Nel contesto delle equazioni differenziali stocastiche (SDE) applicate a sistemi Hamiltoniani quasi-integrabili, l'approccio dell'averaging stocastico riveste un ruolo fondamentale. La sua applicazione permette di ridurre la complessità del sistema e ottenere soluzioni più gestibili, specialmente quando il sistema è soggetto a eccitazioni stocastiche, come il rumore gaussiano frazionario (fGn) o rumori ampi stazionari.

Consideriamo un sistema Hamiltoniano bidimensionale, descritto dalle seguenti equazioni differenziali stocastiche (Eq. (1.141)):

2dH1=m1(H,ψ)dt+σ1k(H,ψ)dBk(t),\sum_2 dH_1 = m_1(H, \psi) dt + \sigma_1^k(H, \psi) dB^k(t),
2dH2=m2(H,ψ)dt+σ2k(H,ψ)dBk(t),\sum_2 dH_2 = m_2(H, \psi) dt + \sigma_2^k(H, \psi) dB^k(t),
2dψ=m3(H,ψ)dt+σ3k(H,ψ)dBk(t),\sum_2 d\psi = m_3(H, \psi) dt + \sigma_3^k(H, \psi) dB^k(t),

dove i coefficienti di deriva e diffusione sono espressi in termini di funzioni non lineari e correlazioni stocastiche specifiche per ogni variabile del sistema. Le espressioni per i coefficienti di deriva m1m_1, m2m_2, m3m_3 sono dati da:

m1=γ1H1γ2H12γ2(1+o(2ψ))H1H2,m_1 = \gamma_1 H_1 - \gamma_2 H_1^2 - \gamma_2 (1 + o(2\psi)) H_1 H_2,
m2=γ1H2γ2H22γ2(1+cos(2ψ))H1H2,m_2 = \gamma_1 H_2 - \gamma_2 H_2^2 - \gamma_2 (1 + \cos(2\psi)) H_1 H_2,
m3=14γ2sin(2ψ)(H1+H2),m_3 = \frac{1}{4} \gamma_2 \sin(2\psi)(H_1 + H_2),

dove γ1\gamma_1, γ2\gamma_2 sono parametri fisici legati alle caratteristiche del sistema, e oo è una funzione asintotica che tiene conto delle interazioni tra le variabili.

Il metodo di averaging stocastico, quando applicato a rumori stazionari e ampi, porta alla forma media delle equazioni stocastiche, che possono essere scritte come:

dH1=m1(H,ψ)dt+σ1k(H,ψ)dBk(t),dH_1 = m_1(H, \psi) dt + \sigma_1^k(H, \psi) dB^k(t),
dH2=m2(H,ψ)dt+σ2k(H,ψ)dBk(t),dH_2 = m_2(H, \psi) dt + \sigma_2^k(H, \psi) dB^k(t),
dψ=m3(H,ψ)dt+σ3k(H,ψ)dBk(t).d\psi = m_3(H, \psi) dt + \sigma_3^k(H, \psi) dB^k(t).

In questo caso, i coefficienti di deriva e diffusione m1m_1, m2m_2, m3m_3 si ottengono come medie stocastiche delle variabili iniziali. Si arriva così a ottenere una rappresentazione semplificata del sistema dinamico che può essere trattata in modo più diretto per studi di stabilità e di risposta stocastica.

Un aspetto cruciale di questo approccio è l'integrazione delle proprietà del rumore stocastico, come la densità spettrale di potenza (PSD), S(ω)S(\omega), che rappresenta il comportamento delle fluttuazioni ad ampio spettro. La formulazione media dei coefficienti di diffusione riflette l'interazione tra il sistema e il rumore, evidenziando come la variabilità stocastica influisce sul comportamento dinamico a lungo termine.

