Il flip-flop toggle cambia stato ogni volta che viene applicato un segnale di clock, riducendo così la sua frequenza di uscita alla metà della frequenza del segnale di ingresso. Questo comportamento rende il flip-flop una sorta di divisore di frequenza. Quando più flip-flop toggle vengono collegati in cascata, l'uscita del primo flip-flop funge da clock per il secondo flip-flop della cascata, e così via, creando una divisione della frequenza lungo la catena. Un esempio di tale configurazione è rappresentato nella Figura 3.8.

I flip-flop e i latch sono i componenti fondamentali dei circuiti logici sequenziali. Di conseguenza, numerosi produttori di circuiti integrati (IC) realizzano una varietà di chip flip-flop utilizzando tecnologie TTL e CMOS, come i modelli 74LS73, 74LS107, 74C109, 74C112, tra gli altri. I sistemi di memoria completi dei computer sono ottenuti collegando flip-flop di tipo D in una matrice bidimensionale, come illustrato nella Figura 3.9. I flip-flop costituiscono così la base della memoria moderna nei computer. Tuttavia, i dispositivi bistabili, che possiedono due stati stabili, hanno una lunga storia e possono essere realizzati utilizzando qualsiasi coppia di elementi attivi. Un aspetto interessante è osservare come la memoria si sia evoluta nel tempo, passando dai metodi puramente meccanici fino ai moderni semiconduttori.

Un dispositivo bistabile più sofisticato, e probabilmente il più comunemente utilizzato, è il flip-flop JK, che ha risolto alcune delle limitazioni dei precedenti modelli. Il flip-flop JK è una variante avanzata del flip-flop SR, che elimina alcuni problemi fondamentali, come la condizione di ingresso S = 0 e R = 0, che deve sempre essere evitata. Nei latch, se S o R cambiano stato mentre il clock è alto, l'azione di latch potrebbe non avvenire correttamente. Per superare questi problemi, è stato sviluppato il flip-flop JK.

Il flip-flop JK è sostanzialmente un flip-flop SR con l'aggiunta di un circuito di ingresso a clock che impedisce condizioni di uscita illegali, che possono verificarsi quando S e R sono entrambi impostati a 1. Grazie all'introduzione del clock, il flip-flop JK ha quattro combinazioni di ingresso possibili: "logico 1", "logico 0", "nessun cambiamento" e "toggle". Il simbolo di un flip-flop JK è simile a quello di un latch SR, ma con l'aggiunta dell'ingresso clock. In sostanza, il flip-flop JK ha lo stesso funzionamento sequenziale del flip-flop SR, con gli ingressi "Set" e "Reset", ma non presenta condizioni di ingresso vietate anche quando S e R sono entrambi a logico 1.

Le due porte NAND a 2 ingressi del flip-flop SR gated sono state sostituite da due porte NAND a 3 ingressi, con il terzo ingresso di ciascuna porta collegato agli output Q e Q. Questa retroazione consente di utilizzare la condizione precedentemente invalida di S = 1 e R = 1 per produrre un'azione di "toggle". Se il circuito è impostato, l'ingresso J viene inibito dallo stato 0 di Q tramite la porta NAND inferiore. Se il circuito è resettato, l'ingresso K viene inibito dallo stato 0 di Q tramite la porta NAND superiore. Poiché Q e Q sono sempre differenti, gli ingressi possono essere facilmente controllati. Quando entrambi gli ingressi J e K sono uguali a 1, il flip-flop JK esegue un'operazione di "toggle", come mostrato nella tabella della verità (Figura 3.11). Questo comportamento rende il flip-flop JK un circuito universale tra quelli progettati a livello di flip-flop.

Nel caso del flip-flop JK, l'azione di toggle è un comportamento tipico che si verifica quando entrambi gli ingressi J e K sono al livello logico 1. Inoltre, quando l'ingresso clock è alto, il circuito alterna lo stato tra "Set" e "Reset". Questo comportamento è molto simile a quello di un flip-flop di tipo T, ma con l'aggiunta di un controllo più preciso degli ingressi.

Un miglioramento ulteriore di questo tipo di flip-flop è rappresentato dal flip-flop JK Master-Slave, che elimina i problemi di temporizzazione (detti "race") che possono sorgere se l'uscita Q cambia stato prima che il segnale di clock abbia avuto il tempo di spegnersi. Per evitare questo tipo di problematiche, è fondamentale che la durata del ciclo di temporizzazione (T) sia mantenuta il più breve possibile, ma ciò non è sempre realizzabile con i circuiti TTL moderni, motivo per cui è stato sviluppato il flip-flop JK Master-Slave.

