Un layer completamente connesso (fully connected layer) svolge un ruolo cruciale nelle reti neurali profonde, soprattutto nelle architetture convoluzionali per la classificazione delle immagini. Questo tipo di layer moltiplica l’input, o l’output del layer precedente, per una matrice di pesi e aggiunge un vettore di bias. La caratteristica principale di un layer completamente connesso è che ogni neurone è collegato a tutti i neuroni del layer precedente. Questa struttura consente di combinare tutte le caratteristiche estratte dai layer precedenti in modo da identificare pattern complessi su scala più ampia.
Nei problemi di classificazione, il layer completamente connesso finale sintetizza le caratteristiche elaborate in un vettore la cui dimensione corrisponde al numero di classi del dataset. Questo perché il compito principale di tale layer è applicare pesi specifici sugli input derivati dall’analisi delle feature per prevedere l’etichetta di classe più accurata possibile.
Il layer di output tipico, in una rete di classificazione, comprende una funzione softmax seguita da un layer di classificazione. La funzione softmax trasforma l’input vettoriale in una distribuzione di probabilità su tutte le classi possibili, assicurando che la somma delle probabilità sia pari a uno. La softmax è un’esponenziale normalizzata e rappresenta una generalizzazione multiclasse della funzione sigmoidale logistica. Matematicamente, la probabilità associata a ciascuna classe viene calcolata in modo che ogni valore sia compreso tra zero e uno, e la somma delle probabilità su tutte le classi sia esattamente uno.
Subito dopo la funzione softmax, il layer di classificazione utilizza la funzione di perdita di entropia incrociata (cross-entropy loss), che misura la distanza tra la distribuzione predetta dalla rete e la distribuzione reale delle classi. Questa misura è fondamentale per addestrare la rete attraverso algoritmi di ottimizzazione come la discesa del gradiente, poiché guida l’aggiornamento dei pesi per migliorare la precisione della classificazione.
L’insieme di questi layer e funzioni permette a una rete neurale convoluzionale di apprendere dai dati di input e di restituire previsioni coerenti e accurate. In particolare, la funzione softmax, insieme all’entropia incrociata, consente di interpretare l’output della rete come probabilità, un aspetto essenziale per molte applicazioni pratiche di intelligenza artificiale.
Oltre a ciò, è importante comprendere che la potenza delle reti neurali non risiede soltanto nella capacità di estrarre caratteristiche locali tramite i layer convoluzionali, ma soprattutto nella capacità di integrare queste caratteristiche in uno spazio di rappresentazione globale attraverso i layer completamente connessi. Ciò rende possibile la classificazione di immagini complesse, il riconoscimento di pattern articolati e la generalizzazione su dati non visti.
Infine, il processo di apprendimento di una rete neurale si basa sull’ottimizzazione iterativa dei pesi, e la struttura condivisa dei parametri permette un addestramento efficiente, riducendo la complessità computazionale rispetto a un modello con pesi distinti per ogni connessione. Questo principio è alla base anche di modelli più avanzati, come le reti neurali ricorrenti, che estendono il concetto di condivisione dei pesi per dati sequenziali.
Come si costruisce e valuta un modello di rete neurale artificiale per la previsione dei terremoti utilizzando MATLAB
La costruzione di un modello di rete neurale artificiale (ANN) per la previsione della magnitudo dei terremoti implica una sequenza rigorosa di passaggi che includono la preparazione dei dati, la scelta dell’architettura, l’addestramento, e la valutazione del modello. Il primo passaggio consiste nel caricamento e nella conversione dei dati grezzi provenienti da un dataset, in questo caso i dati sismici. L’utilizzo della funzione readtable() di MATLAB consente di leggere i dati in forma tabellare, ma poiché i dati devono essere numerici per l’elaborazione e il salvataggio in file ASCII, è indispensabile convertire le celle tabellari in array numerici con table2array(). Questo processo garantisce la compatibilità necessaria per le successive fasi di elaborazione.
