Quando si inviano proiezioni errate al PACS con un paziente sbagliato associato all'esame, è fondamentale che il coordinatore del PACS venga immediatamente avvisato per correggere l'errore prima che le immagini vengano visualizzate. La corretta gestione delle immagini radiografiche digitali, dal processo di acquisizione all'analisi finale, richiede una serie di pratiche rigorose per garantire che le immagini siano visualizzate con precisione e che i dati siano affidabili per una diagnosi corretta. Questi processi vanno dalla gestione della visualizzazione della proiezione sulla workstation alla corretta collocazione dei marcatori e all'adozione di buone pratiche di collimazione.

Le immagini digitali vengono visualizzate sullo schermo della workstation nel modo in cui sono state acquisite o dopo l'applicazione di un algoritmo di preprocessing che ne modifica la visualizzazione in base alle esigenze della struttura (ad esempio, una proiezione laterale sinistra del torace può essere trasversalmente capovolta per essere visualizzata come una proiezione laterale destra). La corretta visualizzazione dipende principalmente dall'orientamento del paziente sull'immagine ricettore (IR) durante la procedura. Ogni sistema di imaging digitale ha un orientamento specifico per l'IR, che include indicatori per il "top" e il "lato destro" o "sinistro". Questi indicatori allineano l'orientamento dell'immagine con l'algoritmo del computer del paziente nella posizione anatomica (proiezione AP). Finché l'indicatore superiore viene posizionato sotto la parte dell'anatomia che deve essere in alto quando la proiezione viene visualizzata, l'immagine sarà visualizzata correttamente.

Nelle proiezioni AP, dove sono inclusi i lati destro e sinistro del paziente (torace, cranio, ecc.), il lato destro del paziente deve essere allineato con l'indicatore destro sull'IR, in modo che la parte sinistra del paziente venga visualizzata correttamente sul lato destro della workstation. Per le proiezioni PA, dove il lato sinistro del paziente sarà orientato con il lato destro dell'IR, l'algoritmo associato richiederà una rotazione trasversale della proiezione prima che venga visualizzata.

La qualità di una proiezione può apparire differente a seconda del luogo in cui viene visualizzata all'interno della struttura. La risoluzione della workstation si riferisce al numero massimo di pixel che lo schermo può visualizzare. Per visualizzare le proiezioni alla risoluzione massima, lo schermo della workstation deve essere in grado di visualizzare lo stesso numero di pixel con cui il sistema digitale ha acquisito la proiezione. Se la matrice del sistema digitale è più piccola rispetto alla matrice della workstation, i valori dei pixel circostanti vengono arrotondati in modo da visualizzare l'intera proiezione. Di solito, gli schermi delle workstation dei tecnologi non raggiungono una risoluzione così elevata come quelli degli schermi dei radiologi.

Un altro aspetto fondamentale riguarda l'uso corretto dei marcatori. I marcatori radiografici, solitamente realizzati in piombo per essere radiopachi, sono impiegati per identificare i lati destro e sinistro del paziente, indicare variazioni nella procedura standard o mostrare l'intervallo di tempo trascorso in procedure temporizzate. Ogni proiezione deve includere un marcatore posizionato correttamente. È essenziale che i marcatori siano ben visibili e posizionati in modo che non interferiscano con la visualizzazione delle aree di interesse. Posizionamenti errati o marcatori distorti, come quelli che subiscono il fenomeno di "scattering" da radiazioni, possono compromettere la diagnosi. In alcuni casi, i marcatori posizionati nella parte posteriore delle proiezioni laterali potrebbero necessitare di annotazioni per essere visibili a causa dell'ostruzione da radiazioni diffuse.

Infine, le pratiche di collimazione rivestono un'importanza fondamentale per ottenere immagini di qualità. La collimazione serve a delimitare in modo chiaro i valori di interesse (VOI), a ridurre la dose di radiazione limitando la quantità di tessuti del paziente esposti, e a migliorare la visibilità dei dettagli registrati riducendo la quantità di radiazioni diffuse. Ogni proiezione richiede che il raggio centrale (CR) sia centrato su una particolare area e che venga effettuata una collimazione accurata per includere correttamente i VOI. Ad esempio, nelle proiezioni del polso, è necessario includere un quarto del radio distale, poiché un dolore al polso potrebbe derivare da una frattura di questa parte dell'arto. La corretta collimazione, inoltre, riduce gli errori nell'analisi dell'istogramma e facilita una diagnosi più accurata.

Oltre a queste pratiche, è importante anche comprendere che ogni proiezione deve essere progettata per mostrare specifiche relazioni anatomiche che faciliteranno la diagnosi. Le routine di posizionamento prevedono generalmente proiezioni AP-PA e laterali per visualizzare strutture anatomiche sovrapposte, localizzare lesioni o corpi estranei, e determinare l'allineamento delle fratture. Quando le articolazioni sono di interesse, le proiezioni oblique vengono aggiunte per visualizzare meglio le aree nascoste. Proiezioni speciali possono essere richieste per dimostrare con maggiore precisione specifiche strutture anatomiche e condizioni patologiche.

