La gestione del rischio informatico è diventata un elemento imprescindibile per le organizzazioni moderne, poiché la sicurezza dei dati e delle informazioni è sempre più minacciata da attacchi cibernetici. La necessità di implementare un sistema di gestione del rischio d’impresa appropriato diventa fondamentale per facilitare la raccolta, la valutazione, la priorità, la mitigazione e la reportistica dei rischi cibernetici principali e potenziali (Hess & Morton, 2020; Internet Security Alliance, 2020). La direzione aziendale deve garantire che il consiglio di amministrazione sia pienamente consapevole dello sviluppo e dell'implementazione del framework concepito per gestire questi rischi e proteggere i dati sensibili dell’organizzazione.

Negli Stati Uniti, molte aziende adottano il framework di cybersicurezza fornito dal National Institute of Standards and Technology (NIST) per stabilire standard, procedure, tecniche e pratiche che allineano le questioni aziendali, politiche, tecnologiche e di cybersicurezza (National Institute of Standards and Technology, 2020). Questo framework permette alla direzione di sviluppare un approccio aziendale completo per gestire in modo efficace i cyber-rischi all’interno dell’organizzazione. In altri paesi americani, come il Perù, le autorità governative hanno richiesto l'expertise tecnica dell'Organizzazione degli Stati Americani per sviluppare un framework di cybersicurezza che affronti i rischi cibernetici (Internet Security Alliance, 2020). Inoltre, il governo del Perù ha implementato lo standard ISO 27001:2013 per prevenire e mitigare gli attacchi informatici.

Il consiglio di amministrazione deve comprendere che esistono framework di cybersicurezza specifici per diverse categorie di imprese. Ad esempio, le aziende specializzate nella produzione di tecnologie finanziarie devono rispettare requisiti specifici per la protezione dei dati e la privacy. Di conseguenza, le aziende devono scegliere e adattare il framework più adatto alla loro industria, cultura organizzativa e operazioni aziendali (Hess & Morton, 2020; Internet Security Alliance, 2020).

In aggiunta alla conoscenza tecnica necessaria per stabilire un framework di cybersicurezza, la direzione deve sviluppare un piano per accertare la cybersicurezza tecnica e trasmettere l'importanza di tale piano al consiglio di amministrazione. Sebbene la creazione di un framework coerente, guidato dagli obiettivi aziendali, faciliti il rispetto dei requisiti, l'esistenza di questo framework non garantisce automaticamente la protezione e la sicurezza delle informazioni aziendali. Questo accade perché i requisiti dei framework tecnici di cybersicurezza non forniscono sempre un quadro preciso delle misure adottate per proteggere gli asset di un’organizzazione. Tuttavia, l'evoluzione recente nella gestione del rischio cibernetico ha favorito l’adozione di approcci empirici, contestualizzati e basati sull'economia per valutare la cybersicurezza di un’organizzazione (Internet Security Alliance, 2020).

Il consiglio di amministrazione deve esprimere chiaramente le proprie aspettative nei confronti della direzione. Alcune di queste aspettative includono l'adozione di una struttura aziendale moderna per evitare l'isolamento dei vari dipartimenti e l'implementazione di un framework di gestione del rischio cibernetico che favorisca l'approccio trasversale per migliorare la cybersicurezza. Questo approccio può comportare la creazione di un team di gestione del rischio cibernetico che operi a livello aziendale, supervisionato da un dirigente con competenze trasversali, come un direttore finanziario, un chief risk officer, un chief information security officer, o un chief operating officer. È essenziale che il consiglio garantisca che il team di gestione del rischio cibernetico non sia dominato dal dipartimento IT. Inoltre, il consiglio deve assicurare che vengano forniti le risorse necessarie al team per valutare e gestire i cyber-rischi in modo efficace.

Secondo l'Internet Security Alliance (2020), il consiglio di amministrazione deve seguire specifici approcci per garantire una corretta governance del cyber-rischio nelle proprie organizzazioni. Tra questi approcci vi sono:

  1. Il consiglio di amministrazione deve nominare personale con autorità trasversale, responsabile della supervisione della governance del cyber-rischio nell’organizzazione. Pertanto, dirigenti senior come il chief information security officer, chief risk officer, chief financial officer o chief operating officer dovrebbero essere incaricati di supervisionare il team.