Per l’addestramento, si selezionano i primi 3000 record del dataset, con variabili di input quali latitudine, longitudine, profondità e ora dell’evento, mentre la magnitudo rappresenta il dato di output o target. L’aggregazione di questi dati in matrici coerenti permette di definire gli input e gli output per la rete neurale. Una volta predisposti i dati, si procede al loro salvataggio in formato ASCII tramite file .dat, indispensabile per il caricamento nell’ambiente di lavoro MATLAB e per la successiva configurazione del modello.
L’addestramento vero e proprio viene effettuato attraverso l’App Designer di MATLAB, utilizzando l’ANN App, che fornisce un’interfaccia grafica per selezionare il tipo di rete, importare i dati e configurare l’architettura della rete stessa. L’algoritmo di default impiegato per l’addestramento è il Levenberg-Marquardt, noto per la sua efficacia nella convergenza rapida durante l’ottimizzazione delle reti neurali. La suddivisione del dataset in training (70%), validation e testing (15% ciascuno) è fondamentale per evitare l’overfitting e per garantire la generalizzazione del modello.
Durante il processo di training, il software consente di monitorare diverse metriche attraverso grafici quali l’errore, lo stato dell’addestramento, e l’istogramma degli errori, elementi essenziali per valutare la bontà del modello. Una volta terminato l’addestramento, il modello può essere esportato nello workspace MATLAB, pronto per essere utilizzato per predizioni future.
La validazione del modello avviene tramite un dataset differente, composto da 100 eventi sismici distinti, provenienti da una porzione separata del dataset originale. Questo passaggio è cruciale per misurare la capacità predittiva della rete neurale su dati nuovi e sconosciuti, quindi per confermare la validità e l’affidabilità del modello. L’utilizzo di un nuovo script per il caricamento e la valutazione di questo test set permette di confrontare le predizioni del modello con i dati reali, offrendo così una stima dell’accuratezza e dell’efficacia del sistema di apprendimento automatico.
È importante sottolineare come la selezione accurata delle variabili in input, la corretta gestione e conversione dei dati e l’attenta suddivisione tra training, validation e test siano elementi imprescindibili per la costruzione di un modello robusto. La comprensione profonda del dataset e delle sue caratteristiche permette di evitare errori comuni come il data leakage o l’overfitting, che comprometterebbero la capacità predittiva del modello.
Inoltre, il processo descritto esemplifica come strumenti di deep learning, combinati con dati geofisici precisi, possano supportare la previsione e l’analisi dei fenomeni naturali complessi quali i terremoti. La potenza degli algoritmi di apprendimento automatico si manifesta proprio nella loro capacità di estrarre pattern non evidenti da grandi quantità di dati, offrendo così un contributo significativo alla gestione del rischio sismico.
L’utilizzo di MATLAB come ambiente integrato facilita la gestione di tutte le fasi, dalla preparazione dei dati alla modellazione e alla valutazione, rendendo possibile un approccio sperimentale e iterativo, che è fondamentale nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale applicati a problemi reali.
Come funzionano le reti neurali e le rappresentazioni della conoscenza nell’intelligenza artificiale?
Le reti neurali artificiali rappresentano un sistema di apprendimento ispirato al funzionamento del cervello umano, costituito da nodi o “neuroni” interconnessi in una struttura stratificata. Questi sistemi adattativi permettono ai computer di apprendere dai propri errori e migliorare continuamente, affrontando problemi complessi come il riconoscimento facciale o la sintesi di documenti con crescente precisione. La struttura tipica di una rete neurale si articola in strati: uno strato di input, uno o più strati nascosti e uno strato di output. Gli strati nascosti, invisibili dall’esterno, sono fondamentali per l’elaborazione intermedia delle informazioni. Le reti con pochi strati sono definite “shallow”, mentre quelle con più di cinque strati sono “deep”, da cui il termine deep learning. Il processo di addestramento consiste nell’alimentare la rete con dati input-output per consentirle di apprendere le funzioni o azioni desiderate, generando così modelli di deep learning.
La rappresentazione della conoscenza è un aspetto cruciale nell’intelligenza artificiale, poiché permette ai sistemi intelligenti di acquisire, organizzare e utilizzare informazioni per compiere ragionamenti e decisioni. Il ciclo di rappresentazione della conoscenza coinvolge diverse componenti fondamentali: percezione, apprendimento, rappresentazione e ragionamento, pianificazione ed esecuzione, quest’ultime due combinate in un unico processo di problem-solving. Questi elementi formano un ciclo dinamico in cui la conoscenza non solo viene acquisita ma anche applicata e aggiornata in modo iterativo.
