Una volta che abbiamo configurato Python sul nostro sistema, possiamo avviare l’interprete e cominciare a scrivere il nostro primo programma. Se stai usando un ambiente online come quello offerto da https://repl.it/languages/python3, il processo è davvero semplice. Basta digitare il codice nel pannello di sinistra e fare clic sul tasto “run” per visualizzare l'output nel pannello di destra. In questo modo, possiamo vedere il risultato immediatamente e condividere o salvare il nostro lavoro.
Il primo script che scriveremo in Python stamperà semplicemente la frase “Hello World” sullo schermo. Il codice per farlo è il seguente:
Quando eseguiamo questo comando, Python stampa il testo "Hello World" nella console, una finestra nera che visualizza l’output. La console è uno degli strumenti più importanti per i programmatori, perché consente di visualizzare i risultati immediati del codice e di fare debug, ossia correggere eventuali errori nel programma.
Nel nostro caso, il comando print() serve per inviare il testo alla console, che in Python non è associata a una pagina web, come avviene in JavaScript. La console è un ambiente separato dove possiamo monitorare l’andamento del programma, come ad esempio il valore delle variabili.
Variabili in Python
Una delle prime cose da imparare in qualsiasi linguaggio di programmazione sono le variabili, che ci permettono di memorizzare informazioni. In JavaScript, per esempio, usiamo la parola chiave var per dichiarare una variabile, mentre in Python non è necessario usare alcuna parola chiave speciale. Ecco come si definisce una variabile in Python:
In questo caso, la variabile name contiene il valore "Rob". Un punto importante da ricordare è che in Python non usiamo le virgolette per stampare il valore della variabile. Così, se vogliamo stampare il nome della variabile name, scriviamo:
Questo comando stamperà "Rob" nella console.
Le variabili booleane
Le variabili booleane in Python sono simili a quelle in altri linguaggi di programmazione. Si tratta di variabili che possono assumere solo due valori: True o False. Queste variabili sono spesso utilizzate per fare verifiche condizionali, come ad esempio verificare se un utente è loggato o meno. La creazione di una variabile booleana avviene in modo semplice:
In seguito, possiamo utilizzare questa variabile in una condizione, come mostrato:
Le Liste
Le liste in Python sono molto utili perché ci permettono di memorizzare molteplici valori in un'unica variabile. A differenza delle singole variabili, che contengono solo un valore alla volta, una lista può contenere più elementi. Per esempio, se vogliamo creare una lista con i nomi dei membri della nostra famiglia, possiamo fare così:
Le liste sono definite tra parentesi quadre, e gli elementi vengono separati da virgole. Per accedere a un elemento specifico della lista, dobbiamo utilizzare l'indice dell'elemento:
In Python, l’indice delle liste parte da 0, quindi family_members[0] restituirà "Alice", il primo elemento della lista.
Modifica delle liste
In Python, le liste sono dinamiche, il che significa che possiamo facilmente modificarle. Ad esempio, possiamo cambiare un valore all'interno di una lista, aggiungere nuovi elementi o rimuoverli. Per cambiare un valore in una lista, basta fare così:
Per rimuovere un elemento dalla lista, possiamo utilizzare il metodo .remove() se conosciamo il valore, oppure .pop() se conosciamo l'indice dell'elemento che vogliamo eliminare:
Se vogliamo aggiungere un elemento alla fine della lista, possiamo usare il metodo .append():
Per inserire un elemento in una posizione specifica della lista, possiamo utilizzare .insert(). Ad esempio:
Cicli for e while
I cicli for e while sono essenziali in qualsiasi linguaggio di programmazione. In Python, il ciclo for viene utilizzato per iterare su una sequenza di elementi, come una lista o un intervallo di numeri. Ad esempio, possiamo usare il ciclo for per stampare i numeri da 1 a 10:
In questo esempio, range(1, 11) genera una sequenza di numeri da 1 a 10. La sintassi del ciclo for in Python è semplice: non è necessario utilizzare parentesi graffe per delimitare il corpo del ciclo; l'indentazione è ciò che definisce il blocco di codice.
