Nel contesto delle simulazioni di dinamica molecolare (MD) dell'acqua, la sfida principale riguarda la rappresentazione accurata delle interazioni tra le molecole, in particolare quelle relative ai piegamenti HOH. La questione si complica ulteriormente quando si cerca di modellare le costanti di accoppiamento intermolecolare, specialmente nella regione del piegamento (bend) della molecola. Sebbene alcuni studi abbiano utilizzato approcci tradizionali come il TDC (Transition Dipole Coupling), il nostro approccio mira a migliorare questa descrizione, introducendo una mappa fenomenologica delle vibrazioni che tenga conto delle interazioni tra i piegamenti.

La costante di accoppiamento intermolecolare γ̃bb′ tra due piegamenti HOH (denotati come b e b′) può essere rappresentata da un'espressione complessa, che include vari termini che dipendono sia dalla distanza tra le molecole che dalle loro orientazioni relative. L'equazione che descrive questa costante è la seguente:

\gammã_{bb'} = [c_0 u_b \cdot u_{b'} + c_1(|u_b \cdot v_{b'}| + |v_b \cdot u_{b'}|) + c_2 |v_b \cdot v_{b'}| + c_3 (u_b \cdot u_{b'})^2 + c_4 (|u_b \cdot v_{b'}| + |v_b \cdot u_{b'}|)^2 + c_5 (v_b \cdot v_{b'})^2 + c_6 (|u_b \cdot v_{b'}| - |v_b \cdot u_{b'}|)^2 + c_7(u_b \cdot n_{bb'} + u_{b'} \cdot n_{bb'})^2 + c_8 (|v_b \cdot n_{bb'}| + |v_{b'} \cdot n_{bb'}|)^2 + c_9(u_b \cdot n_{bb'} - u_{b'} \cdot n_{bb'})^2 + c_{10} (|v_b \cdot n_{bb'}| - |v_{b'} \cdot n_{bb'}|)^2] \, \text{cm}^{ -1}

Dove i termini ubu_b e vbv_b rappresentano i vettori unitari nelle direzioni rispettivamente dall'atomo di ossigeno (O) al punto medio tra i due atomi di idrogeno (H) nella molecola b, mentre nbbn_{bb'} è il vettore unitario che punta dalla molecola b alla molecola b′. I coefficienti c0,c1,...,c10c_0, c_1, ..., c_{10} sono determinati mediante analisi di adattamento sui risultati delle simulazioni DFT, e la mappa risultante offre una descrizione più dettagliata dell'accoppiamento tra i piegamenti, rispetto ai metodi tradizionali.

Le mappature spettroscopiche vibrazionali sono essenziali per descrivere accuratamente l'Hamiltoniano di vibrazione dell'acqua in simulazioni MD, poiché permettono di calcolare gli elementi della matrice che descrivono le interazioni tra le modalità di vibrazione, come la combinazione di stretchi OH e piegamenti HOH. La costruzione della matrice dell'Hamiltoniano in funzione del numero d'onda, espressa in termini di matrici di accoppiamento tra i vari stati vibrazionali, consente di trattare la dinamica molecolare in modo più preciso, usando un modello che non dipenda solo dalla distanza interatomica, ma che includa anche le orientazioni relative tra le molecole.

Un altro aspetto fondamentale è la divisione della distanza rbbr_{bb'} tra le molecole in tre intervalli: 03A˚0 - 3 \, \text{Å}, 34.1A˚3 - 4.1 \, \text{Å} e 4.14.7A˚4.1 - 4.7 \, \text{Å}, che corrispondono rispettivamente ai primi tre gusci di idratazione. Le interazioni tra piegamenti con rbb>4.7A˚r_{bb'} > 4.7 \, \text{Å} sono trascurabili, il che semplifica significativamente i calcoli, consentendo di focalizzarsi sulle interazioni più significative per la descrizione delle vibrazioni di acqua in una simile configurazione.

La mappa spettroscopica presentata, sebbene non perfetta, rappresenta un significativo miglioramento rispetto al metodo TDC tradizionale, che ha mostrato delle limitazioni nell'incorporare le informazioni relative all'orientamento relativo delle molecole. Infatti, la sensibilità dell'accoppiamento dipende notevolmente dalle orientazioni relative delle molecole, e la nostra mappa consente di modellare meglio questi effetti, particolarmente nelle prime fasi della dinamica molecolare.

Le mappature delle vibrazioni per l'acqua pesante (D2O) e per le soluzioni di acqua contenenti specie miste come HOD sono state sviluppate anch'esse, e queste mappature possono essere utilizzate per trattare le interazioni vibrazionali in sistemi più complessi. L'integrazione di questi modelli permette di migliorare la comprensione delle dinamiche molecolari in un ampio spettro di condizioni, comprese le interazioni nell'ambito di sistemi biomedici o industriali dove l'acqua gioca un ruolo cruciale.