Per applicare correttamente questi metodi, è essenziale comprendere la relazione tra i parametri di eccitazione (come γ1\gamma_1, γ2\gamma_2, D1D_1, D2D_2) e le proprietà statistiche del sistema. La riduzione delle equazioni al loro comportamento medio non implica una perdita di informazione significativa, ma piuttosto un'ottimizzazione della rappresentazione del sistema stesso.

Un altro importante elemento da considerare è la soluzione dell'equazione Fokker-Planck (FPK) ridotta, che descrive l'evoluzione probabilistica del sistema. La soluzione analitica di questa equazione consente di ottenere la funzione di densità di probabilità (PDF) marginale per le variabili di stato, come p(h1)p(h_1), p(h2)p(h_2), p(ψ)p(\psi), che possono essere utilizzate per analizzare il comportamento statistico del sistema. L'approccio Monte Carlo è spesso impiegato per simulare e confrontare queste distribuzioni con i risultati analitici, fornendo una conferma del modello stocastico medio.

Infine, è fondamentale comprendere che, quando il sistema è eccitato da una combinazione di rumori armonici e ampi stazionari, l'approccio dell'averaging stocastico rimane un potente strumento per ottenere informazioni sulla dinamica del sistema in presenza di forzature stocastiche. La capacità di trattare sistemi fortemente non lineari attraverso questa metodologia apre la strada a una migliore comprensione dei fenomeni dinamici complessi, spesso caratterizzati da comportamenti quasi-periodici e transitori.

La possibilità di applicare questi metodi in un ampio intervallo di parametri, come mostrato nelle simulazioni e nelle soluzioni analitiche, rende il metodo di averaging stocastico particolarmente utile in scenari pratici dove l'accuratezza e la gestione computazionale sono cruciali. La metodologia, pur risolvendo in modo efficiente il sistema, non ne semplifica mai eccessivamente la complessità, mantenendo la sua capacità di rappresentare accuratamente i fenomeni fisici sottostanti.

Come il Metodo di Averaging Stocastico e le Eccitazioni Combinatorie Influiscono sui Sistemi Non Lineari con Risonanze Esterni ed Interni

Il metodo di averaging stocastico, applicato ai sistemi dinamici non lineari, consente di semplificare modelli complessi di oscillatori accoppiati soggetti a eccitazioni armoniche e rumori stazionari a banda larga. Questo approccio è particolarmente utile nel contesto di sistemi fortemente non lineari, come quelli che presentano risonanze interne ed esterne. In questi sistemi, la combinazione di eccitazioni armoniche e rumore ampio può generare comportamenti imprevedibili e complicati, ma il metodo di averaging stocastico permette di analizzare queste dinamiche in modo più accessibile, riducendo l’influenza di fattori ad alta frequenza.

Consideriamo un sistema a due gradi di libertà (2-DOF) sottoposto a una combinazione di eccitazioni armoniche e rumori ampi, come descritto nelle equazioni del moto:

Q˙1=P1,P˙1=ω02Q1α1Q13(β10+β11Q12+β12Q22)P1(η11Q2+η12P2)+E1cos(ω1t)+ξ11(t)+Q1ξ12(t)\dot{Q}_1 = P_1, \quad \dot{P}_1 = -\omega_0^2 Q_1 - \alpha_1 Q_1^3 - (\beta_{10} + \beta_{11} Q_1^2 + \beta_{12} Q_2^2) P_1 - (\eta_{11} Q_2 + \eta_{12} P_2) + E_1 \cos(\omega_1 t) + \xi_{11}(t) + Q_1 \xi_{12}(t)
Q˙2=P2,P˙2=ω02Q2α2Q23(β20+β21Q12+β22Q22)P2(η21Q1+η22P1)+E2cos(ω2t)+ξ21(t)+Q2ξ22(t)\dot{Q}_2 = P_2, \quad \dot{P}_2 = -\omega_0^2 Q_2 - \alpha_2 Q_2^3 - (\beta_{20} + \beta_{21} Q_1^2 + \beta_{22} Q_2^2) P_2 - (\eta_{21} Q_1 + \eta_{22} P_1) + E_2 \cos(\omega_2 t) + \xi_{21}(t) + Q_2 \xi_{22}(t)