Un altro tipo di ciclo in Python è il ciclo while, che continua a eseguire un blocco di codice finché una condizione è vera. Ecco un esempio di ciclo while che stampa i numeri da 10 a 0:
Lavorare con gli indici e le liste nei cicli
Quando lavoriamo con le liste, spesso vogliamo iterare su di esse e modificare i suoi elementi. In Python, è possibile utilizzare un ciclo for per scorrere gli elementi di una lista, ma se abbiamo bisogno di conoscere l’indice di ogni elemento, dobbiamo usare la funzione enumerate():
Tuttavia, se desideriamo modificare i valori direttamente nella lista, possiamo utilizzare un ciclo for basato sugli indici. Per esempio, se vogliamo incrementare di 1 ogni valore di una lista:
In questo modo, ogni elemento della lista ages sarà incrementato di 1.
Conclusioni
Python è un linguaggio molto potente e versatile. Comprendere i concetti di variabili, cicli e liste è essenziale per scrivere programmi efficaci. Continuando a praticare con esempi concreti, è possibile acquisire una solida comprensione dei fondamenti della programmazione in Python. Ogni nuovo passo che fai in Python ti avvicina alla possibilità di risolvere problemi reali con il codice.
Come Creare un Sito Web: La Scelta tra CMS e Codifica Manuale
Una volta acquistato il nome di dominio e configurato l'hosting, il passo successivo è mettere online il proprio sito. Iniziamo con un elemento fondamentale: la scelta tra creare un sito web utilizzando un CMS (sistema di gestione dei contenuti) o costruirlo manualmente, scrivendo direttamente il codice. Ogni approccio ha i suoi vantaggi, e la scelta dipenderà dalle tue esigenze specifiche.
Il CMS più diffuso è senza dubbio WordPress. Originariamente sviluppato come piattaforma di blogging nel 2003, oggi WordPress costituisce la base di oltre il 25% di tutti i siti web nel mondo. La sua popolarità deriva dalla facilità di utilizzo, dalla possibilità di personalizzazione e dalla vasta gamma di temi e plugin disponibili, molti dei quali gratuiti. È open source, il che significa che è completamente gratuito e permette di modificare il codice a piacimento.
Quando si utilizza un CMS come WordPress, il processo di configurazione è notevolmente semplificato. Molti provider di hosting offrono installazioni con un solo clic, il che rende immediato l'inizio del progetto. Una volta che WordPress è installato, si accede al dashboard, dove è possibile creare e modificare le pagine del sito, aggiungere post se si sta utilizzando la piattaforma come blog, e gestire ogni altro aspetto del sito web. Inizialmente, il sito avrà un aspetto molto basico, ma è possibile personalizzarlo rapidamente.
La personalizzazione del sito inizia con la scelta di un tema. WordPress offre una vasta libreria di temi gratuiti, ma se si desidera un design più raffinato, è possibile optare per un tema premium. Questi temi generalmente offrono maggiore flessibilità, un aspetto più professionale e, spesso, un supporto diretto da parte degli sviluppatori. Alcuni dei siti più noti per trovare temi premium includono ThemeForest, Elegant Themes e TemplateMonster.
Un'altra risorsa potente di WordPress è il sistema dei plugin. Se si desidera aggiungere funzionalità specifiche al proprio sito, quasi sicuramente esiste un plugin per farlo. Dalla creazione di moduli di contatto all'integrazione di mappe di Google, fino alla trasformazione del sito in una piattaforma di e-commerce, i plugin possono estendere le capacità del sito senza la necessità di scrivere codice. La ricerca di un plugin può essere effettuata direttamente dal dashboard di WordPress, ma una ricerca su Google spesso fornisce risultati più precisi.
Per coloro che desiderano un maggiore controllo sul loro sito, la costruzione manuale è un'opzione valida. Iniziare con una semplice pagina HTML può essere il primo passo, e da lì si può procedere a codificare il sito con HTML, CSS e JavaScript. Un'altra alternativa interessante è l'utilizzo di framework come Bootstrap, che permette di costruire siti web responsivi, ossia che si adattano automaticamente a diverse dimensioni di schermo. Questo tipo di approccio richiede una comprensione più profonda di come funzionano i siti web, ma offre anche la massima libertà nella progettazione.
