Donald Trump e Robert Kiyosaki sono profondamente preoccupati per la crescente disparità economica nel mondo. Il loro timore riguarda una tendenza sempre più evidente: i ricchi diventano sempre più ricchi, mentre le classi medie stanno scomparendo. Come le calotte polari che si sciolgono, la classe media sta lentamente scomparendo, e l'America, un tempo simbolo di opportunità, sta diventando una società divisa in due classi: ricchi e poveri. Entrambi vogliono che tu faccia parte della prima. In questo contesto, l'educazione finanziaria emerge come uno dei temi più cruciali per comprendere come invertire questa tendenza.

Quello che Trump e Kiyosaki vogliono comunicare è chiaro: l'America, ma non solo, sta affrontando una crisi economica che non riguarda solo i soldi, ma anche il tipo di educazione ricevuta. In effetti, questo non è un fenomeno limitato agli Stati Uniti, ma un problema globale che interessa tutte le nazioni industrializzate, in particolare quelle del G-8. Paesi come l'Inghilterra, la Francia, la Germania e il Giappone stanno vivendo una progressiva erosione della classe media. La preoccupazione di molti economisti, incluso l'ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, è che questa tendenza potrebbe mettere a rischio l'intero sistema capitalista-democratico, che si fonda sulla prosperità condivisa.

Greenspan ha sottolineato che uno dei motivi principali per cui questa disuguaglianza sta crescendo rapidamente è l'educazione, e in particolare l'educazione finanziaria. In un mondo che cambia velocemente, dove la globalizzazione e la tecnologia hanno un impatto crescente sulle economie, il sistema educativo tradizionale non è riuscito ad adattarsi alle nuove necessità. Gli studenti americani, come segnalato, sono ottimi nei test internazionali fino alla quarta elementare, ma quando arrivano al liceo, sono notevolmente indietro rispetto ai loro coetanei di altri paesi. La causa di questo problema, secondo Greenspan, è la mancanza di una preparazione adeguata per affrontare le sfide economiche moderne.

Trump e Kiyosaki concordano con questa analisi, ma vanno oltre. Entrambi credono che la vera mancanza nel sistema educativo non sia tanto una questione di conoscenze generali, ma una carenza di educazione finanziaria. In un'epoca in cui la gestione del denaro, degli investimenti e delle opportunità imprenditoriali è fondamentale, l'assenza di una formazione in questi ambiti ha portato l'America da nazione più ricca del mondo a diventare la più grande nazione debitrice della storia, e lo ha fatto in tempi sorprendentemente brevi.

Inoltre, Trump e Kiyosaki sottolineano come questa mancanza di educazione finanziaria non riguardi solo gli Stati Uniti, ma possa avere gravi ripercussioni per l'intera economia globale. Il dollaro statunitense, che è la moneta di riserva mondiale, è debole, e questo indebolisce non solo gli Stati Uniti, ma l'intera stabilità economica mondiale. Come spesso si dice in altre parti del mondo, "Quando gli Stati Uniti starnutiscono, il mondo prende il raffreddore." Una nazione che non è in grado di gestire la propria economia interna, e che non forma adeguatamente le proprie nuove generazioni, rischia di danneggiare anche gli altri paesi.

Tuttavia, nonostante la gravità della situazione, sia Trump che Kiyosaki non si limitano a denunciare il problema. Entrambi sono anche insegnanti, e hanno messo in atto iniziative concrete per diffondere l'educazione finanziaria. Oltre ad essere imprenditori di successo, hanno scritto libri best-seller, creato giochi educativi e parlato in eventi dedicati all'educazione finanziaria. Hanno anche sviluppato programmi televisivi che mirano a sensibilizzare il pubblico sui concetti fondamentali per ottenere libertà economica e benessere finanziario.

Nonostante la disparità economica sia ormai una realtà globale, l'approccio di Trump e Kiyosaki offre un'opportunità concreta per affrontare il problema. La soluzione, per loro, risiede nel miglioramento dell'educazione finanziaria a tutti i livelli, dalle scuole elementari fino all'università e oltre, per fornire alle persone gli strumenti necessari per comprendere e navigare il complesso mondo economico di oggi.

A questo punto è importante notare che, sebbene l'educazione finanziaria sia fondamentale, non si tratta solo di imparare a gestire denaro, ma anche di cambiare mentalità. In un sistema economico che premia l'innovazione, la capacità di prendere rischi calcolati e la visione a lungo termine, è essenziale comprendere che il denaro non è solo un mezzo per comprare beni, ma una risorsa che può essere investita per generare ulteriori opportunità. Il cambiamento della mentalità verso la ricchezza passa attraverso la comprensione delle proprie finanze, la costruzione di un portafoglio diversificato e la volontà di educarsi continuamente su temi come l'investimento, il debito, la creazione di valore e la gestione delle risorse.

In definitiva, l'educazione finanziaria è la chiave per ottenere un reale cambiamento nella propria vita economica e, in ultima analisi, per invertire la tendenza che sta creando una divisione sempre più profonda tra ricchi e poveri. Solo attraverso la comprensione e l'adozione di principi finanziari solidi, uniti alla voglia di imparare e migliorarsi costantemente, sarà possibile aspirare a una vita più prospera e a una società più equa.

Perché i consigli finanziari tradizionali non ti renderanno ricco?

