Le vertebre toraciche e lombari possiedono la capacità di flessione laterale. Quando il paziente è posto in posizione supina laterale, la colonna vertebrale potrebbe non risultare perfettamente allineata parallelamente al piano di imaging o alla tavola, ma potrebbe risultare inclinata, soprattutto a livello della regione toracica inferiore e lombare. Questo può accadere in particolare nei pazienti con spalle larghe e fianchi stretti o con fianchi larghi e vita stretta. In questi casi, la colonna toracica potrebbe inclinarsi insieme al piano di imaging, creando una situazione in cui i fasci di raggi X non sono allineati correttamente rispetto agli spazi tra i dischi intervertebrali e ai corpi vertebrali.
Quando la colonna toracica è inclinata, il risultato è una chiusura degli spazi intervertebrali e una distorsione dei corpi vertebrali. Questo fenomeno è più evidente a livello delle vertebre toraciche inferiori, dove la distorsione è maggiore. Per evitare questa problematica, è possibile intervenire utilizzando dispositivi di immobilizzazione per rialzare la zona inclinata, posizionando una spugna radiotrasparente sotto la parte laterale del corpo del paziente, appena sopra la cresta iliaca. In questo modo, la colonna toracica sarà riallineata parallelamente alla tavola di imaging e al piano del rilevatore.
Un altro approccio consiste nell'angolare il raggio centrale (CR) fino a ottenere un angolo perpendicolare rispetto alla colonna vertebrale. In questo caso, è fondamentale individuare correttamente le vertebre T7 e T12. La vertebra T7 può essere identificata posizionando l'angolo inferiore della scapola sulla settima vertebra toracica, mentre la T12 si riconosce facilmente in quanto l'ultima costola si attacca a questa vertebra. Continuando a seguire i corpi vertebrali posteriori delle vertebre toraciche inferiori e delle vertebre lombari superiori, sarà possibile identificare con precisione la T12. Per identificare la T1, che è al livello del prominente cervicale (C7), è possibile contare verso l'alto a partire dalla T12.
Quando si esegue una proiezione laterale toracica, un altro punto critico riguarda la proiezione laterale cervicotoracica, conosciuta come metodo Twining. A causa dello spessore delle spalle e della sovrapposizione delle stesse sulle prime tre vertebre toraciche, potrebbe essere necessario eseguire una proiezione supplementare per visualizzare correttamente le vertebre toraciche superiori. È importante adottare una tecnica respiratoria specifica, chiamata "tecnica di respirazione", per ottenere un'immagine ottimale delle vertebre toraciche. Questa tecnica prevede l'uso di un tempo di esposizione lungo (circa 3-4 secondi), durante il quale il paziente deve respirare superficialmente. Questo permette il movimento lento e costante delle costole e dei polmoni, con conseguente sfocatura delle ombre delle costole e dei polmoni, migliorando la visibilità delle vertebre toraciche.
È cruciale evitare la respirazione profonda, che causa movimenti indesiderati del torace e della colonna vertebrale. Se il movimento del paziente non può essere evitato, l’esposizione dovrebbe avvenire durante l'espirazione sospesa, per ridurre il volume d'aria all'interno della cavità toracica e migliorare la nitidezza dell’immagine.
L'analisi delle immagini delle vertebre toraciche laterali è fondamentale per garantire che non ci siano rotazioni o distorsioni nell'immagine. Per esempio, se le costole posteriori sono troppo distanti tra loro, potrebbe esserci una rotazione della colonna toracica che va corretta ruotando il torace in avanti finché il piano coronale non è perpendicolare al piano del rilevatore.
Oltre a quanto sopra descritto, va sottolineato che la posizione corretta del paziente e l'allineamento del raggio centrale sono essenziali per evitare difetti nelle immagini. La qualità dell'immagine dipende molto dalla capacità di allineare con precisione le strutture anatomiche in modo che le vertebre toraciche siano visibili senza distorsioni o sovrapposizioni.
Infine, è importante che l'operatore radiologico consideri sempre l’anatomia del paziente. Ogni paziente è diverso, e le tecniche di posizionamento e di respirazione devono essere adattate per ottenere la proiezione ottimale. Anche i pazienti con scoliosi o altre deformità spinali necessitano di un’attenzione particolare, in quanto la loro colonna vertebrale potrebbe richiedere aggiustamenti specifici per ottenere un'immagine chiara e dettagliata.