Il flip-flop JK Master-Slave utilizza due flip-flop SR collegati in serie, con uno che funge da "Master" e l'altro da "Slave". Il flip-flop Master si attiva sul fronte di salita del clock, mentre il flip-flop Slave si attiva sul fronte di discesa del clock. Questo design consente di isolare le sezioni Master e Slave durante i rispettivi cicli di clock, eliminando così i problemi di temporizzazione. Gli ingressi J e K sono collegati al flip-flop SR Master, che "blocca" la condizione degli ingressi mentre il clock è alto. Quando il clock è basso, il flip-flop Slave risponde allo stato degli ingressi passati dal Master.

Infine, è importante comprendere che il comportamento dei flip-flop, sebbene sembri semplice, è fondamentale per la costruzione di circuiti logici complessi come i contatori digitali e le memorie. La comprensione di come funzionano e come si combinano è cruciale per progettare sistemi elettronici avanzati.

Come Analizzare i Circuiti Digitali Tramite Diagrammi di Stato

Nella progettazione e nell'analisi dei circuiti digitali, uno degli strumenti più efficaci per descrivere il comportamento dei circuiti sequenziali è il diagramma di stato. Questo tipo di diagramma è una rappresentazione grafica che mostra gli stati di un sistema e le transizioni tra di essi. Viene comunemente utilizzato per circuiti come contatori, registratori a scorrimento e altre strutture sequenziali che dipendono dallo stato precedente per determinare il prossimo stato.

Un diagramma di stato si presenta sotto forma di grafo diretto in cui i nodi rappresentano gli stati e le frecce che collegano i nodi indicano le transizioni tra gli stati stessi. Ogni stato è contrassegnato da un codice binario, chiamato codice di stato, che indica il valore specifico dello stato corrente. Le frecce che collegano gli stati sono etichettate con le condizioni di input necessarie per attuare una determinata transizione. Ciò significa che una transizione da un stato a un altro avviene solo quando le condizioni specificate sono soddisfatte.

I diagrammi di stato sono particolarmente utili per descrivere il comportamento dei circuiti sequenziali, dove le transizioni avvengono a intervalli regolari, come nel caso dei flip-flop e dei contatori. Ad esempio, il diagramma di stato di un circuito a porta logica, come un flip-flop T, mostra chiaramente le condizioni di ingresso necessarie per determinare lo stato del flip-flop (0 o 1) al successivo impulso di clock.

Nel caso di circuiti più complessi, come i contatori sincroni, le transizioni possono anche rimanere nello stesso stato in determinate circostanze. Ad esempio, se un contatore si trova nello stato "000" e un determinato ingresso (come A = 0) è presente al successivo fronte di clock, il contatore rimarrà nello stato "000". Tuttavia, se l'ingresso cambia (ad esempio, A = 1), il contatore transiterà a uno stato successivo.

Un esempio pratico di un diagramma di stato è quello di una porta che può essere aperta o chiusa. Il diagramma di stato per una porta con due stati ("aperta" e "chiusa") include le transizioni "apri" e "chiudi". In situazioni più complesse, come nel caso di un flip-flop, i diagrammi di stato possono diventare notevolmente più complicati, con più stati e transizioni, ma il principio rimane invariato: ogni stato è definito da un codice binario, e ogni transizione avviene sotto specifiche condizioni di ingresso.

Il diagramma di stato di un circuito è utile non solo per descrivere come il circuito funziona, ma anche per progettare e ottimizzare il comportamento del circuito stesso. Ad esempio, è possibile determinare quali condizioni di ingresso causano transizioni indesiderate, il che consente di ottimizzare il circuito per evitare errori o comportamenti imprevisti. Un buon esempio di questa applicazione è rappresentato dai contatori Johnson, che utilizzano diagrammi di stato per definire chiaramente la sequenza di stati necessari per ottenere il comportamento desiderato.

Inoltre, il diagramma di stato è anche uno strumento utile per il debugging dei circuiti digitali. Se un circuito non si comporta come previsto, il diagramma di stato può essere utilizzato per tracciare il percorso che il circuito segue attraverso i suoi vari stati e identificare dove e perché si verifica un errore. Questo tipo di analisi è particolarmente utile nei sistemi sequenziali, dove ogni stato dipende dallo stato precedente.

È essenziale notare che i diagrammi di stato sono solo uno degli strumenti utilizzati per analizzare i circuiti digitali. Altri strumenti comuni includono l'algebra booleana, le tabelle della verità, le mappe di Karnaugh e i diagrammi a stato. Tuttavia, i diagrammi di stato offrono una visualizzazione particolarmente intuitiva delle dinamiche sequenziali, rendendoli uno degli strumenti più utili nel designer di circuiti digitali.

In conclusione, la comprensione dei diagrammi di stato è fondamentale per chiunque lavori con circuiti sequenziali, poiché fornisce una rappresentazione chiara e dettagliata di come il circuito cambia stato in risposta agli ingressi e al tempo. Questa capacità di visualizzare il comportamento del circuito è cruciale non solo per la progettazione, ma anche per il debugging e l'ottimizzazione di sistemi complessi.