Come correggere e analizzare il posizionamento nelle proiezioni radiografiche degli arti superiori?

Il posizionamento corretto durante le proiezioni radiografiche degli arti superiori è fondamentale per ottenere immagini diagnostiche di alta qualità e permettere un’interpretazione accurata. L’analisi del posizionamento inizia dall’identificazione precisa delle strutture anatomiche visibili, dalla posizione del paziente, del rivelatore d’immagine (IR) e del raggio centrale (CR). Un errore anche minimo nella posizione del paziente o nell’angolo di incidenza del CR può compromettere la visualizzazione delle strutture ossee e dei tessuti molli, rendendo difficile o impossibile una diagnosi affidabile.

Ad esempio, la proiezione assiale-laterale del gomito secondo il metodo di Coyle richiede un’adeguata flessione del gomito e un corretto allineamento del CR, senza che l’omero prossimale risulti né eccessivamente depresso né sollevato, così come il distale dell’avambraccio non deve essere né troppo elevato né troppo depresso. In caso di posizionamenti errati, la rotazione del polso deve essere tale da consentire la visualizzazione della tuberosità radiale, fondamentale per l’identificazione di fratture della testa radiale. L’analisi sistematica di ogni proiezione e la correzione successiva devono sempre seguire un rigore che comprende la valutazione della congruenza delle articolazioni e la nitidezza delle strutture ossee e dei tessuti molli.

L’allineamento corretto tra CR e articolazioni è determinante per evitare la chiusura degli spazi articolari, come si osserva nella proiezione postero-anteriore (PA) delle dita. Un posizionamento inadeguato, ad esempio con una rotazione esterna o interna non voluta, modifica la visualizzazione della concavità delle falangi e l’aspetto dei tessuti molli circostanti, che variano in spessore e forma a seconda della rotazione. La presenza di spazi articolari aperti nelle articolazioni interfalangee (IP) e metacarpofalangee (MCP) si ottiene quando il dito è perfettamente esteso e il CR è perpendicolare e centrato sull’articolazione interfalangea prossimale (PIP). La flessione o l’inclinazione verso l’IR, al contrario, determina accorciamenti e sovrapposizioni delle falangi, compromettendo la valutazione clinica.

Nelle proiezioni dell’omero, la rotazione esterna o interna è fondamentale per la diagnosi di fratture e patologie. In presenza di sospetta frattura, l’omero non deve mai essere ruotato per non alterare la posizione dei frammenti ossei. L’adeguata collimazione e l’uso corretto dei valori di kilovoltaggio (kV) permettono di ottenere un buon contrasto tra ossa e tessuti molli, rendendo visibili dettagli come la corticale ossea, le trabecole e i profili articolari. L’attenzione al dettaglio è cruciale anche nella visualizzazione delle cosiddette “fat pads” (cuscinetti adiposi), la cui presenza e posizione indicano possibili versamenti articolari o lesioni associate.

Nelle proiezioni del polso e dell’avambraccio, la posizione del carpo e la deviazione radiale o ulnare influenzano profondamente la disposizione delle ossa carpali, modificandone l’apparenza nelle immagini PA e laterali. La corretta rotazione di polso e avambraccio permette una valutazione precisa di eventuali fratture dello scafoide e altre patologie carpali. Per pazienti con arti superiori muscolosi o spessi, il posizionamento deve essere adattato per ottenere immagini diagnostiche soddisfacenti, prestando attenzione alla posizione del paziente e all’angolazione del CR.

Al di là delle tecniche di posizionamento, è importante considerare che le proiezioni radiografiche degli arti superiori non si limitano a catturare immagini anatomiche, ma devono riflettere una combinazione ottimale di tecniche di esposizione, posizionamento e analisi dettagliata delle immagini per garantire la qualità diagnostica. La comprensione della relazione tra il movimento e la posizione degli arti e l’aspetto radiografico delle strutture anatomiche è essenziale per il radiologo e il tecnico.

È inoltre cruciale per il lettore ricordare che la variabilità anatomica individuale, l’eventuale presenza di edemi o versamenti e le condizioni cliniche specifiche del paziente influenzano sempre il risultato delle immagini. La pratica costante nell’analisi e nella correzione delle proiezioni radiografiche è indispensabile per affinare la capacità di individuare errori di posizionamento e intervenire efficacemente. La conoscenza dettagliata delle strutture anatomiche palpabili come il gomito e le articolazioni gleno-omerali aiuta a orientare il corretto posizionamento e riduce il rischio di ripetizioni non necessarie, limitando così l’esposizione a radiazioni.

