Quando si tratta di scegliere l'abbigliamento giusto per correre lunghe distanze, come le maratone, è essenziale trovare un equilibrio tra funzionalità e comfort. I pantaloncini e i leggings ideali per le corse lunghe devono soddisfare esigenze specifiche, come la capacità di contenere gli oggetti necessari per il viaggio e garantire una vestibilità che prevenga irritazioni, tutto mentre il materiale mantiene freschezza e traspirabilità.
I pantaloncini Asics Nagino WEASIE sono progettati specificamente per le donne che partecipano a maratone o altre gare di lunga distanza. La caratteristica distintiva di questi pantaloncini è la presenza di cuciture laterali regolabili, che permettono di accorciarli nei giorni caldi, quando l'esigenza di freschezza è fondamentale. Il piccolo cordino che raccoglie il lato del pantaloncino è un dettaglio pratico, ma a volte può risultare fastidioso per alcuni corridori, poiché lascia un filo che può oscillare. Nonostante questo, i pantaloncini offrono ampie tasche: due tasche sulla cintura per i gel, una tasca con cerniera sulla schiena abbastanza grande da contenere un telefono o più gel, e anche due tasche sui fianchi. La striscia di silicone all'interno della parte inferiore dei pantaloncini aiuta a mantenerli in posizione, evitando che risalgano durante la corsa. Il materiale, che è interamente riciclato, non solo è funzionale ma anche ecologico, rappresentando un passo verso una maggiore sostenibilità nell'abbigliamento sportivo.
Anche i pantaloncini WUKA, pensati per le corse e progettati per offrire protezione durante il ciclo mestruale, sono un esempio di innovazione. Sebbene chiamati “pantaloncini da ciclismo”, sono realizzati per corridori che necessitano di una protezione leggera ma efficace per tutta la durata della maratona. La loro struttura ad alta vita e la lunghezza delle gambe li rende comodi, specialmente per chi ha periodi irregolari. Offrono una protezione efficace grazie alla capacità di assorbire fino a 15 ml di fluido, mantenendo il corpo asciutto e privo di odori. Il design è pensato per ridurre l'irritazione della pelle, con una cucitura a soffietto che aiuta a prevenire il fastidioso sfregamento durante le corse lunghe. Nonostante la funzionalità, alcuni corridori potrebbero non apprezzare il fatto che ci sia solo una piccola tasca interna sulla cintura, il che può limitare la capacità di trasportare oggetti essenziali come il telefono o le chiavi.
D’altra parte, per chi cerca leggings da corsa che combinano comfort e praticità, il marchio Avo propone legging comodi e pratici per donne di piccola statura, disponibili con tasche laterali profonde abbastanza per contenere oggetti essenziali come il telefono o una piccola borsa. La morbidezza del materiale è un altro vantaggio, rendendoli una scelta popolare tra le runner. Un altro esempio di leggings ideali per la corsa sono quelli proposti da Bimble and Bolt, i Super Strider, che sono particolarmente comodi per correre e hanno un buon supporto, grazie alla fascia alta in vita e alle tasche molto pratiche. Tuttavia, il materiale di questi leggings non è morbido come quello di altri concorrenti, il che potrebbe rappresentare un inconveniente per chi cerca un tocco più delicato sulla pelle.
Per chi è più alta e ha bisogno di leggings che si adattino bene alle gambe lunghe, le opzioni come i leggings Gymshark Elevate o i Sweaty Betty Gravity 7/8 sono pensate per chi ha bisogno di una lunghezza maggiore. I legging Gravity di Sweaty Betty, ad esempio, offrono una vestibilità perfetta per chi cerca un comfort duraturo durante la corsa. La loro struttura è progettata per ridurre al minimo il rischio di problemi legati al "camel toe" grazie alla mancanza di cuciture frontali, un dettaglio fondamentale per molte atlete. Nonostante il prezzo più elevato, questi leggings si distinguono per la loro capacità di supportare anche durante gli allenamenti più intensi.
In generale, la scelta di pantaloncini e leggings da corsa dipende da diversi fattori, tra cui la lunghezza, la capacità di contenere gli oggetti necessari e il materiale. Le tasche sono un aspetto fondamentale da considerare, specialmente per le corse di lunga distanza, poiché permettono di portare con sé i gel energetici, il telefono e altri oggetti essenziali senza dover usare una cintura aggiuntiva. Inoltre, la vestibilità deve essere comoda e ridurre al minimo il rischio di irritazioni o fastidi durante la corsa. La scelta di tessuti riciclati, come quelli utilizzati in alcuni modelli, può essere un plus per chi desidera anche un prodotto ecologico.
