La Teoria del Funzionale di Densità (DFT) è una delle teorie fondamentali che governano la chimica quantistica e la scienza dei materiali. Essa si basa sull'idea che la densità elettronica ρ(r) di un sistema di molti elettroni contenga tutte le informazioni necessarie per determinare le proprietà fondamentali del sistema stesso, senza dover calcolare direttamente la funzione d'onda di molti corpi Ψe. Questo concetto fu introdotto nel 1964 da Hohenberg e Kohn, i quali dimostrarono che la densità elettronica ρ(r) di un sistema di elettroni in stato fondamentale può determinare in modo univoco il potenziale esterno v(r) che agisce su di esso.

L'energia elettronica del sistema Ee è una funzione della densità elettronica ρ(r), come espresso nell'equazione:

Ee=E[ρ(r)]E_e = E[\rho(r)]

Questa relazione permette di superare la difficoltà di calcolare la funzione d'onda di molti corpi, che è estremamente complessa. La densità elettronica diventa il parametro fondamentale per descrivere il sistema, e l'energia totale del sistema dipende strettamente dalla forma di questa densità. Inoltre, Hohenberg e Kohn provarono che il funzionale dell'energia E[ρ(r)] soddisfa un principio variazionale, il che significa che l'energia fondamentale E0 corrisponde al minimo di tale funzionale.

Tuttavia, una difficoltà fondamentale nel realizzare questa teoria risiede nell'ignoto funzionale dell'energia E[ρ(r)], il quale non fu mai esplicitato da Hohenberg e Kohn. Fu Kohn e Sham, nel 1965, a proporre una via pratica per risolvere questo problema, introducendo un sistema fittizio di elettroni non interagenti che avessero la stessa densità ρ(r) del sistema reale. Per questo sistema non interagente, l'energia cinetica può essere calcolata esattamente e la densità elettronica ρ(r) può essere espressa come la somma delle densità dei singoli orbitali di spin ψi.

L'energia del sistema fittizio è data da:

F[ρ(r)]=Ts[ρ(r)]+Uρ(r)ρ(r)rrdrdrF[\rho(r)] = T_s[\rho(r)] + U - \int \frac{\rho(r)\rho(r')}{|r - r'|} \,dr\,dr'

La parte di correlazione scambio EXC[ρ(r)] è la differenza tra l'energia cinetica T e quella dell'energia cinetica non interagente Ts. In questo modo, l'approccio DFT permette di trattare la correlazione elettronica, un miglioramento rispetto all'approccio di Hartree-Fock, pur mantenendo un costo computazionale relativamente basso, grazie alla risoluzione di un sistema di equazioni di un solo elettrone.

In pratica, la risoluzione delle equazioni di Kohn-Sham permette di determinare la densità elettronica e l'energia elettronica di sistemi con interazioni complesse tra gli elettroni. Tuttavia, la parte più delicata e cruciale della DFT è la determinazione del termine di correlazione e scambio, EXC[ρ(r)], che non è ancora noto in modo esatto. Diversi approcci approssimati per trattare questo termine sono stati sviluppati nel corso degli anni, ma la sua forma rimane uno degli aspetti più complessi e attivamente ricercati della teoria.

Un altro aspetto fondamentale della DFT è la relazione tra la densità elettronica ρ(r) e la potenziale chimico μ. Come identificato da Parr e Yang nel 1989, la variazione dell'energia rispetto alla densità elettronica è legata alla chimica dell'elettrone, cioè alla sua affinità elettronica A e alla sua energia di ionizzazione I. In altre parole, la DFT è in grado di fornire informazioni dettagliate su proprietà chimiche e fisiche fondamentali come l'elettronegatività e la durezza chimica (η), che sono importanti per descrivere le caratteristiche dei materiali.

La teoria ha avuto una crescita esponenziale dal 1992, quando il codice di DFT è stato incorporato nel pacchetto software di chimica quantistica Gaussian, contribuendo a una vasta applicazione in chimica teorica e nella progettazione dei materiali. Nel 1998, i suoi sviluppatori, Walter Kohn e John Pople, sono stati premiati con il Premio Nobel per la Chimica.

Nella pratica moderna, l'approccio DFT è diventato un pilastro fondamentale nella progettazione di nuovi materiali e nella comprensione delle reazioni chimiche. Grazie alla sua capacità di descrivere l'interazione tra gli elettroni e di calcolare proprietà di materiali con un numero di elettroni molto grande, la DFT è diventata uno strumento essenziale in moltissimi settori, dall'elettronica alla biologia molecolare.

Infine, è fondamentale comprendere che, pur essendo un metodo molto potente e preciso, la DFT non è priva di limitazioni. L'approssimazione utilizzata per il termine di scambio e correlazione, sebbene molto utile, non è sempre accurata in tutti i casi, specialmente per sistemi altamente eccitati o in presenza di forti interazioni di correlazione elettronica. Pertanto, è sempre necessario un bilanciamento tra precisione e costi computazionali.

