Il principio del risonatore di Helmholtz, introdotto per la prima volta da Hermann von Helmholtz nel 1863, è un fenomeno di risonanza dell'aria in una cavità. Un risonatore di Helmholtz è costituito da una stretta apertura collegata a una cavità riempita d'aria. La frequenza di risonanza dipende dalla geometria del risonatore, con la dimensione del collo che è tipicamente molto più piccola rispetto alla cavità stessa. Questo principio, noto principalmente per le sue applicazioni in acustica, è stato successivamente adattato per studiare il comportamento delle onde marine. La sua applicazione per il miglioramento della difesa costiera e per l'ottimizzazione dei dispositivi di cattura dell'energia dalle onde ha suscitato grande interesse.
I primi studi sul concetto di risonanza di Helmholtz nell'ambito marino furono condotti da Miles e Lee, che esplorarono la risonanza nei porti marittimi, e successivamente da Euvé et al., che svilupparono modelli in dominio temporale per descrivere la risonanza delle onde d'acqua in una cavità, simile alla risonanza acustica di Helmholtz. Un aspetto fondamentale di questi studi è stato l'uso di una cavità d'acqua che sfruttasse il principio di risonanza per ottimizzare la cattura dell'energia delle onde. Questo ha portato alla proposta di un "Colonna d'Acqua Oscillante basata sulla Risonanza di Helmholtz", dove una struttura simile a una barriera frangiflutti potrebbe funzionare come un risonatore per onde lunghe.
L'efficienza di questi dispositivi, che potrebbero essere installati lungo la costa per ridurre l'energia delle onde e, al contempo, raccogliere energia dalle stesse onde, è stata studiata con approcci teorici e numerici. Per esempio, Zhao et al. proposero l'idea di una "Colonna d'Acqua Oscillante a Risonanza di Helmholtz" (Helmholtz-OWC), che rappresenta una cavità chiusa composta da pareti resistenti al mare e dalla superficie dell'acqua, progettata per amplificare le onde a frequenze specifiche di risonanza. Le simulazioni numeriche hanno dimostrato che tali strutture sono particolarmente efficaci nell'assorbire le onde lunghe, in particolare a bassa frequenza, migliorando sia la difesa costiera che la capacità di estrarre energia dalle onde.
In un’analisi numerica condotta mediante la teoria del flusso viscoso e la dinamica dei fluidi computazionale (CFD), è stato simulato il comportamento idrodinamico di una colonna d'acqua formata da una struttura simile a un scafo posta davanti a una parete verticale. Questo studio ha evidenziato come i parametri geometrici, come la proporzione tra la profondità dell'acqua e la profondità del dispositivo (rapporto d/h), influenzano la risposta della colonna d'acqua e la frequenza di risonanza. Si è osservato che l’efficacia del risonatore di Helmholtz aumenta quando la struttura ha una maggiore profondità, con un picco di risposta che si verifica quando il rapporto d/h è 0,8. In questo caso, la risposta della colonna d'acqua raggiunge valori significativamente più alti rispetto a quelli ottenuti con altre configurazioni. Tuttavia, quando la profondità della struttura si avvicina al fondo marino, si verifica una diminuzione della risposta dovuta a un fenomeno di "blocco", che impedisce la corretta trasferimento di energia dalle onde al dispositivo.
Le simulazioni hanno anche rivelato che la risonanza di Helmholtz è strettamente legata all'efficacia nell'assorbire le onde lunghe. Pertanto, l'uso di strutture progettate per sfruttare questo principio potrebbe non solo migliorare la protezione della costa ma anche ottimizzare il funzionamento dei dispositivi di energia marina, in particolare quelli destinati a catturare energia dalle onde a bassa frequenza. Questi risultati possono avere applicazioni significative nella progettazione di barriere frangiflutti e dispositivi di conversione dell'energia dalle onde, contribuendo così a ridurre i costi e migliorare l'efficienza operativa.
Per ottenere una comprensione completa del fenomeno e delle sue applicazioni, è essenziale considerare non solo i modelli teorici ma anche gli effetti viscose che sono cruciali per determinare la risposta alle basse frequenze. In effetti, gli studi numerici hanno dimostrato che i modelli che non tengono conto delle forze viscose tendono a sopravvalutare l'efficienza dei dispositivi, mentre i modelli viscosi forniscono previsioni più accurate, particolarmente per le onde di bassa frequenza. Inoltre, la sperimentazione in laboratorio svolge un ruolo fondamentale nel convalidare i risultati teorici e numerici, assicurando che i modelli possano essere applicati con successo in scenari reali.
L'adozione del principio della risonanza di Helmholtz nella progettazione di dispositivi costieri può quindi aprire nuove possibilità nella protezione contro l'erosione costiera e nell'estrazione di energia dalle onde. È importante, tuttavia, che i progettisti considerino variabili come le caratteristiche specifiche del sito, la profondità dell'acqua e la frequenza delle onde per ottimizzare il design delle strutture. I progressi in questo campo potrebbero portare a soluzioni più sostenibili ed efficienti per la gestione delle coste e la produzione di energia rinnovabile dalle onde.
L'influenza della batimetria variabile sull'efficienza dei dispositivi OWC in prossimità della costa
Lo studio delle interazioni tra onde marine e dispositivi energetici, come l'Oscillating Water Column (OWC), ha guadagnato attenzione crescente, specialmente in presenza di batimetria complessa o variabile. La ricerca ha mostrato che la topografia del fondale marino gioca un ruolo cruciale nell’efficienza complessiva di questi sistemi di energia da onda, in particolare quando la batimetria varia in modo significativo a causa di formazioni naturali come le barriere coralline.