Le modalità di rappresentazione della conoscenza si articolano in quattro tipi principali. La conoscenza relazionale semplice, tipica dei database, organizza le informazioni in tabelle dove le entità sono collegate tramite chiavi primarie e esterne. Questa rappresentazione è efficace per conservare dati strutturati ma offre limitate capacità inferenziali. La conoscenza ereditabile si basa su gerarchie di classi e consente il trasferimento di informazioni tra sistemi attraverso modelli o regole apprese, favorendo un apprendimento più rapido e la condivisione delle esperienze. Le rappresentazioni ereditabili utilizzano strutture ad albero dove i nodi rappresentano classi astratte e gli oggetti concreti, con relazioni di tipo “IS-A” tra classi e istanze.
La conoscenza inferenziale si concentra sulla capacità di trarre conclusioni logiche o predizioni da dati esistenti, impiegata soprattutto in algoritmi di machine learning dotati di motori inferenziali che estraggono nuove informazioni da basi di conoscenza preesistenti. Infine, la conoscenza procedurale definisce le istruzioni e le regole necessarie per svolgere compiti specifici o risolvere problemi, rappresentando il “come fare” attraverso algoritmi o sequenze operative. Questo tipo di conoscenza è fondamentale per l’automatizzazione di processi complessi e decisioni basate su regole precise, come imparare a guidare o seguire una ricetta.
Oltre alla comprensione dei vari tipi di rappresentazione, è importante cogliere come essi interagiscano nel funzionamento degli AIS (Artificial Intelligent Systems), nei quali la rappresentazione della conoscenza si integra con la percezione e l’apprendimento per generare un comportamento intelligente e adattivo. La sinergia tra queste componenti permette ai sistemi di acquisire informazioni dall’ambiente, ragionare sulle conoscenze accumulate e pianificare azioni efficaci.
Un’ulteriore chiave di lettura riguarda il ruolo delle reti neurali nel modellare e supportare questi processi cognitivi artificiali, dimostrando come l’architettura stratificata consenta di astrarre e trasformare dati grezzi in conoscenze utilizzabili per decisioni complesse. La comprensione profonda di queste strutture aiuta a decifrare le capacità di apprendimento e adattamento delle macchine, evidenziando il legame tra struttura, rappresentazione e funzionalità.
Per il lettore è fondamentale capire che la rappresentazione della conoscenza non è un mero deposito statico di informazioni, ma un sistema dinamico e integrato che si sviluppa e si modifica nel tempo attraverso l’esperienza e l’interazione con l’ambiente. Questa visione permette di apprezzare le potenzialità e i limiti delle tecnologie AI contemporanee, riconoscendo l’importanza di modelli di apprendimento ben progettati e di strutture di conoscenza flessibili e coerenti.
Come si costruisce un sistema di controllo fuzzy per un condizionatore d’aria: definizione delle funzioni di appartenenza e regole di inferenza
Nel contesto della progettazione di un sistema di controllo fuzzy per un condizionatore d’aria, è fondamentale definire correttamente le funzioni di appartenenza (Membership Functions, MFs) per le variabili di ingresso e uscita, affinché il sistema possa rappresentare in modo realistico e flessibile le variazioni delle grandezze coinvolte. Per questo caso specifico, le variabili di ingresso sono la temperatura (Temp) e la velocità di variazione della temperatura (Temp_Rate), mentre l’uscita controllata è la velocità del motore (Motor_Speed).
La temperatura viene suddivisa in tre categorie linguistiche: bassa (LOW), media (MID) e alta (HIGH), con intervalli rispettivamente compresi tra 30-50°F, 40-80°F e 60-90°F. È importante notare che i valori centrali di queste categorie sono 40°F, 60°F e 75°F, a indicare il punto di massimo grado di appartenenza all’interno di ciascuna funzione. Analogamente, la velocità di variazione della temperatura viene suddivisa in tre intervalli di cambiamento da 0 a 5°F all’ora, anch’essi denominati LOW, MID e HIGH, con sovrapposizioni che consentono un’interpretazione continua e non rigida dei dati.