In questo sistema, le variabili Q1Q_1 e Q2Q_2 rappresentano le posizioni dei due oscillatori, mentre P1P_1 e P2P_2 sono le loro velocità. La presenza di termini non lineari come Q13Q_1^3 e Q23Q_2^3, insieme a parametri di accoppiamento e forze di eccitazione variabili nel tempo, rende questo modello particolarmente complesso da analizzare direttamente. Tuttavia, mediante la trasformazione stocastica e l’approccio di averaging, possiamo semplificare l’analisi.

Nel caso di un solo oscillatore in risonanza esterna, l’equazione di movimento può essere riscritta considerando la frequenza di eccitazione come un parametro variabile. Questo ci permette di esprimere le dinamiche del sistema come un insieme di equazioni stocastiche mediate nel tempo. L’utilizzo di medie stocastiche riduce l’impatto degli oscillatori ad alta frequenza, facilitando la ricerca di soluzioni stazionarie per la densità di probabilità congiunta del sistema. In pratica, l’averaging stocastico si traduce in una forma semplificata delle equazioni del moto, che possono essere risolte mediante metodi numerici come la simulazione Monte Carlo o l’approccio delle differenze finite per ottenere la distribuzione stazionaria delle variabili del sistema.

Ad esempio, se consideriamo il caso di un oscillatore con eccitazione armonica e rumore stazionario a banda larga, possiamo utilizzare il metodo di averaging per ottenere un set di equazioni stocastiche mediate per le variabili A1A_1, A2A_2 e δ\delta come segue:

dA1=m1(A1,A2,δ)dt+σ11dB1(t)+σ12dB2(t)dA_1 = m_1(A_1, A_2, \delta) dt + \sigma_{11} dB_1(t) + \sigma_{12} dB_2(t)
dA2=m2(A1,A2,δ)dt+σ23dB3(t)+σ24dB4(t)dA_2 = m_2(A_1, A_2, \delta) dt + \sigma_{23} dB_3(t) + \sigma_{24} dB_4(t)
dδ=m3(A1,A2,δ)dt+σ31dB1(t)+σ32dB2(t)d\delta = m_3(A_1, A_2, \delta) dt + \sigma_{31} dB_1(t) + \sigma_{32} dB_2(t)

In queste equazioni, m1m_1, m2m_2 e m3m_3 sono i termini di deriva, mentre σij\sigma_{ij} rappresentano i coefficienti di diffusione, legati ai parametri del sistema e alle proprietà del rumore. Le equazioni stocastiche mediate descrivono l’evoluzione delle variabili nel tempo, tenendo conto delle oscillazioni e dei rumori stazionari presenti nel sistema.

Un aspetto fondamentale da considerare è come la presenza di risonanze interne ed esterne influisca sul comportamento stocastico del sistema. Le risonanze interne, che si verificano quando le frequenze naturali del sistema coincidono con le frequenze di eccitazione, possono amplificare significativamente le oscillazioni. Le risonanze esterne, invece, si verificano quando il sistema è soggetto a forze esterne che interagiscono in modo complesso con le sue frequenze naturali. Entrambi questi fenomeni possono causare ampie fluttuazioni nel comportamento del sistema, che possono essere descritte efficacemente solo mediante tecniche stocastiche avanzate come l'averaging.

Infine, va sottolineato che l’applicazione di metodi come l’averaging stocastico, pur semplificando il modello, non elimina la necessità di una comprensione approfondita dei parametri del sistema. Le forze di accoppiamento tra gli oscillatori, i parametri non lineari come i coefficienti α1\alpha_1 e α2\alpha_2, e l’influenza del rumore esterno sono tutti fattori che contribuiscono al comportamento finale del sistema. È quindi essenziale considerare la relazione tra questi parametri e la risposta complessiva del sistema, per una corretta analisi delle sue dinamiche.