Diversi studi hanno cercato di quantificare l'impatto della variabilità del fondale sulle prestazioni idrodinamiche dei sistemi OWC. Ad esempio, Srinu et al. hanno condotto un confronto numerico che ha rivelato l’influenza determinante delle variazioni di profondità del fondale sull’efficienza di questi dispositivi, dimostrando come un fondale ondulato possa alterare significativamente le risposte idrodinamiche rispetto a uno con batimetria piatta. Zhou et al. hanno analizzato come il cambiamento improvviso nella batimetria, come quello causato da un gradino, possa innescare fenomeni di risonanza delle onde, che a loro volta influenzano l'efficienza del sistema OWC.
In uno studio recente, Malara et al. hanno utilizzato il metodo del modello BEM nell’ambito della teoria delle onde lineari per esplorare gli effetti delle variazioni batimetriche sulle prestazioni del dispositivo OWC. I risultati hanno dimostrato che un profilo del fondale ripido può aumentare la potenza generata, spostando anche la frequenza di picco. Questo è un aspetto particolarmente interessante poiché la possibilità di ottimizzare la produzione di energia in base alla configurazione del fondale può influire direttamente sulla progettazione e sull’implementazione pratica di questi dispositivi in scenari reali.
Ulteriori sviluppi, come quelli proposti da Zhao et al., hanno visto la creazione di solutori basati su flussi potenziali per simulare le interazioni delle onde con un array OWC su fondali variabili. Le loro simulazioni hanno evidenziato come una topografia complessa possa non solo modificare il comportamento delle onde, ma anche migliorare la comprensione generale della dinamica idrodinamica dei dispositivi OWC in presenza di una batimetria non uniforme. È importante notare che la complessità della batimetria, come quella delle barriere coralline, può potenzialmente migliorare l’efficienza di raccolta energetica se opportunamente considerata nella progettazione.
Il metodo di espansione degli autofunzioni abbinato, come descritto in questo capitolo, è uno degli approcci matematici avanzati per risolvere problemi di diffrazione e radiazione delle onde da parte di un array OWC su una batimetria variabile. Il dominio è suddiviso in subdomini che approssimano la geometria del fondale, e questo permette una trattazione precisa delle condizioni al contorno, come la potenziale variazione di profondità. Un altro aspetto cruciale è l'uso del metodo di separazione delle variabili per derivare soluzioni semi-analitiche che possano descrivere il comportamento del potenziale di velocità nelle varie sezioni del dominio, fornendo così una visione dettagliata dell’interazione tra onde e dispositivi.
Inoltre, la risoluzione numerica delle equazioni, combinata con l’approccio di Galerkin, consente di trattare con maggiore accuratezza le singolarità di velocità, specialmente nelle aree di contatto tra il dispositivo OWC e l’acqua, come quelle che si verificano lungo le pareti sottili. La continua ricerca di soluzioni ottimali per l'efficienza del flusso all’interno della camera pneumatica è un altro aspetto fondamentale, che viene affrontato mediante l’utilizzo delle equazioni di continuità di velocità e pressione.
Infine, l’analisi dei flussi volumetrici all’interno delle camere pneumatiche è essenziale per comprendere appieno il potenziale di produzione energetica di questi dispositivi. L’approfondimento delle equazioni che descrivono il flusso in relazione al potenziale di velocità consente di valutare con maggiore precisione l’output energetico, permettendo ottimizzazioni più efficaci.
Un aspetto fondamentale da considerare è che, sebbene le simulazioni teoriche siano cruciali, la validazione sperimentale dei modelli rimane un passo essenziale per verificare la realizzabilità e l'efficienza dei dispositivi OWC in contesti reali, dove la variabilità della batimetria non è solo una condizione ideale ma una variabile complessa e dinamica.
Analisi Idrodinamica del Sistema Multi-corpo con Connessioni: Modello e Verifica
L'inerzia rotazionale di un sistema può essere espressa matematicamente come segue:
dove è il simbolo di Kronecker, con quando e quando . In questa equazione, e rappresentano le tre direzioni degli assi cartesiani. I vettori di spostamento e la forza eccitante delle onde sono espressi nei seguenti modi:
In queste equazioni, e rappresentano rispettivamente la risposta al moto del corpo galleggiante -esimo e la forza eccitante delle onde nel -esimo grado di libertà (DoF) del sistema multi-corpo, dove e .
A differenza di un sistema multi-corpo senza connessioni, un sistema multi-corpo con connessioni richiede una considerazione non solo delle interazioni tra i corpi dovute alla radiazione/diffrazione delle onde, ma anche delle forze di connessione tra i corpi stessi. Pertanto, l'equazione del moto per un sistema multi-corpo con connessioni può essere scritta come:
dove è la matrice di smorzamento PTO (Power Take-Off), e rappresenta le forze di connessione tra i corpi galleggianti. L'equazione può essere semplificata come segue:
In questa forma, , e è il vettore delle forze esterne che agiscono sul sistema. L'energia potenziale interna del sistema può essere espressa come:
Per un sistema multi-corpo con cerniere, la condizione di continuità degli spostamenti deve essere soddisfatta alle connessioni, cioè:
dove è la matrice di vincolo degli spostamenti. Utilizzando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, l'energia potenziale interna diventa:
Nel caso di un sistema multi-corpo composto da corpi e punti articolati, il vettore di spostamenti avrà una dimensione di , la matrice sarà di dimensione , il vettore avrà dimensione , e il vettore avrà dimensione . Applicando un'analisi variazione su questa equazione, si ottengono i seguenti sistemi di equazioni:
Semplificando ulteriormente in forma matriciale, l'equazione del moto per il sistema multi-corpo con connessioni si scrive come:

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