La definizione delle funzioni di appartenenza viene effettuata tramite il Fuzzy Logic Designer, dove per ogni variabile si stabiliscono tre funzioni con nomi corrispondenti alle categorie sopra descritte. Per la variabile temperatura, le funzioni vengono configurate utilizzando forme differenti per garantire una modellazione più aderente ai dati: si impiegano funzioni campana generalizzate (generalized bell) per LOW e HIGH e una gaussiana per MID. Questa scelta consente di ottenere una maggiore flessibilità rispetto alla semplice funzione triangolare, garantendo una transizione più naturale tra le categorie linguistiche.
Per l’uscita, la velocità del motore viene definita nelle tre categorie SLOW, MID e FAST, con range di 100–500 RPM, 300–800 RPM e 600–1000 RPM rispettivamente, e valori centrali a 300, 500 e 800 RPM. Anche qui, le funzioni di appartenenza sono configurate analogamente, utilizzando le stesse tipologie di funzioni per mantenere coerenza nel modello.
Un aspetto rilevante è la possibilità di modificare e adattare le funzioni di appartenenza in modo dinamico attraverso l’uso del Membership Function Editor, che permette di spostare, allargare o restringere le funzioni, nonché di crearne di asimmetriche, per meglio adattarsi alle esigenze specifiche del sistema o per ottimizzare la risposta del controllore. Tale flessibilità è essenziale per sviluppare un sistema di controllo fuzzy che rispecchi fedelmente le caratteristiche del processo da controllare.
La fase successiva consiste nella definizione delle regole di controllo fuzzy, che stabiliscono come combinare le condizioni sulle variabili di ingresso per determinare la velocità del motore. In questo esempio sono state formulate nove regole basate sulle combinazioni dei livelli di temperatura e velocità di variazione, con risultati che vanno da velocità elevate a basse del motore. Queste regole sono formulate in modo da garantire un controllo adattativo e graduale, permettendo una risposta del sistema che evita bruschi cambiamenti e mantiene stabilità e comfort nel funzionamento del condizionatore.
Il salvataggio del sistema di inferenza fuzzy (FIS) rappresenta una pratica fondamentale per preservare le configurazioni elaborate e poterle richiamare o modificare in seguito. Questo può essere effettuato sia su disco, con estensione .fis, sia direttamente nell’ambiente di lavoro MATLAB, senza necessità di estensione, favorendo così la gestione del progetto.
L’approccio descritto mette in evidenza come la costruzione di un sistema di controllo fuzzy richieda una profonda comprensione delle caratteristiche delle variabili da modellare, della scelta delle funzioni di appartenenza più appropriate e della formulazione delle regole di controllo, che rappresentano il cuore del sistema stesso. La possibilità di affinare e modificare le funzioni di appartenenza in modo interattivo garantisce che il modello possa essere personalizzato per ottimizzare le prestazioni in funzione delle condizioni operative reali.
Oltre alla mera implementazione tecnica, è importante considerare che i sistemi fuzzy offrono un modo per formalizzare l’incertezza e la gradualità tipiche dei processi naturali e ingegneristici, rappresentando la conoscenza esperta in modo più intuitivo rispetto ai sistemi di controllo tradizionali basati su logiche rigide. Questo implica che la fase di progettazione debba sempre bilanciare la precisione matematica con la flessibilità interpretativa, tenendo conto delle peculiarità dell’applicazione specifica.
Come sviluppare progetti professionali di IA: tecniche di regressione e modellazione avanzata
Il panorama delle tecnologie per l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale (IA) è in continua evoluzione, ma nonostante i progressi, esistono ancora aspetti che restano nascosti agli studenti e ai neofiti. Tra questi, una delle difficoltà più comuni è quella di riuscire a sviluppare progetti più complessi e professionali, sia per la mancanza di accesso a tecniche avanzate che per l'uso di strumenti che non consentono di esercitare un controllo dettagliato sui processi di modellazione. Un approccio interessante per superare questa lacuna è l'adozione della modalità "MATLAB Function", che consente agli utenti di addentrarsi nel cuore della costruzione di modelli AI professionali, lavorando con funzioni più avanzate e processi di programmazione complessi.