Quando si sceglie di costruire un sito manualmente, si inizia generalmente creando un file "index.html" nel proprio spazio di hosting. Per modificare il sito, è possibile utilizzare un File Manager attraverso il pannello di controllo dell'hosting. Tuttavia, una soluzione più comoda per la gestione dei file è utilizzare un client FTP (File Transfer Protocol), che consente di caricare, scaricare e modificare i file direttamente. Ci sono diversi programmi gratuiti, come FileZilla o Cyberduck, che possono facilitare questa operazione.
Se desideri evitare i complessi passaggi di configurazione di un CMS, la codifica manuale ti offre un maggiore controllo, ma comporta un tempo di sviluppo più lungo e una curva di apprendimento più ripida. Tuttavia, permette di capire meglio come funziona la struttura di un sito web e ti consente di personalizzare ogni dettaglio.
L'approccio che scegli dipenderà da quanto tempo e risorse sei disposto a investire nel progetto. Se hai bisogno di un sito funzionante in breve tempo, un CMS come WordPress è probabilmente la scelta migliore. Se invece desideri una comprensione più approfondita della tecnologia web e sei disposto a mettere in gioco più tempo per avere un controllo completo, allora costruire il sito manualmente potrebbe essere la strada giusta.
Sebbene WordPress e altri CMS siano strumenti potenti e versatili, è importante comprendere che un sito ben progettato non dipende solo dal sistema che si utilizza, ma anche dalla qualità del contenuto, dall'esperienza utente (UX) e dalla struttura del sito. L'aspetto tecnico è solo una parte del quadro complessivo. Un buon sito web deve anche essere accessibile, rapido e facile da navigare. Inoltre, è cruciale prestare attenzione alla SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) fin dai primi passi, per garantire che il sito possa essere facilmente trovato e visitato dai suoi utenti target.
Come Interagire con l'Utente in un'App Android: Comprensione e Applicazione Pratica
Nel contesto dello sviluppo di applicazioni Android, la gestione delle interazioni con l'utente è una parte cruciale e complessa. Una delle prime cose che dobbiamo comprendere quando iniziamo a sviluppare un'app è come definire e gestire le funzioni che vengono eseguite quando un'azione viene intrapresa dall'utente, come il clic su un pulsante. Questo processo inizia nella classe principale della nostra app, tipicamente chiamata MainActivity, dove sono definite le modalità di esecuzione del codice e l'interfaccia utente.
Un concetto fondamentale in questo contesto è il metodo onCreate(), che viene eseguito quando l'app viene avviata. Questo metodo, contrassegnato come protected void onCreate(Bundle savedInstanceState), è utilizzato per inizializzare l'attività e caricare la vista dell'app. La parola void in questo caso significa che il metodo non restituisce alcun valore. Al suo interno, la linea di codice super.onCreate(savedInstanceState) è responsabile per eseguire il codice predefinito che è necessario ogni volta che l'app viene avviata, inclusi gli stati precedenti dell'app, come la posizione dell'utente all'interno di un'email non inviata. La riga successiva, setContentView(R.layout.activity_main);, stabilisce la vista che definisce l'interfaccia utente, utilizzando il layout activity_main.
Una volta che la base dell'app è configurata, possiamo concentrarci su come gestire l'interazione dell'utente con l'interfaccia. Per esempio, consideriamo l'aggiunta di un pulsante che, una volta cliccato, attivi una funzione. Per farlo, dobbiamo definire un metodo chiamato, ad esempio, buttonClicked. All'interno di questo metodo, possiamo stabilire l'azione da compiere, che in questo caso sarà quella di visualizzare un breve messaggio (chiamato "toast") sullo schermo, per dare una risposta immediata all'utente.
Quando scriviamo il codice per il pulsante, è importante notare che il tipo di variabile che usiamo per il nostro pulsante è View, un tipo che rappresenta qualsiasi elemento visibile nell'interfaccia dell'app, come un pulsante o una TextView. Questo tipo di variabile ci permette di catturare informazioni relative al pulsante, come il suo stato al momento del clic. La dichiarazione View view è quindi necessaria per raccogliere queste informazioni e gestirle correttamente nel metodo associato.
Per creare il toast, si utilizza la classe Toast di Android, che consente di visualizzare un breve messaggio che appare in modo temporaneo sullo schermo, di solito nella parte inferiore del dispositivo. L'uso di Toast.makeText(this, "Hi there!", Toast.LENGTH_SHORT).show(); è il codice che crea e visualizza il messaggio. Qui, this rappresenta l'attività corrente (MainActivity), e la costante Toast.LENGTH_SHORT determina quanto a lungo il messaggio sarà visibile.
