Le reazioni chimiche tra più specie possono essere descritte in termini di costanti di velocità relative che definiscono la velocità di trasformazione delle sostanze. Tuttavia, in sistemi complessi, l'effetto del trasferimento di massa può alterare significativamente l'apparente comportamento cinetico, mascherando le vere dinamiche reattive. Questo fenomeno, noto come "disguise delle cinetiche" o "cinetiche falsificate", si verifica quando la massa trasferita tra le fasi (come tra un solido e un fluido) influenzano le osservazioni sperimentali, creando costanti di velocità apparenti che non corrispondono esattamente a quelle della rete reattiva sottostante.

La relazione che descrive la costante di velocità apparente KK^* in un sistema di reazioni chimiche con il trasferimento di massa è data da:

K=KRs(KRs+Kc)1KcK^* = K_{Rs}(K_{Rs} + K_c)^{ -1} K_c

Dove KRsK_{Rs} rappresenta la matrice delle costanti di velocità relative e KcK_c è la matrice dei coefficienti di trasferimento di massa relativi. Utilizzando le definizioni KRs=ksAK_{Rs} = k_s A e Kc=kcMK_c = k_c M, possiamo riscrivere questa espressione come:

K=KRsHK^* = K_{Rs} H

Qui, la matrice di efficacia esterna HH è definita come:

H=(DapmA+M)1M=(I+DapmM1A)1H = (D_{apm} A + M)^{ -1} M = (I + D_{apm} M^{ -1} A)^{ -1}

Dove DapmD_{apm} è il numero di Damköhler delle particelle (o locale). È interessante notare che la matrice HH e i suoi elementi sono privi di dimensione, un'ipotesi che semplifica notevolmente il calcolo quando si assume che MM sia invertibile.

Il vero impatto del trasferimento di massa sulle costanti di velocità apparenti diventa evidente quando si confrontano le costanti di velocità autentiche con quelle "falsificate". Un esempio numerico può chiarire questo concetto. Consideriamo le seguenti matrici di costanti di velocità e coefficienti di trasferimento di massa per un sistema di tre specie:

M=(010101010),A=(111011101)M = \begin{pmatrix} 0 & 1 & 0 \\ 1 & 0 & 1 \\ 0 & 1 & 0 \end{pmatrix}, \quad A = \begin{pmatrix} -1 & 1 & -1 \\ 0 & -1 & 1 \\ 1 & 0 & -1
\end{pmatrix}

Sia Dapm=1D_{apm} = 1, il numero di Damköhler, possiamo calcolare la matrice di efficacia esterna HH, che risulta essere:

H=(195133(1020)4828)H = \begin{pmatrix}
1 & 9 & 5 \\ 1 & 33 & (10 & 20) \\ 4 & 8 & 28 \end{pmatrix}

In questo caso, la matrice di costanti di velocità apparenti KK^* mostra che le reazioni tra specie non adiacenti (per esempio, A1A3A_1 \leftrightarrow A_3) diventano "osservabili" anche se non sono effettivamente presenti nella rete di reazione vera.

Questo fenomeno è particolarmente significativo quando si ha un numero elevato di specie coinvolte in reazioni consecutive. Nella rete reattiva originale, le costanti di velocità non sono sparse, ma man mano che il numero di specie cresce, la matrice dei costanti di velocità "disguised" (distratta dal trasferimento di massa) tende ad avere un numero molto maggiore di costanti non nulle, portando all'apparizione di numerose reazioni spuri.

Prendiamo il caso di un sistema con dieci specie chimiche, in cui le costanti di velocità sono definite da una matrice KRsK_{Rs}. Se la matrice di trasferimento di massa KcK_c è diagonale, come nel caso precedente, il numero di reazioni spuri che emergono nella rete cinetica mascherata aumenta in modo significativo. In effetti, la matrice di costanti di velocità apparenti avrà S(S1)S(S-1) reazioni non nulle, dove SS è il numero di specie nel sistema.

In altre parole, il numero di reazioni fittizie che appaiono nelle matrici di costanti di velocità aumenterà in modo quadratico con l'aumentare delle specie, creando una rete di reazioni molto più complessa rispetto alla rete di reazione originale. Questo è evidente in un esempio con dieci specie, dove la rete di reazione apparente presenta un gran numero di nuove reazioni non presenti nella rete originale.

A questo punto, il calcolo manuale delle costanti di velocità apparenti diventa impraticabile per sistemi complessi. Per risolvere questo tipo di problema in modo efficiente, è necessario ricorrere all'uso di software di algebra simbolica come Mathematica®, Matlab® o Python. Questi strumenti sono fondamentali per il trattamento numerico e simbolico delle equazioni che descrivono il sistema, consentendo di ottenere soluzioni rapide e precise anche per sistemi con un numero molto elevato di specie e reazioni.

Il concetto chiave che emerge da questa discussione è che il trasferimento di massa, pur non essendo una vera reazione chimica, può influenzare profondamente le osservazioni sperimentali. Questo rende necessario considerare attentamente gli effetti del trasferimento di massa quando si interpretano i dati cinetici, soprattutto in sistemi complessi in cui il numero di specie è grande. La vera rete reattiva può essere mascherata da questi effetti esterni, portando a conclusioni errate sulla natura e sul comportamento del sistema chimico.

Come risolvere equazioni differenziali in geometria sferica: Problemi 2D e 3D

Consideriamo per prima una versione semplificata del problema, in cui assumiamo la simmetria longitudinale, cioè la simmetria rispetto all'angolo azimutale ϕ. L'equazione di Poisson che descrive il problema è la seguente:

1r2r(r2ur)+1r21sinθθ(sinθuθ)=f(r,θ)\frac{1}{r^2} \frac{\partial}{\partial r} \left( r^2 \frac{\partial u}{\partial r} \right) + \frac{1}{r^2} \frac{1}{\sin \theta} \frac{\partial}{\partial \theta} \left( \sin \theta \frac{\partial u}{\partial \theta} \right) = -f(r, \theta)

con le condizioni al contorno:

u(a,θ)=0,u(r,θ) finito.u(a, \theta) = 0, \quad u(r, \theta) \text{ finito}.

Per risolvere questo problema, è utile considerare l'operatore rispetto alla variabile angolare θ, che porta a un problema agli autovalori:

ddθ(sinθdydθ)=λy,0<θ<π.\frac{d}{d\theta} \left( \sin \theta \frac{d y}{d\theta} \right) = -\lambda y, \quad 0 < \theta < \pi.

La soluzione di questo problema è data dalle funzioni di Legendre, con gli autovalori

λn=n(n+1),n=0,1,2,,\lambda_n = n(n+1), \quad n = 0, 1, 2, \dots,

e le funzioni proprie

yn(θ)=2n+1Pn(cosθ),y_n(\theta) = \sqrt{2n+1} P_n(\cos \theta),