Come la Regressione del Processo Gaussiano e altre Tecniche di Machine Learning Possono Migliorare la Pratica Agricola

La Regressione del Processo Gaussiano (GPR) è una delle tecniche più potenti e versatili nel campo delle statistiche e del machine learning. La sua applicazione è particolarmente utile quando si affrontano scenari nei quali i dati sono continui e la relazione tra le variabili di input e quelle di output è complessa o sconosciuta. Impiegando un framework bayesiano, la GPR consente di modellare la certezza delle previsioni, rendendola fondamentale in vari ambiti come l'ottimizzazione, la previsione delle serie temporali e, in particolare, nelle scienze agricole (You et al., 2017).

Nella regressione del processo gaussiano, la relazione tra le variabili di input XX e le variabili di output YY viene modellata come una distribuzione gaussiana congiunta. In questo caso, il modello è descritto da una funzione media μ(x)\mu(x) e da una matrice di covarianza K(X,X)K(X, X'), che cattura la somiglianza tra i valori di output in corrispondenza di diversi punti di input XX e XX'. La funzione media, solitamente assunta pari a zero per semplicità, definisce il valore atteso dell'output in ogni punto di input, mentre la matrice di covarianza dipende dalla funzione kernel utilizzata, che può essere il kernel Radiale a Base Funzionale (RBF). Il kernel RBF è un esempio di funzione che misura la somiglianza tra punti di input in uno spazio, dove la distanza Euclidea tra i punti, modulata da un parametro di lunghezza ll, influisce sulla somiglianza dei valori predetti.

Un altro aspetto rilevante della GPR è che essa non solo fornisce delle previsioni per i valori di output, ma anche delle stime di incertezza, che si riflettono nel valore medio posteriore e nella covarianza posteriore del processo gaussiano. Questa capacità di modellare l'incertezza è particolarmente utile in contesti come l'agricoltura, dove le condizioni ambientali sono variabili e complesse.

Per esempio, nel caso dell'applicazione della GPR in agricoltura, sono stati analizzati parametri come temperatura, umidità, tipo di suolo, tipo di coltura e componenti dei fertilizzanti. In uno studio specifico, il modello GPR ha ottenuto un valore di R2R^2 pari a 0,99, il che indica un adattamento quasi perfetto ai dati, con un errore quadratico medio (RMSE) di soli 0,596. Questi risultati suggeriscono che la regressione del processo gaussiano possa migliorare significativamente le pratiche agricole, supportando decisioni più precise e ottimizzate.

Accanto alla GPR, altre tecniche di regressione come la regressione kernel hanno dimostrato di essere utili per trattare relazioni non lineari tra le variabili. La regressione kernel utilizza una funzione kernel per mappare i dati in uno spazio di dimensioni superiori, dove è possibile applicare una funzione lineare per ottenere una stima della variabile dipendente. Questo approccio è particolarmente adatto quando le relazioni tra le variabili non possono essere descritte da un modello lineare semplice. La funzione kernel impiega un parametro di larghezza, che regola la "lisciatura" della funzione di regressione, e il processo di selezione del parametro di larghezza avviene attraverso la validazione incrociata.

Nel caso della previsione del nome dei fertilizzanti, l'uso della regressione kernel ha portato a un errore quadratico medio (RMSE) di 1,476 e un valore di R2R^2 di 0,94, che indica una spiegazione del 94% della varianza nei dati. Ciò suggerisce che la regressione kernel possa essere un valido strumento per predire con precisione i nomi dei fertilizzanti, sfruttando caratteristiche come la temperatura, umidità, tipo di coltura, tipo di suolo e i livelli di nutrienti.

Un'altra tecnica utile in questo contesto è la regressione mediante alberi decisionali. Questo algoritmo di apprendimento supervisionato non parametrici è noto per la sua capacità di catturare relazioni non lineari e interazioni tra le variabili. Gli alberi decisionali suddividono ricorsivamente i dati in sottoinsiemi, basandosi sull'attributo più significativo ad ogni passo. Una volta che i dati sono stati suddivisi, ogni sottogruppo è associato a un valore predetto. La particolarità di questo approccio è la sua interpretabilità: il modello può essere facilmente visualizzato e compreso. Tuttavia, gli alberi decisionali sono suscettibili al sovra-adattamento (overfitting), specialmente quando l'albero è molto profondo, e quindi possono necessitare di tecniche di potatura o regolarizzazione.

Nel caso dell'analisi dei fertilizzanti, la regressione con alberi decisionali ha ottenuto un valore di R2R^2 pari a 1, indicando una perfetta capacità di spiegare la variabilità nei dati. Questo risultato esemplifica come gli alberi decisionali possano essere estremamente efficaci nella previsione di variabili complesse come i nomi dei fertilizzanti, quando vengono considerati parametri come temperatura, umidità e livelli di nutrienti nel suolo.

Oltre a queste tecniche, è essenziale che i ricercatori e i professionisti in agricoltura comprendano l'importanza della selezione accurata dei modelli e della validazione incrociata. Un modello che sembra funzionare bene su un set di dati potrebbe non generalizzare altrettanto bene su dati nuovi, per cui è necessario testare e ottimizzare continuamente le tecniche di machine learning. Inoltre, l'interpretazione dei risultati deve essere accompagnata da una comprensione profonda del dominio agricolo, in modo da garantire che le previsioni siano non solo accurate, ma anche utili e applicabili nelle pratiche quotidiane.