Ora che abbiamo creato il pulsante e il toast, possiamo anche rendere l'app in grado di ricevere input dall'utente. Ad esempio, possiamo aggiungere un campo di testo, detto EditText, per consentire all'utente di inserire il proprio nome. Il campo di testo ha una proprietà importante chiamata "hint", che serve a dare una guida all'utente, come un messaggio che appare all'interno del campo prima che l'utente inizi a scrivere. In questo caso, possiamo impostare l'indicazione "Qual è il tuo nome?" per invitare l'utente a inserire il proprio nome.
Una volta che l'utente ha inserito il proprio nome, vogliamo usare questo dato all'interno del nostro toast. Per farlo, dobbiamo accedere al valore immesso nell'EditText e sostituire il messaggio predefinito con quello personalizzato. Per ottenere il testo inserito, usiamo il metodo findViewById() per fare riferimento al campo di testo, che è identificato da un ID. Successivamente, convertiamo questo riferimento in un oggetto EditText per poter leggere il testo che l'utente ha scritto.
Ecco il codice che permette di ottenere il testo dell'utente:
In questo caso, nameEditText è una variabile di tipo EditText che si riferisce al campo di testo creato nel layout. La funzione getText().toString() estrae il testo inserito dall'utente, che viene poi utilizzato nel toast:
Così facendo, ogni volta che l'utente clicca il pulsante, l'app risponderà con un messaggio personalizzato, come "Ciao Mario" se l'utente ha inserito "Mario" nel campo di testo.
Un aspetto importante che va sempre tenuto a mente durante la progettazione di un'applicazione è la gestione corretta delle risorse e dei dati utente. L'interazione non si limita a rispondere ai clic, ma deve sempre garantire che i dati vengano gestiti in modo sicuro e che l'interfaccia rimanga user-friendly. Un buon design dell'interfaccia è cruciale non solo per l'estetica dell'app, ma anche per l'esperienza utente complessiva. L'aggiunta di un buon sistema di feedback visivo, come i toast o altre notifiche, è fondamentale per mantenere l'utente informato e coinvolto.
Inoltre, è fondamentale testare costantemente il comportamento dell'app in vari scenari. Ad esempio, cosa succede se l'utente non inserisce alcun dato nel campo di testo e preme il pulsante? In questi casi, è necessario aggiungere delle condizioni nel codice per gestire eventuali errori o situazioni in cui l'input è vuoto, evitando così che l'app si comporti in modo imprevisto.
Come migliorare la tua carriera attraverso il coding: sviluppare e applicare le competenze tecniche al lavoro quotidiano
Nel mondo attuale, dominato dalla tecnologia, la capacità di comprendere e utilizzare il coding sta diventando un vantaggio sempre più importante. Se da un lato molti professionisti si concentrano principalmente sulle competenze specifiche del proprio settore, è altrettanto vero che l’acquisizione di competenze digitali e la capacità di scrivere codice possono distinguere un candidato o un dipendente all’interno del proprio ambito di lavoro. Non si tratta solo di diventare un programmatore o sviluppatore, ma di integrare la programmazione come un'abilità trasversale che può essere utilizzata per migliorare e ottimizzare ogni tipo di processo lavorativo.
Uno degli strumenti più potenti che un professionista può acquisire è la capacità di creare e personalizzare applicazioni o soluzioni software che risolvano problemi concreti sul posto di lavoro. Non è necessario rivoluzionarsi completamente per utilizzare il coding in modo efficace. Ad esempio, anche un semplice programma per ottimizzare un processo quotidiano può generare vantaggi significativi. Immagina di lavorare in un'azienda dove la gestione delle informazioni avviene tramite fogli di calcolo complessi. Un’applicazione che automatizza parte di questo lavoro, rendendo i processi più rapidi e meno soggetti a errore, sarebbe di grande valore per il team. La possibilità di migliorare l'efficienza lavorativa attraverso strumenti software personalizzati è una delle applicazioni pratiche più evidenti del coding.