Come le gare locali trasformano l'esperienza di corsa in un'avventura unica
Nel corso degli anni, la corsa è diventata molto più di una semplice routine di allenamento. Invece di seguire rigidamente i programmi predefiniti (ho provato TrainingPeaks, lo confesso!) o trascinarmi su tapis roulant in hotel senza anima, ho iniziato a cercare piccole gare locali ovunque mi trovassi. Quello che è iniziato come un modo pratico per incastrare una sessione di allenamento si è trasformato in una delle parti più piacevoli della mia preparazione. E onestamente, le adoro.
Le gare più piccole sono spesso organizzate da comunità di corridori molto unite, hanno un'atmosfera personale e offrono uno spaccato della vita locale che non si vive mai quando partecipi a una maratona di 40.000 persone in una grande città. Inoltre, i percorsi sono sempre più interessanti. Ho corso in tutti i tipi di luoghi, dalle corse festive ai club di corsa settimanali più eccentrici. Una delle mie esperienze più memorabili è stata la Santa Claus 10K nel Griffith Park di Los Angeles, un evento con tanto di abiti da Babbo Natale e sentieri scoscesi. Eppure, la cosa straordinaria è che era "solo" una corsa di un miglio. Ciò che distingue eventi come questo è che sono più di semplici gare. Non si tratta solo di tempi di percorrenza o medaglie (anche se non posso negare che le medaglie siano spesso splendide), ma della possibilità di partecipare a qualcosa che si radica profondamente nella comunità locale. Ogni evento ha una propria personalità e vibe, e adoro questo aspetto.
A Huntington Beach, la Surf City Marathon è un vero e proprio festival che include non solo la maratona e la mezza maratona, ma anche il Beach Mile, la classica mostra di furgoni VW e una serie di attività sociali. È come se qualcuno avesse preso tutte le migliori caratteristiche di una festa sulla spiaggia e le avesse mescolate con una corsa. Durante la mia partecipazione alla Beach Mile, per esempio, ho corso un miglio sulla sabbia: un'esperienza incredibile, anche se i miei muscoli hanno sicuramente sofferto più che in altre gare. Il fatto che ci sia una sosta per una birra a metà percorso rende l'esperienza ancora più divertente. La corsa lungo la spiaggia, con il mare che si infrange e l'iconico Huntington Beach Pier in lontananza, è stata una delle corse più impegnative e allo stesso tempo più divertenti che abbia mai fatto.
Ma le sorprese non finiscono qui. Durante un'altra visita a Los Angeles, ho scoperto una corsa locale molto speciale, il Freedom Run a Morgan Hill, che coincideva con la celebrazione del 4 luglio. Ogni angolo della città sembrava partecipare, e la corsa non era solo una competizione sportiva, ma anche una festa che univa la comunità in modo unico. A Ventura, un altro esempio interessante è la Boogie Nights Summer Run Series, una serie di corse serali infrasettimanali che si concludono con una sosta in un bar sulla Main Street per una chiacchierata e un drink. Anche a San Diego, l'azienda Milestone Running ha una serie di eventi che spaziano dalle corse sociali a quelle più competitive, ma con un'atmosfera molto più informale e accogliente.
Un altro grande vantaggio di partecipare a queste gare locali è che mi hanno permesso di scoprire luoghi che altrimenti non avrei mai visitato: caffè affollati, taproom, passeggiate sul lungomare, chioschi di taco, e persino nuovi amici. Per chi è come me, sempre in viaggio con la valigia a metà e un piano di allenamento salvato nell'app delle note, queste piccole corse locali sono una benedizione. Mi ricordano perché ho iniziato a correre: per esplorare il mondo da una prospettiva diversa, per sentire il battito del cuore in sintonia con la terra che calpesto. E queste esperienze sono molto più di un allenamento fisico: sono vere e proprie immersioni culturali.
Corro ancora con obiettivi a lungo termine, quelle gare più grandi che mi spingono a superare i miei limiti, ma queste corse locali, più piccole e informali, mantengono viva la gioia della corsa, l’aspetto che mi ha sempre attratto di più. Quando mi trovo in una città nuova, vado su social media o sbircio i cartelloni pubblicitari per cercare le gare in programma. E spesso, scopro un mondo di corsa che non avrei mai immaginato esistesse. Probabilmente mi suderò, mi insabbierò e mi abbronzerò un po', ma sicuramente avrò un assaggio di una comunità autentica, una connessione reale e tanto divertimento.
Le piccole gare locali non sono solo eventi sportivi, ma un’occasione per rivedere il concetto di allenamento: un'opportunità per riappropriarsi della bellezza della corsa, per scoprire nuovi angoli del mondo e per fare nuove conoscenze. Ogni gara locale è una finestra sulla vita di una comunità e una dimostrazione che la corsa può essere tanto un’esperienza di crescita personale quanto una forma di socializzazione profonda.