Quali sono le tipologie di linguaggi di programmazione PLC definiti dalla norma IEC 61131-3 e come vengono utilizzati nella programmazione automatica?

I linguaggi di programmazione PLC definiti dallo standard IEC 61131-3 sono strumenti essenziali per la progettazione e l'implementazione di sistemi di controllo industriale. Questi linguaggi non solo forniscono una base comune per il controllo e l'automazione, ma permettono anche di integrare diverse metodologie e approcci nella programmazione delle unità di controllo programmabili (PLC). Tra i vari linguaggi descritti dallo standard, cinque si distinguono per le loro caratteristiche uniche e per i diversi tipi di applicazioni che permettono di gestire.

Il Ladder Logic Diagram (LD), uno dei linguaggi più comuni, è un diagramma a contatti simile a un circuito elettrico tradizionale. I contatti, disposti in serie o in parallelo, consentono di implementare funzioni logiche come l'AND e l'OR. Questo tipo di programmazione è particolarmente intuitivo per gli elettricisti, che sono abituati a leggere i circuiti elettrici secondo il formato del contatto. Ad esempio, per implementare una funzione AND, si utilizza la configurazione di due interruttori in serie, simboleggiando il comportamento elettrico di un circuito logico AND.

Il Listato Istruzioni (IL), che ricorda la programmazione a basso livello simile all'assembler, è un linguaggio che si avvicina maggiormente alla logica della macchina. In questo caso, il programma viene scritto come una sequenza di istruzioni elementari che operano direttamente sui dati. Il linguaggio IL è più difficile da leggere rispetto al LD, ma offre una maggiore precisione nella gestione delle risorse hardware, con un controllo più dettagliato sulle operazioni a livello di bit.

Il Function Block Diagram (FBD) è un linguaggio che rappresenta la logica del programma sotto forma di blocchi funzionali, ciascuno dei quali esegue una funzione logica. Questo tipo di diagramma è utile per visualizzare operazioni complesse, facilitando l'integrazione e la comprensione di funzioni modulari. Ad esempio, un blocco logico di AND in FBD può essere visto come una rappresentazione grafica della porta logica corrispondente, rendendo il flusso di informazioni facilmente comprensibile anche per chi non è esperto nella programmazione di basso livello.

Il Structured Text (ST) si avvicina alla programmazione informatica moderna, simile al linguaggio C, e offre una sintassi più familiare a chi ha esperienza con linguaggi di programmazione ad alto livello. In ST, le operazioni logiche e aritmetiche vengono espresse in modo dichiarativo, con una sintassi chiara e diretta. Per esempio, una semplice espressione in ST per un'operazione AND tra due variabili potrebbe essere scritta come c := a AND b;, una notazione che chiunque abbia familiarità con la programmazione in linguaggi moderni riconoscerebbe immediatamente.

Infine, il Sequential Function Chart (SFC), noto anche come Grafcet, è una rappresentazione grafica che descrive il comportamento sequenziale di un processo. In un SFC, il sistema è diviso in fasi (step), ognuna delle quali può essere associata a una serie di azioni. Questo tipo di diagramma è particolarmente utile quando si ha a che fare con processi complessi che richiedono un controllo sequenziale, come nel caso di sistemi di produzione o di automazione industriale. I passaggi sono disposti in una sequenza, e le azioni o le condizioni di transizione tra di essi sono rappresentate da rettangoli e linee di collegamento.

La programmazione in PLC, purtroppo, non è esente da difficoltà. Un aspetto cruciale della progettazione di sistemi di controllo è la gestione degli errori. È fondamentale che il codice sviluppato per il PLC includa meccanismi di rilevamento degli errori e che il sistema sia in grado di rispondere in modo appropriato a guasti o malfunzionamenti. La gestione dei segnali di errore, così come la sua implementazione nei diversi linguaggi, deve essere prevista fin dalle fasi di progettazione, per evitare disservizi e danni a livello operativo.

In un contesto di programmazione PLC, non è raro che il linguaggio utilizzato venga tradotto in codice binario a livello di processore per l'esecuzione finale. Questo significa che, indipendentemente dalla rappresentazione grafica o dal linguaggio di alto livello utilizzato, alla fine ogni programma deve essere trasformato in istruzioni comprensibili dalla macchina. Il processo di traduzione e compilazione è spesso trasparente per l'utente, ma è essenziale per garantire che il sistema funzioni correttamente a livello hardware.

La comprensione della programmazione PLC non si limita alla semplice scrittura di codice. È importante anche conoscere le basi dei circuiti logici e dei sistemi elettrici, poiché ogni linguaggio di programmazione PLC, anche il più astratto come lo Structured Text, si riflette sempre in operazioni eseguite su dispositivi fisici, come relè, sensori e attuatori. Pertanto, una solida comprensione dei principi fondamentali dell'elettronica e della logica digitale è imprescindibile per lavorare con successo in questo campo.