È importante sottolineare che, sebbene questa mappa rappresenti un importante passo avanti, la ricerca in questo campo è ancora in corso. Nuove mappature e modelli potrebbero portare a una comprensione ancora più raffinata dei comportamenti vibrazionali e delle interazioni intermolecolari in sistemi complessi. Pertanto, l'evoluzione delle tecniche di simulazione e l'ulteriore sviluppo di metodi computazionali più sofisticati rimangono obiettivi cruciali per il progresso in questo campo.

Come rimuovere l'artefatto nei calcoli spettrali di acqua liquida: un approfondimento sulla normalizzazione e accoppiamenti vibrazionali

La procedura di normalizzazione del volume, riferita all'altezza del picco del gruppo libero-OH a concentrazione [OH] = 100%, è un aspetto cruciale per la corretta interpretazione degli spettri χ(2). Gli spettri χ(2) derivano da risposte elettroniche piuttosto che da risposte vibrazionali, come sottolineato dalla loro mancanza di un fondo non risonante [22]. Ad esempio, nelle simulazioni del sistema di acqua superficiale e bulk, come mostrato nelle figure 5.3a e 5.3b, la normalizzazione degli spettri avviene rispetto all'area superficiale XY della cella MD, per facilitare il confronto diretto dei dati spettrali.

Un aspetto fondamentale da considerare è l'accoppiamento vibrazionale intermolecolare. Nel caso di acqua bulk, infatti, la simulazione senza l'adozione della "convenzione dell'immagine minima" porta a risultati distorti. In assenza di tale convenzione, i segnali ottenuti dai calcoli non sono corretti, poiché non rispecchiano la reale struttura dinamica della molecola d'acqua. Come evidenziato in Figura 5.3b, gli spettri calcolati per acqua bulk mostrano segnali che, benché non significativi in un contesto ideale, risultano come artefatti derivanti dalle interazioni molecolari indesiderate.

L'artefatto, evidenziato nelle simulazioni iniziali, deve essere rimosso per ottenere uno spettro realistico. Per fare ciò, si sottraggono gli spettri bulk (Figura 5.3b) da quelli superficiali (Figura 5.3a), aggiungendo un appropriato termine negativo per compensare il fondo non risonante. Il risultato ottenuto in Figura 5.3c rappresenta un'accurata correzione degli artefatti e offre spettri χ(2) purificati. Successivamente, applicando i coefficienti Fresnel complessi ai dati purificati (Figura 5.3d), otteniamo gli spettri effettivi χ(2), che si confrontano favorevolmente con i dati sperimentali, come si vede in Figura 5.4. Questo processo consente di ottenere spettri che riflettono fedelmente la dipendenza dalla concentrazione [OH] osservata negli esperimenti reali.

Il principale artefatto, originato dal legame vibrazionale attraverso il confine di separazione tra la superficie e il bulk, può essere ridotto significativamente se viene utilizzato un Hamiltoniano modificato. In particolare, l'Hamiltoniano con "accoppiamento parziale", in cui si elimina l'accoppiamento tra i gruppi OH sopra e sotto il confine, riduce drasticamente l'intensità dell'artefatto, come mostrato nelle simulazioni della Figura 5.5. Questo approccio offre vantaggi significativi poiché evita la delocalizzazione dell'eigenstato attraverso il confine, che è la causa principale dell'asimmetria nei dati.

Sebbene il calcolo dell'artefatto sia teoricamente utile per le simulazioni del bulk, l'adozione dell'Hamiltoniano con accoppiamento parziale si è rivelata una soluzione efficace. Gli spettri risultanti, privi di artefatti, sono identici per entrambe le configurazioni di accoppiamento (completo e parziale), suggerendo che l'accoppiamento vibrazionale tra molecole adiacenti non ha un impatto significativo sull'accuratezza finale dei risultati.

La comprensione di questi artefatti è fondamentale per chi si occupa di simulazioni di superfici liquide, poiché consente di ottenere spettri realistici e privi di distorsioni dovute all'errata interpretazione delle interazioni tra molecole. È essenziale notare che l'asimmetria nelle simulazioni è originata dal metodo di campionamento degli stati vibrazionali, in particolare dalle preferenze indotte dal confine di separazione tra il bulk e la superficie. Una volta rimosso l'artefatto, i calcoli risultano molto più coerenti con i dati sperimentali.

Un ulteriore aspetto rilevante riguarda l'orientamento delle molecole d'acqua. Se il centro della molecola viene definito come l'atomo di ossigeno, si minimizza l'asimmetria nel campionamento degli stati, evitando che gli OH orientati verso l'alto o verso il basso distorcano i risultati. Tuttavia, se si considera l'atomo di idrogeno come centro della molecola, si possono generare ulteriori asimmetrie, complicando il modello teorico e la sua applicazione alle superfici liquide.

Come i Modelli TIP4P Influenzano le Simulazioni MD di Soluzioni Elettrolitiche Aqueo

I modelli di acqua di tipo TIP4P, e in particolare il modello TIP4P/2005, hanno dimostrato di essere utili nella riproduzione delle spettroscopie IR, Raman e della generazione di somma delle frequenze dell'acqua. Tuttavia, questi modelli non sono perfetti quando applicati alle simulazioni molecolari dinamiche (MD) di soluzioni elettrolitiche acquose. In particolare, i modelli non polarizzabili come il TIP4P/2005 presentano delle discrepanze significative nella previsione della costante dielettrica dell'acqua. Ad esempio, il modello TIP4P/2005 prevede una costante dielettrica relativa dell'acqua di circa 58, mentre il valore sperimentale è di 78,5. Questo errore è facilmente comprensibile, dato che i modelli non polarizzabili non includono la risposta elettronica istantanea, che è una caratteristica fondamentale del comportamento dielettrico dell'acqua.