  2. Il consiglio deve istituire un team di gestione del rischio cibernetico che operi trasversalmente all’organizzazione, comprendendo dipendenti provenienti dai principali dipartimenti aziendali, tra cui la leadership aziendale, il dipartimento legale, le risorse umane, la revisione interna, la finanza, l'IT e il risk management. L’obiettivo principale di un team di questo tipo è garantire che tutti i dipartimenti aziendali siano coinvolti nella governance del rischio cibernetico.

  3. I membri del team devono condurre una valutazione dei rischi aziendali per determinare le minacce cibernetiche a cui l'azienda è esposta. L’adozione di un framework sistematico che prenda in considerazione la complessità dei cyber-rischi e delle minacce cibernetiche aiuterà i membri del team a comprendere l'ambiente di rischio attuale e a fornire una panoramica dettagliata dei cyber-rischi che minacciano la sicurezza delle informazioni riservate.

  4. Il consiglio deve tenere presente che le leggi e i regolamenti sulla cybersicurezza variano a seconda delle giurisdizioni e delle industrie. Pertanto, è necessario che la direzione identifichi i requisiti e gli standard applicabili alla specifica azienda.

  5. La direzione deve adottare un approccio collaborativo per sviluppare report sulla cybersicurezza aziendale, monitorando i cyber-rischi e stabilendo metriche per quantificare l’impatto delle minacce cibernetiche e delle strategie di gestione del rischio. Questi report devono essere realizzati in modo da contenere le informazioni necessarie per il consiglio di amministrazione.

  6. La direzione senior deve sviluppare un piano di gestione del rischio cibernetico a livello aziendale, supportato da una strategia di comunicazione interna tra tutte le unità aziendali. Nonostante la cybersicurezza riguardi principalmente l’IT, tutti gli stakeholder devono essere coinvolti nello sviluppo, implementazione e valutazione del piano.

  7. Infine, la direzione deve elaborare un budget per la gestione del rischio cibernetico, articolando chiaramente le risorse necessarie per soddisfare le esigenze e la propensione al rischio dell’organizzazione.

Un aspetto fondamentale che non deve essere trascurato è l'importanza di testare regolarmente l'efficacia del framework di gestione del rischio cibernetico. La capacità di adattarsi rapidamente a nuove minacce è cruciale per mantenere la sicurezza e proteggere le risorse aziendali, e il consiglio di amministrazione ha il dovere di assicurarsi che tutte le risorse siano impiegate con la massima efficacia per proteggere l'organizzazione.

Come Gestire i Rischi Interni nella Sicurezza Informatica: Metodologie e Buone Pratiche per il Management

Nella gestione della sicurezza informatica, è cruciale che i dirigenti delle aziende comprendano e comunichino efficacemente i rischi e le metriche legati alla cybersicurezza, in modo da ottenere il sostegno del consiglio di amministrazione e della dirigenza. Un aspetto fondamentale che deve essere comunicato riguarda il costo degli incidenti di cybersicurezza, che spesso è il parametro principale per la valutazione dell'efficacia delle misure implementate. I dirigenti principali, come il Chief Information Officer (CIO), il Chief Information Security Officer (CISO) e il CEO, devono saper dimostrare in modo chiaro come gli investimenti in cybersicurezza abbiano portato benefici tangibili in termini di risparmi sui costi o aumento dei ricavi. La comunicazione deve essere basata su dati concreti e rilevanti, usando confronti con benchmark di settore per aiutare i decisori a comprendere meglio le metriche complesse e gli indicatori di rischio.

Inoltre, un elemento di fondamentale importanza è la crescente minaccia rappresentata dai rischi interni, in particolare quando si verificano cambiamenti nel personale o nel modello di lavoro. Ad esempio, le aziende che adottano modalità di lavoro a distanza o ibride, e che assumono lavoratori da diverse località geografiche, sono particolarmente vulnerabili a minacce interne. Questi lavoratori, spesso assunti senza colloqui faccia a faccia, possono costituire un rischio significativo per la sicurezza dei dati aziendali. Le minacce interne non si limitano solo agli impiegati scontenti, ma comprendono anche il rischio di furto di dati sensibili o l'esposizione di informazioni riservate attraverso canali non sicuri.