Come la preparazione al riscaldamento influisce sulle prestazioni nella maratona: l’importanza dei ritmi circadiani e degli integratori
Numerosi studi, tra cui uno recentemente pubblicato sulla Journal of Sleep, hanno rivelato una connessione interessante tra la transizione dal sonno alla piena allerta e le prestazioni atletiche, in particolare per i maratoneti. Questo concetto di "inerzia del sonno" riguarda il tempo che impiega il corpo per diventare completamente vigile dopo il risveglio. Gli atleti che impiegano più di 30 minuti per raggiungere uno stato ottimale di veglia tendono ad avere prestazioni inferiori, sia durante le sessioni di allenamento che nelle gare vere e proprie.
In un’indagine condotta su quasi mille maratoneti che avevano partecipato alla Maratona di Londra, è emerso che le persone che sono più produttive al mattino, quelle che si sentono "più sveglie" durante le prime ore del giorno, tendono a raggiungere tempi migliori nella maratona rispetto a chi ha una predisposizione circadiana più orientata verso la sera. Per esempio, se sei una persona che generalmente si sente più attiva la sera, potresti trovare più difficile dare il massimo durante una gara che si svolge la mattina presto, come la maggior parte delle maratone. In questo caso, la preparazione mentale e fisica può essere adattata ai propri ritmi circadiani, programmando le sessioni di allenamento negli stessi orari della gara.
Un altro aspetto cruciale da considerare è l’importanza dell’alimentazione e degli integratori. Negli ultimi anni, la nutrizione ha preso piede come uno dei pilastri fondamentali della preparazione per una maratona. Tra i supplementi più discussi troviamo la caffeina e le vitamine del gruppo B, che possono dare una spinta significativa al corpo per migliorare la performance. L’uso della caffeina, in particolare, è stato ampiamente studiato e si è dimostrato che ha effetti positivi, aumentando la resistenza e riducendo la percezione della fatica. Gli integratori che combinano caffeina con vitamine B contribuiscono a stimolare il metabolismo e migliorare la capacità di endurance, favorendo un recupero più rapido tra gli allenamenti.
Tuttavia, è importante essere cauti nell'introduzione di nuovi prodotti nella propria routine. L’acquisto di nuove scarpe, sebbene allettante, può rappresentare un rischio se non si è abituati al loro modello o forma. Scarpe non adatte possono causare punti di pressione sui piedi, che possono portare a lesioni. Prima di aumentare il chilometraggio, è fondamentale fare delle prove camminando con le nuove scarpe per garantire che si adattino al piede. In nessun caso, infatti, è consigliato presentarsi alla maratona con scarpe acquistate all'ultimo momento senza averle testate.
Oltre agli integratori e alle scarpe, è fondamentale non trascurare la salute dell’intestino. I corridori, infatti, spesso lamentano disturbi digestivi, come diarrea o mal di stomaco, dovuti al consumo di gel energetici e integratori. Una corretta alimentazione, associata alla gestione dei tempi di assunzione dei pasti, può fare una differenza sostanziale. Mangiare troppo vicino all’orario dell’allenamento può compromettere le performance, quindi è consigliabile lasciare passare almeno due ore dopo un pasto principale prima di mettersi in corsa.
Infine, l’allenamento stesso ha bisogno di un approccio equilibrato. Un buon riscaldamento non solo prepara i muscoli, ma permette anche al corpo di adattarsi alla transizione dal sonno al movimento. Il riscaldamento dovrebbe essere mirato e non troppo impegnativo, per evitare un eccessivo affaticamento prima della gara. Il corpo ha bisogno di adattarsi gradualmente ai movimenti intensi, specialmente quando la maratona è fissata nelle prime ore del giorno, quando i livelli di energia sono ancora in fase di risveglio.
In sintesi, la maratona è molto più di una semplice gara di resistenza; è un gioco di strategie e adattamenti. La gestione dei ritmi circadiani, l’uso consapevole degli integratori, la cura della propria alimentazione e l’adattamento al nuovo equipaggiamento sono tutti fattori che possono determinare il successo o il fallimento. Non solo l'allenamento fisico, ma anche l’aspetto mentale e fisiologico devono essere allineati per raggiungere l'obiettivo finale: completare la maratona con il miglior tempo possibile.
Cosa significa correre liberamente per le donne?
Il mondo della corsa, spesso percepito come un'attività individuale e adatta a tutti, nasconde realtà più complesse per molte donne. Quando si parla di corsa femminile, infatti, entrano in gioco numerosi fattori legati alla percezione del corpo, alla sicurezza e alle barriere sociali, che vanno oltre l’aspetto fisico della disciplina.