Un altro esempio riguarda la possibilità di risolvere in maniera automatica problemi ricorrenti con l’uso di tool di automazione. Strumenti come If This Then That, AppleScript o Powershell consentono di creare flussi di lavoro che risparmiano tempo e riducono l'intervento manuale. Automatizzare compiti ripetitivi non solo aumenta la produttività, ma libera anche risorse per concentrarsi su attività più creative o complesse. In azienda, l'automazione può essere applicata a compiti di analisi dei dati, invio di report automatici, gestione delle comunicazioni interne o persino nell’organizzazione delle risorse.
Anche l’idea di lanciare un blog personale o aziendale può essere vista come una mossa strategica per arricchire la propria carriera. Non si tratta solo di condividere conoscenze o opinioni, ma anche di migliorare la propria visibilità professionale. Creare un blog, che può trattare argomenti specifici relativi al proprio settore di competenza, permette di dimostrare una profonda conoscenza, competenza nell’uso delle tecnologie digitali e capacità di comunicazione. Inoltre, un blog ben curato può diventare una risorsa fondamentale per costruire una rete professionale di contatti, attrarre potenziali clienti e dare visibilità al proprio profilo professionale.
Non bisogna inoltre sottovalutare l’importanza di inserire le proprie competenze di coding nel curriculum vitae. Le aziende sono sempre più alla ricerca di personale con competenze digitali avanzate, e anche se non si lavora direttamente nel settore IT, la conoscenza di linguaggi di programmazione può fare la differenza. La capacità di dimostrare come si è utilizzato il coding per risolvere problemi pratici o migliorare processi aziendali evidenzia una propensione all'innovazione e una comprensione delle necessità moderne di un'azienda.
Il coding non è più una competenza esclusiva dei programmatori. In un mondo dove l’automazione e la digitalizzazione stanno ridefinendo il panorama lavorativo, tutti i professionisti possono trarre vantaggio dalla conoscenza di queste competenze. Anche in ambiti non tecnici, come il marketing, la gestione delle risorse umane o la logistica, sapere come usare strumenti di programmazione per semplificare attività quotidiane o migliorare l’efficienza diventa una risorsa imprescindibile.
L’acquisizione delle competenze di coding è, in fondo, un processo di apprendimento che non si limita solo alla scrittura di codice, ma implica anche un cambiamento di mentalità. Il coding insegna a risolvere i problemi in modo sistematico, a comprendere meglio come funzionano i sistemi e a pensare in modo più analitico e strutturato. Non si tratta solo di scrivere codice, ma di adottare un approccio più efficiente e strategico nei confronti del proprio lavoro. In questo senso, la programmazione si trasforma in una vera e propria metodologia di lavoro che può essere applicata anche a compiti non tecnici.
Oltre a ciò, la costante evoluzione della tecnologia implica che, indipendentemente dal settore in cui si lavori, è fondamentale mantenere una mentalità proattiva riguardo all'apprendimento e all’adattamento. Continuare a sviluppare le proprie competenze nel campo del coding significa essere preparati ad affrontare le sfide future e, soprattutto, a contribuire attivamente all’evoluzione della propria professione. L'integrazione del coding nella propria carriera non solo rende i professionisti più competitivi sul mercato del lavoro, ma può anche essere la chiave per future opportunità di crescita e successo.
Come scegliere un’idea imprenditoriale che possa davvero funzionare?
Ogni attività nasce da un’osservazione, da un’esigenza percepita, da una frustrazione ricorrente o da una nicchia che nessuno ha ancora servito adeguatamente. Un portale dove le persone possano cercare e valutare insegnanti di yoga potrebbe sembrare una proposta marginale, ma è proprio in questi spazi apparentemente stretti che si aprono le opportunità più fertili. Un sistema automatizzato di fatturazione pensato per idraulici? Se semplifica davvero la vita di uno, probabilmente sarà utile a molti altri.
Non esiste un’idea troppo piccola. Il segreto è nella trazione iniziale: quando un numero sufficiente di utenti comincia a utilizzare un servizio, le possibilità di espansione si moltiplicano. Il portale per lo yoga può estendersi ad altri sport, la piattaforma per la fatturazione a ogni tipo di artigiano o libero professionista. I confini iniziali sono solo temporanei.