Per esempio, l'uso delle funzioni avanzate permette di sviluppare modelli di regressione non lineare, applicati a vari scenari di previsione. Un caso d'uso pratico potrebbe essere la creazione di un progetto AI per la previsione dei prezzi delle azioni sul mercato finanziario. Qui, l'algoritmo di regressione potrebbe essere utilizzato per stimare i prezzi futuri basandosi su dati storici. Tra i principali strumenti per tale scopo si trovano funzioni come fitrensemble(), fitnlm(), e TreeBagger(), che consentono di costruire modelli complessi e testare la loro accuratezza predittiva attraverso diverse tecniche di validazione.
In un progetto di previsione, la validazione è un passaggio cruciale. Essa viene utilizzata per verificare la precisione predittiva del modello, e esistono diverse modalità di validazione, come la validazione incrociata (cross-validation), la validazione di sostituzione e la validazione di holdout. Ognuna di queste ha il suo ruolo nell'assicurare che i modelli non solo si adattino ai dati di addestramento, ma siano anche capaci di generalizzare in modo efficace a nuovi set di dati.
Il concetto di regressione, fondamentale per la costruzione di modelli predittivi, merita di essere compreso in profondità. La regressione è un algoritmo statistico che stabilisce una relazione tra una variabile dipendente (risposta) e una o più variabili indipendenti (predittori). In particolare, la regressione lineare è utile per comprendere le relazioni dirette e proporzionali, mentre la regressione non lineare si applica quando la relazione tra variabili non segue una linea retta, ma piuttosto una curva complessa che può essere modellata tramite algoritmi come il polinomiale o il modello esponenziale.
Un aspetto interessante della modellazione avanzata riguarda le "tree-based methods" (metodi basati su alberi), come le foreste casuali (random forests). Questi metodi sono potenti strumenti per la classificazione e la regressione e operano combinando più alberi decisionali, ognuno dei quali viene allenato su un campione di dati diverso. La randomizzazione dei dati e delle caratteristiche aiuta a ridurre l'overfitting e a migliorare la robustezza complessiva del modello.
La modellazione non si limita però alle tecniche più semplici. Esistono modelli complessi e avanzati che combinano vari algoritmi di regressione per ottimizzare i risultati. Algoritmi come il Support Vector Machine (SVM), noto per la sua capacità di gestire sia problemi di classificazione che di regressione, sono fondamentali in scenari dove i dati non sono separabili in modo lineare. Il vantaggio di un modello SVM è che riesce a proiettare i dati in uno spazio di dimensioni superiori, dove è possibile trovare una separazione più chiara.
Inoltre, il processo di modellazione prevede la creazione di script MATLAB, come nel caso di Car_Price_Func.m, per generare modelli di previsione basati su dataset reali, come quello relativo ai prezzi delle auto. Questi progetti pratici sono fondamentali per consolidare la comprensione teorica e per applicare le tecniche di regressione a problemi concreti, testando la precisione dei modelli tramite grafici predittivi e analizzando gli errori tramite grafici di residui.
L'approccio pratico è fondamentale per acquisire padronanza delle tecniche di modellazione avanzata. Strumenti come MATLAB, che permettono di allenare e validare modelli in modo interattivo, sono essenziali per chi desidera intraprendere una carriera nell'intelligenza artificiale. È importante, però, comprendere che la qualità del modello dipende non solo dall'algoritmo utilizzato, ma anche dalla qualità dei dati e dalla metodologia di validazione. Non si tratta solo di "allenare" il modello, ma di interpretare correttamente i risultati per fare previsioni affidabili e applicabili nella realtà.
L'adozione di metodi avanzati di modellazione e validazione, unita a un lavoro pratico continuo, aiuterà i lettori a diventare esperti nel campo dell'intelligenza artificiale e a sviluppare progetti che possano affrontare sfide complesse e fornire soluzioni concrete nel mondo reale.
Come interpretare e comunicare efficacemente con le donne: tra logica, emozione e strategie consapevoli
Quali sono i meccanismi di legame nei laminati metallici ottenuti mediante tecniche di bonding a freddo?

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