Qual è l'approccio di media stocastica per il modello Hartlen-Currie sotto eccitazione del vento fluttuante?

Il metodo di media stocastica applicato al modello Hartlen-Currie, sotto eccitazione del vento fluttuante, è fondamentale per analizzare il comportamento dinamico di sistemi strutturali in presenza di eccitazioni casuali, come quelle prodotte dal vento. Quando la frequenza di eccitazione del vento ωs\omega_s non è vicina alla frequenza strutturale ωn\omega_n, il sistema entra in una condizione di non risonanza. In questo scenario, la risposta strutturale tende a mantenere un'ampiezza inferiore rispetto al caso di risonanza, ma l'approccio matematico per l'analisi non cambia sostanzialmente. La tecnica di media stocastica consente di ridurre la complessità del problema trattando l'equazione differenziale stocastica per il vettore di stato H=[h1,h2]TH = [h_1, h_2]^T come un processo di diffusione markoviano bidimensionale.

In pratica, la media stocastica consente di ottenere una soluzione approssimata dell'equazione differenziale stocastica di Itô, che descrive l'evoluzione del sistema nel tempo, tenendo conto sia della deriva che della diffusione dei processi stocastici. Le equazioni risultanti per i coefficienti di deriva ai(H)a_i(H) e di diffusione bij(H)b_{ij}(H) sono complesse ma gestibili, permettendo una predizione accurata del comportamento dinamico del sistema, in particolare delle distribuzioni di probabilità marginali e congiunte.

Nel caso di risonanza, dove ωsωn\omega_s \approx \omega_n, il modello suggerisce che il sistema tenda a una sincronizzazione tra gli oscillatori strutturali e quelli di eccitazione, manifestando picchi di probabilità nel differenziale di fase tra i due. Al contrario, nel caso di non risonanza, la distribuzione del differenziale di fase tra gli oscillatori è più uniforme, indicando che i due oscillatori sono fuori sintonia.

L'applicazione pratica di questo metodo in condizioni di eccitazione casuale è utile per la previsione delle risposte di strutture esposte a venti variabili. La distribuzione stazionaria delle probabilità (PDF) della risposta strutturale, sia essa in risonanza o fuori risonanza, può essere calcolata numericamente, e i risultati ottenuti tramite simulazioni Monte Carlo sono stati confrontati con soluzioni analitiche, dimostrando una buona corrispondenza.

Oltre alla previsione della risposta in condizioni di eccitazione casuale, il modello stocastico è estremamente utile per identificare e comprendere la distribuzione delle grandezze fisiche coinvolte, come il dislocamento e la velocità degli oscillatori strutturali. La validazione dei risultati analitici tramite simulazioni è un passaggio cruciale, in quanto permette di affinare le previsioni ed evitare possibili errori che potrebbero emergere in scenari reali più complessi.

È importante sottolineare che il metodo di media stocastica si può estendere anche a sistemi non lineari, dove la risposta strutturale è dominata da forze di restauro non lineari. In questi casi, la linearizzazione del sistema non è più valida, ma l'approccio rimane applicabile grazie alla robustezza della tecnica, che consente di trattare anche modelli non lineari attraverso un'analisi stocastica simile.

In aggiunta, quando si applica questo tipo di modellizzazione a strutture reali, è fondamentale considerare non solo la forma della PDF stazionaria ma anche le proprietà statistiche della risposta, come i momenti della distribuzione. La conoscenza delle statistiche di risposta del sistema, incluse le variabili di secondo ordine, è cruciale per la progettazione di strutture che devono sopportare sollecitazioni casuali come quelle provenienti dal vento. In particolare, un'accurata stima dei momenti quadrati, come E[Q12]E[Q_1^2] e E[P12]E[P_1^2], può rivelarsi determinante per l'affidabilità e la sicurezza di una struttura.