Per molte donne, il correre non è solo una questione di prestazioni fisiche, ma un'opportunità per superare limiti personali e sociali. Sarah Ackland, architetto e runner, racconta di come la corsa l’abbia aiutata a superare periodi difficili, segnati da disturbi da stress post-traumatico (PTSD) e da un pesante squilibrio tra vita professionale e privata. La sua esperienza dimostra come la corsa possa offrire una struttura e una consistenza, essenziali per superare le difficoltà quotidiane.
Correre ha anche rappresentato per Sarah un modo per liberarsi da vincoli imposti dalla società. Non è solo un'attività fisica, ma un percorso di affermazione personale e politica. "La corsa mi ha dato un senso di scopo," dice, sottolineando come la disciplina fisica abbia contribuito a formare una parte importante della sua ricerca accademica. L'intersezione tra il suo lavoro di architetto e il suo interesse per la corsa ha portato a una riflessione più profonda sulle donne, lo spazio pubblico e la libertà di movimento.
Per le donne, la corsa spesso significa confrontarsi con una serie di problemi specifici. L'abbigliamento è uno degli aspetti più delicati. Ad esempio, un reggiseno sportivo ben adattato non è solo una questione di comfort, ma un modo per evitare problemi fisici come il dolore al seno e la sensazione di costrizione, che possono influire sulla qualità dell’allenamento. Allo stesso modo, i pantaloncini o i leggings devono adattarsi perfettamente per evitare il fastidioso problema dell'irritazione della pelle, che può risultare molto doloroso. A tal proposito, molte donne giurano sull'efficacia delle creme contro l'eritema da pannolino, che offrono un sollievo immediato dopo l'allenamento.
Il percorso verso la libertà fisica e psicologica tramite la corsa è anche una questione di adattamento agli spazi urbani. Sarah, per esempio, ha trovato difficoltà nell'adattarsi alla vita cittadina di Londra. Non tanto per la sicurezza – sebbene questa sia una preoccupazione rilevante – quanto per il semplice fatto che non riusciva a trovare uno spazio dove correre senza sentirsi limitata. Molte donne si trovano a lottare con la difficoltà di trovare ambienti sicuri e accoglienti per allenarsi, specialmente in grandi città dove la densità e il traffico creano ostacoli.
La corsa, infatti, non è sempre vista come un'attività di inclusione. Per molte donne, correre è ancora un atto di resistenza contro le aspettative sociali e le pressioni sul corpo. Come sottolinea Sarah, "La corsa crea uno spazio dove puoi essere sociale, ma senza dover necessariamente andare in un pub. È un luogo dove puoi stare con te stessa e con gli altri senza sentirti giudicata". Questa consapevolezza, che si riflette anche nel suo lavoro accademico, apre una discussione più ampia sul modo in cui le donne vivono lo sport e il loro corpo, ma anche sull’importanza di crearsi uno spazio sicuro e libero, dove la corsa possa diventare un atto di affermazione personale e politica.
Oltre agli aspetti fisici e pratici, ci sono anche temi legati alla rappresentazione sociale e culturale della corsa. Mentre le narrazioni più comuni sulla corsa riguardano gli uomini e le loro imprese, soprattutto nelle maratone, molte donne si sentono escluse da queste storie. In un mondo in cui le storie di uomini che si allenano per la maratona sono celebrate, le esperienze di molte donne, che corrono per motivi di salute mentale o per scoprire un proprio senso di libertà, tendono ad essere invisibilizzate. Questa disuguaglianza nei racconti dello sport crea una realtà in cui le donne spesso non si vedono rappresentate, se non attraverso stereotipi o immagini limitate.
Non tutte le donne affrontano la corsa allo stesso modo, e ciò che funziona per una potrebbe non essere adatto a un'altra. Tuttavia, ci sono alcune soluzioni universali che molte trovano efficaci, come il ricorso a prodotti per il recupero o l'uso di accessori come le fasce per il supporto. L'importante è trovare ciò che rende ogni corsa unica e personale. Le esperienze di chi corre e condivide le proprie difficoltà e successi sono fondamentali per costruire una comunità inclusiva, dove ognuna può sentirsi parte di un movimento che va oltre il semplice allenamento.
Infine, correre non è solo un'azione fisica, ma un atto di liberazione, di esplorazione del proprio corpo e della propria forza interiore. L’importanza di trovare uno spazio personale, di poter esprimere se stesse senza limitazioni, è una delle lezioni più importanti che la corsa insegna. Non si tratta solo di battere record o di correre veloci, ma di correre per se stesse, per il benessere mentale e fisico, e per affermare il proprio diritto ad occupare liberamente lo spazio.

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