Le aziende devono prendere seriamente in considerazione il rischio crescente rappresentato dagli attori minacciosi all'interno dell'organizzazione. Infatti, circa il 15-25% degli incidenti di violazione della sicurezza è causato da fornitori aziendali fidati, il che dimostra come le minacce possano provenire anche da partner esterni. È fondamentale che la direzione aziendale disponga degli strumenti e delle tecnologie necessarie per identificare e monitorare questi rischi, intervenendo tempestivamente per mitigarli. La consapevolezza e la preparazione a fronteggiare tali minacce sono essenziali per la resilienza dell'organizzazione.

Nel caso in cui si verifichi un incidente di rischio interno su larga scala, il primo passo consiste nel monitoraggio continuo dell'ambiente aziendale. È necessario identificare e classificare gli asset aziendali più vulnerabili e determinare quali dati all'interno della rete aziendale possano rappresentare un rischio. Questo processo di monitoraggio è cruciale per la gestione efficace delle minacce interne, poiché consente di localizzare tempestivamente attività sospette e prendere le opportune misure di protezione. Le aziende dovrebbero avere in atto sistemi di monitoraggio che possano rilevare comportamenti anomali da parte degli utenti, non solo per prevenire l'accesso non autorizzato ai dati, ma anche per ridurre il rischio di furti da parte di dipendenti o collaboratori.

Per gestire un incidente di rischio interno in modo efficace, la direzione deve essere in grado di pianificare in anticipo e stabilire un protocollo di investigazione. Le aziende devono essere pronte a rispondere in modo rapido ed efficiente, raccogliendo e analizzando i dati necessari per ricostruire l'incidente e determinare le cause. In questo contesto, è essenziale che la direzione lavori a stretto contatto con tutte le parti interessate, valutando insieme quali sono le aree aziendali più vulnerabili e decidendo quali misure adottare per mitigarne i rischi.

Un altro aspetto cruciale nella gestione del rischio interno è la protezione dei dati sensibili. Le aziende devono essere in grado di identificare, classificare e proteggere adeguatamente informazioni come dati personali, informazioni finanziarie o proprietà intellettuale, che, se compromesse, potrebbero danneggiare gravemente l'azienda. In questo contesto, è fondamentale non limitarsi a misure di prevenzione dei leak di dati, come il monitoraggio delle comunicazioni via e-mail, ma adottare soluzioni più sofisticate che possano rilevare attività anomale anche nei comportamenti degli insider.

Infine, la direzione deve essere in grado di pensare in anticipo a quali potrebbero essere le possibili conseguenze di un incidente di sicurezza informatica. Una pianificazione accurata consente di reagire tempestivamente, riducendo al minimo i danni e ottimizzando la gestione dell'incidente. Questo approccio proattivo deve essere accompagnato da politiche aziendali efficaci, che permettano di affrontare non solo i rischi noti, ma anche quelli emergenti, attraverso un continuo aggiornamento e una costante attenzione alle nuove minacce.

La consapevolezza di questi rischi interni, unita a una risposta tempestiva e ben coordinata da parte del management, è essenziale per garantire la sicurezza dell'infrastruttura aziendale e proteggere gli asset critici da minacce sempre più sofisticate e difficili da rilevare.

Come la C-suite Può Affrontare le Minacce Insidiose Interne e la Protezione dei Dati Sensibili: Pratiche e Strategie per Gestire i Rischi Informatici

La gestione dei rischi informatici all'interno di un'organizzazione richiede un impegno costante e una comprensione approfondita dei comportamenti degli utenti privilegiati e delle potenziali minacce interne. Gli executive di alto livello, tra cui il CEO, il CIO e il CISO, devono essere in grado di correlare incidenti che, apparentemente innocui, potrebbero nascondere intenzioni maligne e comportamenti dannosi. Un'analisi approfondita di tali attività consente ai dirigenti di raccogliere prove sulle attività subdole o improduttive, che potrebbero compromettere la sicurezza aziendale.