Qual è l'importanza di una corretta posizione cranica nelle proiezioni radiografiche?
Una corretta posizione della testa e del cranio durante le proiezioni radiografiche è cruciale per evitare distorsioni e ottenere immagini accurate che rappresentino in modo preciso la morfologia ossea, i seni paranasali, e altre strutture facciali e craniche. L'accurata allineamento del piano sagittale medio della testa è essenziale per evitare rotazioni e inclinazioni che possono compromettere l'interpretazione delle immagini.
La rotazione del cranio è uno degli errori più comuni nelle proiezioni laterali. Quando il piano sagittale medio della testa non è perfettamente parallelo al piano dell'IR (ricevitore di immagine), si verifica una rotazione che causa distorsioni evidenti nella sella turcica, nei rami mandibolari, nelle ali maggiori dello sfenoide, nei canali acustici esterni e nei legamenti zigomatici. In una proiezione laterale di un cranio ruotato, una delle strutture ossee appare anteriore rispetto all'altra. Questo errore è particolarmente difficile da identificare, poiché i due lati del cranio sono speculari, ma un'attenta osservazione delle proiezioni iniziali può dare indicazioni sulla direzione della rotazione. La tendenza del paziente a ruotare la testa verso l'IR è abbastanza comune, quindi è essenziale prestare molta attenzione durante l'acquisizione dell'immagine.
L'inclinazione del cranio è un altro errore che può verificarsi nelle proiezioni laterali. Se la testa è inclinata verso o lontano dall'IR, il piano sagittale medio non risulta più parallelo al piano dell'IR e la linea interpupillare (IPL) non è perpendicolare. Questo porta a un'inclinazione delle ossa craniche e facciali, che può essere facilmente identificata osservando la sovrapposizione delle strutture ossee come il tetto orbitario, le ali maggiori dello sfenoide, i canali acustici esterni e le cortecce craniche inferiori. Se la testa è inclinata, una delle strutture corrispondenti appare sopra l'altra, a seconda della direzione dell'inclinazione. Inoltre, l'inclinazione può essere determinata osservando il grado di visibilità del forame vertebrale dell'atlante (C1). Quando la testa è inclinata verso l'IR, il forame non è visibile, mentre se la testa è inclinata lontano dall'IR, il forame è visibile.
Nei casi di trauma cranico, la proiezione laterale viene acquisita in modo specifico, posizionando il ricevitore di immagine contro il cranio laterale del paziente e indirizzando il raggio centrale orizzontale 2 pollici (5 cm) sopra il meato acustico esterno (EAM). Se la posizione del paziente può essere manipolata, il capo può essere sollevato su una spugna radiotrasparente per essere posizionato correttamente. Tuttavia, se si sospetta un infortunio vertebrale cervicale, il capo non deve essere spostato finché non è stato esaminato dal radiologo, e la proiezione deve essere eseguita nella posizione attuale.
Una corretta proiezione laterale per traumi è essenziale per evitare errori che potrebbero compromettere la diagnosi. L'importanza di una gestione corretta del paziente, soprattutto in casi di trauma, non può essere sottovalutata. La manipolazione inadeguata potrebbe peggiorare la situazione del paziente e causare ulteriori danni o diagnosi errate.
Inoltre, nella proiezione SMV (submentovertex) per il cranio, la posizione della testa è altrettanto importante. Se il collo è sovraesteso, il mento mandibolare apparirà troppo anteriore rispetto ai seni etmoidali, mentre se il collo è sottoesteso, la mandibola apparirà troppo posteriore. In questi casi, è necessario correggere la posizione del collo per ottenere una visione accurata delle strutture craniche e facciali. Anche l'allineamento dell'IOML (linea infraorbitomeatale) deve essere eseguito con attenzione per evitare che la proiezione venga alterata.
Infine, la corretta posizione nella proiezione parietoacantiale (metodo Waters) è fondamentale per visualizzare i livelli di aria e fluido nei seni mascellari. Per ottenere questa proiezione con precisione, il paziente deve essere in posizione eretta e il raggio centrale deve essere orizzontale. Se la testa è ruotata, la distanza tra il margine laterale dell'orbita e la corticale laterale del cranio sarà diversa da un lato all'altro.