La carenza di un trattamento accurato della polarizzazione elettronica in questi modelli impatta negativamente sulle simulazioni delle soluzioni elettrolitiche, portando a una sovrastima del campo elettrico generato dagli ioni. Se un ione carico si trova in un mezzo dielettrico con costante dielettrica relativa εr, la forza del campo elettrico E a una distanza r dall'ion è data dalla formula:

E=q4πϵ0ϵrr2E = \frac{q}{4 \pi \epsilon_0 \epsilon_r r^2}

dove la costante dielettrica εr rappresenta l'effetto di schermatura del mezzo sul campo elettrico. La sottostima di εr nei modelli TIP4P, quindi, porta probabilmente a un'eccessiva previsione del campo elettrico creato dagli ioni in soluzione acquosa, anche se l'approssimazione dielettrica non viene direttamente impiegata nelle simulazioni MD.

Fino a un decennio fa, era ampiamente ritenuto che i modelli non polarizzabili non fossero in grado di riprodurre adeguatamente la dipendenza dalla concentrazione delle proprietà delle soluzioni elettrolitiche, come il coefficiente di diffusione, l'attività dell'acqua e l'associazione degli ioni. Questo portava alla conclusione che l'inclusione della polarizzazione fosse essenziale per descrivere correttamente gli ioni in acqua. Tuttavia, è emersa una nuova strategia che consente di applicare modelli non polarizzabili alle simulazioni di soluzioni elettrolitiche: la riduzione della carica ionica attraverso un fattore di scala positivo minore di uno.

Questa riduzione del campo elettrico prodotto dall'ione compenserebbe in parte la sottostima della costante dielettrica εr nei modelli non polarizzabili. Il concetto è che, sebbene i modelli di acqua non polarizzabili non considerino completamente il contributo elettronico alla costante dielettrica, i modelli degli ioni possano compensare questa carenza. Questa idea è stata proposta per la prima volta nel 2009 da Leontyev e Stuchebrukhov, e recentemente ha guadagnato popolarità con lo sviluppo di modelli ionici eccellenti, come il modello Madrid-2019. Questo modello utilizza una carica scalata per gli ioni monovalenti (±0.85e) e divalenti (±1.7e), ed è ottimizzato per il TIP4P/2005, che attualmente è uno dei migliori modelli rigidi non polarizzabili di acqua.

Il modello Madrid-2019 ha mostrato una prestazione eccellente in relazione a grandezze termodinamiche, come densità, viscosità e coefficiente di diffusione, e può essere utilizzato in modo efficace nelle simulazioni di soluzioni elettrolitiche. Questo modello include un ampio spettro di ioni, tra cui cationi come i metalli alcalini, l'ammonio e i cationi alcalino-terrosi Ca2+ e Mg2+, e anioni come gli alogeni, il solfato e i nitrati.

Nelle simulazioni spettroscopiche, la dipendenza delle frequenze vibrazionali della molecola d'acqua è influenzata dal campo elettrico statico che agisce sugli atomi di idrogeno. Mentre il campo elettrico che circonda l'acqua pura è principalmente generato dalle molecole d'acqua stesse, nelle soluzioni elettrolitiche anche gli ioni contribuiscono a questo campo. Tuttavia, non è corretto supporre che il campo elettrico prodotto dagli ioni influisca sulle frequenze vibrazionali solo in base alla loro presenza elettrostatica. Infatti, la dipendenza delle frequenze dalle configurazioni intermolecolari non è di origine puramente elettrostatica, ma è anche influenzata dal flusso di carica tra i donatori e gli accettori di legami idrogeno. Per affrontare questo problema, il gruppo di Skinner ha proposto l'idea di un campo efficace, che combina i contributi dei campi elettrici generati dalle molecole d'acqua e dagli ioni, al fine di migliorare la previsione delle frequenze vibrazionali nelle soluzioni elettrolitiche. Questo approccio consente di ottenere una rappresentazione più accurata dei cambiamenti delle frequenze in funzione della concentrazione di elettroliti, offrendo una descrizione più dettagliata del comportamento delle soluzioni acquose contenenti ioni.

Questo tipo di approccio, che integra le informazioni sul campo elettrico effettivo, permette di fare previsioni più precise sulla spettroscopia delle soluzioni elettrolitiche e di ottenere risultati che sono coerenti con le osservazioni sperimentali. L'inclusione di questi concetti nei modelli di simulazione molecolare rappresenta una soluzione promettente per migliorare la comprensione delle proprietà delle soluzioni acquose contenenti elettroliti e per sviluppare simulazioni più accurate delle loro dinamiche e proprietà termodinamiche.