Come ottenere una proiezione corretta del femore e le problematiche associate alla rotazione del bacino e della gamba

La corretta proiezione del femore in radiologia è fondamentale per ottenere immagini diagnostiche accurate, senza distorsioni o sovrapposizioni che possano compromettere la visibilità delle strutture anatomiche. Per una proiezione laterale del femore distale, è necessario che il piano della pelvi sia ben allineato rispetto al piano della griglia radiografica (IR), mantenendo l'asse lungo del femore in posizione corretta. Un errore comune consiste nell'incorrere in una proiezione "accorciata" del femore, che può risultare dalla posizione errata del paziente o dalla scarsa angolazione del raggio centrale (CR). L'allineamento corretto consente di visualizzare il femore senza riduzioni proporzionali, facendo sì che il condilo laterale del femore appaia distalmente rispetto al condilo mediale, come illustrato nella figura 6.269.

Per una corretta valutazione dell'intero femore, spesso è necessario effettuare due proiezioni separate: una del femore distale e una del femore prossimale. Queste proiezioni devono sovrapporsi di almeno 5 cm (circa 2 pollici), in modo da garantire che il femore venga visualizzato nella sua interezza. Quando si eseguono queste immagini, è importante che l'area di sovrapposizione non coincida con il sito di una frattura o di un processo patologico, poiché ciò potrebbe compromettere la qualità diagnostica dell'immagine.

Un'altra problematica comune riguarda la rotazione insufficiente o eccessiva del femore e della pelvi durante l'acquisizione della proiezione laterale del femore prossimale. Se la rotazione non è sufficiente, il trocantere maggiore potrebbe non essere completamente visualizzato sotto il collo del femore, risultando parzialmente laterale nella proiezione finale (figura 6.272). D'altro canto, se la rotazione è eccessiva, il trocantere maggiore apparirà in profilo mediale e il trocantere minore potrebbe essere nascosto (figura 6.273). Pertanto, è cruciale ottenere la giusta angolazione per evitare tali errori e ottenere una visualizzazione chiara e completa delle strutture ossee.

La posizione del femore distale può anche influenzare la qualità dell'immagine. Se il femore distale viene sollevato dalla superficie su cui poggia, ciò può causare un accorciamento della parte centrale del femore, mentre il collo del femore apparirà meno accorciato. Più alta è l'elevazione, maggiore sarà la distorsione nella proiezione (figura 6.274). Per evitare questo, è fondamentale mantenere il femore appoggiato in modo piatto sulla superficie radiografica, senza elevazioni non necessarie.

Il collimatore è uno strumento importante per la protezione radiologica, ma anche per la qualità dell'immagine. Se il femore non è perfettamente allineato con la griglia, potrebbe essere necessario ridurre la quantità di collimazione trasversale. Per ottenere una collimazione ottimale, è possibile ruotare il collimatore in modo che uno dei suoi assi corrisponda all'asse lungo del femore (figura 6.275).

Nel caso di un paziente con una frattura sospetta o accertata, è fondamentale evitare qualsiasi movimento che possa provocare danni ai tessuti molli o ulteriori lesioni ossee. In questi casi, la proiezione assiale laterale del femore prossimale è la scelta migliore, poiché non comporta la rotazione o l'inclinazione della gamba, riducendo così il rischio di ulteriori traumi (figura 6.276-6.278). È importante ricordare che una corretta acquisizione radiografica in questi casi può fare la differenza nella diagnosi e nella pianificazione del trattamento.

Infine, la rotazione della pelvi è un altro aspetto cruciale per una proiezione corretta. La pelvi deve essere ben allineata rispetto al piano dell'IR, con il femore ruotato correttamente per garantire la visibilità delle strutture anatomiche senza distorsioni. Un errore comune consiste nella rotazione insufficiente o eccessiva della pelvi, che può compromettere la visualizzazione delle strutture ossee e portare a un'immagine non diagnostica.

In generale, la chiave per ottenere proiezioni radiografiche precise del femore e della pelvi risiede in una corretta tecnica di posizionamento e rotazione, unita a un'accurata collimazione. La precisione in questi aspetti è fondamentale per ottenere immagini diagnostiche di alta qualità, evitando errori comuni e garantendo che le strutture ossee siano visibili senza distorsioni.

Come Eseguire una Proiezione AP dell'Anca e Comprendere gli Errori Comuni nella Posizione del Paziente

Quando si esegue una proiezione AP (anteroposteriore) dell'anca, l'orientamento corretto del paziente è fondamentale per ottenere immagini diagnostiche di qualità. La posizione della gamba, la rotazione del bacino e l'inclinazione dell'arto devono essere monitorate con precisione, poiché anche piccoli errori possono compromettere la qualità dell'immagine, influenzando negativamente la diagnosi. In questa sezione, esamineremo le modalità di posizionamento corretto e come correggere gli errori più comuni che si verificano durante l’esecuzione di una proiezione AP dell'anca.

