L'inganno umano va ben oltre il comportamento istintivo o reattivo; coinvolge la capacità consapevole di manipolare la mente di un altro tramite le parole. Come osserva il giornalista Robert Wright in The Moral Animal, la menzogna non è solo una reazione automatica ma una vera e propria strategia, che ha radici profonde nella storia umana e si è evoluta insieme alla nostra comprensione del linguaggio. La distinzione tra verità e menzogna è stata una delle questioni centrali della filosofia e della teologia, un tema ricorrente che attraversa millenni di riflessione.

Nel racconto biblico, la caduta dell'umanità dal paradiso è il risultato di una tentazione orchestrata dal primo mentitore del cielo, Lucif

L'Oratoria Iperbolica: La Strategia di Trump e Barnum nel Potere delle Parole

La retorica di Donald Trump, con la sua iperbole e la promessa di risolvere i mali del paese, si riflette nei metodi usati da P.T. Barnum, noto per la sua capacità di mescolare spettacolo e politica. L'uso di linguaggio esagerato da parte di Trump non è una mera questione di stile; essa porta con sé un messaggio più profondo, che suggerisce che le cose sono andate male e che solo lui può migliorarle, se non addirittura renderle grandi. Una narrazione che risuona fortemente con quella di Barnum, il cui obiettivo non era solo il denaro, ma anche un senso di missione religiosa: l'arte di intrattenere e rinnovare, senza corrompere, è un'attività che percepiva come parte di una "missione divina".

Questa fusione tra business e religione si riflette anche nei raduni di Trump, che sembrano più un "ritorno alle radici" di una religiosità cristiana bianca che un normale incontro politico. Così come Barnum cercava di intrattenere le masse con spettacoli travolgenti e inverosimili, Trump ha costruito la sua immagine intorno alla promessa di un'America purificata dai "peccati" moderni, come la diversità etnica, la parità razziale e la diversità sessuale. Le sue manifestazioni diventano quasi una sorta di revival religioso, dove i partecipanti non assistono a un discorso politico ma sono immersi in un'esperienza catartica di speranza e rabbia condivise. Il linguaggio di Trump, esagerato e teatrale, promette una redenzione, un "ritorno al passato", una promessa di restaurazione, paragonabile a quella di un predicatore che grida alle folle la salvezza per il popolo.

L'abilità di Trump nel manipolare le emozioni è simile a quella di predi come Billy Graham o guru motivazionali come Tony Robbins. Le sue parole non si rivolgono alla razionalità o alla verità oggettiva, ma si fondano sull'appello alla paura e alla frustrazione di una parte della popolazione americana, liberando quelle emozioni represse in un'esplosione collettiva di entusiasmo e resistenza contro un sistema che percepiscono come corrotto e distante dai valori "originali". Le sue folle sembrano, quindi, un'esperienza quasi spirituale, una comunione di spirito che trascende il discorso politico e si fonde con un messaggio di restaurazione morale e culturale.

In modo simile, Barnum non solo si distinse come un uomo di spettacolo, ma si avventurò anche nella politica, unendo le due sfere in modo che risulti difficile distinguere tra intrattenitore e statista. L’uso della retorica spettacolare non si limitava al suo circo, ma si estendeva anche alla sua carriera politica, dove la manipolazione delle masse attraverso il linguaggio iperbolico aveva lo scopo di plasmare l'opinione pubblica a suo favore. Barnum era consapevole del potere dei media e sapeva come alimentare il sensazionalismo e sfruttare le fake news per spostare l'attenzione da se stesso alla stampa. La sua capacità di manipolare le percezioni della realtà, alimentando le leggende urbane e seminando storie fasulle, era una strategia che Trump ha sicuramente ereditato.

Le affinità tra Trump e Barnum si estendono anche al modo in cui entrambi trattavano il concetto di "decadenza". Barnum esprimeva preoccupazione per la moralità della nazione mentre contemporaneamente la esaltava nelle sue esibizioni. In modo analogo, Trump ha denunciato la "decadenza" delle città ghettoizzate, attribuendo la colpa alla politica corrotta dei democratici, mentre si proponeva come l'unico in grado di risolvere i problemi strutturali della società. Entrambi, quindi, hanno usato la retorica del "salvatore" per vendere la propria visione e i propri programmi politici, enfatizzando l'idea che solo loro potevano riportare l'ordine e il progresso.

Un altro aspetto importante è il ruolo delle emozioni nel discorso politico. Mentre figure come Obama evitavano di fare uso eccessivo del pronome "io", preferendo concentrarsi su un messaggio collettivo, Trump si distingue per un continuo riferimento a se stesso, sottolineando la centralità della sua persona nella "missione di salvezza" che promette di compiere per il paese. Questo utilizzo del linguaggio serve a personalizzare il messaggio, a creare una connessione diretta con il pubblico, facendolo sentire come parte di una causa più grande.

Questa centralizzazione del "io" nel discorso non è casuale. È una tecnica che mira a consolidare l'idea che l'intero cambiamento dipenda da una sola persona, e che quella persona è il leader carismatico che promette risolvere le difficoltà di una nazione in declino. Non si tratta solo di politica, ma di un appello alle emozioni e al desiderio di redenzione collettiva, unendo retorica religiosa e politica in un mix esplosivo e coinvolgente.

Le somiglianze tra Barnum e Trump non finiscono qui. Entrambi hanno saputo approfittare delle proprie difficoltà finanziarie e delle cadute per reinventarsi e tornare in pista. Barnum, nonostante le bancarotte, è stato capace di risorgere politicamente, proprio come Trump ha fatto dopo le sue controversie. Il circo di Barnum è stato il suo palcoscenico, mentre per Trump è stata la televisione, entrambi sanno come catturare l'immaginazione e manipolare l'opinione pubblica attraverso il coinvolgimento emotivo.

Tutto ciò ci porta a riflettere su come la manipolazione delle emozioni, il linguaggio esagerato e l'appello alla retorica della salvezza possano influenzare profondamente la politica e la società. Trump, come Barnum prima di lui, ha mostrato come il potere delle parole, abbinate alla spettacolarizzazione della realtà, possa essere usato per attrarre le masse e orientare il destino di una nazione. La politica si fa sempre più spettacolo, e in questo gioco, la verità non è altro che un dettaglio.