L’illusione della sicurezza finanziaria si regge da decenni su quattro pilastri ripetuti ossessivamente: lavora sodo, risparmia denaro, investi a lungo termine nei fondi comuni e diversifica. Questo mantra è diventato una religione per la classe media, una fede cieca in un sistema che non premia la vista, ma l’obbedienza. Milioni di persone seguono questi consigli non perché li abbiano compresi, ma perché non sanno vedere oltre ciò che viene loro detto. La mancanza di visione e trasparenza è il vero problema. Affidano i propri soldi ad altri per investirli, confidando in strutture che non sono obbligate a rivelare nemmeno i propri costi reali. Le società di fondi comuni, per esempio, operano nell’ombra, protette da un sistema che non esige chiarezza. Per chi non sa guardare in profondità, questo non è un problema. Ma per chi aspira alla ricchezza, lo è.

Donald e Robert non investono in fondi comuni per un motivo preciso: l’assenza di trasparenza. Chi vuole diventare ricco non può permettersi di operare alla cieca. I fondi comuni sono pensati per il risparmiatore medio, per il lavoratore che desidera sicurezza, non per l’investitore che cerca libertà finanziaria. Il problema è che la sicurezza, in un sistema costruito sul debito e sull’ignoranza finanziaria, è solo un’illusione.

Dal 1971, anno in cui il denaro ha smesso di essere denaro, il risparmio ha perso significato. Quando il dollaro fu scollegato dall’oro, ciò che rimase fu solo una valuta: carta stampata senza valore intrinseco. Da allora, "risparmiare" è diventato un consiglio obsoleto. La classe media continua a seguire questa logica, ignorando che sta giocando con regole che non esistono più. Il 1973 ha segnato la prima crisi del petrolio, politica allora, ma oggi strutturale: un problema di risorse limitate. Alcuni diventeranno più ricchi da questa scarsità, molti altri finiranno ancora più poveri.

Nel 1974 è stata approvata l’ERISA, un cambiamento legislativo che ha trasformato il futuro pensionistico degli americani. Da una clausola oscura per top manager, il 401(k) è diventato uno strumento di massa. Ma non è un piano pensionistico: è un piano di risparmio. È stato progett

Perché i Vincitori Prendono il Controllo

Molte persone si trovano a investire in strumenti finanziari dove non hanno alcun controllo diretto, come risparmi, azioni, obbligazioni e fondi comuni. Questo succede perché hanno una scarsa educazione finanziaria e si affidano a consigli di persone che, come loro, non hanno alcun potere sull'investimento stesso. Ma la chiave per cambiare questa situazione è prendere il controllo. Una volta che comprendiamo cosa stiamo per sfruttare, il passo successivo è assicurarci di avere il controllo su di esso.

Il concetto di controllo è alla base della vera educazione finanziaria. Più ci educano finanziariamente, più velocemente siamo in grado di riconoscere le situazioni vantaggiose da quelle che non lo sono. Imparare a scartare le idee sbagliate diventa un processo naturale, che ci permette di orientare meglio le nostre risorse verso ciò che realmente può portarci successo.

Un altro aspetto fondamentale per mantenere il controllo è quello di avere un interesse attivo in ciò che facciamo. Per esempio, come imprenditore, pur delegando a persone qualificate, mi assicuro di rimanere in contatto con loro, di non isolarmi, di non micromaneggiare, ma di rimanere sempre consapevole che la responsabilità finale è mia. Quando capisci che la responsabilità è tua, significa che il controllo è nelle tue mani.

Il controllo non è assoluto, naturalmente. Non possiamo controllare tutto ciò che accade nel mondo o nelle nostre vite, ma possiamo ridurre i rischi e aumentare il nostro potenziale di leva attraverso una buona educazione finanziaria, scelte ponderate e un atteggiamento positivo. Molti grandi successi sono avvenuti proprio quando le probabilità erano contro le persone che li hanno raggiunti. Essi hanno vinto perché hanno deciso di prendere in mano il proprio destino, senza mai arrendersi.

Un altro modo per mantenere il controllo è pensare sempre in grande. Quando parliamo di "grande visione", mi viene in mente l’immagine di un arazzo. Se guardiamo il retro di un arazzo, vediamo solo nodi e fili aggrovigliati. Ma questo non è tutto: spesso, quello che non vediamo subito è il disegno completo che sta prendendo forma dall'altro lato. La vita funziona spesso in questo modo, e la difficoltà sta nel non perdere di vista il quadro generale, nella convinzione che, nonostante i nodi che vediamo, un giorno vedremo il disegno finito.

Tutto questo ci porta a un punto importante: il potere della mente. Anche se non possiamo controllare ogni aspetto della nostra vita, possiamo cominciare a controllare noi stessi. La nostra mente è la leva più potente che possediamo. Sfruttarla al massimo ci permette di raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi, senza accettare scuse.

L'autocontrollo non riguarda solo la gestione delle finanze, ma l'intero approccio alla vita. Se oggi senti di non essere in controllo della tua vita, prova a riflettere su come spendi il tuo tempo. Se sei un dipendente, chiediti come puoi riorganizzare la tua routine per creare spazio a un'attività extra, magari avviando un piccolo business. Il semplice atto di prendere il controllo, anche in piccole cose, può avere un impatto enorme sulla tua fiducia e sul tuo benessere.

Per chi si sente intrappolato in un sistema che non permette libertà, è essenziale ricordare che, con l'educazione giusta, con l'impegno e con una mentalità orientata al controllo, la vita può cambiare. La fiducia che guadagniamo nel prendere decisioni consapevoli e nel gestire direttamente le nostre risorse finanziarie e personali è ciò che ci separa dalla mediocrità. Non si tratta solo di fare soldi, ma di vivere in modo che ogni aspetto della nostra vita sia il risultato di scelte consapevoli e di una gestione attiva.

Sebbene il controllo sembri una parola difficile da raggiungere, è in realtà la chiave di volta per vivere una vita veramente libera. Non è questione di evitare i rischi, ma di ridurli, e ciò che può davvero fare la differenza è la nostra capacità di affrontare e dominare le circostanze con intelligenza e preparazione.