Per ottenere una proiezione corretta, la gamba deve essere internamente ruotata fino a formare un angolo di circa 15-20 gradi rispetto alla verticale, in modo che l’epicondilo femorale sia allineato parallelamente al piano dell’immagine (IR). Se la rotazione interna non è sufficiente, la trocanterite minore apparirà parzialmente in profilo, e il collo femorale risulterà solo parzialmente ridotto (Fig. 7.46). Questo può portare a un’immagine imprecisa, dove la trocanterite minore non sarà completamente visibile o sarà parzialmente sovrapposta al femore.

In caso di fratture del collo femorale o della parte prossimale del femore, è importante evitare di ruotare internamente la gamba. La proiezione AP risultante mostrerà il collo femorale con un certo grado di accorciamento e la trocanterite minore senza sovrapposizione del corpo femorale (Fig. 7.47). In situazioni di dislocazione dell'anca, la gamba non deve essere ruotata internamente, ma lasciata nella posizione naturale. In questo caso, l’immagine mostrerà la testa femorale sopra l’acetabolo (Fig. 7.48).

Nel caso in cui un paziente abbia subito un intervento chirurgico che ha portato all'inserimento di un dispositivo ortopedico nell'articolazione dell'anca o nella parte prossimale del femore, l'intero apparecchio deve essere incluso nell’immagine finale. Questo può richiedere un posizionamento più distale del piano di immagine e un centratore di raggi centrali più distale, per assicurarsi che l’apparecchio ortopedico sia visibile in modo chiaro (Fig. 7.49).

Per localizzare correttamente la testa e il collo femorale, esistono due metodi. Il primo metodo consiste nel centrare il raggio centrale (CR) 4 cm al di sotto del punto medio della linea che collega l’ASIS (spina iliaca anteriore superiore) alla sinfisi pubica (Fig. 7.50). Questo posizionamento è efficace per i pazienti con un BMI inferiore o medio. Il secondo metodo, che si preferisce quando si esaminano pazienti obesi, prevede di spostare il CR di 2,5-5 cm medialmente e di 9-10 cm verso il basso rispetto all'ASIS.

Gli errori più comuni si verificano quando la gamba non è ruotata correttamente o quando il bacino è inclinato in modo improprio. Ad esempio, se il bacino è ruotato verso l'anca affetta, la spina ischiatica sarà visibile senza sovrapposizione del margine pelvico, ma la testa femorale e l’acetabolo saranno fuori allineamento, causando un’immagine distorta (Fig. 7.53). Se invece il bacino è ruotato lontano dall'anca affetta, la spina ischiatica apparirà più vicina all'acetabolo e la forame otturatore mostrerà una minore riduzione (Fig. 7.54). È quindi essenziale correggere la posizione del bacino per ottenere un risultato preciso.

Anche la flessione dell'anca e del ginocchio gioca un ruolo cruciale nel successo della proiezione. Se la flessione è insufficiente e l’angolo femorale con il piano di immagine è inferiore ai 60-70 gradi, la trocanterite maggiore sarà visibile solo in parte lateralmente, rendendo l'immagine meno utile (Fig. 7.55). D’altra parte, un’eccessiva flessione causerà una visibilità sfocata della trocanterite minore, rendendo difficile l'analisi dettagliata dell'anca (Fig. 7.56).

Quando la femore è abdotta meno di 45 gradi rispetto al piano di immagine, il collo femorale apparirà meno accorciato e la trocanterite prossimale sarà vicina alla trocanterite minore (Fig. 7.58). Un'eccessiva abduzione, oltre i 45 gradi, porterà a un’immagine in cui il collo femorale è mostrato in modo netto, ma con una visibilità alterata della testa femorale e della trocanterite maggiore (Fig. 7.59).

Inoltre, i metodi di Lauenstein e Hickey, che modificano la proiezione “frog-leg” (gamba a rana), sono particolarmente utili quando il femore deve essere posizionato in modo piatto contro il tavolo, con il bacino ruotato verso l'anca affetta per migliorare la visibilità (Fig. 7.61). Questi metodi sono essenziali in caso di trauma o dislocazione dell'anca, in quanto permettono una visione più chiara dell’articolazione.

Infine, è importante ricordare che anche i fattori legati alla preparazione del paziente possono influire sulla qualità delle immagini. Ad esempio, un paziente che non è in grado di mantenere una posizione corretta o che non collabora attivamente con il radiologo potrebbe compromettere l’accuratezza della proiezione. È cruciale che il personale sanitario fornisca istruzioni chiare e assicuri il massimo comfort e stabilità durante la procedura.