Per un'immagine radiografica accurata, è essenziale che il tecnico radiologo tenga in considerazione vari fattori. Oltre a evitare rotazioni e inclinazioni, la gestione adeguata del paziente e una comprensione chiara della posizione e delle linee di riferimento sono necessarie per ridurre al minimo gli errori diagnostici. La costante attenzione ai dettagli è la chiave per ottenere immagini che rappresentano fedelmente la struttura cranica e facciale senza distorsioni.
Come riconoscere e correggere una proiezione sottoesposta: criteri tecnici e valutazioni avanzate
La determinazione accurata dell’esposizione ideale in radiografia digitale si fonda sulla valutazione dell’EI (Exposure Index), la presenza di rumore quantistico e la capacità di distinguere i dettagli anatomici nella VOI (Volume of Interest). Una proiezione sottoesposta non sempre richiede una ripetizione immediata: se il numero EI rientra nell’intervallo accettabile, ma è vicino al limite inferiore, e se il contrasto può essere migliorato con tecniche di windowing, è possibile considerare la proiezione sufficiente ai fini diagnostici. Tuttavia, la presenza di rumore quantistico nei dettagli più densi o l’effetto nebbia da dispersione nei pazienti di maggiore spessore impongono una valutazione critica.
La proiezione ottenuta con il sistema Siemens YSIO DR, per esempio, se mostra un EI pari a 63 accompagnato da rumore quantistico, necessita di un incremento dell’esposizione di quattro volte per raggiungere un EI di 250. Al contrario, un EI di 1000 indica saturazione: in tal caso, la riduzione dell’esposizione di quattro volte riporta l’EI al livello ideale. È importante notare che la saturazione parziale si manifesta con esposizioni eccessive di 4–5 volte, mentre la saturazione completa si osserva con un’eccesso tra 8 e 10 volte.
Quando la proiezione è compromessa da esposizione insufficiente, occorre distinguere tra situazioni che richiedono semplicemente un miglioramento nelle esposizioni future e quelle che impongono una ripetizione dell'immagine. Quest’ultima condizione si riconosce da un EI fuori dall’intervallo accettabile, dalla perdita del contrasto del soggetto nella VOI e dalla mancata visualizzazione dei dettagli nonostante l’uso di windowing. Il SNR (Signal-to-Noise Ratio) sarà basso e il rumore quantistico evidente, specialmente dopo la post-elaborazione con ingrandimento.
Nel processo di valutazione, il primo passo consiste nell’escludere errori di analisi dell’istogramma. In loro assenza, si analizza la penetrazione dei dettagli più densi nella VOI. Se i contorni corticali non sono visibili, la penetrazione è insufficiente e occorre regolare il kVp. Qualora siano invece presenti, un aumento fino al 15% del kVp rispetto al valore ottimale può essere effettuato, integrando poi l’aumento dell’esposizione con il mAs.
L’aumento del mAs segue una logica proporzionale: un’esposizione insufficiente di un fattore 2 impone il raddoppio del mAs. Così, da un mAs iniziale di 20, si passa a 40. Se si preferisce intervenire sul kVp, un incremento del 15% equivale a raddoppiare l’esposizione all’IR. Ad esempio, con un kVp iniziale di 60, il nuovo valore sarà 69. Tuttavia, aumenti superiori al 15% possono compromettere l’assorbimento differenziale, peggiorando il contrasto e aumentando la radiazione diffusa.
Nei pazienti di maggiore spessore, la riduzione della nebbia da dispersione si ottiene restringendo il campo di radiazione o utilizzando griglie con maggiore rapporto. La presenza di errori legati all’uso improprio della griglia – come orientamento invertito, centratura errata o distanza SID fuori range – può causare cutoff e quindi una sottoesposizione apparente. Tali errori devono essere corretti prima dell’esposizione. L’angolazione del CR rispetto alle strisce guida della griglia influisce anch’essa sulla distribuzione dell’esposizione: quando necessario, si deve adattare la griglia all’angolazione, non viceversa.
Il cambiamento della SID senza un adeguato aggiustamento del mAs comporta inevitabilmente una variazione dell’esposizione. In questi casi si applica la formula di mantenimento della densità:
old mAs / new mAs = (old SID)² / (new SID)².
L’incremento dell’OID senza corrispondente aumento del mAs, specialmente se la procedura produce molta
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