Tuttavia, non basta che l’idea risponda a un bisogno. È essenziale che l’imprenditore abbia una combinazione di tre elementi: competenze, esperienza, e piacere nello svolgere le attività richieste. Una persona con grandi capacità di comunicazione pubblica sarà più adatta a un’idea che preveda il contatto diretto con il pubblico. Chi ama lavorare con i numeri troverà soddisfazione in settori dove l’analisi è fondamentale. La creatività, l’abilità tecnica, l’empatia: ogni talento ha un suo spazio naturale all’interno dell’imprenditoria.
Ma serve anche qualcosa di meno misurabile: il desiderio autentico di fare quel tipo di lavoro. Non si tratta solo di essere bravi, ma di voler affrontare ogni giorno le attività che quell’impresa richiede. Immagina la tua giornata tipo con l’idea che hai in mente: se ti attira, sei già un passo avanti. Se ti annoia o ti intimorisce, forse è meglio cercare altro.
La convergenza tra ciò che sai fare, ciò che hai vissuto, e ciò che ami è lo spazio ideale per far nascere un’idea di successo. Ogni impresa di valore si trova nel centro di questo diagramma immaginario. Ma prima ancora di formalizzare l’idea, è fondamentale il momento del brainstorming libero: scrivi venti idee, anche le più assurde, perché spesso è proprio da quelle che nascono le soluzioni più intelligenti.
La storia di Alice Hall è un esempio eloquente. Nel 2012, a 27 anni e in difficoltà economiche, ha comprato vestiti per £90 e li ha rivenduti online. Dopo i primi guadagni, ha reinvestito tutto. In pochi anni ha creato pinkboutique.co.uk, un sito che nel 2016 raggiungeva £7 milioni di fatturato e vendeva 2.000 abiti al giorno in tutto il mondo. Nessuna esperienza formale, nessun grande investimento iniziale: solo azione, test del mercato e perseveranza.
È utile distinguere tra business basati su servizi e quelli basati su prodotti. I servizi – come hosting, piattaforme di ricerca o strumenti di comunicazione – offrono il vantaggio del reddito ricorrente. Un cliente che paga mensilmente per un servizio affidabile fornisce stabilità e scalabilità. Tuttavia, mantenere alta la qualità e il valore percepito nel tempo è indispensabile.
I prodotti – ebook, corsi video, vestiti, oggetti fisici o digitali – possono essere più facili da avviare e differenziare. L’unicità del prodotto può diventare una barriera all’ingresso per altri concorrenti. Ma a differenza dei servizi, difficilmente un prodotto garantisce ricavi ricorrenti. Per sostenere l’attività, sarà necessario produrre nuovi oggetti, nuove edizioni, nuove collezioni. Entrambi i modelli possono funzionare: è solo importante capire fin dall’inizio a quale categoria appartiene la tua idea, per strutturarla in modo coerente.
Le prime idee raramente sono definitive. È provando, testando, adattando, che si impara. L’errore è parte essenziale del processo. E ogni errore fatto nel contesto reale vale molto di più di dieci letti nei manuali.
Un primo business accessibile può essere la creazione di un ebook su un argomento che conosci bene, con un taglio pratico, utile e originale. Anche i corsi video online sono oggi facili da produrre e distribuire. Se possiedi capacità tecniche, potresti sviluppare un tema o plugin per WordPress: il mercato è vasto e le nicchie ancora inesplorate. L’importante è sempre creare valore reale e proporre qualcosa che, in qualche modo, sia migliore o più adatto di ciò che già esiste.
Infine, ogni progetto deve avere un chiaro punto di forza: la unique selling proposition. Questo elemento differenziante può essere la qualità, la velocità, l’estetica, la semplicità o l’efficienza del servizio. È ciò che fa sì che i clienti scelgano te, e non qualcun altro.
Oltre a quanto già detto, è fondamentale che chi si avvicina all’imprenditoria comprenda l’importanza del test rapido del mercato prima di investire troppo tempo o risorse. Molti cadono nella trappola del perfezionismo, aspettando mesi o anni per “lanciare” un’idea che non è mai stata verificata nella realtà. Anche un prototipo imperfetto, testato con pochi clienti, fornisce informazioni preziose. In secondo luogo, è importante comprendere che la resilienza emotiva è tanto importante quanto le competenze tecniche: ogni impres
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