Una delle priorità per il senior management è la compliance alle normative aziendali, che richiedono indagini rigorose sulle pratiche di governance e sulle violazioni dei dati sensibili, come le informazioni personali identificabili (PII) o quelle sanitarie protette (PHI). Le organizzazioni che gestiscono grandi volumi di dati sensibili, come i rivenditori, le istituzioni finanziarie e gli ospedali, sono particolarmente esposte a regolamentazioni severe. Leggi come l'HIPAA, che protegge la salute dei pazienti, e il Sarbanes-Oxley Act, che tutela i dati dei clienti nelle istituzioni finanziarie, pongono sfide significative per la protezione dei dati. La C-suite deve garantire che le politiche aziendali siano rigorosamente rispettate e che le procedure di audit siano costantemente eseguite per proteggere queste informazioni cruciali.

Una componente fondamentale nella protezione contro le minacce interne è la capacità di analizzare i profili degli insider che potrebbero esporre l'organizzazione a rischi. Ciò include dipendenti che stanno per dimettersi, ex dipendenti, e coloro che detengono accessi privilegiati, come gli amministratori di sistema. Le indagini devono concentrarsi sulle motivazioni di questi individui, comprendendo non solo il loro stato occupazionale, ma anche il loro comportamento e l'utilizzo delle risorse aziendali. La C-suite deve lavorare a stretto contatto con il consiglio di amministrazione e i membri delle commissioni di governance per sviluppare politiche di monitoraggio che proteggano la proprietà intellettuale dell'organizzazione e impediscano furti di dati sensibili.

Inoltre, è fondamentale che le pratiche di monitoraggio siano integrate con il lavoro del dipartimento risorse umane per identificare i dipendenti a rischio, quelli che potrebbero essere più propensi a causare danni. Gli indicatori di attività anomala, come il trasferimento di grandi file a dispositivi USB o l'uso intensivo di stampanti durante ore non lavorative, devono essere monitorati con attenzione. Questo approccio permette non solo di rilevare attività dannose in tempo reale, ma anche di prevenire danni potenziali.

La C-suite deve anche adottare un sistema di monitoraggio che vada oltre la semplice sorveglianza dei dipendenti. È necessario implementare soluzioni avanzate che osservino il comportamento degli utenti su dispositivi endpoint e nelle reti interne. La protezione dei dati aziendali e la gestione delle risorse digitali devono essere una priorità costante, con politiche mirate a identificare violazioni previste e impreviste delle normative. L'analisi dei dati e delle attività deve permettere una risposta rapida e mirata alle violazioni.

In un contesto dove l'analisi di tutti i dati è impossibile, la C-suite deve decidere chi e cosa monitorare. L'accento dovrebbe essere posto su utenti con accesso a risorse cruciali, come quelli che potrebbero beneficiare maggiormente della fuga di informazioni riservate. Politiche specifiche possono essere stabilite per monitorare l'uso di dispositivi USB e la condivisione di informazioni via email, in particolare per utenti con accesso privilegiato a dati sensibili o piani aziendali riservati. Il monitoraggio deve estendersi anche ai contrattisti e ai rappresentanti dei call center esterni, così come agli amministratori di sistema, per evitare manipolazioni indebite o modifiche ai dati.

Infine, è essenziale che la C-suite mantenga una supervisione costante sugli ex dipendenti e su quelli che hanno cessato il rapporto lavorativo. Questi soggetti rappresentano una delle maggiori fonti di rischio, in quanto potrebbero avere ancora accesso a sistemi aziendali sensibili, potenzialmente per scopi dannosi. È quindi cruciale che la C-suite sviluppi politiche di monitoraggio che identifichino tempestivamente e riducano i rischi associati a queste persone.

In sintesi, la protezione contro le minacce interne è una delle sfide più complesse nella gestione della sicurezza informatica. La C-suite deve essere in grado di monitorare, analizzare e intervenire prontamente per proteggere le risorse aziendali, prevenendo attività dannose e riducendo l'esposizione a rischi legali o economici.

Quali sono i principali tipi di attacchi informatici e le misure di protezione?

Gli attacchi informatici sono minacce sempre più frequenti e pericolose per la sicurezza dei dati e dei sistemi informatici. Essi sono finalizzati all'esecuzione di crimini informatici come il furto di identità, il furto di informazioni finanziarie, e altre attività dannose. In genere, gli attacchi informatici possono essere classificati in due categorie principali: attacchi basati sul web e attacchi a sistema. Ogni tipo di attacco ha le proprie tecniche e metodi, che possono variare nella complessità e nell'impatto.

