Come trovare i valori e i vettori propri di una matrice tramite la diagonalizzazione
Il processo di diagonalizzazione di una matrice è uno degli strumenti più potenti nell’analisi numerica e nell’algebra lineare, particolarmente quando si tratta di sistemi dinamici o di problemi legati alle trasformazioni. In questa sezione esploreremo come, tramite l’uso di matrici di rotazione, è possibile determinare i valori propri (autovalori) e i vettori propri (autovettori) di una matrice quadrata. Il procedimento si articola in diversi cicli di iterazioni che portano gradualmente alla diagonalizzazione della matrice.
Iniziamo con una matrice A di dimensioni n×n, che rappresenta un sistema di equazioni o una trasformazione lineare. L’obiettivo è trovare i suoi autovalori e autovettori. L’approccio descrive l’utilizzo della tecnica delle rotazioni di Jacobi, una delle metodologie più utilizzate per ottenere la diagonalizzazione numerica di una matrice simmetrica.
Supponiamo di avere una matrice A, la quale viene sottoposta ad un ciclo iterativo, che coinvolge la moltiplicazione della matrice A per una matrice di rotazione R. La matrice di rotazione viene costruita in modo tale che, applicando R a A, alcune sue componenti vengano annientate, rendendo la matrice più simile a una matrice diagonale ad ogni passo. La matrice di rotazione ha la forma:
L'elemento angolare θ viene scelto in modo che, dopo aver applicato la rotazione, il prodotto AR produca una matrice che si avvicina sempre di più ad una matrice diagonale, con valori prossimi agli autovalori di A.
Nel primo ciclo, la matrice A viene moltiplicata per la matrice di rotazione R, ottenendo una matrice B=AR. La matrice B continua ad evolversi, con l'obiettivo di avvicinarsi alla forma diagonale. Durante le iterazioni successive, la matrice B viene progressivamente modificata, mentre i valori propri emergono chiaramente lungo la diagonale, mentre le componenti fuori diagonale tendono a diventare sempre più piccole, fino ad annullarsi completamente.
In un esempio pratico, se consideriamo la matrice A con i seguenti elementi:
e applichiamo il ciclo di rotazioni di Jacobi, otteniamo in successive iterazioni valori sempre più prossimi ai valori propri della matrice. Ad esempio, nel primo ciclo la matrice A si trasforma nella matrice B, con un valore proprio (autovalore) di circa 1.585786, e così via, fino a ottenere una matrice completamente diagonale dopo un numero sufficiente di iterazioni.
Nel processo, l'evoluzione della matrice B è legata ai vettori propri, che si ottengono anch'essi tramite la moltiplicazione successiva con le matrici di rotazione. A ogni ciclo, i vettori propri si affinano e, alla fine, rappresentano le direzioni principali della trasformazione lineare descritta dalla matrice A.
Nel caso di una matrice più grande, come una 3×3, il processo segue una logica simile. In un altro esempio, la matrice: