Angular Ivy introduce una serie di miglioramenti significativi, in particolare per quanto riguarda la compilazione, i test e la gestione delle opzioni di configurazione. Questi cambiamenti non solo ottimizzano la velocità e l'efficienza del framework, ma migliorano anche la produttività dello sviluppatore, riducendo il tempo necessario per il debug e aumentando la stabilità delle applicazioni. L'introduzione di nuove opzioni di configurazione, come il controllo dei tipi di template e le modifiche al compilatore di Angular, ha un impatto profondo sul modo in cui le applicazioni vengono sviluppate e testate, ponendo una maggiore attenzione all'affidabilità e alla manutenzione del codice.

Uno degli aspetti cruciali di Angular Ivy riguarda la modalità "strict", che riduce le dimensioni del bundle e rende il processo di sviluppo più sicuro e prevedibile. In questa modalità, i limiti di dimensione del bundle sono più severi, con un avviso che viene generato quando si raggiungono i 500 KB e un errore che viene generato quando si superano i 1 MB. Analogamente, per gli stili dei componenti, i limiti sono fissati a 2 KB per un avviso e 4 KB per un errore. Queste impostazioni contribuiscono a ridurre il rischio di introdurre errori dovuti a file troppo grandi, promuovendo una gestione più efficiente delle risorse.

Inoltre, l'introduzione del controllo rigoroso dei tipi nei template rappresenta una pietra miliare per lo sviluppo in Angular. La gestione dei tipi nei template è stata migliorata significativamente, con la possibilità di attivare il flag --strict durante la creazione di un nuovo progetto Angular tramite il comando ng new. Questo flag abilita anche il controllo completo dei tipi nei template, fornendo una maggiore sicurezza contro gli errori legati alla tipizzazione. Un altro miglioramento significativo riguarda le opzioni del compilatore, come strictTemplates e fullTemplateTypeCheck, che vengono impostate su true in fase di creazione del progetto, garantendo che il codice rispetti i più elevati standard di sicurezza.

Il cambiamento delle impostazioni predefinite nel compilatore di Angular a partire dalla versione 12, in particolare l'eliminazione del flag enableIvy e l'introduzione della modalità di compilazione parziale per le librerie, riflette un miglioramento significativo nella gestione delle applicazioni Angular. Questo cambiamento ha reso la gestione delle librerie e delle applicazioni più coerente e affidabile, semplificando la configurazione complessiva.

Un aspetto che merita attenzione è il miglioramento dell'esperienza di test, che è stato notevolmente potenziato con Angular Ivy. Le versioni più recenti di TypeScript hanno introdotto nuove funzionalità che permettono di testare in modo più efficiente e sicuro, come l'annotazione @ts-expect-error. Questa annotazione consente di gestire i tipi incompatibili nei test, aiutando gli sviluppatori a gestire le situazioni in cui si vogliono accettare intenzionalmente errori di tipo in fase di test senza interrompere la compilazione. Questo è particolarmente utile quando si scrivono test di robustezza per funzioni che devono gestire casi imprevisti, come il rifiuto di stringhe in una funzione che si aspetta numeri.

Un altro miglioramento significativo è l'adozione della compilazione AOT (Ahead-of-Time) per i test. Fino alla versione Ivy, i test in Angular erano relativamente lenti, in particolare quando coinvolgevano componenti tramite TestBed, perché ogni singolo test richiedeva la lettura e la compilazione dei file. Ivy, invece, introduce una cache per le dichiarazioni e i moduli Angular, riducendo drasticamente i tempi di compilazione e aumentando la velocità dei test. Questo miglioramento si traduce in un flusso di lavoro di sviluppo più rapido ed efficiente, facilitando la scrittura e la correzione dei test.

Anche gli errori di compilazione sono diventati più chiari con Angular Ivy. Gli sviluppatori ora ricevono messaggi di errore più dettagliati e informativi, che indicano esattamente la posizione del problema nel codice. Ad esempio, se un componente non è riconosciuto nel template, il messaggio di errore fornisce informazioni precise sul file e sulla linea in cui è stato generato l'errore, migliorando notevolmente la capacità di risoluzione dei problemi. Questo tipo di feedback rende lo sviluppo in Angular molto più trasparente e riduce il tempo necessario per individuare e correggere gli errori.

Infine, l'esperienza di sviluppo complessiva in Angular è migliorata grazie a tutte queste ottimizzazioni. La gestione dei tipi, la velocità dei test, la chiarezza degli errori di compilazione e la gestione delle risorse sono solo alcuni degli aspetti che rendono Angular Ivy uno strumento potente e versatile per gli sviluppatori. Questi miglioramenti non solo aumentano la qualità del codice, ma accelerano anche il ciclo di sviluppo, permettendo di concentrarsi maggiormente sulla logica dell'applicazione piuttosto che sulla risoluzione di problemi di compilazione e testing.

La comprensione delle modifiche introdotte da Ivy è essenziale per ogni sviluppatore Angular, in quanto influenza direttamente l'efficacia del processo di sviluppo. In particolare, è fondamentale sapere come utilizzare correttamente le nuove opzioni di configurazione e come sfruttare i miglioramenti nelle performance dei test per ottimizzare la produttività. Il controllo dei tipi nei template, la gestione dei test con @ts-expect-error e l'adozione della compilazione AOT sono solo alcune delle caratteristiche che dovrebbero essere pienamente comprese e applicate per ottenere il massimo beneficio dallo sviluppo con Angular Ivy.

Come migliorare il flusso di lavoro CI/CD con il Angular Compatibility Compiler

Il Angular Compatibility Compiler (ACC) è uno degli strumenti cruciali introdotti per garantire la compatibilità tra le versioni precedenti di Angular e la nuova architettura basata su Ivy. Con l'evoluzione di Angular, il passaggio da View Engine a Ivy ha introdotto una serie di miglioramenti e ottimizzazioni, ma allo stesso tempo ha reso necessaria una compatibilità retroattiva. Il ACC gioca un ruolo fondamentale in questo contesto, permettendo agli sviluppatori di migrarli gradualmente senza compromettere la stabilità delle applicazioni già esistenti.

Il suo utilizzo, se integrato correttamente nel flusso di lavoro CI/CD (Continuous Integration/Continuous Deployment), migliora non solo la qualità del codice, ma anche la gestione delle versioni e dei pacchetti, riducendo il rischio di errori e incongruenze nelle diverse fasi di sviluppo. La principale funzione del ACC è quella di tradurre e compilare il codice legacy per essere compatibile con Ivy, mantenendo la possibilità di utilizzare componenti e servizi costruiti per View Engine.

Integrazione del Angular Compatibility Compiler nel flusso CI/CD

L'integrazione del ACC all'interno di un flusso CI/CD consente di ottenere numerosi vantaggi. Durante il ciclo di vita del software, ogni volta che un nuovo codice viene aggiunto o modificato, il sistema di Continuous Integration esegue una serie di verifiche automatiche, inclusi test e compilazioni. In un'applicazione Angular che utilizza Ivy, è importante che il ACC venga utilizzato per garantire che i componenti legacy non creino conflitti o errori di compatibilità con il nuovo sistema.

Il processo si svolge in modo relativamente semplice. Innanzitutto, bisogna configurare il progetto Angular in modo che il Angular Compatibility Compiler venga eseguito come parte del processo di build. Questo implica aggiungere il @angular/compat e configurare le opzioni specifiche nel file tsconfig.json. In questo modo, ogni volta che il codice viene compilato, il ACC verifica la compatibilità del codice esistente con Ivy e genera un avviso se viene rilevato un potenziale problema di compatibilità.

Migrazione a Ivy in un workspace monorepo

Quando si lavora in un ambiente monorepo, la gestione della compatibilità diventa ancora più complessa, poiché più applicazioni e librerie condividono una base di codice comune. Il Angular Compatibility Compiler facilita questa migrazione permettendo di mirare a singole applicazioni nel contesto di un monorepo. Questo approccio consente agli sviluppatori di migrare gradualmente le applicazioni, piuttosto che dover affrontare una migrazione su vasta scala in una sola volta, riducendo così il rischio di errori e migliorando la gestione delle versioni.

Nel contesto di un monorepo, l'approccio migliore è utilizzare il comando ng update per aggiornare le dipendenze del progetto e integrare il ACC con il flusso di build esistente. Inoltre, si può configurare il sistema di Continuous Integration per eseguire test di regressione e validazioni di compatibilità prima di un'eventuale distribuzione della nuova versione dell'applicazione.

Le opzioni del Angular Compatibility Compiler

Il Angular Compatibility Compiler offre diverse opzioni di configurazione che permettono di personalizzare il comportamento della compilazione e ottimizzare il flusso di lavoro. Tra queste, le più utili per gli sviluppatori sono le opzioni di compatibilità per il supporto di versioni legacy di Angular, la gestione dei metadati e la configurazione per gestire dipendenze asincrone. Inoltre, il ACC consente di abilitare la modalità "strict" che esegue controlli ancora più approfonditi, utile per rilevare problemi di compatibilità più sottili.

L'uso di questi strumenti in combinazione con le best practices per la gestione dei pacchetti e delle versioni di Angular garantisce che l'applicazione rimanga stabile anche durante il processo di aggiornamento. Non dimentichiamo che uno degli obiettivi principali del ACC è ridurre il numero di errori e incompatibilità che potrebbero altrimenti manifestarsi quando si lavora con librerie o componenti non ancora migrati a Ivy.

Test di compatibilità e ottimizzazione della produttività

Il principale vantaggio nell'adozione del Angular Compatibility Compiler è l'efficienza che esso apporta nel processo di testing. Grazie al suo utilizzo, gli sviluppatori possono evitare di dover scrivere test manuali per verificare la compatibilità del codice tra View Engine e Ivy. Inoltre, la possibilità di eseguire una migrazione graduale e la gestione automatica dei problemi di compatibilità contribuiscono a migliorare la produttività del team.

L'integrazione del ACC nel flusso CI/CD consente di ridurre il carico di lavoro manuale, automatizzando il processo di testing e validazione, e di concentrarsi su nuove funzionalità senza preoccuparsi di problematiche di compatibilità. In questo modo, l'approccio DevOps diventa ancora più potente, poiché la continuità e la qualità del codice sono garantite in tutte le fasi di sviluppo.

Importanza della gestione delle dipendenze

Una parte fondamentale della migrazione verso Angular Ivy è la gestione delle dipendenze. Con l'introduzione di Ivy, alcune librerie o moduli potrebbero non essere completamente compatibili, e il ACC aiuta a mitigare questi problemi. È essenziale monitorare costantemente le versioni delle dipendenze e assicurarsi che siano compatibili con la versione di Angular in uso.

La gestione delle dipendenze diventa particolarmente complessa quando si lavora con applicazioni di grandi dimensioni o monorepo. È quindi necessario un controllo accurato delle versioni e un aggiornamento regolare delle librerie per evitare conflitti tra View Engine e Ivy. In alcuni casi, potrebbe essere necessario forzare un aggiornamento di una libreria legacy tramite ACC, sebbene questa operazione richieda particolare attenzione per non compromettere la stabilità del sistema.

Il futuro di Angular si basa in gran parte su Ivy, ma la compatibilità retroattiva sarà cruciale per il lungo periodo. Con il giusto utilizzo del Angular Compatibility Compiler, gli sviluppatori possono ottenere il massimo dalle nuove funzionalità di Ivy, senza sacrificare la compatibilità con i sistemi legacy.

Come ottimizzare il supporto regionale con le nuove API di globalizzazione in Angular

Le applicazioni multilingue si avvalgono della globalizzazione per offrire agli utenti di paesi diversi esperienze regionali personalizzate. Angular, nella sua versione Ivy, offre nuove API per gestire sia l'internazionalizzazione che la localizzazione, migliorando notevolmente il supporto regionale rispetto alle versioni precedenti. In questa sezione esploreremo le possibilità offerte da Ivy, illustrando configurazioni e implementazioni concrete per ottimizzare il supporto regionale nelle applicazioni Angular.

Una delle principali innovazioni in Ivy è la possibilità di eseguire il bundling delle localizzazioni, cioè includere i dati relativi alle varianti regionali direttamente nel processo di build dell'applicazione. Prima, era necessario caricare tutti i dati locali per le lingue supportate, ma ora possiamo scegliere di includere solo i dati di locale necessari. Ad esempio, se vogliamo che la nostra applicazione usi il locale francese, possiamo configurare la build come segue:

json
{ "projects": { "my-app": { "projectType": "application", "i18n": { "locales": { "fr": "src/locales/translations.fr.xlf" } }, "architect": { "build": { "builder": "@angular-devkit/build-angular:browser", "options": { "localize": ["fr"] } } } } } }

Questa configurazione include automaticamente il locale francese e carica il file di traduzione corrispondente, rendendo l'applicazione pronta a gestire la lingua e i formati regionali richiesti. Importante è anche il fatto che con Ivy non è più necessario includere manualmente pacchetti aggiuntivi, come nel caso di versioni precedenti, per abilitare il supporto a locale e traduzioni.

Per attivare le API di globalizzazione di Angular, è necessario eseguire ng add @angular/localize, ma se non si prevede di utilizzare queste funzionalità, è possibile omettere questo passaggio per ridurre la dimensione del bundle dell'applicazione.

Un altro miglioramento significativo riguarda il caricamento dei dati di localizzazione. In passato, era necessario caricare tutti i dati delle lingue, anche quelli non utilizzati, ma con Ivy è ora possibile caricare i dati locali in modo dinamico e "lazy", riducendo il peso dell'applicazione. Questo approccio si integra perfettamente con le librerie di traduzione dinamica come ngx-translate o Transloco. La funzione import() consente infatti di caricare i dati di localizzazione solo quando necessario, migliorando così le performance complessive dell'applicazione.

Ad esempio, per caricare i dati di localizzazione per il francese, possiamo usare il seguente codice:

typescript
import { Injectable } from '@angular/core'; import { EMPTY, from, Observable } from 'rxjs'; import { catchError, mapTo } from 'rxjs/operators'; @Injectable({ providedIn: 'root', }) export class LocaleLoader { load(locale: string): Observable<void> { return from(import(`@angular/common/locales/global/${locale}`)).pipe( catchError(() => { console.error(`Errore nel caricamento del locale "${locale}"`); return EMPTY; }), mapTo(undefined) ); } }

Questo servizio carica dinamicamente i dati relativi a un determinato locale, gestendo eventuali errori e restituendo un flusso reattivo che l'applicazione può usare per aggiornare la lingua e la localizzazione dell'interfaccia utente.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione della direzione del testo (ad esempio, da sinistra a destra o da destra a sinistra) in base al locale selezionato. Con Ivy, Angular introduce la funzione getLocaleDirection, che consente di determinare la direzione del testo in modo automatico, a seconda della lingua. Per esempio, se l'utente seleziona l'arabo, il layout dell'applicazione cambierà automaticamente per supportare la scrittura da destra a sinistra.

Per facilitare la selezione della lingua, Angular offre anche una componente come il LocalePickerComponent, che permette agli utenti di scegliere il locale desiderato. Questa componente è strettamente legata alla logica di validazione del locale selezionato, utilizzando un validatore che verifica se il tag della lingua è conforme al formato BCP47 e se è presente nell'elenco dei locali supportati.

Tutti questi miglioramenti contribuiscono a una gestione più efficiente e flessibile della localizzazione nelle applicazioni Angular, rendendo il processo di internazionalizzazione e localizzazione molto più semplice e performante.

Oltre a quanto discusso, è fondamentale comprendere che la gestione delle localizzazioni non riguarda solo la traduzione di stringhe di testo, ma implica anche la formattazione di dati come numeri, date e valute. Ogni cultura ha le proprie convenzioni per queste rappresentazioni, e un'implementazione corretta della localizzazione deve tenere conto di queste variabilità. Inoltre, con l'adozione di approcci di caricamento dinamico, le performance complessive delle applicazioni multilingue possono essere sensibilmente migliorate, evitando di caricare dati non necessari fino a quando non vengono effettivamente utilizzati.