Gli attacchi basati sul web sono quelli che mirano a compromettere le applicazioni web o i siti internet. Tra i più comuni vi sono gli attacchi di iniezione, come l'iniezione di codice, l'iniezione SQL, e l'iniezione XML, che permettono ai criminali informatici di guadagnare il controllo di un'applicazione o di accedere a informazioni riservate. Altri attacchi comuni comprendono il phishing, che consiste nel furto delle credenziali degli utenti attraverso finte entità affidabili, e lo spoofing DNS, che manipola il sistema di risoluzione dei nomi di dominio per dirottare il traffico verso i server degli attaccanti.

Un altro tipo di attacco web è il "session hijacking", che consente agli aggressori di sottrarre le sessioni degli utenti attraverso l'accesso ai cookie salvati nelle applicazioni web. Gli attacchi di forza bruta, che consistono nell'indovinare a tentativi password o altre informazioni riservate, sono anch'essi un metodo comune per violare la sicurezza degli utenti. Inoltre, gli attacchi DoS (Denial of Service) mirano a rendere un server o una rete inaccessibili agli utenti legittimi, attraverso un sovraccarico di traffico.

Gli attacchi basati sui sistemi, d'altra parte, sono quelli che mirano a compromettere direttamente i sistemi informatici o le reti. I virus, i trojan e i worm sono tra i più noti malware utilizzati per infettare e diffondersi tra i sistemi. I trojan, ad esempio, mascherano la loro natura dannosa apparendo come applicazioni innocue, mentre i worm si replicano e si diffondono autonomamente. I backdoor permettono agli attaccanti di eludere i sistemi di autenticazione e accedere in modo illecito ai sistemi informatici.

Un altro pericolo derivante dagli attacchi a sistema sono i bot, software automatizzati che interagiscono con i servizi di rete e che, se utilizzati in modo malevolo, possono compromettere la sicurezza di intere reti.

Per contrastare questi rischi, è necessario implementare misure di protezione robuste. La sicurezza informatica si compone di diverse "strati" o livelli, ognuno dei quali ha il compito di proteggere un aspetto specifico della rete o dei dati. I principali livelli della sicurezza informatica comprendono la protezione delle risorse critiche, la sicurezza dei dati, la sicurezza delle applicazioni, la protezione dei dispositivi finali (endpoint), la sicurezza della rete, la sicurezza perimetrale e la sicurezza umana.

La protezione delle risorse critiche è fondamentale, poiché si riferisce ai dati che devono essere preservati da accessi non autorizzati. La sicurezza dei dati implica la protezione dei dati che vengono archiviati o trasferiti tra diversi sistemi e reti. La sicurezza delle applicazioni si concentra sulla protezione delle applicazioni stesse, impedendo che vengano compromesse da attacchi esterni o interni. La sicurezza dei dispositivi finali previene l'accesso non autorizzato ai dispositivi attraverso cui gli utenti si connettono alle reti aziendali.

La sicurezza della rete è un altro aspetto cruciale: essa garantisce che le comunicazioni tra diversi sistemi e dispositivi siano sicure, impedendo che i dati vengano intercettati o alterati durante il loro transito. La sicurezza perimetrale protegge l'ingresso e l'uscita dai sistemi aziendali, mentre la sicurezza umana si concentra sull'educazione e la consapevolezza degli utenti riguardo le pratiche di sicurezza, come evitare di cadere vittima di phishing o di altre truffe online.

Inoltre, è importante comprendere che la protezione dei dati non si limita alla difesa contro attacchi esterni, ma include anche la gestione e la protezione dei dati sensibili in azienda. Ogni organizzazione deve avere politiche chiare e procedure per garantire che i dati vengano trattati in modo sicuro e conforme alle normative sulla privacy. La formazione continua dei dipendenti in materia di cybersecurity è altrettanto fondamentale per prevenire incidenti causati da errori umani.

L'adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, come i firewall, la crittografia dei dati e i sistemi di monitoraggio, è essenziale per rilevare e prevenire potenziali minacce in tempo reale. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta: è cruciale anche l'approccio umano alla sicurezza, che implica una costante vigilanza e la capacità di adattarsi a nuove minacce.