno stato stabile a uno instabile, e poi di nuovo a uno stabile, a seconda dell'intensità dei ritardi, come evidenziato nei grafici che mostrano la traiettoria degli autovalori critici in funzione dei ritardi variabili.

Il sistema, infatti, si comporta in modo periodico rispetto ai ritardi, il che implica che l'impatto dei ritardi sulla stabilità è soggetto a oscillazioni regolari. Questo fenomeno è illustrato dai grafici che mostrano come, all'aumentare dei ritardi, la stabilità del sistema peggiora fino a raggiungere una fase di instabilità, per poi stabilizzarsi nuovamente quando i ritardi superano certi limiti. Questo comportamento periodico è causato dalla presenza di termini esponenziali nell'equazione caratteristica del sistema con ritardi, che possono essere rappresentati da funzioni trigonometriche.

Nel caso in cui il sistema sia sottoposto a una serie di simulazioni con ritardi casuali, le zone di stabilità e instabilità possono essere tracciate, con la stabilità del sistema che dipende in modo critico dalla combinazione di ritardi nei diversi percorsi di retroazione. In particolare, l'analisi delle sensibilità degli autovalori rispetto ai vari ritardi mostra come piccoli cambiamenti nei parametri di ritardo possano avere un impatto significativo sulla stabilità globale del sistema.

Infine, l'accuratezza del metodo PSOD-PS nel calcolare gli autovalori è stata verificata attraverso un confronto tra i valori calcolati e quelli esatti. Il metodo si è dimostrato preciso nel restituire gli autovalori corretti, con errori inferiori alla soglia di convergenza richiesta. La precisione è stata confermata attraverso diverse simulazioni, e si è visto che il metodo riesce a stimare correttamente gli autovalori anche in presenza di ampi ritardi.

In sintesi, l'analisi dell'efficienza e della precisione dei metodi PIGD-PS e DDE-PIGD-PS evidenzia la superiorità del primo in termini di efficienza computazionale, ma sottolinea anche l'importanza di considerare l'influenza dei ritardi sulla stabilità del sistema. La gestione dei ritardi in sistemi dinamici richiede quindi metodi avanzati che possano bilanciare l'accuratezza e l'efficienza, e che siano in grado di affrontare la complessità delle interazioni tra variabili ritardate.