La progettazione e l'addestramento di reti neurali profonde si basano su una sequenza articolata di fasi e componenti essenziali, che contribuiscono a garantire un apprendimento efficace e un'accurata classificazione dei dati. Un primo elemento fondamentale è la struttura della rete, la quale comprende strati convoluzionali, strati ReLU e strati completamente connessi (fully connected). Questi strati agiscono in sinergia per estrarre caratteristiche complesse dagli input, trasformandoli in rappresentazioni sempre più astratte. Nelle applicazioni di classificazione, alla fine della rete deve seguire uno strato Softmax che, associato a uno strato di classificazione, permette di ottenere probabilità distribuite sulle classi di output, rendendo così possibile la predizione finale.

Per l'addestramento delle reti neurali profonde, esistono due approcci principali: il training da zero (training from scratch) e il transfer learning. Il primo richiede una quantità significativa di dati e risorse computazionali per ottimizzare i pesi della rete partendo da una configurazione casuale, mentre il transfer learning sfrutta modelli preaddestrati, adattandoli a nuovi compiti con minori dati e tempi ridotti, mantenendo un'efficacia elevata soprattutto in scenari con dataset limitati.

Strumenti come MATLAB offrono applicazioni specifiche, quali l’Artificial Neural Networks (ANN) App e il Deep Network Designer (DND), che facilitano la progettazione, il training e la validazione delle reti. L’ANN App è indicata principalmente per reti neurali poco profonde (shallow), mentre il DND permette di costruire modelli più complessi e profondi, configurandoli e personalizzandoli attraverso un’interfaccia grafica avanzata. MATLAB inoltre fornisce due tipologie di app: una focalizzata sul machine learning e l’altra sul deep learning, entrambe essenziali per coprire differenti necessità di modellazione.

Le fasi più comuni nell’addestramento e nella validazione di una rete neurale profonda comprendono: la raccolta e preparazione dei dati, la creazione della struttura della rete, la divisione dei dati in set di training e validazione, l’addestramento vero e proprio della rete e infine la valutazione delle sue performance. La preparazione dei dati di input è cruciale e generalmente richiede operazioni come la normalizzazione, la scala dei dati, la pulizia e il trattamento di eventuali dati categorici o testuali, poiché la qualità e la rappresentatività dei dati influenzano direttamente la capacità predittiva del modello.

Nei progetti pratici, la definizione degli script e l’uso di dataset specifici facilitano l'applicazione concreta di questi concetti. Ad esempio, costruire un modello per la classificazione di tipi di automobili, usando immagini preprocessate e impostando correttamente il numero di epoche di addestramento, illustra come i modelli possano essere adattati a problemi reali. Analogamente, la costruzione di modelli per dataset tabellari, come quello per la classificazione del diabete, richiede attenzione particolare nella conversione di dati testuali in numerici e nella definizione della struttura degli strati input e output per una corretta categorizzazione.

Oltre a comprendere le procedure operative, è fondamentale per il lettore cogliere l'importanza di una scelta consapevole degli iperparametri, come il numero di epoche, la dimensione del batch e le funzioni di attivazione, che influenzano direttamente la convergenza e la generalizzazione del modello. La valutazione continua attraverso dati di validazione e test garantisce inoltre che la rete non sovradatti e mantenga una buona capacità di generalizzazione su dati non visti.

L'efficacia delle reti neurali profonde dipende quindi dalla combinazione equilibrata di progettazione accurata della rete, preparazione adeguata dei dati, scelta metodica dell'approccio di addestramento e uso appropriato degli strumenti software. Comprendere queste dinamiche consente di sfruttare appieno il potenziale del deep learning per risolvere problemi complessi in ambito scientifico, industriale e tecnologico.

Come funziona il classificatore Naive Bayes per dati continui e discreti?

Il classificatore Naive Bayes, nell’ambito della gestione di dati continui, si fonda tipicamente sull’assunzione che i valori continui associati a ciascuna classe siano distribuiti secondo una distribuzione normale o gaussiana. Per esempio, consideriamo un attributo continuo xx contenuto nel set di dati di addestramento. Prima si suddivide il dato in base alla classe, quindi si calcolano la media μk\mu_k e la varianza corretta di Bessel σk2\sigma_k^2 di xx per ogni classe YkY_k. Se si osserva un valore vv, la densità di probabilità p(x=vYk)p(x=v|Y_k) può essere calcolata utilizzando la formula della distribuzione normale parametrizzata da μk\mu_k e σk2\sigma_k^2:

p(x=vYk)=12πσk2e(vμk)22σk2p(x = v | Y_k) = \frac{1}{\sqrt{2\pi\sigma_k^2}} e^{ -\frac{(v - \mu_k)^2}{2\sigma_k^2}}